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Autore: _Syn    28/06/2010    2 recensioni
LinkxAllen
Lo sentiva l’innaturale silenzio di Link. Era proprio quel modo in cui si rifiutava di urlare dal dolore che gli faceva tremare le membra.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Allen Walker, Link
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Standing on a broken field'
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Titolo: Sul vuoto c’è il mio equilibrio

Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico

Personaggi: Allen Walker, Howard Link – altre brevi comparse

Rating: Giallo

Avvertimenti: One Shot, Shounen-ai

Note di Alexiel: Dunque. La battaglia a cui faccio riferimento in questa one shot non esiste nel manga. L’ho inventata, è stato un modo per far capitare Allen e Link in una situazione difficile e farli “interagire” così da far nascere certi argomenti.

E... nient’altro. Solo l’ennesima LinkxAllen piena di angst.

 

Ringrazio, infine, chi ha commentato Bittersweet Bites

 

Elos: Grazie ** Per la frase che hai citato ringrazia la mia vecchia professoressa di biologia XD Le sue spiegazioni mi rimbombano ancora nel cervello. Sono contenta che ti siano piaciute ^_^

Baci,

Alexiel.

 

XshadeShinra: Ti ho già ringraziata per email, ma abbondare non fa male – in questo caso :D Grazie per il commento, sono lieta che tu le abbia apprezzate ** La frase 8 è stata l’ultima che ho scritto, ma ci ho riso su un sacco. Link sa essere crudele e io amo Allen-educato-all’ennesima-potenza XD

 

Black_Eyeliner: Mica avevo capito che eri tu, ste XD Poi ho collegato ** Non so davvero cosa dire, sono rimasta un tantino(ino) senza parole. Insomma... Un grazie è l’unica cosa che ora mi viene in mente, altrimenti comincerei a farfugliare cose senza senso e tu non ci capiresti nulla, così come non ci capire niente io. Un grazie grandissimo, ste **

Alexiel.

 

 

 

 

Sul vuoto c’è il mio equilibrio

 


Sangue... I vestiti di Link ricoperti di rosso... Urla pian piano sopite...

Andiamo a cercare gli altri! Allen? Allen?!”

Qualcuno lo stava scuotendo, ne era abbastanza sicuro, ma forse per il colpo – i colpi – che aveva preso, forse per la vista di quel sangue, Allen rimase quasi immobile. Ricordi confusi gli vorticavano nella testa, come se volessero sopraffarlo e ricondurlo ai momenti appena passati, come se la battaglia stesse per ricominciare senza mai finire.

Un livello 4 stava per colpirlo, cinque livelli 3 avevano ingaggiato una battaglia contro di lui e stavano per sopraffarlo, era debole, aveva appena sconfitto un altro livello 4 e, proprio mentre il colpo stava per arrivare...

Link... ha bisogno di aiuto.” sussurrò, ancora in trance. Link si era messo tra lui e l’Akuma.

La sua gamba squarciata, il colpo che ancora gli risuonava nelle orecchie e l’urlo a stento trattenuto che gli rimbombava nel sangue. Era successo tutto in un istante, poi era stato un miracolo che i generali Sokaro e Cloud Nyne fossero arrivati insieme a Kanda per sopraffare il resto degli Akuma. Da qualche parte c’erano anche Lenalee, Lavi, Chaoji, Miranda, Marie.. Dov’erano ora? Erano sopravvissuti? Certo, certo, disse una voce dentro di lui. Certo che sono vivi.

Si portò una mano all’occhio maledetto, sentendolo ancora bruciare per la vista di quel Livello 4. Non si era ancora abituato a quell’anima sporca e corrotta, era ogni volta una tortura guardargli dentro e non poter spostare lo sguardo. Morire o guardare.

Ma quel dolore non gli impedì di guardare Link, ancora a terra e ricoperto di sangue: il suo, quello degli altri... Tanto sangue, odore nauseante.

