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Autore: Eclair    27/06/2010    1 recensioni
Nella poltrona alla mia destra stava Near, seduto come sempre, con un braccio che avvicinava il ginocchio al petto, ancora al computer. Tutto scarmigliato con gli occhi semichiusi, stava proprio crollando, anche se cercava di concentrarsi al massimo.
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Mello, Near
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Routine. Routine~

Quella notte di marzo era quanto mai silenziosa, e i cambiamenti repentini del tempo e delle temperature non facevano altro che mettere nel corpo una strana spossatezza, anche se il riscaldamento dell'appartamento non ci faceva sentire il freddo di fuori.
Era stata una giornata noiosa, nonostante in genere non facessi caso a queste cose, mi ero già abituato da un pò a non uscire quasi mai. Forse mi era apparsa così vuota perchè quel giorno Near era stato tutto il tempo davanti a quel maledetto computer, senza trovare un attimo per fare altro.
Non che lo volesse o lo facesse di proposito, e dato che ormai eravamo solo in due e non c'erano altri collaboratori, per cui non poteva certo passare le giornate a trastullarsi con i suoi giocattoli, o, almeno, in questo periodo.
Avevamo parlato pochissimo, ed era stato solo per discutere su alcuni aspetti del caso a cui stavamo lavorando.
Doveva essere quasi mezzanotte, ma non avendo mai impegni di alcun genere vivevamo senza far troppo caso agli orari.
Ero seduto sul divano, mentre addentavo una tavoletta di cioccolata, i piedi appoggiati sul tavolino, e un braccio sulla spalliera del lussuosissimo divano della nostra suite d'hotel, nostra segretissima base di Los Angeles.
Tutto intorno avevamo un grande numero monitor di tutti i tipi, e pile e pile di documenti sparsi sul tavolo, senza contare la mia scorta di cioccolata e i suoi giocattoli tutti sparsi per la stanza.
Nella poltrona alla mia destra stava Near, seduto come sempre, con un braccio che avvicinava il ginocchio al petto, ancora al computer. Tutto scarmigliato con gli occhi semichiusi, stava proprio crollando, anche se cercava di concentrarsi al massimo.
Non dormivamo da troppo, per questo caso - il primo dopo la conclusione del caso Kira - stavamo lavorando insieme, ma una volta deciso il da farsi aveva insistito per occuparsene lui. Credo che non volesse farmi lavorare troppo, così faceva anche la mia parte e non c'era modo di fargli cambiare idea.
«Near, adesso basta. Non concluderai nulla così stasera, vai a riposarti.»
Alzò il viso assonnato e mi guardò interrogativo. «Ma Mello, non posso lasciare proprio adesso..»
«Ma insomma, passami quell'aggeggio e ci penso io!»
Troppo stanco per ribattere, si alzò e mi poggiò il computer sulle ginocchia, e dopo brevi spiegazioni su quello di cui dovevo occuparmi io e di quello che aveva già verificato lui, mi diede un lascivo bacio sulla guancia e si trascinò verso il bagno dove si iniziò a fare una doccia, da quello che potevo constatare dallo scrosciante rumore d'acqua.
Dopo circa mezz'ora, constatato che la situazione era tranquilla e che potevo concedermi anche io un pò di riposo, spensi il computer e mi avviai verso il letto. Al centro del nostro letto si era lasciato cadere Near, ancora avvolto nel suo piccolo accappatoio di spugna bianca, e feci per spostarlo, accorgendomi di come avesse i capelli ancora bagnati e gocciolanti.
Ma che si era messo in testa? Se si ammalava non era mica facile chiamare un dottore, farsi prescrivere le medicine e procurarsele senza uscire o far accorgere qualcuno che alloggiavamo lì.
Sospirai, sorridendo dentro di me della sua incapacità di occuparsi di sè stesso e della sua incoscienza.
Procuratomi un asciugamano di spugna dal bagno, mi sedetti sul letto, alzandogli le spalle per iniziare a fare assorbire all'asciugamano l'acqua dei suoi capelli. Sentendosi alzare improvvisamente, ancora nel pieno del suo sonno, si spinse in avanti, con il viso sul mio collo e le braccia attorno quest'ultimo.
«mmh.. Mello..» farfugliò. «Avevi intenzione di prendere una broncopolmonite? Non dovrei essere io a occuparmi di certe cose» Dissi al suo orecchio, in tono canzonatorio. «Scusa..avevo sonno..» disse poi, prima di riaddormentarsi definitivamente tra le mie braccia.
Un pò divertito dalla situazione, finii di asciugare i suoi capelli, poi gli tolsi l'accappatoio e gli misi la biancheria e i pantaloni del suo pigiama che trovai lì vicino.
Era così leggero, e mentre lo vestivo - mi sembra anche strano da dire, in genere lo svestivo - non potei fare a meno di fermarmi ad osservare quel suo candido corpo che, nonostante avesse già diciotto anni, sembrava ancora quello di un bambino
: così piccolo, morbido, liscio e perfetto.
E, cosa più importante, era solo mio.
Le sue labbra, le sue piccole mani, i suoi occhi e il suo sguardo, che fino a qualche tempo fa detestavo, così dissonante rispetto al mio, mi appartenevano e non avevano segreti per me.
Così come il suo cuore. Il cuore di quello che a suo tempo fu il mio rivale.
Mentre facevo questi ragionamenti, mi accorsi che adesso Near non era proprio addormentato, come voleva far sembrare; Anzi, avrei detto che era perfettamente cosciente delle attenzioni che stavo rivolgendogli e che non le disprezzava affatto, altrimenti si sarebbe alzato e avrebbe fatto da solo. Era proprio un bambino, sorrisi tra me e me. Ma feci finta di nulla.
Quindi mi svestii, e mi sdraiai sul letto, portando Near con me sotto le coperte.

«Mello, grazie..»
«Adesso dormi»
gli risposi con un sorriso, prima di scoccargli un bacio sulle labbra.
Chi l'avrebbe mai detto.

Fu l'ultimo pensiero cosciente della mia mente, prima di addormentarmi anche io.









{Hi there! Ebbene mi sono decisa a postarla, nonostante sia la mia prima AU ed ero un pò riluttante. Per adesso non ho messo OOC negli avvertimenti perchè non ne sono del tutto sicura, ma se a qualcuno dà fastidio il comportamento di uno dei due provvederò. Mi farebbe tanto piacere che mi diciate quello che ne pensate :)
Alla prossima!


Come sempre, un grazie a Polka, la mia migliore amica ♥}
  
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