Anime & Manga > Inuyasha
Segui la storia  |       
Autore: BreathE    06/07/2010    4 recensioni
Inuyasha ha scelto Kikyo, ma Kagome ha scelto di rimare con lui. Forse tutto si sarebbe svolto come nel manga, se...
"...Accadde tutto in pochi secondi. Spinsi lontano Rin, per metterla al sicuro, vedevo la sagoma di Naraku farsi sempre più vicina, poi, una pelliccia bianca mi oscurò la vista, mi sentii prendere per la vita con un braccio e poi, non percepii più il suolo sotto di me. Mi strinsi meccanicamente alla figura che mi aveva sottratto alla morte, inspirai percependo il profumo di bosco e rosa bagnata. Alzai il volto, e a poca distanza dal mio, vi era quello di Sesshomaru..."
[RIVISITI E CORRETTI I PRIMI CAPITOLI]
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Kikyo, Rin, Sesshoumaru | Coppie: Kagome/Sesshoumaru
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
"[...] Non ho paura ad espormi, tutti mi tenete la mano
Percorreremo la strada insieme sfidando la tempesta.
In qualsiasi condizione, caldo o freddo
Voglio solo farvi sapere che non siete da soli.
Bene se sentite questo avete vissuto quello che ho vissuto io 
E' stato un bel giro, Devo andarci per arrivare
 Alcuni di voi forse ci sono già.
Se volete uscire seguite me, Andremo via [...]" 

- Eminem ; Not Afraid




-Dove stiamo andando?- domandai per l’ennesima volta, ma niente,iniziavo sinceramente ad irritarmi.
“Presuntuoso” sbuffai tra me. Ma cosa gli costava rispondere? 
-Puoi dirmi dove stiamo andando per favore?- magari essere un demone potente gli aveva fatto montare la testa, e adesso voleva che gli si rivolgesse parola solo con la dovuta gentilezza. 
Ma Sesshomaru continuò a camminare imperterrito, come se non avessi fiatato. Iniziavo a pensare che non mi udisse, ma era difficile credere che il demone potesse avere dei problemi di udito. Fossimo stati nella mia epoca, avrei potuto credere che avesse delle cuffie, ma dato che ero nel Sengoku … decisamente impossibile. 
-Per favore!- ribadii -sono delle ore che camminiamo! Avrò il diritto di sapere per dove!- mi stava volutamente ignorando, e la cosa mi faceva impazzire, almeno con Inuyasha discutevo fino a quando le nostre voci non si udivano anche dall’altra parte del mondo.
 Certo, poi io mi calmavo e assumevo il ruolo di “ragazza matura” ma con lui? Mi stava ignorando, ovvero, stava facendo la cosa che più detestavo.
Neppure gli avessi chiesto chissà quale arcano mistero “Maledetto!” urlai dentro la mia testa ricordandomi non poo suo fratello. Più passava il tempo, e più mi convincevo che Rin doveva avere qualche rotella fuori posto per adorare il “signor Sesshomaru” sbeffeggiai nella mia testa. 
Era una demone cane vizioso e prepotente. Non avevo alcun motivo per cambiare idea, detestava persino gli esseri umani! Non aveva elementi a sua difesa. Sempre freddo come un ghiacciolo, era irritante.
“Si è capito Kagame” mi dissi “ dato che è solo qualche ora che lo ripeti”. 
L’uomo, o forse avrei dovuto dire ragazzo? Chissà quanti anni aveva Sesshomaru …
Comunque lui stava camminando di fronte a me, con passo ritmato, come se avesse iniziato quella piacevole passeggiata giusto una decina di minuti prima, e non dall’alba.
Adesso invece era sera, Rin si era addormentata e stava sulla groppa di uno strano demone a due teste chiamato Ah-Un, sinceramente all’inizio mi aveva messo un po’ i brividi. Ma osservandolo meglio, si poteva vedere che non era cattivo, anzi, aveva quasi un’aria bonaria.
Rabbrividii quando l’ennesimo vento gelido mi scompigliò i capelli,ma né lo strano drago nè l’arrogante demone cane, sembravano minimamente risentire di quella dannata umidità. Se non fosse stato che la vegetazione era rimasta regolare, avrei giurato che ci stavamo avvicinando ad una palude. 
