Tutto quello che è scritto qui di seguito su di loro non sono fatti realmente accaduti ma frutti della mia mente bacata. Ogni riferimento a fatti e persone (che non siano i GD!) realmente esistiti o esistenti è puramente casuale.
Per Hell, perchè c'è sempre. Nei momenti buoni e non, nelle crisi di scrittura e nel sottoporsi in anteprima alla lettura delle mie opere. ♥
Le donne, le cose e le cose da donne
Le donne:
“Sai
qual è il problema?”
“No.”
“Il
problema sta nel fatto che è una donna e si sa che le donne
complicano la vita.” si lamentò con tono frustrato
Mike.
Billie
non alzò lo sguardo dalle proprie mani, ma annuì
vistosamente.
“Prendi
Jason, per esempio. Era tanto carino e normale prima di mettersi con
la.. cosa,
lì.”
“Non
credo che le piaccia essere definita cosa,
Mike.” sorrise guardandolo negli occhi “Non ci sono
speranze che
fra di voi le cose si appianino, vero?”
“No,”
rispose subito con una smorfia il bassista “quella
è Satana in
persona.”
Billie
ridacchiò e riabbassò lo guardo sulle proprie
mani.
“Impossibile,
vecchio mio, se fosse Satana andreste d'accordo..”
Mike
sbuffò con l'ombra di un sorriso sul volto.
“Ma
quanto ti ci vuole a girare 'sta cazzo di canna?”
“Ho
finito.” rispose l'altro “Ma la accendo
io!”
“Tornando
a poco fa,” ruppe il silenzio “cosa mi dicevi della
tipa di ieri
sera?”
Mike
inspirò ancora una volta. La canna era così corta
ormai che sentiva
il calore sulle dita, poteva sentire l'odore del fumo bruciato
direttamente nelle sue narici, avvertiva il bruciore sulle labbra.
Espirò e buttò fuori anche le parole.
“Niente
di che. È carina ma non è il tuo tipo
né il mio, ad esser sinceri.
È.. alta e magra. E sorride sempre.”
rabbrividì. L'altro
ridacchiò.
“Billie
non essere sciocco! Non potrei mai stare con una che ride sempre! Mi
da sui nervi.” si lamentò e il cantante gli
levò il filtro ancora
acceso dalle dita per spegnerlo dentro la terra.
Si
sdraiarono più comodamente sull'asciugamano dell'hotel, ma
la metà
di entrambi usciva fuori dai bordi, sull'erba del praticello sotto la
finestra della camera di Mike al primo piano.
“Il
problema è che lei mi continua a chiamare, capisci?
Cioè, lo sai,
io odio le persone appiccicose e.. cazzo, non è che se
abbiamo
scopato una volta siamo qualcosa o cosa.”
Billie
si appoggiò alla sua spalla.
“Il
problema penso sia più che altro che l'hai illusa potesse
esserci
qualcosa fra di voi.”
“Io
non l'ho illusa proprio di un bel niente!” si mise sulla
difensiva
Mike “Io l'ho rimorchiata, io me la sono portata a letto, lei
si è
convinta che potesse esserci qualcosa di più che ovviamente
io non
le ho mai fatto credere potesse esserci.”
Il
cantante scosse le spalle. “Come dici tu.”
Mike
si spostò sul fianco per poter guardare Billie Joe in viso.
“A
te non capita mai?” disse dopo un po'.
“Cosa?”
“Disguidi
di questo tipo.”
“Tipo?”
Mike
roteò gli occhi e si ributtò di schiena
sull'asciugamano.
“Tipo
con le donne, casini con le donne dico.”
Billie
finse di pensarci. “Mh no.” concluse infine facendo
sbuffare di
insofferenza l'amico.
“Insomma,
non è colpa mia se io metto le cose in chiaro fin da
subito.”
continuò “Quando cominci a illuderle poi
è la fine.”
“Ma
io non l'ho illusa!” ribadì ancora sulla
difensiva, ma prima che
potesse continuare Billie aggiunse “E poi c'è un
motivo se
preferisco gli uomini.”
Mike
si immobilizzò in silenzio per qualche minuto.
“Tu
non preferisci gli uomini.”
Billie
Joe alzò un sopracciglio e gli puntò gli occhi
addosso. “Ah sì?”
“Sì,
non preferisci gli uomini. Preferisci le donne.” lo
fissò di
rimando. “Sei bisessuale, ok, ma preferisci le donne, amico,
ti
conosco.”
“E
io non mi conosco.”
“Non
quando sei fatto.” rispose assolutamente certo Mike; BJ
sbuffò
ancora e tornò a guardare il cielo.
“È
figo qui, si vedono le stelle. Quant'è che non vedevamo
così tante
stelle, Mike?”
L'altro
si limitò a fissarlo stralunato.
“Amico,
non pensare di spaventarmi così per tutta la notte
eh.”
