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Autore: Kathryn Krystine    02/07/2010    4 recensioni
"31 ottobre.
Halloween.
Senza dubbio, la festa preferita di Taylor Lautner. Per il ragazzo, non c'era niente di paragonabile a quell'aria allegramente macabra, alle zucche che ghignavano da tutte le finestre, a quei piacevoli brividi che correvano giù per la schiena nell'ascoltare una storia spaventosa..."

La notte di Halloween, si sa, le storie di fantasmi sono all'ordine del giorno. Ma dopo averne ascoltato una fin troppo realistica, Taylor Lautner si ritrova, suo malgrado, immischiato in una situazione bizzarra e inquietante...
Pairing: Robsten =)
Genere: Avventura, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kristen Stewart, Robert Pattinson, Taylor Lautner
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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31 ottobre.
Halloween.
Senza dubbio, la festa preferita di Taylor Lautner. Per il ragazzo, non c'era niente di paragonabile a quell'aria allegramente macabra, alle zucche che ghignavano da tutte le finestre, a quei piacevoli brividi che correvano giù per la schiena nell'ascoltare una storia spaventosa, raccontata da un amico che si puntava una torcia sul viso come nella migliore delle tradizioni. 
Quell'anno, poi, sarebbe stato ancora più fantastico: insieme ai colleghi del cast di Twilight, per quella sera aveva organizzato una grande festa a cui avrebbero partecipato decine e decine di persone. I gestori dell'hotel che li ospitava lì a Londra per il tour promozionale del film avevano acconsentito entusiasti a lasciargli usare il salone da ballo, e avevano persino dato una mano a decorarlo con festoni a tema e gigantesche zucche intagliate. 
Taylor non vedeva l'ora. 

Ma, a proposito di ora, che ora era? Il ragazzo diede una rapida occhiata all'orologio, accorgendosi di essere un po' in ritardo. Si affrettò ad indossare il suo costume. Aveva promesso a Robert di vestirsi da vampiro, a patto che l'amico si fosse travestito da licantropo... Una specie di scambio di ruoli. Mise quindi un paio di pantaloni scuri, una camicia bianca, un gilet nero preso in prestito ad un cameriere dell'hotel, e un lungo mantello nero dalle bordature rosse. Completò il travestimento con una dose abbondante di cerone chiarissimo che faceva a pugni con la sua pelle bronzea (ma che vampiro sarebbe stato senza una carnagione mortalmente pallida?) e, come tocco finale, una meravigliosa dentiera con i canini sporgenti. 
Dopo un'ultima occhiata soddisfatta allo specchio, Taylor si chiuse alle spalle la porta della sua stanza e scese al primo piano, dove si trovava il salone della festa.

 *-*-*-*-*-*-*-*

Buona parte degli altri invitati era già arrivata. 
La sala pullulava di zombie, streghe, mostri vari che ballavano a ritmo di musica.  Taylor non ci mise molto a notare tra la folla una piratessa bruna particolarmente graziosa. Era anche per questo che adorava Halloween: feste piene di belle fanciulle che non vedevano l'ora di conoscere qualche mostriciattolo simpatico. 
Con un sorriso sornione, si avvicinò a passo di danza alla ragazza, ballandole intorno mentre cercava di assumere un'aria seducente. Appena pochi minuti dopo, si ritrovò a vagare per la sala con l'orecchio indolenzito e il morale sotto la suola delle scarpe. A quanto pareva, la piratessa aveva un fidanzato. Un fidanzato alto e parecchio muscoloso. Un fidanzato che non aveva affatto gradito le attenzioni riservate alla ragazza, e gliel'aveva fatto chiaramente capire allontanandolo da lei a suon di tirate d'orecchi. 
 
