La MORTE. La
conoscevo, perché purtroppo molti del mio popolo erano caduti nell’oblio delle
sue braccia durante le guerre. La conoscevo, perché se ne parla nei racconti
dei tempi passati. Ma non la conoscevo profondamente. Ne avevo una concezione
astratta, come se non facesse parte della mia esistenza. E, in effetti, non
avrebbe dovuto entrare a farne parte. Perché comunque la figlia di Elrond
signore di GranBurrone non avrebbe mai avuto motivo di conoscere realmente il
dolore. Tuttavia le strade che la vita intraprende sono tortuose, e non sempre
alla fine siamo ciò che siamo nati per essere.
E così la mia strada
si è incrociata con quella di colui che è diventato la mia stessa vita. E così
ho capito che la felicità non era nell’esistenza che avevo vissuto fino a quel
momento, non era nella pace di quel luogo incantato, non era nell’aria pulita
che respiravo. Lì non ero felice davvero. Mi era sempre mancato qualcosa. Quel
qualcosa che ho trovato solo con Lui. Lui mi ha riempito la vita. Così non
rinnego la scelta che ho fatto, quella scelta che ha dato una svolta al destino
che altri avevano segnato al mio posto, e così, decidendo di essere mortale, ho
ripreso le redini della mia vita. Ciò nonostante non rinnego nemmeno mio padre,
e anzi lo ringrazio per tutta la bontà e l’affetto che mi ha dato e con cui mi
ha cresciuta, perché lo amavo e continuerò a farlo. Ma ad un certo punto ho
capito che volevo VIVERE. Ed è proprio questa sete di vita che mi ha spinto a
legare la mia a quella di un Uomo. Un Uomo mortale che mi ha donato la FELICITà. Ma quella vera, quella che colma
ogni fibra dell’essere e che trasforma ogni giorno nel più bello di tutti, ogni
attimo in qualcosa di unico e speciale, ogni pena in speranza.
E anche se per Lui
ho conosciuto angoscia e disperazione, dolore e morte, non ho mai desiderato
una vita diversa e mai lo farò, perché, ora che sono giunta alla fine, posso
davvero dire che la vita che mi è stata offerta l’ho vissuta nel modo migliore:
AMANDO.