“Non
ti sto spaventando, amico,”
disse sottolineando l'epiteto che più volte gli era stato
affibbiato
“sto solo facendo una considerazione sulle cose che ci
circondano.
Se vuoi parlo del vetro sporco della tua finestra, se ti aiuta a
stare meglio con te stesso.”
Mike
si strinse la radice del naso fra due dita.
“No,
tranquillo, le stelle andranno più che bene.”
Le
cose:
Parlavano
di stelle ormai da qualche minuto e Mike cominciava anche ad esserne
stanco. Era notte fonda, si era alzata una leggera brezza, non
entrava neanche dentro l'asciugamano anche senza Billie Joe affianco
ed erano sperduti nelle vicinanze di una qualche città
americana nel
nulla. Avrebbe davvero tanto voluto dormire al caldo della sua comoda
stanza d'albergo.
Anche
perchè gli effetti benefici della cannabis si stavano
dissipando in
fretta.
Ma
l'altro non sembrava per niente stanco o infreddolito.
“Hai
mai pensato alle comete, Mike?”
“No,
Billie.”
“Hai
mai creduto alle comete, Mike?”
“No,
Billie.”
Billie
sospirò. “In realtà nemmeno io, ma vale
la pena credere in
qualcosa. Male non potrà fare.”
“Sei
melodrammatico, oggi. E strano.”
“Lo
so.” disse riportando lo sguardo verso il cielo.
Mike
si girò di nuovo sul fianco per guardarlo, anche se
così l'erba gli
solleticava il braccio nudo con cui si stava reggendo la testa.
D'improvviso vide Billie chiudere gli occhi con forza.
“Tutto
bene?” chiese con una nota d'allarme nella voce.
“Sì,”
espirò rumorosamente “l'hai vista anche
tu?”
“Qualunque
cosa sia, no, non l'ho vista.”
Billie
aprì un occhio e glielo fissò addosso in una muta
domanda.
“Guardavo
te.” rispose l'amico scrollando le spalle.
Billie
non parlò per qualche secondo, poi riprese come se niente
fosse
stato.
“Beh,
c'era una stella cadente, avresti dovuto guardare il cielo.”
“Davvero
c'era una cometa?”
“Sì.
Ti sei giocato un desiderio.” riportò lo sguardo
in alto ed indicò
un punto indefinito nel nero sopra di loro “Era lì
ed è andata
verso dillà” poi spostò il dito.
“Hai
espresso il tuo di desiderio?” chiese Mike.
“Sì
ma non posso dirtelo, se no non si avvera.” ghignò
lasciando
cadere la mano e incrociando le braccia sotto la testa. Mike
mugolò
insofferente.
“Insomma,
un po' di sana superstizione, Mike!”
“Tu
cosa avresti chiesto?”
“Non
te lo posso dire o non si avvera.” gli rispose l'altro
rigirandogli
le sue stesse parole.
Billie
rise e continuò imperterrito. “Ma che c'entra, tu
non l'hai
espresso 'sto desiderio, quindi non si avvererà
comunque.”
“Rassegnati,
Billie Joe Armstrong, non sarà una stella cadente ad
avverare i tuoi
sogni..”
“Ma
che ne vuoi sapere tu.” mise il broncio.
Mike
ridacchiò senza comunque tornare a guardare il cielo.
Allungò una
mano e gli pizzicò un fianco.
“Allora,
vuoi sapere o no cosa avrei chiesto alla cometa?”
Billie
sussultò per il pizzico, ma si girò a guardarlo
attendendo.
Mike
si voltò di nuovo verso le stelle ed evitò di
incontrare i suoi
occhi.
“Avrei
chiesto di poter sempre contare sulle persone che amo,
probabilmente.”
Billie
arrossì leggermente ma non si scompose, anzi. Si sedette
mettendosi
la sua miglior faccia falsa addosso, congiunse le mani e gli rispose.
“Oh
ma Mikey caro, sai che non ti lascerei mai a te stesso!”
sbatté
gli occhioni un paio di volte di fronte al naso del bassista e
scoppiarono a ridere insieme. Billie si accasciò contro il
suo
petto e gli sorrise da vicino.
“Io
ho chiesto che i Green Day non si sciolgano prima della mia
morte.”
Mike
lo guardò sconvolto.
“Armstrong!
Ci hai appena fatti sciogliere!”
Billie
ghignò accomodandosi meglio sul petto di Mike.
“Non
sono mai stato superstizioso.”
Le
cose da donne:
“Ehi..”
“Dimmi.”
sbiascicò l'altro mezzo
addormentato.
“Sai, tornando
all'argomento di
prima, no?”
Billie aprì un occhio lentamente e
glielo puntò sul mento, unica cosa che riusciva a vedere
della sua
faccia dalla sua posizione comoda sul suo petto.
“Quale discorso
di prima? Siamo qui
da..” guardò l'orologio sul suo polso
“..tre ore e
quarantasette, ne abbiamo fatti di discorsi!”
Mike sospirò. “Quello sulle donne e
sugli uomini e sulle tue preferenze.”
