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Autore: Creao90    14/09/2005    3 recensioni
La mia prima fanfic! Momento storico! Spero che vi piaccia anche se è un po' inusuale come coppia... Una ReiXHilary! Anche se è solo un inizio, buona lettura! Posterò il seguito al più presto!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rei Kon, Hilary
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Maybe...

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Note: Una one shot non molto lunga, ma che viene dal cuore... Inutile dire che è di un romanticismo tale da cariare i denti, quindi chi legge dovrà andarse ne da un dentista il prima possibile! Prenotate fin da subito la visita!

Parla di una coppia che non viene mai presa in considerazione, in effetti improbabile, ma che per me proprio per questo potrebbe essere una rivelazione dell’anime: Rei ed Hilary. Perché non potrebbe nascere qualcosa tra quel gran bel pezzo di gnocco del cinese del gruppo e la timida ragazza che sta a guardare ciò che succede intorno a lei con aria passiva? Secondo me potrebbero essere una splendida coppia. E adesso... via con la storia!!!! 'mso-bidi-font-weight: normal'> =

Hilary fissava il tramonto sul fiume con occhi gonfi di lacrime. Era seduta su una panchina sulla riva, da cui aveva pieno dominio del cielo imbrunito e dell’acqua tinta dell’arancio della luce morente del sole. Quello era uno spettacolo che aveva ammirato spesso, e non aveva mai visto uno uguale all’altro. Quando era insieme a lui, tutto era più bello. Poteva guardare la stessa cosa diecimila volte, ma era sicura che ognuna le sarebbe sembrata ancora più meravigliosa. Perché insieme a Kei, lei sentiva di poter fare tutto... Si sentiva protetta e amata... Già... amata. Che parola grande... Solo allora se ne era resa conto. Proprio allora che il ragazzo che aveva sempre detto di amarla più di se stesso l’aveva piantata sui due piedi senza alcuna spiegazione. E’ finita, non è più come prima. Voglio lasciarti” le aveva scritto su quel maledetto SMS che le era arrivato poco più di un’ora prima. Lo aveva cercato, gli aveva telefonato, ma il suo cellulare si ostinava a rimanere spento. Non una ragione per il suo comportamento così freddo, almeno non una che Hilary riuscisse a comprendere da sola. Stavano così bene insieme...Cosa poteva = aver alterato Kei tanto da lasciarla tramite telefonino e ridurla ad uno zombie? Senza nemmeno accorgersene riprese a piangere copiosamente, le lacrime che ancora una volta le solcavano il viso arrossato. Non ricordava di aver mai sofferto tanto in vita sua... Per niente al mondo aveva mai provato una tale sensazione di vuoto. Poi, una mano su una spalla. La ragazza class=3DGramE>si illuse che potesse essere quella di Kei, e stava per voltarsi per sincerarsene quando = una voce che non era quella del suo ex la riportò alla realtà.

“Hilary...”

Girò lentamente la testa fino ad incontrare gli occhi dorati di Rei che la fissavano. Occhi preoccupati e sorpresi.

Cosa ci fai qui? Perché pia= ngi?” le chiese il ragazzo, abbassandosi per asciugarle le lacrime. Hilary spinse= via malamente la sua mano.

Ma...” Rei rimase fer= mo al suo posto, mentre la fissava con stupore. Hilary lo stava guardando a sua v= olta con occhi arrabbiati.

“Vattene via” sibilò la ragazza. “Non è te che voglio qui = con me. Lasciami sola”

“Eh? Ma... Che ti è successo? Perché sei così strana?” Il bel ragazzo che le stava davanti era preoccupato per lei, ma Hilary era talmente disperata da non riuscire ad accorgersene.

“Vai via! Tu non sei lui! TI HO DETTO DI ANDARTENE!” esclamò la ragazza. “E chi dovrei essere? Stavi aspettando qualcuno?” Rei non capiv= a il nesso di quel discorso. A quel punto Hilary si alzò dalla panchin= a e lo fronteggiò. Gli arrivava sì e no alle spalle, ma nonostante questo lo fissò prepotentemente.

“Non capisci come mai sto in questo modo?! Non sai perché soffro così tanto?!” gridò, poi si aggrappò al colletto della casacca di lui per a= vere un sostegno ed alzarsi in punta di piedi per guardarlo negli occhi. “PERCHE’ NESSUNO CAPISCE COME MI SENTO?!” gridò ancora, a pochi centimetri dal suo viso. Rei era impietrito, e non si sottrasse a quella presa. Hilary continuò a fissarlo con occhi duri fino a quando non li spalancò quasi con sorpresa. Il ragazzo davanti a lei li vide riempi= rsi di lacrime.

