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Autore: Cfrancy    28/06/2010    4 recensioni
Sulla tomba del Kuran capostipite vi era accovacciata una bambina: lunghi capelli castani, corpo piccolo e snello, pelle più abbronzata del normale. Lanciava gemiti terribili, continuando a singhiozzare il nome dell'antico vampiro. A prima vista sembrava sporca e sciupata, ma comunque caratterizzata da una bellezza abbagliante. Dopo pochi minuti di immobilità mio padre si riscosse e le andò incontro. Si piegò sulle ginocchia e le scostò una ciocca setosa dal viso rigato di lacrime. "hey, piccola... perchè piangi?" La bambina continuava a singhiozzare. Papà la prese per le spalle e la mise seduta sulla bara nera e oro. Le asciugò le lacrime e, finalmente, la bambina alzò gli occhi su di lui, spostando via le mani. Rimanemmo tutti a fissare quegli occhi: troppo di quel castano, troppo simili a quelli dei Kuran, troppo potenti... "c-come ti chiami, piccola?" "Y-Yuuki" Papà si voltò verso la mamma, ma lei scosse il capo. Non c'erano purosangue con quel nome. Non più, almeno. "Yuuki, principessa gentile, eh?" "si" "Quanto anni hai, principessa?" Lei non rispose... a me non sembrava averne più di 3 "sei molto piccola. Dove sono i tuoi genitori? Perchè piangi su questa bara? lui è morto da millenni..." La bambina sembrò sbiancare e guardò mio padre, incredula. "I-In che anno siamo?" "1965" rispose lui "no... non è possibile..." Anni dopo, alla Cross Accademy verrano scoperti i più grandi segreti che attanagliano il passato di Kaname e Yuuki... chi sono davvero? E cosa c'entra Satsuki con loro?
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kaname Kuran, Yuki Cross
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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big secret 1 cap
Capitolo 1
 
-Cross Accademy- ore 11:40
La Night Class era riunita in una grande sala del dormitorio Luna. Una ragazza dai lunghi capelli castani aveva appena varcato la soglia seguita a pochi passi da due ragazzi ben noti a tutti i presenti: Aidou Hanabusa aveva una mano tra i biondi capelli scompigliati e il paio di perle azzurre che aveva negli occhi guardavano con rammarico uno dei suoi compagni; dall’altro lato, Kain Akatsuki, con i suoi capelli castano-rossicci, se ne stava in piedi con le braccia conserte ed il solito sguardo stufo negli occhi castani.
La ragazza, bruna di occhi e di capelli, portava un paio di jeans scuri e una maglietta rosa pallido, segno che era appena arrivata in accademia. Il suo sguardo era fisso su un ragazzo in particolare e l’espressione non preannunciava nulla di buono…
“ma questa chi è?” Ruka, dai ricci capelli castano chiaro, prese di scatto il braccio di Akatsuki, all’altezza del gomito, portandolo un po’ più in disparte.
Il ragazzo sorrise compiaciuto per la sua espressione. “mia cugina” sghignazzò, passandosi una mano tra i capelli.
Lei rimase basita. Cos’era quel sorriso sul volto di Kain? E perché l’essere un’Aidou le avrebbe dovuto dare il permesso di guardare in quel modo sfacciato il purosangue Kuran? Roba da pazzi...
“oh-oh... Yuuki, non voglio litigare”
Ok, aveva sentito bene?! Ruka spalancò gli occhi nel notare l’espressione leggermente impacciata del glaciale Kuran.
“no, litighiamo!”
Ruka non potette neanche fare una delle sue solite osservazioni acide che la ragazza si slanciò velocemente verso il purosangue, cercando di colpirlo in un’azione tanto veloce da poterla vedere appena anche sforzando gli occhi da vampiro. Eppure… a Ruka non sfuggì che la ragazza non aveva mai usato un attacco di ghiaccio come ogni Aidou, anzi… non usava alcun tipo di attacco.