“Ancora ci stai
pensando?” chiese
in un sussurro quasi esasperato.
“Sì.
Preferisci davvero gli
uomini?” deglutì Mike e Billie poté
vedere il suo pomo d'Adamo
risalire e tornare al proprio posto.
Deglutì anche lui e chiuse gli occhi.
“Sì.”
“Non.. sono
riuscito a trovare tre
buone ragioni, ancora.”
Billie sorrise. “Non è che devi
trovarle per forza.”
Mike stette in silenzio poi, preso un
grosso respiro facendogli sollevare la testa a guardalo, si sedette e
continuò.
“Voglio capire il
tuo punto di
vista. Sono bisessuale anche io, no? Dovrei
capirlo.” disse
irritato gesticolando.
Si sedette anche Billie ed incrociò
le gambe appoggiandovisi con i gomiti.
“Vuoi tre buone
ragioni?”
Mike annuì, ma Billie non lo aveva
aspettato.
“Primo: il
corteggiamento non è
così estenuante quanto con una donna.”
segnò uno con il
pollice alzato. “Con un uomo puoi finirci a letto anche senza
tutte
quelle complessità del portarsi una ragazza da qualche
parte. Una
birra in allegria, qualche chiacchera, un bacio ed è
fatta.”
Guardò Mike annuire di nuovo ed andò
avanti.
“Secondo: non si
aspettano niente
dopo.” segnò due alzando anche
l'indice.
“Cioè?”
“Cioè non si
illudono per una sana scopata. Sta sicuro che l'indomani sono fuori
dal tuo letto in un batter baleno. Gli do giusto il tempo di una
doccia.”
Mike si ritrovò suo malgrado ad
annuire di nuovo.
“Suppongo che
siano cose da donne il
rimanere il giorno dopo, il chiedere le coccole e cose
così..”
“Sì,
con un uomo è raro.”
acconsentì Billie “E quelle poche volte che
succede non è mai
così martoriante come con le donne.”
Mike annuì di nuovo.
“Le donne sono il
male. E la loro
arma di distruzione sono le coccole.”
“Non l'avrei mai
detto che tu fossi
un anti-coccole, caro il nostro Mike!” esclamò
divertito.
L'altro lo fissò sgranando gli occhi.
“Scherzi?! Se mai
io abbia avuto una
fantasia sul dopo, -- Dio me ne scampi e liberi!
–,
sicuramente dopo l'accollo le ho abolite!”
Billie riprese a ridere in faccia
all'amico.
“Giuro! Prima di
farmi addormentare
mi ha tenuto sveglio due ore, e dico due, ad accarezzarle la schiena
e a parlare. A PARLARE!” urlò con disperazione
nella voce.
“Sssh. Sveglierai
tutto l'hotel.”
“Oh e
chissenefrega, sta quasi
albeggiando, sarebbe anche ora.”
“Beh
sì, te lo ricorderò la
prossima volta che ti sveglierò la mattina presto.”
Mike gemette un “Non farlo” appena
accennato prima di buttare una mala occhiata verso la finestra aperta
della propria camera.
“Non è
che potremmo dormire, vero?
Cioè, è tutta la notte che siamo qui.”
spiegò allargando le
braccia verso il nulla attorno a loro.
Billie annuì. “Comincio anche a
sentire un po' di freddo. La cazzo di brina mi sta entrando nelle
ossa.”
“Non abbiamo
più l'età, amico.”
disse Mike alzandosi e tendendo una mano a BJ perchè facesse
lo
stesso. “Forza, a nanna che è mattina.”
“Abbi una
buonamattina, Mike, a più
tardi.” sussurrò Billie, pronto per andarsene a
letto anche lui.
“Billie?”
“Uh?”
chiese voltandosi, la porta
già mezza aperta davanti a lui.
Mike sorrise arrossendo un po'.
“Non mi hai dato
il terzo motivo..”
Billie sorrise. “Sapevo ci avresti
pensato ancora!” Quindi gli fece cenno di avvicinarsi
all'uscio con
un dito.
Mike, in mutande e maglietta del
pigiama, gli si mise affianco.
Billie lo guardò e spiegò.
“Il terzo motivo
è questo.”
Si alzò di poco sulla punta dei piedi
per coprire quei sette centimetri di altezza che si levavano e gli
posò un bacio dolcissimo sulle labbra.
Mike lo guardò sorpreso sentendo
ancora i brividi sulla schiena.
“Il terzo motivo
sono i brividi,
Mike, i brividi. Con nessuna donna riesco ad avere i brividi per un
contatto così leggero.”
“Io
non..”
“Oh sì
che hai avuto i brividi..”
sorrise sornione.
Mike chiuse gli occhi ed annuì. “Sono
tre valide ragioni.”
Billie Joe lo guardò con tenerezza e
lo baciò di nuovo.
“Sogni d'oro,
Mike.” e si chiuse
la porta alle spalle sorridendo.