LA BELLA NOVELLA
Soave è il vento e le narici del cavallo Ismaele che scacazza sul balcone di non-so-chi Eppure niente capirei di tutto ciò poichè niente è ciò che è Le mie stesse parole sono in verità pallide lucciole di carta liofilizzate con peperoncino E persino la immonda streghetta piccola e stracchina, di nome Delfina, si lascia spennare dalla zia Polly con la quale anche io sono me stesso Ora è tempo di calcare le pantofole di zia Dalia con un carboncino e di stabilire il nostro destino In capo al mondo fino ai confini dell'impossibile io ti cercherò e trovatati ti imbottirò di banane fritte americane Lo so, amore mio, ciò è troppo poco per qualcuno di grande come te Eppure ciò è quello che possiedo e nulla più Le senti? Si, sono le campane: hanno suonato per noi Ma aimeh troppo poco legata era una delle due campane che è caduta sul vecchietto di nome Brambilla, sbudellandolo come non so dire ancora Ora però vado, amici miei e vi lascio all' immenso piacere di un budino bianco al sapor di detersivo per piatti ( Dash, con esattezza) cucinato unicamente dalla cuoca internazionale di noma Teresssa che ci ha sbalordito positivamente. Ma ora addio amici: ADDIO! E guardatevi dalle persone moraliste con interessi poco perizomati!