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Autore: pachelbel90    28/06/2010    4 recensioni
Robert alle prese con dei pensieri delle decisioni...e un temporale!
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Io odio i temporali! Odio tutto di loro. Odio il rumore del tuono, il colore biancastro dei fulmini, il vento che scuote le foglie, fa volare la polvere, fa sbattere le finestre… Soprattutto odio i temporali che fanno sbattere le mie finestre!

Mi alzo controvoglia dal letto su cui ero comodamente sdraiato e mi incammino a passo veloce giù per le scale. Giunto in cucina chiudo quelle dannate finestre che Susan ha lasciato aperte. Gliel’avevo detto di chiuderle, ma come al solito non mi ha dato retta: era troppo arrabbiata con me. Era arrabbiata con me perché da quando sono tornato da Londra sono molto taciturno. Io ho provato a non esserlo, ho provato a starle accanto come prima, ma proprio non ci riesco!

Nel frattempo mi sposto in salotto, deciso ad accendere la televisione e distrarmi un po’. Da quando Susan se n’è andata via, circa dieci ore fa, questa casa è molto silenziosa. E devo dire che la cosa non mi dispiace affatto. Ero stufo di sentirla urlare, lamentarsi, borbottare…

Afferro il telecomando, ma quando premo il tasto di accensione, la televisione non dà segni di vita. Riprovo. Magari non l’ho premuto bene… Ma anche questa volta non c’è niente da fare. Mi avvicino alla lampada più vicina, mentre un pensiero mi illumina… certo, il blackout! Ecco un altro motivo per cui odio i temporali.

Butto con malagrazia il telecomando in poltrona e mi incammino verso la camera da letto, deciso a riprendere sonno.

Purtroppo dopo un’ora sono ancora sveglio, e mentre un altro tuono scuote il mondo fuori dalla mia casa, un pensiero scuote me. I miei pensieri, la mia anima. O meglio, non è un pensiero. È un’immagine.

Jude…

Jude, ansioso di vedermi e di parlarmi. Jude preoccupato per la mia risposta. Jude che mi rincorre, piangendo, dopo aver sentito la mia risposta negativa. Il suo sguardo, pieno di rabbia e disperazione, che mi segue, anche quando ormai sono salito sul taxi, diretto verso l’aeroporto, verso l’America, verso casa mia. Verso Susan.

Susan ha capito tutto. Susan ha capito prima di me. Ma io non ci potevo credere!

Non volevo credere che Jude si fosse innamorato di me, non volevo credere alla supposizione di  Jude che anche io lo amassi. Non volevo credere di amare Jude.

Ma quando la sua lontananza si è fatta sentire, ho capito che non mi mancava Jude come amico. Mi mancava Jude. Punto.

Come potevo biasimare mia moglie se non mi parlava, se era arrabbiata con me e se se n’era andata? Come aveva potuto sopportare cinque mesi, vedendo suo marito triste, innamorato di un altro uomo?

Un pensiero straziante mi invase mentre stringevo ancora di più a me la coperta: ero solo. Mia moglie mi aveva lasciato. Avevo perso Jude.

Senza neanche accorgermene scoppiai a piangere disperatamente, rimpiangendo di non aver voluto accettare ciò che Jude mi aveva urlato. E ora lo avevo perso. Non c’era proprio più niente da fare…

A meno che… un’idea sconvolgente mi fece sedere di scatto. Se Jude davvero mi amava forse non era troppo tardi! Forse avevo ancora qualche possibilità! Dovevo solo alzarmi da quel letto, prendere il primo aereo per Londra e precipitarmi a casa sua, sperando che non mi ripagasse con la stessa moneta con cui lo avevo ripagato io…

Come mosso da una forza invisibile, mi alzai dal letto, presi il telefono e prenotai il primo volo per Londra. Misi dei vestiti in un borsone, presi dei soldi, i documenti, mi vestii e mi precipitai all’aeroporto.

L’attesa del check in era snervante… Volevano muoversi? Dovevo correre dal mio amore, dal mio Jude!

Dopo circa un’ora, seduto sull’aereo, guardavo il sole sorgere, scacciando le nuvole che avevano portato il temporale. Sorrisi. Un nuovo giorno stava sorgendo, e fui invaso da un immenso senso di speranza e ottimismo. Ce l’avrei fatta! Avrei riconquistato Jude ad ogni costo, e saremmo stati insieme e avremmo affrontato ogni difficoltà…insieme.

Sorridendo a questo pensiero appoggia la testa allo schienale e mi addormentai

   
 
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