Niente cambia.
Cosa dico?
Cosa faccio?
Cosa posso dimostrare in soli quaranta minuti?
Io credo nulla, se non la mia scarsa preparazione.
Tensione.
E' l'unica cosa che percepisco intorno a me.
Sento Paolo che schiamazza dietro, probabilmente è seduto accanto a Giovanni, con le gambe distese e la faccia di chi non è condannato a nessuna tortura.
Bisbigli.
E' sicuramente Elisa, la stronza. Venire a vedere la mia morte intellettuale è per lei motivo di gioia e scherno.
In fondo non sono io, la buffona di classe?Forse me lo merito, lo sputtanata troppe volte.
Ho sputtanato tutti e ora pago le conseguenze delle mia leggerezza.
Mi parli della Rivoluzione Russa.
EH?
Qual'è l'autore che si è impegnato nella Prima Guerra Mondiale?
Mah?
Okay, ho capito. Mi bastano solo dodici punti e poi me ne vado a casa.
A casa.
A fare ciò che mi piace.
Dormire, mangiare, navigare su internet...
Vabbé, niente di che.
Sinceramente, della maturità e del diploma, m'importa poco.
Ho voglia di fumare.
Una gran voglia di fumare.
Ma non posso.
Guido, il mio ragazzo, salutista convinto e ballerino classico mi ucciderebbe.
-Flavia, così rovini il tuo corpo.- mi direbbe.
Solo i professori e lui mi chiamano per nome completo, gli altri preferiscono qualche nomignolo. Non è inquietante?
Io lo trovo molto strano.
Comunque, non potrei fare a meno del mio "capo".
Lui è la mente e io sono il braccio.
Lui il casalingo, amante dei piaceri rustici con gusti raffinati.
Io grossolona ed approssimativa, sempre nei guai e consumatrice abituale di sotto-cultura.
Who is Oscar Wilde?
Oh!Questa la so!
No, scherzavo.
-Ma che diamine...- ad esclamare è sicuramente Guido.
E' più agitato di me.
Lui ha già finito questa cazzo di scuola l'anno scorso.
Voto di diploma: 98.
Applausi, applausi.
Il mio possibile voto di diploma: 59+1
Il più uno sarà una concessione della commissione per sbattermi fuori.
Olè, Flavia Misso fuori!
Sprizzo gioia da tutti i pori quando mi congedano.
Wow è finita.
Mi sono alzata dopo aver rivolto un cenno a tutti i presenti supero la soglia.
M'impongo di camminare fino a metà del corridoio per poi girarmi.
Paolo e Giovanni stanno urlando e ridendo.
Elisa sorride appena.
E lui mi fissa in modo strano.
Allarga le braccia e colgo l'occasione per gettarmi addosso a lui.
-E' finita davvero! Sono libera.-
Guido sorride e mi tiene stretta a sè. -Sei una pazza. Ma ti amo lo stesso.-
E' raro che quella parola esca dalla sua bocca.
Veramente raro.
E sento il mio corpo sciogliersi sotto il suo abbraccio.
Lo attirò a me, prendendolo per la nuca.
Gli dono uno di quei miei baci rudi e crudi. Un po' violento, lo so.
Ma io sono soprattutto questo.
Lui sorride.
Io sorrido.
Paolo e Giovanni ridono.
Elisa muore d'invidia e non so perchè, dato il mio esame di merda.
Sbircio un po' e noto che nessun'altro è presente.
Loro non ci sono.
Non ci sono mai stati.
Non facevo parte del loro quadretto familiare borghese.
Troppo agitata, troppo pazza, troppo cretina per farne parte.
E solo allora capisco che anche dopo la fine di questa tortura, certe cose rimarranno tali ed uguali.
Alla fine, niente è cambiato.
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Okay, doveva essere una cosa così, ma ho perso il controllo di quello che stava scrivendo.
Comunque, è una riflessione nata dopo aver visto una mia amica all'orale,stamattina.
Pochi giorni e tocca a me.
Spero vi sia piaciuto, e che qualcosa si sia capito.
Un bacione, Iside91.