Con l'orgoglio ferito, Taylor si mise a cercare i suoi amici. Non tardò ad individuarli: dal centro di un capannello di ragazzi proveniva chiara la voce di Rob, che stava disponendo a cerchio il suo pubblico. Si avvicinò all'amico, che indossava un gigantesco costume peloso corredato di foltissime sopracciglia finte. Non somigliava granché ad un licantropo. Taylor represse una risata. 
Attorno a Robert gironzolava anche Kristen, che stava davvero benissimo nel suo costume da fantasmina sexy. Cielo, era così ovvio che avevano una cotta l'uno per l'altra. Dovevano essere proprio loro gli unici a non averlo ancora capito. Salutò i due ragazzi con un cenno della mano e si unì al cerchio di persone sedute sul pavimento, aspettando di vedere cosa stava architettando Rob. 
Il ragazzo stava armeggiando con qualcosa, ma era di spalle e non era chiaro cosa stesse facendo. Poi all'improvviso si voltò, puntandosi una torcia sotto il mento. 

“E ora, miei cari” esclamò con voce sinistra “E' il momento delle storie dell'orrore!” 

Tutti i presenti iniziarono a parlottare eccitati tra di loro, e a turno ciascuno raccontò la sua storia. 
Man mano che passava il tempo, Taylor notava che il sorriso di Robert si allargava di un paio di molari: sapeva raccontare storie d'orrore come nessun altro, e aspettava solo che tutti finissero per prendere finalmente la parola. 
Quando anche l'ultimo ragazzo finì, Robert si schiarì la voce, attirando l'attenzione degli ascoltatori, e si alzò in piedi. 

“La storia che vi racconterò” esordì in tono tetro “è molto particolare. E' avvenuta proprio qui, in quest'hotel. Circa ottant'anni fa, una bellissima ragazza francese di nome Christiane si trasferì qui in Inghilterra insieme alla sua famiglia. In attesa di trovare una casa, affittarono una stanza in quest'albergo.” 
Più andava avanti, più Taylor pensava che Robert fosse veramente un attore eccezionale: aveva catturato la platea dopo solo poche parole, anche se si vedeva bene che si stava inventando tutta la storia sul momento. ...Perché la stava inventando, giusto? 
 
“Christiane non era solo molto bella, era anche molto ricca. Difatti, i corteggiatori non tardarono ad arrivare. Il padre di Christiane insistette perché sua figlia sposasse uno di questi, Edgar McRobson. Egli era un ricco proprietario terriero, e l'unione avrebbe giovato non poco al patrimonio di famiglia. Christiane, per non dispiacere suo padre, accettò, e i due convolarono a nozze pochi giorni dopo. Ma ben presto successe una cosa che nessuno aveva calcolato” 
 
Pausa – suspence. Taylor e tutti gli altri fremevano per l'impazienza e la tensione. 
 
“Nella casa di Christiane e Edgar fu assunto un nuovo domestico, un giovane di umili origini di nome Jack Wolfe. Era una persona gentile e di buon cuore, e tra lui e la padrona di casa non tardò a nascere un'intesa. Ben presto i due si innamorarono follemente. A poche settimane di distanza dall'inizio della loro relazione, i due si incontrarono di nascosto, prendendo la decisione di sposarsi in segreto per poi fuggire e abbandonare Edgar. Ma né Christiane e né Jack sapevano che proprio Edgar, in quel momento, aveva sentito tutta la loro conversazione da dietro una porta, ed era a conoscenza del loro piano.”

Taylor aveva già la pelle d'oca. 

 “I giovani avevano deciso di incontrarsi la notte successiva, in un angolo nascosto del giardino a mezzanotte in punto. Ma quella sera Christiane non si presentò.” 
Altra pausa. Accidenti a Robert e alla sua suspence. 

“Il giorno dopo, il suo corpo insanguinato, ancora vestito in abito bianco, venne rinvenuto in fondo ad una rampa di scale. Era caduta e aveva sbattuto la testa, dissero. Ma, curiosamente, anche Jack da quel giorno non fu mai più visto. I pettegoli mormoravano che fosse fuggito per paura di qualche accusa, ma alcuni sono convinti che, impazzito dal dolore per la perdita, si suicidò il giorno stesso. Edgar ereditò tutte le proprietà di sua moglie. Sapete...” soffiò infine Robert, con tono sempre più cupo “Si dice che certe volte, la notte, Christiane e Jack si aggirino ancora per l'albergo, vestiti da sposi, a piangere il loro amore perduto...” 

