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Autore: Sophie Ondine    03/07/2010    3 recensioni
Come ci si può sentire ad osservare il ragazzo che si desidera in disparte , sul ramo di un albero mentre lui balla con un’altra ragazza? Di sicuro non esiste nulla di più frustrante, e Rin lo sa bene. Figlia di un semplice autista di una ricca famiglia, i No Taisho. Ma tutto cambia quando la vita offre a Rin l’opportunità di realizzare il suo sogno: diventare una giornalista. Ma per far in modo che il sogno diventi realtà deve partire per Parigi. E partenza sia! Ma cosa potrà mai accadere al suo ritorno?
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rin, Sesshoumaru
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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*A life like Sabrina*

11. La Festa


Rin era seduta sulla vecchia sedia a dondolo della sua camera.
Con la testa appoggiata sullo schienale, guardò la sua stanza.

Suo padre era un grande sentimentale, forse un po' troppo, proprio per questo non aveva osato cambiare la camera della figlia maggiore. Non aveva nemmeno spostato un sopramobile, tranne che per spolverare.

Kanna, che ormai aveva sedici anni, aveva protestato per potersi prendere la stanza della sorella, che di sicuro era più grande della sua. Ma suo padre era stato irremovibile.
Rin però era riuscita a placare la rabbia della sorellina tirando fuori dalla valigia alcuni regali che aveva preso durante il suo soggiorno a Parigi.

Quello che era piaciuto di più a Kanna era la borsetta di Louis Vuitton. Non appena aveva scartato la carta il suo viso si era illuminato e aveva abbracciato quel tesoro.
In meno di un nanosecondo la sua stanza non le sembrava poi tanto male, anche se era un po' piccola.
Rin era stata davvero contenta della reazione della sorella.
Quella borsetta gliel'avevano regalata durante una sfilata.

A suo padre invece aveva portato del vero cognac Napoleon. Una vera delizia.

Rin, poi, si alzò dalla sedia e decise di uscire a prendere una boccata d'aria fuori.
Era il primo settembre e la tenuta era sotto pressione per la festa che si sarebbe tenuta quella sera.
Proprio quando la ragazza chiuse la porta alle sue spalle scorse un enorme camion dei fiori parcheggiare di fronte al garage. Rin si sporse dalla ringhiera e vide Izayoi indaffaratissima.

-Ehi, Rin! Stavo per venirti a chiamare- urlò poi Ayame da sotto.

La ragazza sorrise di nuovo. Ayame non era cambiata di una virgola. Sempre pasticciona, sempre irrequieta, sempre senza peli sulla lingua e sempre affettuosa... a modo suo però.

Quando l'aveva abbracciata non aveva potuto fare a meno di notare che il suo abbigliamento non sfigurava più con quella della piccola di casa No Taisho. E la cosa le aveva fatto piacere. In fondo con tutti i vestiti che le davano come omaggio alle sfilate e che lei stessa comprava non aveva niente da invidiare a nessuno.

Scese le scale e con la sua migliore amica si avviò verso la piscina all'aperto.

-Mia madre è sempre molto agitata quando si tratta di questa maledettissima festa... e come al solito mi compra dei vestiti orribili- disse la rossa.

Rin si sedette su una delle sdraio.

-Poi da quando è stato annunciato il matrimonio di Inu-Yasha e Kagome, lei sembra essersi scordata di me! Dovresti vederla è sempre occupata. Un giorno deve decidere il vestito da sposa, un giorno i fiori per le decorazioni. E mio fratello che fa? Nulla, come al solito-

-A proposito, mio padre mi ha detto che finalmente Inu-Yasha è diventato medico!-

-Oh sì, certo! Infatti stasera saranno presenti due suoi amici, almeno non starà sempre con Kagome-disse Ayame.

In quel momento, però, arrivò Izayoi che reclamava la figlia.
Voleva assolutamente che l'aiutasse con gli ultimi preparativi.

-Scusami, ma devo andare. Ci vediamo più tardi!-

Rin salutò l'amica.

Decise di rimanere ancora un po' lì. Almeno nessuno l'avrebbe disturbata.
Suo padre, quel pomeriggio era in città perchè aveva accompagnato Inu No Taisho in città per delle faccende da sbrigare e sua sorella era andata a casa di una sua amica per studiare matematica.