-Sesshomaru- tentai di nuovo -Per favore! Io non sono un demone, ed è da stamani che camminiamo. Non conosco neppure la meta quindi non sono sicuramente motivata!- ovviamente la risposta fu…un silenzio di tomba.
Che fosse diventato muto? Che rabbia!!!! 
-A cuccia!- sbottai ad un certo punto impuntandomi con le braccia stese lungo i fianchi e le mani chiuse a pugno. Il demone squamoso si fermò shoccato e mi guardò un attimo, quasi fossi arrivata in quel momento. 
-Umana l’umido ti ha dato forse alla testa?- 
E-U-R-E-KA. Allora non aveva perso l’uso della parola! Peccato che la mia intenzione fosse stata quella di vederlo con il muso per terra, ma dovevo immaginare che senza la collana dell’anziana Kaede, non sarebbe successo nulla. 
-No non sono impazzita. E non chiamarmi umana! Io ho un nome, ed è KAGOME?! Chiaro?- mi sembrava di essere tornata indietro nel tempo, quando Inuyasha mi chiamava “Kikyo”.
Bhe, dovevo ammettere però, che almeno Sesshomaru non mi scambiava per un’altra, ma non aveva importanza, non dovevo trovare un lato buono in Sesshomaru neanche in mille anni.
E sinceramente, dubitavo che lo possedesse.. “Ti ha salvato da Naraku” disse una vocina nella mia testa. Sbuffai e mentalmente mi dissi che non contava, mi aveva anche rapita!
Ha resuscitato Rin” aggiunse la stessa. Ma quella voce era della coscienza, della ragione, o della pazzia?! La sua voce, mi fece tornare alla realtà. 
-è mia abitudine chiamare le cose con il loro nome. Umana- calcò l’ultima parola. Oh ma bravo, sapeva fare anche dell’ironia? 
-Idem per me! Ma io non ti chiamo stupido!- mi tappai immediatamente le mani con la bocca. Ops. Sapevo che non avevo davanti Inuyasha, lui era il cattivo in fin dei conti, non avrei mai dovuto permettere al mio orgoglio di prendere il sopravvento. Avevo deciso di morire? 
Passato giusto il tempo di un battito di ciglia dai miei pensieri, mi ritrovai attaccata ad una albero, sospesa dalla presa di Sesshomaru sul mio collo, la pressione era enorme, nonostante per i canoni di lui dovesse essere minima. Cercai di forzare la sua presa con le mani, ma inutilmente, mentre i miei polmoni si dibattevano per l’improvvisa mancanza di ossigeno.
-Dimentichi troppo spesso con chi stai parlando umana- il suo volto ad una spanna dal mio, percepivo vagamente il dolore lancinante sul collo, il mio cervello aveva bisogno di ossigeno, e se non fosse stato per quello, neanche Naraku sarebbe riuscito a far distogliere la mia attenzione dagli occhi del demone. Profondi come un pozzo nero, ma d’oro fuso, purissimo tanto erano gialli. 
-P-Per-donami - dissi tentando di far uscire quella semplice parola dalle mie labbra. Mai mi era sembrato tanto difficile parlare. 
I suoi occhi rimasero ancora nei miei, e mi domandai se stesse quantomeno “pensando” alla possibilità di lasciarmi in vita. Poi la sua presa cessò e io mi ritrovai accasciata per terra, con le mani sul collo e il respiro affannoso.
Mai avevo sentito un tale bisogno di aria, era un sollievo enorme, ma niente a confronto del mio primo pensiero.
Sono ancora viva”.
Sentivo gli occhi del demone cane ancora piantati su di me, ma non mi azzardavo ad alzare lo sguardo. Sapevo che la sua espressione, era rimasta indecifrabile. 
-Ah-un- percepii un movimento d’aria, si doveva essere voltato.
-Ci fermiamo qui, vai pure a caccia.- Alzai leggermente gli occhi, e vidi il demone a due teste far scivolare dolcemente Rin, giù dalla sella, la piccola si raggomitolò subito sull’erba, continuando a dormire placidamente. 
-Rin svegliati- disse freddo e piatto. Ero sicura, che se fosse stato chiunque altro, la bambina l’avrebbe ignorato, invece con lui, eseguì l’ordine, stropicciandosi gli occhi solitamente vispi, con le mani. 
-è ora di cena signor Sesshomaru?- lui annuì, lei si alzò lisciandosi il grazioso kimono.