Dobbiamo aiutarlo...” ripeté, senza rendersi conto dello stato in cui fosse. Anche lui perdeva sangue, anche lui aveva bisogno di aiuto.

MAMMOLETTA, vuoi aprire le orecchie?!” arrivò il colpo secco di Kanda a risvegliarlo.

Crollò quasi e si rese conto della presenza di Lavi. Era lì e lo stava sorreggendo, probabilmente era stato lui quello che l’aveva scosso prima. Tim gli volava intorno, anche lui preoccupato e impegnato nell’impresa di risvegliarlo. Allen sentì il corpo del golem sfiorargli la guancia e poi poggiarsi sulla sua spalla, intenzionato a non muoversi per nulla al mondo.

Allen, ascoltami bene.” disse Lavi, scandendo bene le parole. Aveva lo sguardo diverso. Era paurosamente serio. “Dobbiamo cercare gli altri; staranno arrivando, ma vogliamo assicurarci che sia tutto finito. Allen! Mi stai ascoltando?” annuì piano, lo sguardo vacuo. Doveva riprendersi alla svelta, ma... Quel sangue, colpa sua, ancora una volta. “Lasceremo una squadra qui vicino, nel caso di nuovi attacchi. Tu devi restare qui, nelle tue condizioni non puoi muoverti. Nel frattempo...”

Era andato avanti ancora per un po’, gli aveva detto che la Squadra di Soccorso stava arrivando e che presto sarebbero stati al sicuro. Gli aveva indicato i punti in cui si trovavano gli altri Esorcisti e il punto dove era Cloud Nyne. Lei sarebbe rimasta lì per assicurare un minimo di protezione a chi fosse rimasto. Allen memorizzò tutto e poi cadde di ginocchia sul terreno. Cominciò a respirare profondamente e cercò di ritrovare abbastanza lucidità per essere in grado di muoversi e non peggiorare la situazione.

Solo allora si rese conto del dolore al braccio, del modo in cui era stato fasciato in fretta. Pulsava e sicuramente si stava infettando, ma la Squadra stava arrivando... Lo strinse con l’altra mano meglio che poteva, come se servisse a lenire il dolore. Ma lui non voleva lenire il proprio dolore, lui voleva...

Link! Link!” si voltò e lo vide. Era seduto sul terreno ricoperto di sangue e stava sistemando una fasciatura intorno alla gamba ferita. Il suo volto era contratto appena dal dolore, ed Allen seppe subito che si stava trattenendo – tanto – per non contorcersi. Era stato abituato così sin da bambino, sicuramente, perciò sembrava così freddo mentre cercava di curare la propria ferita.

Calmati, Walker.” gli ordinò. Allen si zittì all’istante, ma solo per pochi secondi. Sfiorò con un dito Timcampy, giusto per fargli sapere che si stava riprendendo e che non aveva intenzione di farlo preoccupare ancora. Lui risposta con un morso leggero che, tuttavia, non lo ferì. Stava già perdendo abbastanza sangue.

Mi gira la testa...”

Stenditi e cerca di respirare. Ecco,” disse, cercando qualcosa nella tasca della divisa rossa. Ne cacciò una specie di borraccia e, valutandone il peso per capire quanta acqua fosse rimasta, la porse ad Allen “bevi e lascia che basti.”

Allen non mosse un dito e continuò a guardarlo.

Serve più a te che a me.” ribatté, rifiutandosi di prenderla. Aveva già rischiato che Link morisse, non poteva...

Walker, prendi quest’acqua. Io sto bene e, in ogni caso, non deve interessarti.” così freddo, così distante, così...

Ferito. Per colpa sua.

Rassegnandosi e sapendo che probabilmente gli avrebbe fatto bere quell’acqua anche con la forza, Allen prese la borraccia; bevve solo qualche piccolo sorso poi, senza aspettarsi rifiuti, la porse a Link.