Robert spense la torcia, lasciando gli ascoltatori al buio, con la pelle d'oca. Nella stanza regnava ormai un cupo silenzio. 

 “Bene” aggiunse il ragazzo, con tono più lieve “Si è fatto tardi, penso che me ne andrò a letto! Buonanotte a tutti!”. 

Qualcuno borbottò un “Buonanotte” in risposta, ma i più rimasero in silenzio. L'aria si era fatta tesa, il racconto di Robert doveva averli davvero terrorizzati. 
Ben presto il salone cominciò a svuotarsi, e Taylor, vedendo che anche Kristen, Kellan, Jackson e tuti gli altro erano andati a letto, si avviò verso l'ascensore e premette il bottoncino per il secondo piano, dove si trovava la sua stanza.

 *-*-*-*-*-*-*

Quando le porte si riaprirono, il ragazzo fu accolto da un silenzio innaturale. 
Nessuna macchina che passava, nessun cane che abbaiava, nessun rumore dalle altre stanze. Niente di niente. 
Taylor deglutì. 
Mosse un paio di passi incerto verso il corridoio. Era una sua impressione, o quella sera era più buio del solito? 
I battiti del suo cuore accelerarono leggermente. 
Il ragazzo si costrinse a calmarsi. Allora, la sua camera era la 205, giusto? Ciò significava che doveva attraversare circa mezzo corridoio. Ok, nessun problema. Non c'era nulla di cui aver paura. 
 Si avviò verso la stanza con passo studiatamente calmo. Insomma, era ovvio che quella storia era venuta tutta dalla enorme fantasia di Robert! Non c'era nulla di cui aver paura. Non c'era nulla di cui aver paura. Non c'era nulla di cui aver paura...
All'improvviso, però, un rumore leggero catturò l'attenzione di Taylor. Sembrava quasi una specie di... sospiro. Probabilmente in condizioni normali non si sarebbe neppure sentito, ma quella sera il corridoio era così schifosamente silenzioso... 
 Il cuore di Taylor saltò un battito. Accelerò il passo: aveva ancora un bel pezzo di corridoio da percorrere. 

E poi ne sentì un altro. Un altro sospiro, stavolta più marcato del precedente. 
Si voltò lentamente per guardarsi intorno. Il corridoio era deserto. 
“Spifferi” si costrinse a pensare. Non c'era nulla di cui aver paura, erano solo stupidi spifferi provenienti dalle finestre. Tentò di ignorare il fatto che la finestra più vicina a lui fosse a metri di distanza. 
Taylor si stava sforzando di proseguire verso la stanza, anche se ormai il suo cuore batteva come un uccello impazzito, quando udì un terzo rumore. Più sordo e profondo dei precedenti. 
Ok, ora iniziava ad avere seriamente paura: nonostante quei rumori, in corridoio non si vedeva anima viva. 
Taylor inghiottì a vuoto un paio di volte, ripensando alla considerazione appena fatta. Non c'era anima viva. E se... 
“No” disse fermamente a voce alta, quasi come se sentirlo dire lo aiutasse a convincersi che ciò che stava accadendo era solo un prodotto della sua fervida immaginazione. Nonostante ciò,aveva smesso di camminare, e ora stava immobile, appoggiato al muro, con le orecchie tese in attesa di captare un qualsiasi suono. 
E infatti, eccone un altro: stavolta sembrava quasi che qualcosa fosse stato colpito. 
 Inutile dire che ormai il povero Taylor era terrorizzato. 
Un altro rumore. E poi un altro. E un altro ancora. 
Lentamente, i rumori si erano fatti più frequenti, e ora gemiti e sospiri potevano essere uditi con una certa regolarità. 
Taylor era ancora immobile, e si sforzava di trattenere il terrore che lo attanagliava. 