-Più in là troverai un ruscello Rin, vai pure là- 
-Viene anche Kagome?- domandò indicandomi e sorridendomi come se fosse un “buongiorno”. Nel frattempo, la mia respirazione era tornata regolare mentre mi massaggiavo il collo dolorante. Rimanevo però ancora seduta, tra il tronco dell’albero e la figura di Sesshomaru.
Lui mi guardò per un attimo, poi annuì nuovamente. -Certo deve mangiare-
Beh quantomeno non aveva intenzione di farmi morire di fame o sete. Magra consolazione ad essere sinceri. 
La bambina mi saltellò incontro, e dandomi la manina mi “aiutò” ad alzarmi, in realtà ovviamente, feci tutto da sola. Lei proseguì sicura in una direzione, che a me sinceramente, pareva casuale. Provai a fidarmi, magari lei e il demone avevano un metodo tutto loro di parlare, difficile, ma non impossibile. Forse. 
Ad aiutare i miei dubbi, giunse il rumore dell’acqua corrente. Allora la piccola aveva visto giusto. 
-Kagome!- mi voltai a guardarla- i pesci li prendo io, tu se vuoi fatti un bel bagno tra le rocce più a valle - stavo per dirle che no, ovviamente le avrei dato una mano, quando la parte razionale della mia mente, mi fece notare che io non avevo la più pallida idea di come si pescassero i pesci a mani nude. Sempre che esistesse realmente una ”tecnica” adatta. 
Dopo un sorriso a trentadue denti per la piccola e i miei sentiti ringraziamenti, mi diressi verso un gruppetto di rocce, che mi avrebbero consentito un dolce riparo.
Non che ce ne fosse bisogno senza Miroku e Inuyasha ne paraggi, ma comunque,le vecchie abitudini erano dure a morire, e il mio senso del pudore altissimo. 
Mi sporsi verso la superficie riflettente e notai la traccia violacea sul mio collo che iniziava ad emergere. Sesshomaru mi aveva lasciato un bell’ematoma.
“A lui non gli hanno mai spiegato che le donne non si toccano neanche con un fiore” borbottai irritata mentre il mio spirito battagliero si risvegliava e i vestiti scendevano come carezze lungo i miei fianchi, per poi immergermi nell’acqua limpida e fredda.


*

Dopo il secondo giorno, dall’incontro con Naraku, ero riuscito a raggiungere Kikyo. Ma ancora di lui, nessuna traccia, eppure, era uno che non perdeva mai ai giochi, soprattutto i suoi. Speravo che gli altri stessero bene, e che nessun demone, seppur minore,gli avesse dato rogne, sapevo che Miroku e Sango potevano proteggere Kagome, ma mai come avrei fatto io. Erano valorosi senza dubbio, ma pur sempre umani. 
-Inuyasha a cosa stai pensando?- mi voltai verso Kikyo, i cui lunghi e lisci capelli volavano scomposti dal vento, la pelle color latte, gli occhi scuri e profondi, il viso dolce ma i lineamenti erano scolpiti.
La sua bellezza era eterea.
Fisicamente, era come cinquant’anni prima, ma adesso, era fredda, il suo corpo non più caldo, non avrei mai rivisto il rossore sul suo viso … Sapevo che quella bellezza che avevo sempre venerato con lo sguardo, ora era fatta di terra e acqua, eppure, non potevo far niente contro la gioia che mi invadeva quando la vedevo.
Niente, neppure il dolce sentimento, che era sbocciato come un fiore nel mio cuore, per Kagome, poteva qualcosa contro le spire che mi avvolgevano.
Quello che provavo per Kikyo, era un sentimento eterno; forte e implacabile come l’odio, indistruttibile come la fede e imprevedibile, come il fato. 
-O forse dovrei dire a chi?- aggiunse perforandomi con il suo sguardo. Non riuscivo a leggere astio nel suo sguardo, eppure sapevo che c’era, lo sentivo nel fremito della sua voce, ma soprattutto, lo vedevo quando osservava la sua reincarnazione.
-Pensi a lei vero?Puoi andare se vuoi, non ti ho mai chiesto di venire- 
-Non permetterò mai a Naraku di ucciderti- 
-Sono già morta Inuyasha- e tutto il dolore di Kikyo si mostrò in quelle parole , ferendo il mio petto più e più volte. 
Stavo per risponderle che non era così, lei ora era viva, e che se voleva, avremmo trovato un modo per donarle un corpo di carne, ma le parole mi morirono in gola, quando udii il rumore familiare di uno sciame d’insetti. 