“ti ho già detto...” Sospirò Kaname, schivando un pugno “che devi usare i tuoi poteri se vuoi sperare di riuscire a sfiorarmi.”
“scordatelo” si limitò a rispondere lei, acida.
“Yuuki, ora basta.” Il bruno le catturò i polsi con una mano e glieli portò al seno.
Lei si riportò indietro di qualche metro con un balzo, schiaffeggiando via la mano del ragazzo. I vampiri erano rimasti in silenzio con gli occhi spalancati.
“bastardo!” gli urlò contro “perché diavolo te ne vai sempre senza dire una parola?!”
Povero me, sospirò Hanabusa, sbattendosi una mano in fronte, vedendo le reazioni dei compagni di corso alle parole sfrontate della sua giovane sorella.
Kaname, intanto, sorrideva divertito. Si mosse veloce verso la ragazza, così veloce che nessuno riuscì a vederlo. Le prese i fianchi con le mani e unì le labbra a quelle rosee della Aidou.
“scusa, Tesoro” sussurrò.
Yuuki lo sbatté via, spintonandolo con le mani. “Stronzo” sibilò, e dalle sue mani partì un fascio di luce, incontrollato.
“brava” constatò il ragazzo. Kaname si era spostato dietro di lei ed ora aveva le labbra vicine al suo orecchio, chinato su di lei da dietro. “ma hai perso”
“merda…” imprecò l’altra, abbassando le mani sconfitta, ma continuando a tenere lo sguardo alto, dritto davanti a sé.
“hai visto che li usi, i tuoi poteri?”
“sta’ zitto... Ti odio, Kaname”
Il ragazzo rise, mettendosi una mano in tasca e si incamminò verso la parte opposta della stanza “già... me lo hai detto spesso”. Si voltò. “andiamo?”
“sì”
Yuuki sorrise, correndogli incontro, e gli prese la mano che lui le tendeva.
 
 
“Hany-oniichan… e questo cos’è?” Yuuki sollevò il bicchiere di cristallo, guardandoci attraverso con aria sospettosa. La bibita dentro era rossiccia e aveva un vago odore di sangue, ma non la convinceva… per niente.
“hey! Ma devi proprio chiamarmi così? Lo sai che mi dà fastidio!”
“uffa, Hany!” Yuuki aggrottò le sopracciglia con un’espressione offesa, gonfiando le guance
“ahahahahah!!! Non hai idea di quanto sei brutta così! Ahahah!”
“Aidou Hanabusa” gli occhi della ragazza divennero rossi e piccoli “io ti amm…”
Non finì di parlare che fu afferrata per un braccio e la bocca carnosa di Kaname si poggiò sulla sua, aprendole le labbra per insidiarvi dentro la lingua. Yuuki rimase sbalordita, quando comprese che Kaname la stava baciando d’avanti a tutta una classe di vampiri nobili, fregandosene di tenere il suo solito atteggiamento distaccato, poi, sulla sua lingua, sentì il sapore acre e dolce al contempo del sangue del suo purosangue.
Hanabusa alzò un sopracciglio, guardandoli dare spettacolo, e si mise le mani sui fianchi.
Ne vedremo delle belle, ora che Yuuki è qui, profetizzò.
“guai a te se dici di nuovo che è brutta, ti avverto, Hanab…”
E ti pareva che si risparmiasse la sgridata giornaliera!, Pensò il ragazzo con dissenso, ma la voce della sorella lo salvò appena in tempo
“sangue?!” esclamò infatti, passandosi il polso all’angolo della bocca e leccando la macchia rossa rimasta sulla sua mano.
Kaname la guardò dolce, prendendole la testa con le mani, e la fissò dritta negli occhi. “ovvio.” Disse, e dalla sua voce Yuuki capì che non voleva obbiezioni. “non provare a bere quel sangue finto, chiaro? Se hai sete ci sono sempre io.”