“Se esco vivo da questa situazione” pensò “niente più Halloween, lo giuro. Le sere del 31 ottobre le passerò rintanato in casa con la mia famiglia, e le uniche storie che starò a sentire saranno quelle che troverò nei libri di favole” 
 Un altro rumore. Sembrava provenisse da una stanza poco lontana dal ragazzo. 
E all'improvviso, Taylor ne ebbe abbastanza. Ehi, in fondo lui non era mica uno stupido. Aveva solo sentito una storia che lo aveva suggestionato molto, e ora era convinto di sentire cose inesistenti. Probabilmente quei rumori erano stati causati da topi, o da altri clienti dell'hotel. Era perfettamente normale sentire dei suoni particolari in alberghi e luoghi simili. Tanto valeva controllare quale fosse la causa di tutto quel baccano. In fondo, non aveva mica paura, lui! 

Raccogliendo tutto il coraggio di cui era capace, Taylor si avviò verso la stanza da cui sembravano provenire i suoni. Le gambe gli tremavano un po', ma doveva essere forte. 
Non c'era niente di cui aver paura. 

La porta era semi aperta, e il ragazzo tentò di fare meno rumore possibile mentre la spingeva e lentamente si intrufolava. Man mano che procedeva, gemiti e lamenti si facevano sempre più forti. 
E all'improvviso, le vide. 

Due figure eteree abbracciate, una minuta e avvolta in un lungo abito bianco, e un'altra più alta e prestante, entrambe avvolte dalla penombra. 
Questo era troppo. 
Taylor corse via, più terrorizzato che mai, ma nella foga del momento urtò per sbaglio una scatola poggiata per terra, e le due figure si voltarono a fissarlo. 
 Fu in quel momento che si trovò davanti ad una scena così incredibile che mai, mai avrebbe pensato di vedere in vita sua. 


*-*-*-*-*-*-*-* 


Robert e Kristen. Kristen e Robert. 
Lui, con il costume da licantropo sfilato per metà, lei con il lungo vestito bianco da fantasma sollevato fin quasi alla vita. 
Appoggiati ad un tavolo. 
Non era difficile capire cosa stava per succedere tra quei due. 

 Dopo un primo momento di stupore, Taylor si sentì totalmente, incommensurabilmente idiota

“Taylor!” esclamarono all'unisono i due. Il ragazzo non rispose, ancora intontito dalla sua sconvolgente scoperta. 

 “Senti, non è come sembra...” iniziò Kristen. Questo fece recuperare a Taylor l'uso della parola. 

“Kristen, è esattamente come sembra. Vi ho trovato che vi spogliavate a vicenda, non serve molta immaginazione per sapere cosa viene dopo...” obiettò con un sorriso malizioso. 

I due arrossirono. 

“Ma tu, piuttosto” chiese Kristen, dopo qualche attimo di silenzio “Perché avevi quella faccia terrorizzata quando ci hai visti?” 

Fu il turno di Taylor di arrossire. 

“Io ero... beh, ero convinto che voi foste... i fantasmi della storia.” 

 Robert scoppiò a ridere. “Taylor! Quella storia me la sono inventata sul momento!” 

 “Lo so” replicò lui stizzito. “Non è colpa mia se sono una persona facilmente impressionabile.” 

“Beh, per stasera direi che abbiamo avuto abbastanza avventure, che ne direste di andarcene tutti a dormire?” propose Kristen. 

 “Mi sembra un'ottima idea” acconsentì Taylor. 

Seguito da Robert e Kristen, uscì dalla stanza, che grazie alla luce della lampadina aveva scoperto essere uno sgabuzzino delle scope, e si avviò insieme a loro verso le camere da letto. 
Mentre camminava, finalmente tranquillo, non poté fare a meno di reprimere un sorriso: si, era stata una serata movimentata, e si, era quasi morto di paura, ma almeno sembrava che quei due idioti di Rob e Kris avessero finalmente capito di piacersi. 
Magia di Halloween.






*





La mia prima fan fiction,vincitrice di questo contest ^_^ [URL=http://taylorlautner.forumcommunity.net/?t=32061867[/URL]

Spero vi sia piaciuta =)
  
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