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Autore: Mrs_Macabrette    21/06/2010    3 recensioni
Salve! Questa e' una storia a cui sto pensando da un po'! Spero di incuriosirvi. | Pairing: Olivia/Peter | "In ogni coscienza se ne sta acquattato un mostro che aspetta solo il momento giusto per venire fuori."
Genere: Romantico, Drammatico, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Chapter One - Intro.

Quando Kirk Donnett apri’ la porta, si trovo’ davanti una donna piccola piccola, dai lineamenti dolci, e la prima cosa che penso’ fu

“Sembra dipinta da un pittore daltonico.”

Ancora mezzo intontito dal sonno, senza la minima idea di che ore fossero e con quel cartellino spiaccicato davanti al muso, l’uomo strizzo’ gli occhi e si ricordo’ di essere alto due metri e dieci. La donna alla porta non era affatto piccola piccola, ma comunque continuava a sembrargli una bambola di porcellana in tailleur, sottile e fragile.

- Olivia Dunham, FBI. -

Donnett riconobbe con qualche difficolta’ il nome sul cartellino (“Gli occhiali, e’ proprio ora che me ne faccia un paio”), e con altrettanta difficolta’ si costrinse a domandarsi se avesse fatto qualcosa, ultimamente, che potesse giustificare la presenza in piena notte di un agente dell’FBI ferma sulla soglia della sua casa. Non gli riusci’ di ricordare nulla, e aggrotto’ la fronte.

- Cosa posso fare, per lei? -

La donna avanzo’ di appena un passo e la luce di un lampione vicino le taglio’ a meta’ il viso. Donnett ripenso’ al pittore daltonico.

- Vorrei farle un paio di domande, se non le spiace. -

- Ma che ore sono? –

- Le tre, credo. –

Donnett strinse gli occhi, ed una fitta rete di rughe imprigiono’ le sue tempie e la sua fronte. Valuto’ l’idea di chiudere la porta urlando qualcosa come “Torni domattina, cazzo!”, ma c’era un’urgenza, negli occhi verdissimi di lei, che lo blocco’ con la mano sul pomello. Strinse le labbra, poi sospiro’, ed infine le fece cenno di entrare.

- Sono certo che me ne pentiro’, Olivia Dunham, ma entri, sta gelando li’ fuori. -

Le volto’ le spalle per dirigersi al tavolino nell’angolo in fondo all’ingresso. Si verso’ un generoso bicchiere di Whiskey (“Il minimo sindacale che una visita dell’FBI alle tre del mattino richieda”).

- Vuole? -

- No, grazie. –

Donnett sorrise tra se’. Aveva beccato uno di quegli agenti integerrimi che sul lavoro non bevono. Magari era pure al suo primo incarico. Novellina. Non che gli fosse venuto in mente come diavolo era che ci fosse un agente in casa sua, ma per qualunque cosa fosse li’, era ragionevolmente certo che avrebbe potuto tranquillamente gestire “qualche domanda” da una bambolina di porcellana in tailleur.

Si giro’.

- Allora, agente Dunham, com’e’ che lei e’ ... -

Si interruppe, stonato da un rumore che sembrava lo scoppio di un petardo. Per un attimo, si chiese da dove venissero tutte quelle schegge di vetro che improvvisamente gli stavano cadendo di mano, e perche’ avesse la camicia ed il braccio bagnati di whiskey. Aggrotto’ le sopracciglia, aspettando di capire. Cerco’ di ricordare cosa stava dicendo, e se avesse qualcosa a che fare col fatto che, a quanto poteva vedere dai suoi due metri e dieci, c’era del sangue sulla sua vestaglia da cinquecento dollari.

“Ma che cazzo ...?”

Kirk Donnett alzo’ gli occhi su Olivia Dunham, la novellina dell’FBI che non beveva in servizio. L’ultima cosa che gli riusci’ di vedere, fu la pistola che lei stringeva tra le mani, ancora fumante. Poi, senti’ le gambe mancare. Cadde a terra lentamente, delicatamente, ed il buio strinse ogni cosa fuori e dentro di lui.

  
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