Rin alzò lo sguardo verso il cielo. Era limpido, solo qualche piccola nuvola bianca rompeva quel bellissimo azzurro.
L'aria era ancora calda e sembrava di essere ancora ad agosto.

-Come mai da sola? Mia sorella ti ha abbandonato?- domandò poi una voce alle sue spalle.

Rin inizialmente di spaventò molto. Poi si accorse che quella voce era di Bankotsu.

-Tua madre voleva una mano con le decorazioni- rispose lei cercando di apparire calma, anche se in realtà il cuore galoppava impetuoso.

Per la prima volta era lui a cercare lei. Solo quando erano bambini era successo.

Era proprio in quel punto della tenuta che era iniziata la sua cotta per Bankotsu, quel pomeriggio in cui aveva deciso di andare sui pattini.

Bankotsu si sedette di fronte a lei.
Era bello, molto bello.

-Stasera hai qualcosa da fare?- domandò lui a bruciapelo.

-No, sono libera- rispose lei senza nemmeno pensarci.

Se ci fosse stata Abi accanto a lei l'avrebbe di sicuro ammonita. Le aveva sempre detto di fare la sostenuta con i ragazzi.

-Allora posso chiederti di venire questa sera alla festa-

Rin strabuzzò gli occhi per la sorpresa.

Lei alla festa?
Le sembrava una cosa così surreale. Di solito partecipava passivamente stando appollaiata sull'albero.
Nemmeno Ayame, che era la sua migliore amica, l'aveva mai fatto.
Oltretutto essere invitata dal ragazzo di cui era innamorata.
Finalmente avrebbe partecipato, vestita come una signora. Non avrebbe dovuto nascondersi nell'ombra se Ayame fosse andata a cercarla vicino l'albero.

Rin si alzò.

-Allora sarà meglio che vada a stirarmi l'abito per questa sera, in valigia si è leggermente stropicciato- disse lei andando verso la sua stanza e lasciando Bankotsu seduto sulla sdraio.

****

Rin fece un gran respiro. Si era appena chiusa la porta alle spalle ma non riusciva ad andare avanti. Si sentiva agitata, eppure non era la prima volta che partecipava ad una festa in cui gli invitati erano vestiti elegantemente.

Si guardò l'abito che indossava.
Era bianco, un bel bianco.

Senza spalline e ricamato con dei disegni di fiori neri.

Quando era uscita dal camerino con quel vestito Sango l'aveva praticamente costretta a comprarlo, diceva che le stava d'incanto.
Rin aveva pensato che la sua amica sarebbe stata in grado di minacciarla con una pistola puntata sulla tempia se non l'avesse accontentata.

Rin, poi, decise di prendere coraggio e si avviò verso il giardino.

Non appena mise piedi sul grande prato verde sentì la musica dell'orchestra. Era molto bella e dolce. Sublime.
Istintivamente chiuse la mani a pungo facendo diventare le nocche bianche.

Era agitatissima.

-Rin, sei proprio tu!- disse Kagome alle sua spalle.

-Kagome! Quanto tempo! Sei bellissima- disse Rin abbracciando la sua amica.

Kagome ricambiò l'abbraccio affettuosamente.

-Ayame mi aveva detto che eri tornata e mi aveva detto anche che eri cambiata ma non pensavo fino a questo punto!-

La ragazza sorrise timidamente.

Rivedere Kagome era una vera gioia.
Tanti pensieri le passarono per la testa.
Tanti ricordi.

Si ricordava quando da piccole lei, Kagome e Ayame giocavano a tirarsi secchiate d'acqua. Quando indossavano segretamente gli abiti di Izayoi per atteggiarsi da grandi.

-Ho saputo del tuo matrimonio con Inu-Yasha! Congratulazioni! Alla fine ce l'hai fatta!- esclamò soddisfatta Rin.

Avrebbe voluto aggiungere "speriamo che a me vada altrettanto bene con Bankotsu", ma preferì tenere la bocca chiusa.

Kagome arrossì leggermente, esattamente come una stupida adolescente che ha il batticuore quando vede il suo innamorato.