Wow… il purosangue conosciuto a tutti come il capo assoluto di tutti i vampiri, appartenente alla famiglia più potente mai esistita… che si riduce a bevanda ambulante per una donna… fantastico… aspetta che lo senta il consiglio degli anziani e voglio vedere...!, pensò il giovane Aidou con un sospiro.
Lei arrossì di colpo, allontanandosi di un passo, e poi gli sventolò una mano d’avanti agli occhi “h-hey…!! C’è nessuno? H-hai dimenticato dove siamo?”.
Lui si limitò a sorridere appena e si allontanò con le mani nelle tasche. Hanabusa alzò le spalle quando la sorella lo guardò come per chiedergli cosa avesse oggi quel tipo e le sorrise
“è pur sempre un ragazzo innamorato, nee-chan… certo... poverino, si è innamorato della vampira sbagliata.. ma che ci vuoi fare..!” esclamò, sorridendo malignamente e si allontanò anche lui prima che la ragazza potesse saltargli addosso e ucciderlo a morsi.
Lei rimase ferma accanto alla tavola imbandita , ormai sazia, mentre ancora arrivavano gli ultimi vampiri per il pranzo.
Si posò un dito sulle labbra, passandoselo sul mento e poi giù per la gola. Sentiva ancora il sapore del sangue del fidanzato danzarle nel corpo e nelle vene. Scosse il capo.
“MA CHE AVETE TUTTI QUANTI?!” urlò d’un tratto, stringendo i pugni lungo i fianchi, e uscì all’esterno a passi pesanti, sotto il sole rovente delle 12:30, seguita dagli sguardi costanti dei vampiri nobili presenti.
 
 
Yuuki girava per i giardini già da qualche minuto. Era arrivata solo da poche ore e ancora non conosceva il luogo, quella poteva essere una buona occasione per guardarsi intorno…
Era tutto molto bello, ma lei era abituata a giardini di quel livello: alti alberi e prati curati erano una costante nella sua vita, per non parlare dei stupendi roseti che tanto amava e che Kaname le faceva trovare ovunque.
Si chinò su un cespuglio di rose e ne accarezzò i boccioli, annusandone il profumo dolce. Passando le dita per gli steli, si scalfiva leggermente i polpastrelli con le lunghe spine, ma non se ne curò… anzi, quelle rose le ricordarono Kaname… lui era una rosa, una bellissima rosa che nascondeva, sotto la sua estrema bellezza, i suoi terribili aculei. Quell’uomo... pensare a tutto ciò che avevano passato aveva un sapore dolce amaro, ma era parte di ciò che amava di lui.
Due braccia le cinsero di scatto i fianchi e una mano le prese, poi, la sua.  Le baciò i capelli, delicatamente, mentre Yuuki appoggiava il capo al suo petto.
“non ti avevo già detto...” La rimproverò con dolcezza, l’uomo, soffiandole nell’orecchio scoperto “che non voglio che qualcuno senta l’odore del tuo sangue?”
Lei si voltò verso di lui, baciandogli velocemente le labbra “forse… non ricordo”
Kaname sospirò, prima che i suoi occhi fossero nuovamente catturati dal poco sangue che le usciva da un polpastrello. Avvicinò la sua mano alle proprie labbra e le leccò le dita, permettendo ai suoi occhi di colorarsi di rosso.
Yuuki lo guardò con amore, mentre compiva quell’atto così sacro per lui.
“K-Kaname, io... io mi sono innamorata di te..” Biascicò d’un tratto, rossa in volto. Il moro le lasciò le dita, liberandole dal gioco di labbra con cui le stuzzicava, e la guardò senza dire nulla per qualche secondo. La guardò per un po’, dentro quei grandi occhi di cerbiatto che rischiavano di mostrargli le sue lacrime. Se c’era una cosa che Kaname odiava davvero era veder piangere quella piccola e sfrontata bambina.
“Io sono purosangue, Yuuki... questo…”
“s-si... lo so… scusami.” Lei non gli permise neanche di finire di parlare che si divincolò leggermente e provò a correre via, ma Kaname la trattenne per il polso e la risbattè contro il suo petto. Le abbracciò forte le spalle, tenendole la testa su di lui, per poi sollevarle il mento e baciarla.
