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Autore: KimiSaura    24/06/2010    3 recensioni
Le paranoie di un Prussiano su due semplici paroline verso un certo Austriaco.
Trovo che Gilbert sia In Character ma non ne sono convintissima. Se volete darmi un parere ne sarei felice!
Genere: Romantico, Comico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Austria/Roderich Edelstein, Prussia/Gilbert Beilschmidt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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DISCLAIMERS Axis Power Hetalia è un manga di Himaruya-sensei. Io non ci ricavo niente scrivendone una fanfiction.

AVVERTIMENTI Romantico Sentimentale Introspettico Shounen-ai WAFF One-Shot

NOTE Questa fanfiction è stata scritta di getto alle 2.00 di notte perché non riuscivo prendere sonno. Si lo so, non è niente di che ma trovo che sia buffa e divertente da leggere! Ha un qualcosa che mi fa sorridere seppur Roderich non sia completamente In Character. Tutto sommato mi piace anche se non sia sulla mia coppia preferita di Hetalia. Non è una fanfiction storica, quindi leggetela senza troppe pretese!

BUONA LETTURA!


I PROBLEMI NEL DIRE 'TI AMO'
Le Seghe Inutili di un Prussiano Innamorato

By Katekyo Hitman Kimi


Non era una cosa che poteva dire tanto facilmente.

Ti amo.

Erano due semplici parole, maledizione!
Ed erano due parole che lo terrorizzavano.

Stavano insieme da quanto oramai? Due mesi? E ancora non riusciva a dire a Roderich quelle due fottutissime parole!

Sapeva che Ludwig lo diceva spesso a Feliciano. Ma in che occasione lo si diceva esattamente? Non poteva dirlo in qualsiasi momento. Se glielo avesse detto dopo essersi lavato i detti non gli avrebbe parlato per cinque giorni minimo - e Roderich si irritava facilmente per quel genere di cosa.

Non era nemmeno il problema di quando dirlo, ma come dirlo! Dio!

Non poteva farlo in qualsiasi occasione e doveva pensarlo seriamente. Se avesse riso in faccia dicendoglielo, come minimo, non gli avrebbe parlato per quattro mesi circa. Come se non fosse già successo prima d'ora.

Antonio gli diceva che veniva spontaneo e che non bisognava preoccuparsi di cose futili. Diceva anche che l'amare portava a fare delle sciocchezze, ma quando mai, lui, Gilbert, ne fece una? Sapeva che diceva e ripeteva tante cose stupide, ma non aveva mai fatto una sciocchezza, nemmeno quando andò contro l'Austria tempo addietro.

Non era difficile, era straziante diamine!

Si guardò nello specchio del bagno e per un attimo pensò di prenderlo a testate - così - per riprendersi da tutti quei pensieri senza senso.

Il suo riflesso sembrava prenderlo in giro. Si guardava come se fosse qualche strano animale estinto e continuava ad alzare le sopracciglia come per ricordarsi che non era una presa per i fondelli.

E a quel punto non ce la fece più. Fece la cazzata. Prese letteralmente a testate lo specchietto del bagno, che non era nemmeno tanto grande, con un istinto omicida che voleva dire tutto e niente. Fece cadere a terra, con lo spostamento del corpo, spazzolino, dentifricio ed altri prodotti igienici situati proprio nella mensolina sotto lo specchietto e per un attimo pensò anche di fracassare quelli.

Perchè? Perchè doveva pensare a quelle semplici due paroline?

-Basta!- Urlò contro il suo riflesso, come se fosse proprio lui l'artefice dei suoi problemi, la soluzione a tutto -Brutto lurido zuccone che non sei altro! Ficcati in quella cazzo di testa che puoi far tutto e non esserne terrorizzato!-

Scosse nuovamente lo specchietto con entrambe le mani, come un pazzo furioso, quasi staccandolo dalla parete, facendo aprire le ante dell'armadio ed urlando cose in una lingua sconosciuta. Era grottesco, pericoloso e pazzo. Il manicomio sarebbe stata la sua casa per gli anni a venire se qualcuno l'avesse visto.

E così tirò un pugno allo specchio fraccassandosi le nocche e lesionando anche l'oggetto. Per un attimo si senti riprendere - il suo riflesso nello specchio annuendogli silenziosamente.