Bevi.” freddo. Ma con la supplica nella voce. Rassegnato, la voce lacrimante di preghiera. E davanti a quegli occhi grigi e vuoti e al tempo stesso pieni di pietà, Link non poté dire nulla. E bevve.

 


Cloud Nyne gli aveva ordinato di rifugiarsi in un luogo più coperto e di abbandonare il campo di battaglia.

Riesci a sorreggere l’ispettore Link, Allen Walker?”

Link sembrava fosse intenzionato a tutto tranne che ad essere sorretto, ma Allen annuì e lasciò che la donna andasse via.

Andiamo.”



Lo sentiva l’innaturale silenzio di Link. Era proprio quel modo in cui si rifiutava di urlare dal dolore che gli faceva tremare le membra. Doveva essere insopportabile. Strinse i denti per non urlare al posto suo, per non prenderlo a pugni e poi pentirsene perché l’aveva salvato senza pensare alle conseguenze. Ma era difficile trattenersi, continuare a dare vita al silenzio.

Come ti è saltato in mente di fare una cosa simile, Link? Avresti potuto riportare ferite più gravi!” sbottò Allen, pur sapendo che quella ferita era altrettanto seria, dopo aver trascinato il suo sorvegliante al limitare della foresta vicino cui si era svolta la battaglia contro gli Akuma del Conte del Millennio. Lasciò che si appoggiasse al tronco di un albero e che riprendesse fiato. Lui, in piedi, si teneva il braccio ferito. Sanguinava copiosamente pochi minuti prima, ma quella fasciatura improvvisata sarebbe bastata fino all’arrivo dei soccorsi, almeno.

Non posso lasciarti morire, Walker. Questi sono gli ordini.” replicò l’ispettore, ripetendo quello che diceva ogni volta, solo con parole diverse. E’ il mio lavoro, ci servi vivo, non puoi morire ora...

Possibile che per proteggere lui, un presunto eretico, altri dovessero sacrificare le proprie vite?

Neanche io posso lasciare morire te.” fu la risposta di Allen. La testa gli girava ancora, era esausto e ferito. Oltretutto non aveva ancora ricevuto notizie dagli altri e, gli unici in grado di muoversi, si erano inoltrati nella foresta per contattare il resto degli Esorcisti. Era stata una battaglia più grossa rispetto a molte altre giù combattute. E molto meglio pianificata.

Allen si accasciò contro il tronco, affiancandosi a Link, e cercò di riprendere fiato. Gli sembrava di non respirare bene, doveva avere qualche costola rotta o incrinata. E magari un polmone sarebbe ceduto prima dell’arrivo della Squadra di Soccorso.

Sospirò. La rabbia lo rendeva pessimista. Ed era l’ultima cosa che voleva: in quella situazione non solo non sarebbe servito a nulla, ma avrebbe solo peggiorato le cose.

Tu non mi devi niente, Walker. Faccio il mio lavoro ed eseguo gli ordini. Il modo in cui agisco non è questione che ti riguardi.”

Allen chiuse gli occhi, cercando di comprenderle almeno un po’ quelle parole. Ma sforzarsi era inutile. Magari riusciva a comprendere quello che Link gli stava dicendo, ma capire... be’, quello era tutto un altro paio di maniche.

Lasciami controllare la tua gamba. Ci sarà sicuramente bisogno di pulire la ferita.” si allontanò un po’ dall’albero e gli si parò di fronte.

Non serve che te ne occupi tu.” disse Link, senza spostare la gamba. Non che non volesse, ma se l’avesse mossa avrebbe solo peggiorato le sue condizioni, ed era una delle ultime cose che desiderava.

Non voglio occuparmene, ma bisogna almeno cominciare a pulirla... Non serve essere un medico per questo.” era sempre pronto a replicare in certe situazioni, proprio quelle in cui avrebbe dovuto restare in silenzio. Link faticava a capirlo, ma lo stesso poteva dire Walker di lui. Non si comprendevano quasi mai, eppure non era la prima volta che gli salvava la vita. E non era la prima volta che Walker si preoccupava per lui. Semplicemente, in quel momento lo dava a vedere più del solito – troppo – , forse perché la situazione era risultata essere più drammatica del previsto.

