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Autore: Maggie_Lullaby    30/06/2010    5 recensioni
Una ragazza, prima di fare qualcosa di avventato, stupido e assolutamente senza possibilità di riuscita dovrebbe porsi due domande: la prima è quanto ci rimetterà nel compiere suddetta impresa; e la seconda quanto pagherà a livello di figuracce nel farla. Io, ovviamente, da brava genia quale sono non mi sono posta né l'uno, né l'altro quesito, il mio obbiettivo era solo uno. Peccato che non avevo considerato il fatto che per riuscire nella mia impresa eroica mi sarebbe partito un embolo, come minimo. Al limite sarei morta d'infarto o mi sarei buttata io personalmente giù da una finestra. Pazienza.
[...] A scanso di equivoci, per qualche scherzo del destino sono finita a recitare nella parte di Cosette in “Les Miz”, in mezzo ad attori e cantanti di fama mondiale o comunque internazionale, io ho recitato solamente nello spettacolo della scuola, maledizione!
Una prima speciale, una ragazza nervosa e un Nick Jonas fin troppo perfetto. A voi trarre le conclusioni!
Dedicata, ovviamente, a Diletta
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nick Jonas, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Diletta.'
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Buon pomeriggio :D

Dunque, questa è una fic che ho scritto 2 settimane fa per la mia Diletta (<3), e... Niente, non so che scrivere u.u

E' diversa dalle mie solite fic, ho provato ad essere più sarcastica&umoristica, dato che la racconto in prima persona (:

Il titolo non ha niente a che fare con la storia... ma dettagli u.ù xD

Che dire? Hope you like it! ;) Spero vi piaccia almeno un pochino di quanto è piaciuta a Diletta e MOLTO di più di quanto è piaciuta a me...

Ora vado, Eclipse mi attende!

Vi amo&vi adoro. Buon lamponedì xD! <3

West End

{Les Miserables}



Una ragazza, prima di fare qualcosa di avventato, stupido e assolutamente senza possibilità di riuscita dovrebbe porsi due domande: la prima è quanto ci rimetterà nel compiere suddetta impresa; e la seconda quanto pagherà a livello di figuracce nel farla.

Io, ovviamente, da brava genia quale sono non mi sono posta né l'uno, né l'altro quesito, il mio obbiettivo era solo uno. Peccato che non avevo considerato il fatto che per riuscire nella mia impresa eroica mi sarebbe partito un embolo, come minimo. Al limite sarei morta d'infarto o mi sarei buttata io personalmente giù da una finestra. Pazienza.

«Pronta?», mi domanda Nick, mettendomi una mano su una spalla, tocco che scaturisce in me una scossa elettrica degna dell'elettroshock.

Sì, il ragazzo con abiti ottocenteschi, quel sorriso divertito e allo stesso tranquillo sulle labbra sottili e i riccioli perfettamente ordinati era nientepopodimeno che Nicholas Jerry Jonas, alias Nick Jonas, alias Marius, alias il ragazzo che da quattro settimane sono “costretta” a baciare per esigenze di copione. Sì, lui, e no, non è un sogno se ve lo state chiedendo... o almeno credo. E se anche fosse non sarebbe un bel sogno, figuriamoci!, un incubo, magari!

Ma perchè?, vi starete domandando, forse, beh, il motivo è semplice.

Lui è:

- Americano.

- Un cantante di fama mondiale.

- Sexy.

- Vive a Los Angeles.

- Bellissimo.

- Sexy.

- Bravissimo in tutto ciò che fa.

- Intelligentissimo.

- Perfetto.

- Sexy, l'avevo già detto?

Al contrario io sono:

- Italiana.

- Una studentessa al secondo anno di liceo.

- Mediamente carina.

- Vivo a Pisa.

- Non sono sexy.

- Non sono la prima della classe.

- Non sono perfetta.

- Faccio delle liste stupide.

Volete metterci a confronto? Lui il dio greco e io l'italiana anonima, lui può avere le ragazze più belle del pianeta e io di chi vado a innamorarmi? Sì, di lui! Se sono pazza? Certo, me l'hanno sempre detto ma ora ne ho la certezza assoluta! Ditemi, quale ragazza con un cervello sano si andrebbe ad innamorare di Nick Jonas, con la consapevolezza che dopo aver finito di recitare nei “Les Miserables” probabilmente non si rivedranno mai più?

A scanso di equivoci, per qualche scherzo del destino sono finita a recitare nella parte di Cosette in “Les Miz”, in mezzo ad attori e cantanti di fama mondiale o comunque internazionale, io ho recitato solamente nello spettacolo della scuola, maledizione!

Questa non è un'opportunità per sfondare nel mondo del teatro, questa è una maledizione lanciatami da Zeus per i miei peccati, ecco! Ma quali peccati ho commesso per meritarmi una cosa simile, eh?

Ogni bacio che Nick mi da è come se bruciassi, una fitta al cuore mi assale e il respiro mi manca, facendomi girare la testa.