“non mi fai mai finire di parlare… e poi piangi puntualmente” le disse, e a Yuuki sembrò imbronciato. Sorrise tristemente, pensando a come sapesse essere bambino, volendolo. Non era importante, in fin dei conti, che lui la amasse, si ritrovò a pensare egoisticamente, perché avrebbe comunque vissuto la sua lunga vita al suo fianco.
“io sono purosangue” riprese “questo è vero e non potrà mai cambiare… tu lo accetti? Sei davvero convinta di riuscire a sopportare la vita con uno come me?”
Lei abbassò il volto schiacciandolo contro il suo petto, mentre le lacrime gli bagnavano la camicia “come se potessi sottrarmi... devo ricordarti che anni fa combinasti tutto con mio padre ed io non potetti impedirti di rendermi di tua proprietà?!” ribatté lei, cercando di fermare le lacrime “io ti amo… e scusami. Perché so che non avrei mai dovuto innamorarmi di te…”
“sei proprio stupida, lo sai, vero?” le disse lui, con un tono di voce duro. Yuuki non ebbe neanche il tempo di farsi venire i brividi per la schiena che le alzò il mento e la baciò con una passione tale da levarle il fiato. Cercò anche di stare al suo passo, continuando a riversare piccole lacrime giù per le guance, ma la foga del ragazzo era troppo grande per essere seguita.
Che bacio violento, Kaname…pensò, mentre lui si separava da lei, trattenendole il volto in una sua mano. Lei teneva le unghie conficcate nei suoi avambracci per tenersi a quell’altezza. Un piccolo filo di saliva ancora li univa quando Kaname risollevò ancora un po’ la testa, riportando la lingua nella sua bocca.
“io ti amo.”
Yuuki non credettè alle sue orecchie. Cosa aveva appena detto? Ma non era un purosangue e tutte quelle scemenze varie legate al suo stato?
“c-cosa...?” ansimò, cercando di prendere abbastanza fiato per cercare di formulare una frase di senso compiuto prima di svenire a terra.
Kaname la guardava serio e nei suoi occhi non c’era alcun sorriso “mi hai sentito. IO-TI-AMO… pensavo tu l’avessi capito tempo fa… sono tuo succube da quando ti costrinsi a diventare la mia donna, Yuuki. Dovresti saperlo, anche se non te l’ho mai detto. Ti ho voluta, perché ti ho amata dal primo istante. Per me sei l’unica.”
Le lacrime ricominciarono ad uscire prepotentemente dai suoi occhi arrossati, mentre gli buttava le braccia al collo e lo baciava con forza. Kaname indietreggiò di qualche passo, afferrandola per i fianchi e sedendosi con lentezza a terra, mentre lei, ginocchioni davanti a lui, continuava a baciarlo. Kaname sorrise, infilando le mani sotto la sua maglietta. Le afferrò il busto piccolo fatto di porcellana, scivolando con le lunghe dita sotto il suo reggiseno per stuzzicarle i capezzoli.
“mmmhhh…” si lamentò lei, sedendosi a gambe aperte sopra di lui.
“no, Yuuki… non possiamo farlo... qui” mormorò lui, senza smetterla di massaggiarle il seno.
“e allora fermati” lo sfidò lei
“fermati tu”
“lo vuoi davvero?” ansimò lei, passandogli la lingua sulle labbra e poi per il collo
“no” Kaname non riuscì a reggersi oltre e ribaltò le posizioni, stendendola a terra e mettendolesi sopra. Le bloccò i polsi con una mano, tenendoglieli sopra la testa e con l’altra scivolò per le sue gambe, pizzicandole gli slip, senza smettere di osservare le espressioni che comparivano sul suo viso.
“lunatico” sospirò lei, ridendo
“no.” Si difese lui con sicurezza, avvicinando il viso al suo e toccandole il naso con il suo: “sono solo un uomo.”
  
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