Ci ho pensato io stesso.”

L’hai semplicemente fasciata. Non avresti potuto pulirla laggiù, non avevi neanche un fazzoletto pulito o dell’acqua.”

L’acqua è terminata, Walker. Perciò lascia stare. Io sto bene.” certo, era bravo a mentire, Link, ma Allen conosceva la forma della verità, e quella era una banale imitazione di essa.

Tim.” cominciò a dire, prendendo la borraccia che fuoriusciva dalla tasca di Link

Walker, cosa credi di fare?” Allen ignorò le proteste del sorvegliante e lasciò che Timcampy afferrasse con i denti la corda che era agganciata alle due estremità della borraccia.

Cerca un torrente, un ruscello, un laghetto o una qualunque fonte d’acqua e riempi questa borraccia, per favore.” il golem sbatté più forte le ali per dire ad Allen di aver capito e volò via prima che Link potesse riprendere a protestare.

Non è necessario, Walker.”

Allen tornò a guardarlo con gli stessi occhi di prima e Link dovette sforzarsi per non trasalire. C’erano momenti in cui sentiva di doversi allontanare più che poteva da lui, ma era proprio mentre provava quelle sensazioni che diventava difficile anche controllarsi. Perciò pietrificava e lasciava che quelle emozioni gelassero, senza mai sciogliersi. C’era solo freddo dentro di lui, si diceva, non poteva permettere a nessuna primavera di entrare in contatto con il gelo.

Male non ti farà.”

Non ho bisogno di essere aiutato, oltretutto ho provveduto personalmente e a breve saremo soccorsi da una squadra medica. Il tuo aiuto è inutile.” bastava non guardarlo negli occhi oppure lasciare che la vista si offuscasse, imputare la colpa al buio e alle ombre del bosco, al vento e al silenzio.

Il tuo aiuto è inutile...

Quelle parole risuonarono nella mente di Allen come un requiem, come una condanna, come la verità che non avrebbe mai voluto ascoltare.

Quella volta chi non era riuscito a salvare? Ancora non sapeva nulla... e gli altri tardavano.

Lasciò che l’eco di quelle parole morisse piano piano, finché solo il frusciare del vento tra gli alberi divenne cornice di quel momento. Non avrebbe risposto per le rime a Link, dicendogli che aveva fatto il possibile per salvare tutti – anche se forse lui non si riferiva a quello che era capitato – ma sarebbe andato avanti come al solito, senza indietreggiare. Aveva deciso che avrebbe curato quella gamba e, non appena Tim fosse tornato, l’avrebbe fatto.

Tu, piuttosto...” riprese Link “la tua fasciatura si sta allentando.”

Allen calò lo sguardo sul braccio e vide che il fiocco fatto in fretta e in maniera poco accurata sul campo di battaglia – probabilmente da Lavi – si stava allentando come detto da Link. Il sangue avrebbe ripreso a scorrere se non l’avesse stretto, ma con l’altra mano non contava di fare meraviglie.

Link...” disse, senza aggiungere altro.

Avvicinati, non posso muovermi.” chiaramente, non poteva lasciarlo morire dissanguato. Gli si affiancò di nuovo e Link, senza fare neanche una smorfia di fronte alla ferita e al sangue, cominciò ad armeggiare con le pezze già bagnate di sangue. Non fece caso alle sue dita ormai ricoperte da un velo rosso, non fece caso alle guance tese di Allen; il suo sguardo sfiorava solo il punto in cui le sue dita si muovevano cautamente e lentamente per stringere la fasciatura.

Lo sentì esitare solo un momento, mentre scioglieva tutta la fasciatura per rifarla in maniera adeguata. A lavoro finito, però...