-Io non sono scemo!-

Bastava crederci. Si.
Si mise le mani tra i capelli inclinando la testa verso il pavimento.

Un bussare alla porta lo fece riportare alla normalità riprendendosi dallo stato comatoso in cui si trovava.

-Hai deciso di combattere col mostro di Lochness del bagno?-

La voce di Roderich. Ovviamente. Tra tutte le persone.
Non poteva trovarsi nel momento peggiore di tutti. Minchia.

-Cazzo vuoi?- La sua voce era sprezzante.

-Mhh ... A me sembra che tu stia demolendo il mio bagno-

-A me sembra che questo bagno sia di entrambi, quindi ci faccio quel che voglio con questo medesimo bagno!- Rispose nuovamente sprezzante per poi snaccherare un'altra testata allo specchio del bagno facendosi male. Questa volta per davvero.

-Cazzo che dolore! Minchia!- Gemette, premendosi la nuca con le mani.

Perché lo stava facendo?
Sapeva di essere scemo, ma fino a quel punto?

Mh. Se doveva far lo scemo doveva farlo con classe.

Mh. Perché?

-Esci fuori di li- Cercò di convincerlo Roderich con la sua bella voce pacata. Quel tono veniva utilizzato per calmarlo e lo sapeva che doveva calmarsi. Fin troppo! Abbassò la testa in segno di sconfitta, massaggiandosela, calmandosi.

Voleva dire a Roderich che lo amava senza ricevere cinque dita in faccia. Voleva dirlo sinceramente, serenamente e senza pensar alle conseguenze, ma come?

La faccia di Antonio si materializzò tra i suoi pensieri. La faceva troppo semplice lui. Quello fuori dalla porta non era Lovino. Era cazzutissimo Roderich!

Si sedette sul coperchio del water infilandosi le mani tra i capelli e tirandoseli dalla frustrazione, guardando le mattonelle bianche del bagno.

-Esci fuori di li Gilbert- Gli parlò dolcemente Roderich.

La sua testa non ce la faceva più. Davvero. Sentiva il sangue salirgli al cervello, fargli male e in quel preciso momento si sentì un cretino. Come se non lo fosse già abbastanza.

No. Non doveva farlo!

Si alzò dalla tavola del water - impaziente - quasi scivolando nel mentre, e dirigendosi verso la porta del bagno, che venne finalmente aperta. Frusttrato si fiondò sul l'Austriaco, baciandolo sulle labbra con foga e passione, prendendolo per i fianchi, sentendo lo stupore nelle azioni dell'altro - e beandosene come un ragazzino.

Non sapeva fare quello che faceva Antonio. Non sapeva nemmeno fare quello che faceva Francis. Lui era fantastico in quello che faceva e Roderich doveva esserne fottutamente fiero. Non esisteva persona migliore di lui. Lo sapeva bene.

-Ti amo-

Roderich strabuzzò gli occhi, meravigliato.

-Si, puoi fare tutte le facce del mondo. Ti amo e allora?-

Roderich sorrise dolcemente - guardandolo, amandolo. I suoi occhi si illuminarono di qualcosa di indefinito e per un attimo pensò di perdersi dentro a quello che stava vedendo. Era divino. E mentre il tempo passava sembrava illuminarsi di più, come una supernova.

Non era divino. Era splendente. Sembrava di guardare un fenomeno naturale.

Lo guardava e sentiva che anche lui si illuminava. Tra poco si sarebbero scontrari e avrebbero dato vita ad una stella. Ascoltava il suo respiro come una canzone ripetuta sul tasto repeat. Accarezzava i suoi capelli come se li avesse accarezzati da decenni.

Era bellissimo.
Roderich era magnifico.

-Ti amo- Lo disse stringendolo a lui in una ferrea morsa.

-Ti amo-

Non era difficile dirlo alla fin fine. Era bello. Era sensazionale poterlo dire a voce e non aver paura di essere schiaffeggiato.

Era questo il momento giusto per dirlo?
Era questo il modo in cui doveva sussurrarlo?

Sentì Roderich stringersi a lui e a quel punto niente ebbe più importanza.
Le parole di Antonio - i consigli di Francis - non c'era più niente.
Solo lui e quel dannato austriaco.

-Anche io ti amo Gilbert-


THE END
(Piuttosto buffa!)


Per il mio Roderich preferito <3
  
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