-La cerimonia si terrà tra un mese esatto! Sono sempre impegnata per le decorazioni, il menù... e indovina un po'? Quel cretino di Inu-Yasha non accenna a darmi il minimo aiuto!-

Camminavano lungo il prato. A quanto pareva gli invitati erano davvero tanti.
Rin subito cercò con lo sguardo Bankotsu, ma non li trovò.
Vide venire verso di lei Ayame, sempre incavolata per l'ennesimo vestito orrendo che le aveva comprato sua madre.

-Sorpresa di vedermi?- chiese radiosa Rin.

-Bankotsu me l'aveva già detto!- brontolò Ayame posizionandosi tra le sue due migliori amiche e prendendole sottobraccio per andare a conoscere i colleghi di suo fratello Inu-Yasha.

***

Bankotsu stava escogitando un modo per potersi avvicinare a Rin.
Di per sè la cosa non era difficile, bastava inserirsi abilmente nel gruppo formato da sua sorella, suo fratello Inu-Yasha, Kagome e Miroku e Koga, i due colleghi di Inu-Yasha.

C'era solo un piccolo impedimento: la sua fidanzata.
O meglio, la fidanzata che Sesshomaru gli aveva scelto... esattamente come nel medioevo.

Stavano ballando e lei, beata, ascoltava la musica dell'orchestra.

-Ehm... Kagura? Vuoi che ti vada a prendere qualcosa da bere? Immagino avrai molta sete- improvvisò il ragazzo.

La ragazza alzò lo sguardo, aprendo gli occhi e rivelando delle bellissime iridi scarlatte. Abbozzò un sorriso, anche se non era una ragazza che si perdeva in certi gesti smielati.

-No, grazie. Sto bene così!-

Bankotsu riprovò.

-Allora... qualcosa da mangiare?-

-No!-

Mannaggia!
Doveva escogitare un metodo. E al più presto.

Poi ,mentre volteggiava, gli venne l'illuminazione.

***

Rin non era riuscita a trovare ancora Bankotsu.
Però nel frattempo aveva conosciuto i colleghi di Inu-Yasha, Koga e Miroku. Sembravano molto affiatati, proprio come lei, Ayame e Kagome.
Tutti e tre lavoravano nello stesso reparto ospedaliero.
Koga era quello forse un po' più burbero dei tre, forse superava addirittura Inu-Yasha. Miroku sembrava gentile... ma si capiva dai suoi modi che era un vero e proprio marpione.

La cosa che però le era piaciuta di più era stata la vista di Inu-Yasha e Kagome insieme.
Lei si era già calata nel ruolo della perfetta mogliettina , o forse lo era sempre stata.
Lui come sempre era imbarazzato a farsi vedere in atteggiamenti intimi con la sua fidanzata. Sembrava un vero bambino, specialmente quando arrossiva.

La ragazza si portò il calice pieno di champagne alla bocca e bevve una lunga sorsata. Non era molto educato un tale atteggiamento, ma tanto nessuno la stava vedendo considerando il fatto che si trovava in un angolino in disparte.
Aveva preferito stare da sola.

Kagome era intenta a conoscere alti personaggi della finanza americana, amici della sua famiglia.
Inu-Yasha e Miroku parlavano del più e del meno e Ayame conversava amabilmente con Koga.

All'improvviso davanti a sè vide una rosa bianca. Si girò e vide Bankotsu dietro di lei.
Sorrise, contenta.

-Pensavo che non ci fossi- disse lei senza nemmeno salutarlo.

-Pensavi che avessi perso l'indirizzo?-

-Ad un certo punto l'ho pensato sul serio- cinguettò Rin ridendo al solo pensiero del giorno prima, quando lui non si era minimamente accorto di essere a casa sua.

Bankotsu tese una mano a Rin e le chiese:-Balliamo?-

Lei accettò, posò il bicchiere sul tavolo e si fece guidare da lui.

Le sembrava così strano stringere quella mano. E le sembrava ancora pià strano che tutto quello stesse accadendo proprio a lei.
Non appena arrivarono alla pista da ballo , lui le circondò la vita con il braccio sinistro e strinse la mano destra con quella della ragazza.

Rin sentì mancarsi il respiro.
Una parte dei suoi sogni si erano avverati a Parigi... forse gli altri si sarebbero avverati anche a Long Island?
Non lo sapeva, per il momento preferiva gustare ogni singolo momento per poterlo stampare nella propria mente.