-Naraku!- urlai voltandomi e sguainando Tessaiga. Finalmente era arrivato, non mi ero sbagliato. 
-Inuyasha. Ti porto una deliziosa notizia.- 
Perché voleva parlare? Io non ero mai stato il tipo da parole vane, preferivo i fatti, e nonostante sapessi quanto Naraku amasse elogiarsi, non comprendevo il motivo di quella frase. 
-Cosa vuoi Naraku? Non toccherai Kikyo con un dito ti avverto!- lui rise fragorosamente, in modo rumoroso, come a sottolineare, che era una risata di scena. 
-Stupido e sciocco Inuyasha, non hai mai avuto un cervello abbastanza fine. Sei stato così accurato nel nasconderti, che non hai neanche pensato a come avrebbero potuto fare i tuoi compagni a trovarti se ne avessero avuto bisogno?- 
-Non ne hanno avuto! E né, ne avranno! Sono al sicuro, lontano da te!- 
-Ma non lo sono sempre stati- 
-Quattro giorni fa io ero con loro!- ringhiai tra i denti. 
Lui rise nuovamente. -Oh povero, stupido mezzo demone! Non riesci proprio a capire?- 
Ma di cosa stava parlando adesso? Kikyo era con me, ero arrivato per primo, e lui, non avrebbe potuto toccarla.
“Sta solo cercando di auto-convincersi” annuii tra me. Sì, Naraku e i suoi stupidi trucchi, aveva perso, e non voleva accettarlo. 
-Sai ho un nuovo alleato- disse illuminandosi in volto quasi avesse avuto in quel momento una rivelazione.
Cosa voleva dire? Che i miei compagni stavano combattendo contro di lui in quel momento?! Il mio pensiero formulò subito un nome “Kagome!”. 
-Chi?- 
-Oh lo conosci molto bene. Ha il tuo stesso sangue- 
-Di cosa stai parlando Naraku?!!!- 
-Tuo fratello- 
Mi gelai. Sesshomaru, era passato tra le fila di Naraku? Scossi la testa. 
-è impossibile! Non accetterebbe mai di chinare il capo davanti a chicchessia! Figuriamoci a te!- 
-Non mi credi?- domandò ilare - Avrai la prova tu stesso quando lo incontrerai. Fai in modo di osservare bene le sue braccia. In quello che un tempo avevi mozzato, adesso vi è un mio frammento. Come hai vecchi tempi, non credi Inuyasha?- quello schifoso di mio fratello… Aveva realmente scelto di stare con Naraku? 
-Fossi in te cane, andrei dai tuoi compagni prima che sia troppo tardi. Ma la verità, è che… ho vinto io- e scomparve. Molto più velocemente di come fosse arrivato, probabilmente per opera di Kagura.
Mi voltai verso Kikyo che mi guardava imperturbabile, ma sapeva cosa stavo per dirle. -Devo andare- 
-Fa attenzione- mi disse prima di vedermi saltare di albero in albero. Dovevo fare velocemente dovevo trovarli, dovevo trovare Kagome. 
Finalmente, dopo qualche ora, percepii l’odore familiare di Kirara.
Allora erano davvero venuti a cercarmi” Annusai più intensamente l’aria mentre mi avvicinavo. Sango, Miroku, Shippo. Non sentivo Kagome, probabilmente, era tornata nel suo mondo.
“Meglio” pensai mentre intravedevo uno spiazzo erboso e al centro, le sagome dei miei amici.
-Inuyasha!- Gridarono in coro appena mi videro. Erano davvero preoccupati, eppure mi avevano visto solo qualche giorno prima. Non comprendevo il motivo di tutta quella agitazione. 
-La divina Kagome!- iniziò Miroku con il fiatone.
-Cosa è successo a Kagome?- urlai subito scrutandoli. 
-è stata rapita, abbiamo trovato le sue cose assieme ad alcuni insetti di Naraku ma..- 
Che altro c’era? -Ma?- dissi incitandoli a continuare. 
- Kirara a sentito ben altro odore- guardai Sango, i cui occhi erano arrossati - Sesshomaru -. Pronunciò il nome sottovoce, quasi bastasse quello solo ad essere pericoloso.
Sesshomaru? Naraku? Ma allora era vero? Loro due.. 