All'inizio ho creduto fosse l'emozione, insomma, stavo baciando Nick Jonas, voi come avreste reagito? Ma col tempo che passava non miglioravo. Causa? Ogni giorno dopo le prove Nick, io e il resto del cast andavamo a magiare fuori, e fra risa, scherzi, abbracci e chi più ne ha più ne metta, toh!, ecco la freccia di Cupido che mi ha colpito.

«Diletta?», ripete Nicholas, sfiorando il mio abito di raso bianco.

Mi venne voglia di strozzarlo: sto per debuttare in uno spettacolo che avrebbe fatto notizia per chissà quanto tempo a causa della sua presenza e mi chiede se va tutto bene?! Ma dove ha la testa?! Certo, però, che lo dice proprio bene il mio nome... Diletta...

Devo aver fatto un'espressione alquanto spaesata, dato che lui mi prende il viso con le mani per guardarmi fisso negli occhi.

«Pulce?», mi chiede, con luce apprensiva negli occhi castani. Sant'Iddio, se gli occhi potessero stuprare!

Mi chiama in quella maniera dalla prima volta che mi ha visto, con quel suo accento americano terribilmente sexy, mmh...

Mi mordo il labbro con forza, scuotendo la mia massa informe di capelli bruni.

«Bene... certo... benissimo, Nicky... Una meraviglia», balbetto, incoerente.

E io avrei dovuto recitare quella sera? Ahah, ma che bella battuta! Ma se non riesco nemmeno a fare una frase di senso compiuto?

«Andrà tutto bene», mi rassicura lui, devi solo rilassarti.

La fa facile, lui! È cresciuto tra i palcoscenici di Broadway questo antipatico!

«Certo», ripeto. Convinto, mi raccomando.

«Infatti!», si intromette Christian, un attore e cantante di fama internazionale, nelle parti di... Oddio, neanche me lo ricordo. Ma proprio ora il mio cervello deve entrare in sciopero?! «Non devi pensare al pubblico che ha l'attenzione puntata tutta su di te, non pensare che potresti fallire, o dimenticare le parole delle canzoni, oppure le battute, non ce n'è ragione, davvero. Stai tranquilla».

Christianiogiurochetiammazzo! Ma fra le tante cose che avevo in mente, proprio di queste non avevo paura e ora mi fai venire l'ansia? Ma dimmelo che mi odi e facciamola finita.

Faccio un'espressione che, evidentemente, lo spaventa, perché tornò sui suoi passi con la coda tra le gambe. MUORI.

Nick scuote il capo, lanciandogli un'occhiataccia.

«Ignoralo, andrai benissimo. Lo so». Wow, era Onnipotente.

«Mi devo immaginare tutto il pubblico in mutande?», oso chiedere, con la voce che mi trema, un'ottava più alta del normale.

Nick ride. Ma santa patata, ti rendi conto di quanto sei sexy?! Ma se mi vuoi veder stramazzare al suolo, con la bava alla bocca, tanto vale che me lo dici subito! Abbasso lo sguardo sulle mie scarpe col tacco vertiginoso; se non cado avrei baciato la terra su cui camminavo!

«Se la cosa ti aiuta...», gongola.

Sai cosa mi aiuterebbe? Te in mutande... No, diavolo, Diletta, concentrati! Niente pensieri perversi, conservali per 'sta sera quando sarai nella camera dell'hotel da sola e se inizierai a sbavare nessuno ti potrà vedere.

Inizio a sentirmi meglio, e Nick toglie la mano dalla mia spalla. No, lasciala lì, ora ho bisogno di te, razza di imbecille! Quando non voglio che mi tocchi, mi baci, quando invece ti voglio stringere in un abbraccio mozzafiato, ti allontani? Maseifuoriditesta?!

«Ragazzi, si comincia tra dieci minuti», ci informa Linda, l'addetta al retroscena. Linda, ti odio.

Svengo, ecco, me lo sento. A posto. Muoio. Chiudo gli occhi e mi siedo a terra, nascondendo la testa tra le mani.

«Pulce?».

Lasciatemi morire in pace, odiosi!

«Si sente male?», chiede una voce femminile.

Noo, ma davvero? Brava, sul serio, hai un senso della deduzione... Clap clap.

«Sarà nervosa», interviene quello che deve essere Christian. Un applauso anche per lui, prego.

«Lasciatele un po' d'aria», ordina Nick, con tono autoritario. Ti amo, angelo mio. «Pulce?». Grrr, ritiro tutto. «Vuoi che dica di posticipare l'inizio dello spettacolo?».

Alzo gli occhi e vedi il panico nei suoi occhi: è il suo sogno recitare in quello spettacolo, e io lo sto miseramente mandando in frantumi.

«No, no, ci sono». Se muoio sul palco, non ci saranno troppi problemi, vero? Mi alzo e Nick mi porge la sua mano, come sostegno.

Dopo lo spettacolo, mio caro, noi dovremo chiarire un paio di cose... Se non starnazzerò al suolo prima, si intende. Insomma, mi prendi per mano, mi baci sulle guance, mi accompagni fino alla mia stanza in albergo (okay, forse quello è perché la tua è quella immediatamente dopo, ma sono dettagli), mi offri la colazione tutte le mattine... Cosa devo andare a pensare?! Vivere in quel dubbio era peggio che patire tutte le pene dell'inferno.