La tua ferita ha bisogno di essere pulita, si sta infettando.”

Tu lascia che mi occupi della tua, poi tu potrai prenderti cura del mio braccio.”

Nonostante i capelli candidi fossero ricoperti di terra, di sangue e cenere e lo sguardo riflettesse stanchezza e una lenta disperazione, tenuta a bada dalla determinazione e dal desiderio di salvare chiunque potesse, Allen Walker riuscì ancora una volta a farlo vacillare, a costringerlo a tenersi ben saldo al terreno per non sbagliare e fallire la missione per cui esisteva.

Quelli erano solo occhi, quella linea rosea, ora screpolata e ricoperta di sangue rappreso, era solo una comunissima bocca grazie alla quale era possibile abbeverarsi dell’aria per consentire ai polmoni di mantenere un corpo in vita. Era solo un essere umano. Anzi, pensò, probabilmente gli avrebbero negato anche lo stato di essere umano se il Quattordicesimo fosse riuscito a impossessarsi di lui... o se si fosse venuto a sapere che Allen Walker, dal momento in cui era diventato l’ospite dei ricordi del fratello di Mana, aveva smesso d’esistere.

Ma, davanti a quella ipotesi, ogni favilla di speranza e turbamento che quegli occhi comunicavano avrebbero perso di senso. Valeva la pena di rabbrividire e annuire, sconfitti, di fronte a quel pensiero?

 


Link?”

Cosa c’è, Walker?”

Lo accetteresti un... grazie?”

Il tronco dell’albero era improvvisamente diventato talmente scomodo da richiedere uno spostamento non tanto piacevole e nemmeno indolore. Allen Walker era in grado di parlare e stare in silenzio al tempo stesso, era capace di dire la cosa più ingenua e semplice del mondo e di farla sembrare talmente importante da lasciare senza parole. Quasi.

Qualcosa gli lasciava presagire che se avesse risposto con un semplice e scontato “è il mio lavoro”, Walker non l’avrebbe accettato. E avrebbe continuato a dirgli grazie all’infinito.

Mi hai salvato la vita.” non lo disse per ribadire il grazie, ma come se fosse un’affermazione importante. “Non è la prima volta.” quello suonava come un grazie anche troppo, invece. Il bello era che, in quel momento, Allen Walker non sembrava si stesse divertendo a torturarlo o a stuzzicarlo. Intendeva quello che diceva in maniera talmente lucida da far pensare che non fosse appena uscito da una battaglia sanguinosa e che non avesse un braccio ancora per poco attaccato alla spalla.

Sono qui per rispettare gli ordini. Se questo implica che io ti salvi la vita, così sia.”

Allen annuì e stette in silenzio, forse a riflettere, forse alla ricerca di altre parole da dirgli così da rendere quel tronco ancora più scomodo.

Ma non disse più nulla. Si limitò a poggiare la testa all’albero, proprio lì accanto a lui, e a guardare il cielo, le chiome degli alberi che danzavano nel vento e chissà cos’altro.

Grazie.” sussurrò, e poi silenzio. Davvero silenzio.

 


Timcampy tornò pochi minuti dopo con la borraccia piena d’acqua; era talmente pesante che Allen quasi si aspettava di veder spuntare sulla sommità del corpo del golem delle vene gonfie e pulsanti.

Lascia, Tim, riposati.” disse gentilmente Allen, sfilando il laccio dell’oggetto dalla bocca del golem. Quest’ultimo andò ad accoccolarsi su un ramo basso, quasi sopra la testa di Link.

Occupiamoci prima del tuo braccio, Walker.” disse il sorvegliante, cercando di riprendere la borraccia.