-Maledetto!!! Sesshomaru tu sia dannato! Non la passerai liscia questa volta!- urlai prima di riprendere la mia corsa verso l’ultimo luogo in cui avevo visto Kagome, con i miei compagni al seguito. 


*

Mi sollevai dolcemente dall’albero continuando a vagare con lo sguardo in un punto impreciso. Fare da balia ad un umano era fastidioso, farla a due, era a dir poco scocciante. Senza contare che l’umana di Inuyasha non stava un attimo zitta, Rin invece mi adorava, quindi bastava poco per farle tener chiusa la bocca. 
Ma veramente mio fratello si era innamorato di una così?
Quanto possono essere stupidi e futili i sentimenti umani, ti guidano ovunque loro vogliano, non hanno pietà per niente, ma soprattutto ti fanno diventare totalmente cieco. Quasi non esistesse nient’altro oltre alla persona amata. Il mondo gira improvvisamente attorno a lei. Il primo pensiero mattutino, l’ultimo ricordo serale. Tutte le cose per te prima importanti perdono ogni significato, l’onore, il rispetto, l’orgoglio, parti di te, che finiscono nel vento.” Ghignai sarcastico, solo esseri stupidi come gli umani potevano finire in trappole così stupide e infide. 
-Il signor Sesshomaru è felice. Allora anche Rin lo è- mi voltai verso la figura minuta ancora troppo infantile per non parlare di sé in terza persona.
Mi doveva aver visto sorridere e credeva che lo facessi perché fossi felice. Volsi il mio sguardo nell’aria circostante la bambina. 
-Dov’è l’umana?- 
Rin evitò per un momento il mio sguardo, come faceva sempre quando si chiedeva se aveva fatto la cosa giusta.
-Sta facendo il bagno.- disse facendosi piccola piccola - Ma ormai dovrebbe aver finito. Vuole che Rin la vada a chiamare?- domandò guardandomi con gli occhi già un po’ lucidi. 
-No, non importa- dissi secco - vado io-
Se fosse scappata, Rin avrebbe potuto far ben poco. 
In meno di qualche secondo giunsi al fiume. Percepivo il suo odore con insistenza, l’aria ne era pregna. Fortuna che non aveva un odore disgustoso o avrei dovuto trattenere il respiro. Osservai l’area attorno a me, ma della donna neanche l’ombra. 
Fu quando stavo per muovere il primo passo, per cercare qualche metro più in giù, che un rumore di acqua spostata mi fece voltare, e la ragazza emerse dall’acqua, portandosi i capelli all’indietro in modo tale che non le sostassero sul volto. 
Abbassai lo sguardo sulla sua figura. I punti che credevo avrei trovato nudi, erano coperti da dei sottili pezzi di stoffa color perla.
Niente a confronto di quello che portavano solitamente le donne, non una semplice striscia che permetteva di sorreggere il seno e coprire la parte inferiore del loro corpo.
Quello della donna, le si modellava addosso, un effetto non solo dato dall’acqua, ma sembrava realmente che le fosse stato dipinta addosso. Non potei dilettarmi a lungo in quei pensieri, perché l’umana si voltò e quando i suoi occhi incrociarono i miei, vidi il suo volto tingersi velocemente di porpora e le mani andarono a posarsi sul seno, mentre la bocca si apri in un urlo stridulo. 
-Umana cosa urli?!- dissi freddo chiudendo leggermente gli occhi visibilmente infastidito. 
-Vattene!- continuò lei.
-Ti ricordo che saresti mia prigioniera- dissi guardandola, mentre mi lasciavo cadere su un tronco, dove, con la schiena poggiata, incrociai le braccia al petto. 
Sembrò riflettere un attimo a quelle parole, poi chinando la testa, quasi quelle parole le uccidessero a mani nude il suo orgoglio disse: -Puoi almeno voltarti?- 
-No- risposi secco, al suo sguardo allibito aggiunsi - e poi ho già visto tutto quello che avevi da mostrare se la cosa ti aiuta.- Arrossì nuovamente fino alla punta del capelli, si vedeva che non l’aiutava. 
Tentò di balbettare qualcosa mentre si dirigeva verso i sui strani abiti. 
-Hai finito?- dissi dopo qualche minuto. La ragazza stava fissando la corteccia di un albero davanti a sé, oramai vestita e pettinata, ma non sembrava dar cenno di volersi muovere. Sentivo solo il suo respiro, lento, pesante e regolare. Che stesse facendo degli esercizi? Doveva essere proprio matta. 