“Oh mio Dio... Scusami Rei... E’... è che...” balbettò lei, iniziando a t= remare e lasciando il tessuto morbido della casacca di Rei. In quel momento il rag= azzo prese un profondo respiro. “Tu... tu non potevi sapere... scusami...<= span class=3DGramE>” continuava a dire H= ilary. “Ma posso facilmente intuirlo, a questo punto” rispose lui. “E’ per via di Ke= i, non è vero? Cosa ha fatto stavolta?” ch= iese, con voce sommessa. La ragazza lo fissò sorpresa, e nemmeno si chiese come lo avesse compreso. Dopo un primo momento d= i incertezza lo abbracciò, singhiozzando forte.

“Lo immaginavo... Allora ho ragione” mormor&og= rave; Rei, stringendola a sé ed accarezzandole la testa. “R-Rei... I= o... io non so perché... è stato tutto all’improvviso... Mi = ha mandato un messaggio e mi ha detto che non era più come prima... Che doveva finire...” ri= spose Hilary, seppellendo il volto nella sua calda casacca.

“Aspetta un attimo... vuoi dire che Kei ti ha lasciato?!&= #8221; chiese Rei, incredulo, scostandola da sé per guardarla negli occhi. = Lei annuì, poi pianse forte e si strinse di nuovo al suo petto. Rei si accontentò di lasciarla sfogare mentre pi= angeva a calde lacrime, sentendo la stoffa impregnarsi della sua frustrazione e bagnargli la pelle. Ma non se ne curò, me= ntre teneva Hilary contro di sé e la consolava con sussurrate parole di conforto.

Ad un certo punto, dopo un tempo che le sembrò durare un’eternità, la ragazza si sciolse dalle sue braccia e si sede= tte di nuovo sulla panchina. Rei la seguì e notò con piacere che stavolta non lo respinse. Hilary fissò il ragazzo che era seduto accanto a lei e notò particolari di lui che n= on aveva mai notato. Come le linee del suo volto, che iniziavano a farsi più virili... Inspiegabilmente si ritrovò ad arrossire come una sciocca, ed abbassò velocemente= gli occhi per non farsi notare da Rei. Ma come, Kei l’aveva lasciata da un’ora e lei già pensava al suo migliore amico?!

“Rei...” disse, dopo qualche istante. “Sì?&#= 8221; rispose lui, girandosi a guardarla. “Posso... pos= so stare abbracciata a te? Solo per poco...” = Rei sorrise, sentendo che nella voce di Hilary c’era una nota di imbarazzo. “Certo” rispose, prendendola= per le spalle ed avvicinandola a sé.

Lei si lasciò manovrare, poi, una volta che si fu accomodata, strinse in= un pugno la casacca di lui, come una bambina che st= ringe la gonna della madre per trovarvi conforto. Aveva quasi paura che quella fi= gura che la stringeva svanisse nell’aria, lasciandole solo il suo splendido ricordo.

“Oh... Te l’ho bagnata. Scusa= mi” disse, accorgendosi della stoffa umida. “Non preoccuparti. Bas= ta che stia un po’ all’aria e si asciuga” rispose Rei con voce dolce. Hilary respirò profondamente ed inalò il = suo odore muschiato, insieme a quel particolare odore che era solo maschile. Un profumo che sapeva di forza e virilità.

Improvvisamente non le importò più di nulla, tranne che di loro due... Loro due, seduti in quella panchina, a guardare insiem= e un tramonto...

“Non mi lascerai qui, vero?” chiese a bruciapelo, e Rei abbassò lo sguardo per guardare la sommità della sua testa. Sfiorò dolcemente i suoi capelli castani con le dita e giocherellò con una = ciocca mentre rispondeva: “No, Hilary. Non far&o= grave; come ha fatto Kei”

Hilary scoprì che non provava nulla sentendo il nome di Kei... Forse perché, quella sera, aveva trovato un abb= raccio più caldo di cento dei suoi...

Sorrise. Forse avrebbe dovuto ringraziarlo per averle aperto gli occhi su chi le stava attorno, e soprattutto su quel ragazzo dolce e bellissimo che l’aveva consolata con pazienza e gentilezza. Un leggero rossore le colorò le guance, mentre Rei le diceva: “Forza, sta= i su col morale. Forse Kei non era neanche quello giusto per te” Hilary sospirò.

“Già... Probabilmente hai ragione... E nel mio cuore io l’avevo sempre saputo... Ma ero troppo cieca per guardarmi intorno e = vedere ciò che avevo sempre avuto davanti a me. Ora non farò pi&ugra= ve; questo errore” rispose, passando l’altro braccio dietro le spal= le del ragazzo che amava...

 

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