-è bellissimo- si lasciò scappare lei.

-Cosa?- domandò Bankotsu curioso.

-Tutto! Ho sempre sognato essere qui in mezzo a tutta questa gente e ballare! Ogni volta che mi arrampicavo su quell'albero guardavo tutto in maniera attenta, senza perdere nemmeno un particolare. Invidiavo le ragazze imprigionate nei loro lunghi vestiti costosi.-

-Ti arrampicavi sull'albero?- chiese il ragazzo perplesso.

-Certo!- e lo indicò con la testa.

Rin sorrise.

-Se lo avessi saputo prima sarei venuto subito là sotto- disse Bankotsu audacemente.

La musica continuò a librarsi nell'aria serale di settembre. Rin chiuse gli occhi e poggiò la testa sulla spalla di Bankotsu. Finalmente il sogno stava per diventare realtà.


***

Ayame corse verso la casa. Aprì bruscamente la porta e si precipitò nella libreria sicura di trovarci suo fratello Sesshomaru.
Il viso era contratto in una brutta smorfia.
Quelle serate non le piacevano granchè... se poi ci si metteva suo fratello Bankotsu era ancora peggio.

Ringraziò Kagome mentalmente per averle fatto notare la TRAGEDIA.

Mentre stava parlando con Koga, la sua futura cognata le si era avvicinata e le aveva detto, con un sorriso da deficiente "guarda che belli Rin e Bankotsu. Mi chiedo come faccia lei a respirare visto che lui la tiene così stretta".
In un secondo gli occhi di Ayame si erano ridotti a due fessure.

Odiava Bankotsu, sì, lo odiava profondamente!

Aprì la porta della libreria.

-Sesshomaru, mi devi aiutare!- urlò lei sbattendo la porta alle sue spalle.

Lo youkai , che non si aspettava la visita di sua sorella bensì quella di un uo collega perchè anche durante le feste lui lavorava per ingrandire l'azienda, di voltò di scatto, irritato per il tono con cui si era rivolta a lui Ayame. Non sopportava ricevere ordini, specialmente da una donna.

-Cosa vuoi, Ayame? Non ho tempo da perdere con i tuoi inutili capricci!- disse lui alzando la mano e muovendola nell'aria per far capire alla sorella di andarsene.

La yasha non si lasciò intimorire da quelle maniere degne di uno snob. Avanzò  nella sala e , poggiate le mani sul tavolino di legno dove Inu No Taisho era solito poggiare le bottiglie di alcolici, disse:- Anche se il mio "capriccio" riguardasse te e l'affare Smith?-

A quelle parole Sesshomaru si voltò.

-Spiegati meglio!- ordinò.

Ayame non perse tempo e , avvicinandosi al fratello, lo condusse verso la grande vetrata che dava sul cortile dove si teneva la festa, tenendogli una mano poggiata sulla spalla.
Lo youkai guardò ma con scarso interesse... non riusciva a capire cosa volesse farle vedere sua sorella.

-Guarda là- continuò lei indicandogli un punto appartato del cortile.

Sesshomaru emise un lieve ringhio e le narici si dilatarono appena.
Lo aveva avvertito Bankotsu, un solo passo farlso e gliel'avrebbe fatta pagare!

-Lascia fare a me- disse alla fine voltandosi a guardare Ayame.

La ragazza sorrise soddisfatta.





SALVE RAGAZZI!
CHIEDO PERDONO PER NON AVER AGGIORNATO PRIMA MA AVEVO I POMERIGGI PIENI CON LA SCUOLA! PROMETTO CHE IN QUESTO PERIODO DI VACANZE AGGIORNERò PIù FREQUENTEMENTE!
ALCUNI CAPITOLI SONO GIà BELLI E PRONTI NELLA MIA MENTE!
IL MIO UNICO PROBLEMA è CHE A VOLTE NON SONO PIENAMENTE SODDISFATTA DEL MIO STILE... MI SEMBRA PIUTTOSTO CALATO! MA TRANQUILLI, CERCHERò DI FARE IN FRETTA! GRAZIE A TUTTI QUELLI CHE MI SEGUONO E MI SOTENGONO!

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RAN UGAJIN92

  
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