“D’altronde vive a stretto contatto con quell’idiota” soppesai. La osservai scocciato mentre con i pugni stretti e le braccia lungo i fianchi si voltava lentamente nella mia direzione. 
-T-Tu non hai il minimo rispetto per le persone vero?- inarcai un sopracciglio, con fare poco interessato, facendo schioccare lievemente la lingua. La cosa dovette farla irritare, ulteriormente, iniziavo a credere, che prima o poi sarebbe esplosa.
-No! Non ne hai! Non sai che una donna ha bisogno di privacy? che bisogno avevi di venire qui? Dove volevi che andassi?! Non sono sciocca! Potresti avere un minimo di rispetto … - la sua voce, si affievolì man mano che parlava. 
-No. Non ne ho. Tu non sei niente per me ricordatelo- sputai gelido - Non ho intenzione di trattarti con più riguardo. Sei un’umana, donna, e per di più innamorata di quello stolto di Inuyasha. Come puoi anche solo pensare a formulare tali pensieri?- 
-Sei un mostro- mi disse sottovoce, dopo che le ebbi voltato le spalle, incamminandomi verso il luogo in cui avevo lasciato Rin. 
- No- risposi voltando lievemente il volto oltre la spalla - Sono un demone - 
-Ne conosco altri di demoni sai?- disse raccogliendo, quella che doveva essere la sua ultima pagliuzza di coraggio.
-Credi veramente che siano anche solo lontanamente paragonabili a me?- 
-No- ammise - loro sono più umani. In modi così positivi, che un senza cuore come te non potrà mai comprendere. Te ne renderai conto un giorno, ognuno di noi vuole essere amato sai? Non basta essere temuti.- mi superò mentre io procedevo a passi lenti con le sue parole che mi erano scivolate addosso come acqua.
Non c’era niente che quella ragazza avrebbe potuto dire, sarei sempre stato freddo e distaccato dalle emozioni che circondavano le vite altrui. 
E poi niente era meglio dell’ essere temuti. 
-Signor Sesshomaru!- urlò subito la bambina umana appena mi scorse - Rin ha fatto la brava ha visto?- disse indicando il piccolo fuocherello. Annuii distrattamente mentre con la coda dell’occhio vidi l’umana infilzare i pesci con un ramo appuntito, e metterli a cuocere sul fuoco.


*

Ahhh!!! Quanto lo odio! Se prima lo detestavo perché era crudele, meschino, bugiardo, calcolatore, insomma un vero bastardo, adesso io..grrr!”
I miei pensieri faticavano seriamente ad essere coerenti, l’unica cosa che riuscivo a fare, era inveire contro il dannato demone.
“Calmati Kagome, non sei una bambina.“ La sola bambina in quel luogo era Rin, che riuscì ad attirare l’attenzione di Kagome proprio in quel momento, svegliandosi dal lieve dormiveglia in cui era caduta da almeno venti minuti. -Signor Sesshomaru, Rin può dormire?- 
Cosa? Quella piccolina doveva anche chiedergli il permesso?!
-Sì- si limitò a rispondere il demone. Osservai la figurina raggiungere traballante il proprio “padrone” e accoccolarsi sulla pelliccia, per un istante pensai che l’avrebbe cacciata, ma mi diedi della stupida, Rin non avrebbe fatto una così “avventata” se non fosse stata sicura che Sesshomaru non l’avrebbe rimproverata.
Notai che non degnò di una sola occhiata la piccola per la mezz’ora successiva, né proferì parola, non che volesse iniziare una conversazione con lui, sia chiaro, ma non sopportavo troppo a lungo il silenzio. 
Ad un certo punto, mi accorsi di aver bisogno di andare al bagno.
Ma, come facevo a dirglielo? “Che cosa imbarazzante!”
Era la prima volta che mi ritrovavo in una situazione del genere, anche se avevo fin troppe esperienze con i rapimenti non graditi. 
-Emh- iniziai incerta- p-posso andare un att..- non mi lasciò finire. 
-Và dove vuoi, ma non allontanarti troppo, è buio e i pericoli sono molti- si stava preoccupando per me?
-E non ho voglia di dovermi alzare solo perché tu, una sciocca umana, ti trovi in pericolo- no decisamente no. Mi diedi della stupida per averlo pensato, ma mi incamminai verso, beh non ne avevo idea, le mie uniche indicazioni era “alla destra del vile demone”.
