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Autore: Yu_    22/06/2010    2 recensioni
Questa storia è un mio sfogo personale contro le persone che si credono di essere le più importanti del mondo e invece non sono nessuno!!Parte da una serata in cui ero andata a sentire un concerto di opera...
Genere: Commedia, Demenziale, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve!!Questa fic secondo me è molto stupida e ditemelo pure, basta che mi fate sapere se vi piace o no….ditemi quello che vi pare!!Grazie in anticipo a chi la leggerà!!L’ho messa tra gli originali comico perché mi sembrava il più adatto!!Senza che vi annoio ancora di più vi lascio alla storia!

 

Ieri sera sono andata al Palazzo Ducale del mio paese per sentire un concerto d’opera. A cantare era una soprano della scala di Milano. Al pianoforte c’era un Maestro sempre della scala di Milano. Mia mamma lavora al palazzo, ma quella sera doveva solo presentare le due persone. Sì, anche se sono famose per me restano due persone normalissime. La sua collega lavorava.

Avevamo appuntamento con l’assessore alle 9 davanti al palazzo. Eravamo appena uscite di casa che la sua collega ci chiama. Alla cantante serviva un leggio per metterci le partiture con le parole. Siamo dovute tornare indietro per prenderlo. Io per poco non cado per il vialetto visto che eravamo già in ritardo.

Al palazzo c’erano già le amiche o non so cosa della cantante che davano ordini a destra e a manca. Ma chi siamo noi?I loro facchini solo perché loro vengono dalla Scala di Milano?No, io non ci sto a queste condizioni.

Io monto il leggio e una delle amiche mi dice:

“No, guarda che non serve più.”

Cosa?Non ho sentito bene. Io mi sono quasi scollata sul vialetto di casa mia e poi il leggio non serve?Ma vaffanculo, la prossima volta nemmeno ci penso a fare i favori agli altri.

Io, la mia mamma e le sue colleghe siamo state lì ad aspettare venti minuti prima che i vip si decidessero ad arrivare. Sì, ora li chiamo vip.

Con comodo. Per me non si sarebbero esibiti. Se c’è un orario quello deve essere rispettato.

Arriva il Maestro(deve essere scritto con la lettera maiuscola sennò si arrabbia se la dovesse leggere) e comincia a fare il baciamano a tutte le donne che gli si presentavano a tiro. Io mi sposto vicino alla finestra perché non voglio essere baciata. Che schifo!

Dopo dieci minuti, con tutta la calma possibile arriva la cantante.

“Buonasera.”dice con accento molto russo

“Buonasera.”la saluto io.

Lei continua ad andare avanti per la sua strada tutta impettita e con il sedere in fuori. Scusa se ti ho salutato. Al diavolo l’educazione!La prossima volta la mando direttamente a quel paese.

Intanto in giro c’era tutta gente intenta a preparare il concerto.

La cantante dava ordini. Mia mamma eseguiva.

Fossi stata in lei non so cosa avrei fatto.

“Mi metta delle luci più forti, che così non ci vedo!”le diceva, oppure:

“Tolga questa cosa della Calabria dal mio curriculum. Non ci sono mai stata!!”

Ma io mica sto ai suoi piedi e nemmeno mia madre. Peggio per lei se non è mai stata in Calabria, è tanto bella…

Sul bancone in cui c’era la collega della mia mamma c’era un foglio con le indicazioni della serata. Lo leggo: dovevano presentare i due vip, mettere le luci in una determinata maniera, mettere il pianoforte in un determinato posto, dare i fiori alla cantante alla fine di un determinato pezzo e bla, bla, bla.

Tutto questo mi sembrava molto ridicolo e inutile. Siamo a Castiglione del lago, non a Milano. E poi se quello che facevamo per loro non gli stava bene che ci tornassero!Noi non siamo i loro maggiordomi e non stiamo ai loro comodi!Non ce lo fa fare nessuno.

La gente continuava ad entrare e dopo poco non c’era più posto. I vecchini venivano dalla collega della mia mamma e le chiedevano delle sedie e pretendevano pure di andarle a prendere in comune. Io se me le avessero chiesto avrei risposto così:

“Davvero non trova posto?Io invece ne vedo un sacco. Conosce una cosa che si chiama pavimento?Qua ce n’è un sacco, si può sedere lì. E se voleva un posto su una sedia poteva venire leggermente prima come hanno fatto tutte le altre persone. E ora mi lasci lavorare, non ho tempo per queste sciocchezze!”

Così si risponde per avere un po’ di rispetto dalle persone di alto rango!Ma chi si siedono di essere?

Noi di Castiglione del lago saremo anche grezzi, ma loro non si possono permettere di trattarci come i loro schiavetti!

Verso le dieci meno dieci comincia il concerto. Doveva cominciare circa venti minuti prima. Solo un piccolo ritardo, niente di che.

La cantante doveva fare tutte arie italiane e famose. Di tutte quelle che ha fatto io ne conoscevo solo una. E per fortuna che dovevano essere famose.

Ad un certo punto ci siamo accorte di una cosa: mancava il bouquet che la mia mamma doveva dare alla cantante. Abbiamo fatto mille telefonate e alla fine abbiamo trovato una fioraia che ci ha fatto davvero un grandissimo favore.

Io intanto mi ero messa a scrivere in terra sul bancone dove c’era la collega della mia mamma. La cantante comincia a urlare. O mio Dio!Avrebbe spaccato i vetri se non ci fossero state le persiane.

Noi eravamo lì che la imitavamo perché stava sul cazzo a me e alle colleghe della mia mamma.

Poi speravamo che si staccasse la gamba del pianoforte. Infatti il giorno avevano dovuto spostare il pianoforte da una stanza all’altra e una gamba si era rotta e poi l’avevano riattaccata non si sa con cosa e non voglio nemmeno saperlo.

Il maestro presentava ogni pezzo e poi la cantante cominciava a cantare. Io penso che comunque anche se era brava non aveva tutta quella voce che hanno le cantanti famose.

Dopo circa un’ora il concerto era finito. Finalmente, non ne potevo più.

Io e la mamma torniamo a casa.

“Come ti è sembrata la scimmia urlatrice?”le chiedo.

“Lei è la classica russa: una stronza che non finisce più!”risponde ridendo.

“Invece il bruttone che l’accompagnava al pianoforte?”

“Lui invece è viscido.”

“Ma ti ha fatto il baciamano?”

“No, mi ha baciato sulla guancia. Era tutto sudato. Che schifo!!”

“Ahahahahah…a me lei è sembrata una grandissima sborona.”

“Brava, hai proprio ragione!La scimmia urlatrice si sente tanto brava e invece non è nessuno!”esclama.

“Lo so. Ora andiamo, che ho sonno!”esclamo e arriviamo a casa.

   
 
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