Non se ne parla. La tua ferita è più grave della mia, Link.” replicò Allen, stringendo la borraccia con entrambe le mani. Si guardarono male per pochi secondi, ma era chiaro che Link si trovasse in una situazione svantaggiata rispetto ad Allen, perciò, volente o nolente, dovette arrendersi alla fine. Stese la gamba, lasciandola piegata solo un po’, così che la ferita non toccasse la terra, e l’Esorcista cominciò a sciogliere le bende, senza imprimere troppa forza ai movimenti. Cercò di ricordare esattamente quello che aveva fatto Link pochi minuti prima, quando gli aveva sistemato la fasciatura. Ripeté gli stessi movimenti delicati e studiati, non sfiorò la pelle neanche per sbaglio.

A opera conclusa, ritenne che quelle bende erano fin troppo sporche per essere riutilizzate e, senza fare caso all’espressione basita e contrariata di Link, cominciò a levarsi la giacca nera della divisa e poi strappò la camicia – in condizioni vagamente migliori rispetto a tutto il resto.

Walker...”

Non dire niente, per favore. Lasciami finire il mio lavoro.” la parola lavoro sulle labbra di Allen Walker suonava in maniera diversa. Link sapeva che sarebbe stato difficile che lui la pronunciasse in quella maniera. Pieno di un sentimento che solo Allen poteva dire di conoscere, di cui voleva liberarsi, forse, ma che in quei momenti si teneva stretto per non perdere se stesso.

 


Quando Lenalee era corsa da lui e Link, le lacrime di sollievo trattenute a stento, abbracciandolo, Allen aveva quasi perso l’equilibrio. Ma poi si era stretto a lei, sperando di non dimenticare quelle sensazioni, e per un attimo tutto era andato a posto.

 


Link non era sembrato follemente felice all’idea di essere di nuovo sorretto da Walker, ma quando aveva scoperto che l’alternativa sarebbe stata Bookman Junior, senza perdere contegno e dignità, si era appoggiato alla spalla di Allen. In realtà avrebbe potuto usufruire dei lettini trasportabili che la Squadra di Soccorso aveva a disposizione, ma aveva preferito che fossero altri a usufruirne. Né ci teneva ad essere trasportato in barella per una ferita così banale.

Allen aveva sorriso tiepidamente a quel “banale” certo che, se l’avesse ripetuto davanti all’infermiera, Link non sarebbe sopravvissuto tanto facilmente. Ma il sorriso era svanito subito, nonostante il sollievo di ritrovare tutti – feriti più o meno gravemente, certo – fosse stato meraviglioso.

Come va la gamba, Link?”

Non preoccuparti, Walker. La mia gamba sta bene.” la poggiava piano quando camminava, Allen era certo che la ferita gli provocasse fitte lancinanti, ma non aveva esitato mai. Non un passo, non un respiro, non uno sguardo. Forse solo il modo in cui gli si appoggiava alla spalla poteva far pensare che stesse davvero soffrendo. Si teneva a lui, magari in maniera inconsapevole, con una forza che non stava nel modo in cui premesse il braccio sulla spalla, non era poi così forte e pesante. Era solo che...

Sicuro di non voler approfittare della barella, Due Nei?” Lavi, passando loro accanto, sorrise ad Allen e rivolse un’occhiata a Link, senza tuttavia usare il tono provocatorio di sempre. “Allen potrebbe sempre farti cadere.”

Ma prima che Link potesse replicare o mandarlo a quel paese con un’occhiata, Allen rispose:

Non lo lascio cadere. Può fidarsi.”

Era solo che quel braccio era quel poco di fiducia di cui Allen aveva bisogno per non credere che il mondo sarebbe caduto e lui non sarebbe riuscito a tenerlo.

Era quel frammento di vuoto in cui poteva stare sicuro che nessuno sarebbe caduto. Anche se non c’era terra su cui poggiare i piedi, anche se la fiducia era solo aria pura da respirare, Allen sapeva che era più sicura di un terreno di guerra ricoperto di sangue.

Andiamo avanti, Walker, non perdiamo tempo.”

Era un grazie in equilibrio.

  
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