Poche, ma affidabili e precise. 
Mi allontanai di una cinquantina di metri, forse troppi. Non perché volessi di fuggire, ma perché nonostante tutto quel girovagare per i boschi, il mio senso dell’orientamento non si era mai sviluppato.
“Accidenti” soppesai “Mi sono persa”.
“Gli alberi non potevano essere: gialli, blu, celesti o grigi nell’era Sengoku? Qui è tutto verde! Anche i tronchi, completamente coperti di muschio… Non ritroverò mai la strada“ ma il rumore di qualcosa di mosso all’interno di un cespuglio alla mia sinistra mi fece sussultare, distogliendomi dai miei pensieri.
-Ma che diamine..- iniziaii sentendo un brivido percorrermi la schiena.
-S-Sesshomaru? - tentai incerta -sei tu?- nessuno rispose.
Cercai di convincermi che me lo dovevo essere immaginato, quando un sibilo, come quello di un serpe, forte ed acuto mi fece voltare. 
-Ahhh! - non riuscii a trattenere un urlo. Alle mie spalle, vi era un enorme serpente color viola pallido, era enorme e aveva la testa come quella di un cobra, ma in fondo,alla fine dei suoi 23 metri di lunghezza, vi era un sonaglio. 
Arretrai di qualche passo, indecisa. Dovevo scappare e tentare di cavarmela da sola, o chiamare aiuto?
La seconda era sicuramente più plausibile ed efficace, ma il mio orgoglio mi impediva di farmi salvare la vita, per la seconda volta da quel prepotente di Sesshomaru.
Inuyasha!“ pensai istintivamente nella mia testa. Ma il mezzo demone era lontano, forse, ancora con Kikyo.
Ok, calmati Kagome “ mi dissi cercando un po‘ di autocontrollo “cosa potrebbe aiutarti ad uscire da questa situazione?“. 
-Ssssarai un ottimo ssssspuntino - disse il demone con voce strascicata.
Ew! Perché in questo mondo i demoni parlano?!”
La lingua biforcuta, mi arrivò a pochi centimetri dal volto, e quando mi leccò, un brivido di disgusto mi percorse l‘intero corpo. 
- Ssssì, sssssarai ottima - vidi solo i muscoli del demone tendersi, pronto a saltare nella mia direzione, quando la testa si tagliò di netto dal corpo.
Saltai immediatamente alla mia destra per evitare che la testa mi piombasse tra le braccia.
Ma il mio momentaneo sollievo svanì, quando la mia schiena entrò a contatto con qualcosa di duro, ma non abbastanza perché fosse il tronco di un albero. 
-Ti prego non un altro demone- mi dissi a mezza voce. 
-Speranza vana, hai il peggiore alle tue spalle- una voce fredda e distaccata mi accarezzò lieve l‘orecchio, seguito dal vento fresco di un respiro, mi voltai, e nel mio campo visivo si insinuò il volto felino di Sesshomaru, arrossii immediatamente a quella vicinanza e misi un passo tra di noi. 
-Oddio Sesshomaru sei solo tu- dissi portando una mano al petto. 
Solo io? - ripeté inarcando infastidito un sopracciglio.
Ah, povero il suo orgoglio ferito“.
Riprese in fretta la solita maschera facciale, e commentò sarcastico: -è la seconda volta umana che ti salvo la vita, inizia a diventare quasi un lavoro- 
-Nessuno ti obbliga!- dissi subito di rimando.
Non si prese neanche la briga di rispondermi, si voltò e con un gesto della mano, mi invitò a seguirlo, verso il campo.


Ecco ho postato il secondo capitolo >.< è stato sulla scrivania del mio pc per un bel po' ma tra gli impegni, tra il fatto che a me sembrava vuoto ho finito per lasciarlo là. Ma dopo la mail di ieri di Nicole221095 mi sono emozionata nel vedere tutte quelle recenzioni xD
Quindi ho deciso di continuarla u.u
ps- Purtroppo dato il mio (mea culpa lo sò) ritardo non rispondo singolarmente alle recenzioni..Ma per tutti quelli che si sono sprecati a scrivermi due righe...Danke! Insomma grazie mille mi ha fatto molto piacere!^^

   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inuyasha / Vai alla pagina dell'autore: BreathE