«Due minuti», ci informa Linda. Ma grazie, Linda, ti manderò un mazzo di fiori per aver aiutato il mio infarto a prevalere su di me, sul serio.

Nick mi sorride, emozionato.

Una voce risuona in tutto il teatro, presentando lo spettacolo, e gli applausi risuonano per tutta l'enorme sala.

I miei occhi verdi e quelli di Nick si incrociano ancora una volta, e ogni mio dubbio svanisce.


**


Sono ancora viva, davvero? Mi guardo intorno, cercando di capire se mi trovo in paradiso o che altro. La pesante tenda di velluto rosso è calata, e tutti gli attori si abbracciano, si scambiano complimenti, aprono una bottiglia di champagne... Ho bisogno di bere.

L'unica immobile sono io, con la mano destra alzata a mezz'aria come per stringere qualcuno che, evidentemente, non c'è più.

Cerco Nick con lo sguardo e lo vedo che abbraccia suo fratello Joe (oddio, Joe Jonas! Occavolo, se Gagghe lo sapesse!). Mi lancia un'occhiata e mi sorride, facendomi cenno di avvicinarmi.

Tremando da capo a piedi, con il latte alle ginocchia, mi avvicino, mentre Denise e Paul Senior mi guardano sorridenti, come se approvino. Approvino cosa?!

Ci sono anche Kevin e Frankie, che parlano con Nick, ma lui pare non ascoltarli.

«Mamma, papà», fa, raggiungendomi e cingendomi la vita. Mi sento bruciare come se fossi in mezzo al fuoco. «Lei è Diletta, la ragazza di cui vi ho parlato».

Gli stringo la mano, salutando con un cenno timido del capo Joe, Kevin e Frankie, troppo stupita per parlare.

«Sei stata davvero bravissima», si congratula con me Denise.

«Hai molto talento», annuisce Paul Senior.

Talento, io? Ah-ah-ah, ma che bella battuta, signor Jonas!

«Non essere modesta», mi riprende Nick, ridacchiando, quella sacro santissima mano ancora sulla mia vita, «sei stata grande!».

Legge pure nel pensiero, ora? Ecco, Edward Cullen versione reale.

Dopo altri dieci minuti di complimenti Nick ed io ci allontaniamo, esausti, per rispondere alle domande dei giornalisti.

«Sarà così tutte le sere?», esalo, fulminando la mano di Nick che non accennava staccarsi da me. L'inferno, il mio piccolo inferno privato.

Nick fa un'espressione colpevole. Presa dallo sconforto mi appoggio al suo petto, se dovevo bruciarmi, tanto valeva farlo per bene.

Lui pare rimanere spiazzato dal mio abbraccio improvviso, io, che limitavo i contati, che lo tenevo lontano, e mi strinse piano, abbracciandomi stretta.

E fu in quel momento che capii di sentirmi bene, a posto, completa.

Non siamo più Nick Jonas e Diletta Sbranina, la coppia di “Les Miserables”, in mezzo a ospiti, giornalisti, e altri attori. Siamo semplicemente Nicholas e Diletta, due ragazzi stanchi, che si vogliono bene. Molto bene.

I paparazzi presero a fotografarci, ma a me non importa. Sono felice, lì, con lui. Con il mio Principe Azzurro.

Chiudo gli occhi e mi lascio cullare dalle sua mani calde e morbide. Non brucio più.

Neanche mi accorgo che Nick ha preso il mio viso con le mani e, con tutta la dolcezza di questo mondo, l'ha avvicinato al suo, facendo combaciare le sue labbra con le mie.

I sospiri aumentano, qualcuno lancia un'esclamazione poco graziosa, mi pare di sentire Joe esultare di gioia, come se l'avesse sempre saputo, mentre gli scatti dei fotografi aumentano.

Nulla di tutto ciò ci ferma, sorrido mentre ancora muovo le labbra con le sue, in uno di quelli che fu tra i miei baci migliori.

Saremmo durati? Come avremmo fatto con la distanza? I fusi orari? Le lingue differenti? Gli impegni? Al momento non mi importa, sono qui, tra le braccia della persona più stupenda che avessi mai visto e conosciuto, non mi interessa di niente e di nessuno, se non di lui.

Com'è che diceva quella canzone? Mi basta un attimo per una vita intera*, o qualcosa di simile, ero una frana per certe cose.

Mi stringo ancora più a lui, lanciandogli le braccia al collo.

In qualunque modo facesse, aveva ragione.


The End


*allora, lo ammetto, ho letto una frase simile DA QUALCHE PARTE (credo su twitter... O.O) e non sono AFFATTO sicura che faccia così... O che sia di una canzone... Chiamiamola licenza poetica, sì? xD


Scusate eventuali errori di coniugazione di verbi, ma ho scritto questa fic prima al passato e poi al presente e potrebbe essermi sfuggito qualcosa.
  
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