La fata del Male
E quando sorridevi, dimmi, eri felice?
Mi raccontavi le fiabe ed io ti ascoltavo persa nella tua fenice.
Ce l'avevi sul petto, roseo e profumato
Buonanotte, dicevi, e tutto il dolore addosso era passato.
E quando mi sentivi urlare, dimmi, mi ascoltavi?
Sentivi la mia stridula voce invaderti?
Ascoltavi forse il tuo silenzio di rancore.
Tutte quelle bugie che non facevano mai rumore.
E quando mi nascondevo,dimmi, mi venivi a cercare?
Non mi trovasti mai suppur pių vicini di quanto mai pensasti.
Scappavo da te, che mi continuavi a tormentare.
E dimmi, mamma, era un abbandono quello?
Un triste arrivederci o un sadico lasciarsi per sempre.
Quando ti abbracciai l'ultima volta cadeva polvere di stelle
dalla tua bianca pelle, cadaverica.
Avresti voluto portarmi con te?
E ora, tutto il male che mi hai lasciato
dopo il colpo che mi ha infranto..
Quando sorridevi felice e mi abbracciavi materna,
quell'odore pungente della taverna
Nulla proveniva dal tuo cuore.
Mi alludevo soltanto come tutte le bambine,
di vivere anch'io una favola con un dolce lieto fine.
A pezzi mi hai fatto, con la tua polvere di fata!
Piove ancora nel regno del male placato,
in cui tu, credele, mi hai incatenato.