Morning [Blue butterfly of Fortune]

“ Ancora una volta. ”

“ Che cosa? Ma sono stanca! ” protestò lei serrando i pugni. Tutto quello che l'uomo dalla casacca gialla le diede in risposta fu una pigiata sul tasto del fa diesis, secca ma lievemente impigrita.

“ All'ora di pranzo mancano due ore abbondanti. Fino ad allora continuerai ad esercitarti, Alice Liddell, e non voglio sentire discussioni. ”

“ E' dalle nove che mi esercito! E poi non ho tutta questa gran voglia di stare qui a fare lezione di canto, Gowland! Credevo fossi un divertente giostraio che ha fatto fortuna, non un pallosissimo insegnante come ne ho conosciuti a migliaia a casa... ”

Alice si appoggiò al pianoforte a coda con un sospiro immalinconito, riserbando una veloce tortura alla punta della treccia. Dalle vetrate dell'ampia sala di musica pioveva uno splendido sole mattutino, e con un po' più di silenzio giungevano anche i suoni ovattati del parco: gli schiamazzi degli avventori, i carillon delle giostre, uno strillo più acuto e stridente degli altri di tanto in tanto [Pierce? Un bambino in lacrime per il pallone sfuggitogli di mano?]
E invece, Gowland si era messo in testa che doveva imparare a cantare perché tu non sei in vacanza, non ti faccio bighellonare in giro per il parco come quello spiantato di Boris, e non esiste che lasci incolta quella vocetta che hai!
E ogni mattina si chinava con le sue spalle grandi e ben piazzate sulla tastiera del piano e faceva balzellare le dita tra i tasti bianchi e neri, guardando raramente [e quando accadeva, con occhiate distratte] lo spartito che, poverino, giaceva perlopiù dimenticato. Curioso come suonasse tanto male il violino quanto riusciva bene col piano.

“ Alice, non ti ho ancora dato la pausa. ”

“ Per favore, interrompiamo e usciamo. Muoio dalla voglia di provare l'ottovolante nuovo della zona degli orrori... ” si provò lei, imbastendo un tono di voce più carino che lo facesse cedere.

“ No, e piantala di... ”

“ Per favore... ”

Gowland alzò gli occhi al cielo, sbuffando seccato. Quando ci si metteva, Alice sapeva essere davvero insistente [e il fatto che fosse così carina gli impediva di tirar fuori tutta la sua risolutezza nell'imporle qualcosa che pure era per il suo bene]. Calcò gli occhiali che, dispettosi, gli erano scivolati dal naso e prese il fiato che gli serviva per rispondere a tono. Fiato che gli morì in gola quando se la vide improvvisamente seduta sulle sue ginocchia, gli occhi imploranti e le mani strette dietro il collo, impegnate a dargli vaghe carezze alla nuca e al codino.

“ Per. Favore. Sensei Gowie. ”

Per qualche manciata di secondi la sala mancò di qualsivoglia suono, eccezion fatta per il quieto ticchettare del metronomo. Infine, Gowland chinò la testa, sconfitto.

“ E va bene, va bene, signorina belleciglia. L-la lezione finisce qui. Per ora ” si affrettò a calcare l'ultima frase, giusto per non darle il sazio della vittoria completa. “ Dopo che torniamo voglio sentire una serie di vocalizzi complessi. Ci siamo intesi? ”

“ E dove, a letto? ” chiocciò ilare la bionda. Si pentì subito di averlo detto: lui la sollevò tra le braccia, facendola urlare di sorpresa, e coi denti tirò via il nastro che aveva posto a sigillo della capigliatura. Ebbe un tremolio a sentire incisivi e canini così maledettamente vicini al capezzolo, che non tardò a farsi vedere da sotto il grembiule.

“ Sai che ti dico? E' una bella idea. Un'ottima idea. ”

E a nulla valsero le proteste questa volta.

“ Perché? Perché io? Come fa a piacerti un vecchio come me? ”

Alice lo aveva guardato come avesse detto un'eresia e gli aveva preso il viso lievemente ruvido tra i palmi. Sopra di loro, i fuochi color oro e verde inondavano il cielo notturno.

“ Sciocco ” gli aveva detto, e poi era arrossita. “ Con te sto bene. E mi piace il tuo mento che pizzica e il tuo codino. Inoltre, credo di soffrire del complesso del professore... ”

Incontrando quelle labbra giovani e rosee sulle proprie, mentre altri fuochi esplodevano e gli facevano piovere addosso stelle bianche e rosse, l'equazione gli era tornata tutta.
Le piaceva. E a lei piaceva lui, tutto qui. Massì, che gli altri strillassero pure che c'era qualche anno di troppo a separarli [sapeva che era una calunnia dettata dall'invidia], che gliene fregava.
La farfalla blu della fortuna si era appoggiata nel suo palmo, e non aveva alcuna intenzione di abbandonarlo.

: ♪ :____________♥_____________: ♪ :

Ahahahahaah, di sicuro a qualcuno saliranno diverse imprecazioni al mio indirizzo in lingue a me sconosciute per questo pezzo. Poco male. Magari a nessuna sarà saltato in mente questo pairing, ma, signore mie, per quel che mi riguarda la CappellaioxAlice va solo con la tonalità Tim Burton ebbastaH. Inoltre, a me la GowAli solletica molto più che vedere miss Liddell a moineggiare con Julius, Blood od altra gente svenevole. No, Peter non rientra nella categoria svenevoli, scusateH.

Dovrebbe essere una raccolta di romanticherie a sfondo e situazioni varie... Almeno, una con Picchan ci va tutta. E poi Elliot. Ed anche Pierce. Pure Joker. E che non mi si chieda chi sono, ormai il materiale c'è ed è ad un click da Google. E niente BloodxAlice.
Passando alle considerazioni... beh, Gowland m'intriga. So che ai più sembra la macchietta comica che fa presenza solo per dare una pausa tra uno scorcio sconcio di Mr. Chesire e l'altro, e per mia sfortuna i giochi gli danno pure poco spazio per romanticheggiare, ma... il codino e la barbetta gli fanno aumentare i punti gradimento, awwww. E semmai Alice gli desse una possibilità, scommetto che ci sarebbe abbastanza materiale per uno shojo comico d'alto livello, con quelle spruzzate piccantine che non guastano mai.
Ringrazio la gentaglia che ha commentato sia Clumsy Rabbit che Pesca ed Alabastro [a proposito, mi recensirete pure questa, sìììì? *w*] e vi fisso l'appuntamento con il signor coniglietto per la prossima! Baciotti wonderlandosi a tutte!

[Mimina. A quando quello che sai? Piantala di trastullarti con Kotone e vieni a darmi una mano, sfaticataH! °ç°]