That’s just
the way we roll
mi sono svegliato sul tetto con i
miei fratelli
c'è una balena nella piscina con mia madre
e mio padre dipinge la casa con diversi colori
dove saremmo se non potessimo sognare
so che stiamo diventando un po pazzi
so che stiamo diventando un po rumorosi
so che non fingeremo mai
siamo selvaggi, siamo liberi
siamo più di quello che pensi
chiamaci mostri
ma è solo il modo in cui siamo
tu hai i movimenti, io ho le scarpe, balliamo
il pop-and-lock, la gara di ballo contro gli
Hanson
se perdiamo tutte le ragazze rideranno
dove saremmo se non potessimo sognare
perché siamo vecchi abbastanza da sapere
che non molleremo mai
è solo il modo in cui siamo
so che stiamo diventando un po pazzi
so che stiamo diventando un po rumorosi
so che non fingeremo mai
siamo selvaggi, siamo liberi
siamo più di quello che pensi
chiamaci mostri
ma è solo il modo in cui siamo… (Jonas Bothers)
Non potete toglierci nulla,
tantomeno la possibilità di sognare e rendere il nostro mondo migliore, o
magari solo più vicino a quello dei nostri idoli...
Si io ogni notte ogni notte ogni
benedetta notte li sognavo, per me il risveglio al mattino era tutte le volte
una pugnalata al cuore e per questo tutte le miei giornate trascorrevano
uguale, monotone, silenziose, tristi e….vuote….già vuote perché non potevo
raggiungere ciò che per me era felicità!il mio desiderio più grande era quello di poterlo abbracciare o
anche soltanto stringergli la mano. Che male c’era, non chiedevo mica la luna?!
Poi un giorno…
Era sabato pomeriggio, la mia amica
Ally, dopo il milionesimo tentativo era riuscita a farmi uscire dalla mia
stanza e portarmi al Centro commerciale – Ally:”dai dai sbrigati, non vedo l’ora
di visitarlo lo hanno appena inaugurato, si è vero ci sarà molta confusione ma
chissà potremmo incontrare qualcuno di importante o famoso, e poi comunque a me
piace la confusione, ahahah!”- la sentivo ridere da dietro la porta del bagno
dove stavo finendo di prepararmi. Non riuscivo proprio a capire, com’è
possibile che ad una ragazza possa piacere la confusione, e poi che idea a dir
poco assurda quella di poter incontrare qualcuno di famoso in un centro
commerciale. Ma eravamo amiche proprio per questo perché gli opposti non si
attraggono solo in amore ma anche in amicizia…io così riservata e timida, lei
così esuberante e solare, e ancora dopo 10 anni non riuscivo a capire come
faceva a sopportare la mia negatività il mio essere burbera e pallosa, ma
sapevo che lo faceva perché mi voleva davvero un gran bene, come del resto io.
Ally era la sorella che non avevo mai avuto, ma compensava benissimo devo dire.
–io:”ok ok mi sbrigo dammi solo il tempo materiale di vestirmi e sistemarmi un pò”.
A pensarci bene era da un bel po’ che non uscivo di casa, quasi avevo
dimenticato come ci si sente a stare immersi nella folla di un grande posto,
oppure semplicemente in coda alla cassa di un supermercato. La mia paura più
grande era quella che mi sarebbe potuto venire un attacco di panico. Inizialmente
al solo udire quelle voci incomprensibili, indistinguibili, provai un leggero
peso sul petto e un ronzio cominciò a girarmi per la testa, ma presto tutto
sparì, mi ritrovai a fissare i colori innumerevoli che decoravano il tetto e le
mura di quel centro commerciale e mi sentii tranquilla. Ally che mi aveva
osservato fin da quando avevamo messo piede all’interno del grande edificio mi
prese sotto braccio e mi sorrise con affetto.
Realizzai che mai e poi mai avevo
visto tutte quelle persone in un posto solo, restai meravigliata e la cosa mi
faceva stare bene, la gente passava e mi sorrideva come per dirmi di stare
tranquilla che li dentro non correvo alcun pericolo e che era come se fossi a
casa mia, ed era davvero così che mi sentivo e per questo restai ancora di più sorpresa!!
Girammo per un po’ di negozi in
cerca di niente di realmente indispensabile, era solo un modo per “spendere la
paghetta della settimana” come diceva sempre Ally, che nel frattempo aveva collezionato
una serie di pacchettini colorati che le ciondolavano da entrambe le braccia. La
guardai con un gran sorriso dipinto sul viso, in effetti era un po’ comica come
scena dato che ormai dopo due ore non sapeva più come tenere i suoi pacchettini
e aveva riempito anche le mie di braccia, così decise di fermarsi per
riprendere un po’ di fiato e mangiare anche un bel gelato dato il caldo che
quel giorno ci opprimeva. Andammo a turno presso il bancone della gelateria per
scegliere ed ordinare ognuno il suo gusto di gelato. Andai per seconda, dopo
aver scelto un bel cono cioccolato fondente e vaniglia, stavo per tornare
indietro quando voltandomi mi battei
contro qualcosa … o qualcuno … ma alzando gli occhi mi resi conto che non era
un qualcosa ma bensì un qualcuno l’ostacolo contro cui andai a sbattere. Era un
ragazzo poco più alto di me che subito mi guardo in viso per vedere se era
tutto ok – “hei tutto ok??”- sentii chiedermi ed io –“si si mi scusi tanto!!”-
è sempre indice di educazione dare del lei a chi non si conosce, ma di tutta
risposta mi sentii dire –“mi scusi??non sono mica tuo nonno!”- ok era anche
simpatico l’ostacolo!!! Alzai lo sguardo e quasi mi sentii mancare la terra
sotto i piedi, oddio ma cos’era un angelo?una visione? E quegli occhi??? Io li
conoscevo, li avevo già visti da qualche parte. Erano di un castano intenso, di
una tonalità tale che diffondeva nel corpo di chi li guardava una sensazione di
serenità e calma e un calore mi percosse lungo la spina dorsale. Io conoscevo
quel viso, ma no non poteva essere lui, davvero lui, era da matti pensare che
fosse lui…Nicholas!
Per quello stesso attimo in cui mi
sentii mancare sentii il mio cuore fermarsi per qualche istante e due braccia
robuste e forti prendermi d’istinto e stringermi a se…si bravi tutti stavo per
svenire ma lui mi prese prima che il mio corpo divenisse un tutt’uno con il
pavimento della gelateria. Ally non si era accorta di tutto questo perché impegnata
a gustare il suo gelato non accennava nemmeno a guardare dalla mia parte e
nemmeno si chiedeva il perché del mio ritardo. Ma lui era sempre li vicino a
me, anche se ancora tenevo gli occhi socchiusi e una mano in fronte come per
trattenermi dal cadere di nuovo o peggio ancora che mi cadesse la testa! Udii di
nuovo quella voce ferma e gentile: -“come va?come ti senti?ti sei fatta male?”-
cavolo lo avevo fatto spaventare per bene, povero ragazzo. D’un tratto aprii
gli occhi e tornai in me:-“si ecco scusa, ma non so cosa mi sia successo… non
capisco non mi è mai successo!”- lo vidi sorridere e poi lo sentii parlare:-“beh
neanche a me è mai capitato ma mi è successo più volte di assistere a queste
scene… il mio nome comunque è Nicholas!”- ok,ok,ok,ok,ok, manteniamo la calma,
ha detto Nicholas, ma Nicholas è un nome così comune, oppure no??!! Presi un
respiro profondo, molto profondo e…: -“tu sei Nicholas?Nicholas Jonas? Perché se
è uno scherzo non è divertente!!”- dissi con un po’ di rabbia sulle ultime
parole, ma lui subito ribatté:-“esatto sono io e no questo non è uno scherzo….tu
invece?-, -“no io non sono una Jonas!”- , -“beh, ovvio che non lo sei!!ti
conoscerei se lo fossi, intendevo dire qual è il tuo nome?”-. si avevo fatto un
pessima figura, terribile a dir poco, ma come mi era venuto in mente e poi da
quando in qua nei Jonas ci sono componenti femminili, mai fatta figura peggiore
di quella!! Dopo essermi detta un innumerevole lista di improperi tra me e me
ed essermi data una manata in piena fronte esordii dicendo:-“giusto, hai
ragione, mi chiamo Marieanne, Nanì per gli amici!”- e subito mi rispose: -“ooh
Nanì ma che carino, anche se non siamo ancora amici, posso chiamarti anche io
così??”- l’unica cosa che avrei voluto urlare era MACCCERTOOOOO TU PUUUOIIIII
TUTTOOOOOOOOO, ma riuscii a trattenermi, per fortuna e annuii semplicemente con
un lieve movimento della testa, ma una cosa mi tornava e frulla per la mente,
cosa aveva voluto dire con quel “non siamo ancora amci”???? voleva dire
che lo saremmo diventati presto…????