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Autore: White Gundam    07/07/2010    3 recensioni
Cloud Strife dopo l'ennesimo fallimento per entrare a far parte di SOLDIER decide di abbandonare la Shinra. Senza il coraggio di tornare a Nibelheim e dichiarare il suo fallimento decide di restare a Midgar, dove si comincia a vociferare di un'orgnizzazione chiamata "Dream" in cui il giovane decide di entrare, senza sapere cosa essa sia in realtà...
Genere: Drammatico, Thriller, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Cloud Strife, Zack Fair
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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Purtroppo, come ormai notoriamente accade :( , l'aggiornamento della mia fic è molto lento, comunque sono qui per proporvi il dodicesimo capitolo della storia. Finalmente Zack entrerà alla Dream e ad attendervi vi è l'ultima attività svolta dall'associazione (a delinquere XD) in questione.

Si risolvono quindi gli ultimi enigmi legati alla Dream, per aprire col prossimo capitolo (vero e proprio capitolo-cerniera tra la prima e la seconda parte della storia) i nuovi enigmi che faranno di questa long-fic il thriller segnato tra i generi.

Ma adesso basta parlare, vi lascio a Zack, Antares e la Dream... Enjoy you by

White Gundam

Capitolo 12

Infiltrazione

Dopo i saluti a Cloud ed Arìl, Zack si decise ad avviarsi verso la piazzetta, dove puntuale ed immobile, stava ad attenderlo Antares.

La ragazzina aveva le braccia incrociate all'altezza del petto, sopra un seno non troppo voluminoso. Da alcuni strappi sugli abiti stracciati si potevano intravvedere delle ferite. I suoi occhi erano freddi ed apatici, le sue labbra erano serrate in una smorfia inespressiva.

"Sei arrivato."

Disse semplicemente, quando lo vide arrivare e gli si avvicinò.

"Scusa il ritardo."
Mormorò Zack, con un sorriso che non venne ricambiato dalla giovane. Nessuna risposta venne data a quelle parole ed Antares cominciò semplicemente ad avviarsi verso i bassifondi facendo cenno al 2° Classe SOLDIER di seguirla.

Quando il piatto metallico tornò a coprire le loro teste e l'aria si fece più torbida e pesante, il ragazzo tentò di interrompere il silenzio con qualche parola:

"Perchè odi tanto la Dream?"
Chiese, voltandosi nella sua direzione.

"Affari miei."
Rispose lei, continuando a guardare avanti a sè, poi gli si rivolse nuovamente:

"Ad ogni modo ti conviene tacere e guardarti intorno se ci tieni alla pelle."

Zack non rispose ma chinò mestamente la testa. La ragazzina sapeva il fatto suo, non c'era che dire. Camminò dietro a lei, guardandosi intorno in quei luoghi di cui i SOLDIER avevano tanta paura. Dal canto suo lui odiava semplicemente il grigiore di quel luogo; lui amava il cielo azzurro e limpido e, in qualche sogno assai distante dalla realtà, sognava di avere le ali per poterci volare.

Il giovane continuò a fantasticare mentre seguiva la ragazzina per viottoli scuri e strade sgombre, il luogo dove stavano camminando aveva qualcosa di tetro ed oscuro, ma il ragazzo era troppo preso dall'idea di salvare il suo migliore amico per accorgersene.

Quando giunsero dinnanzi ad una villa stupenda ed immensa la giovane si fermò.

"Sei arrivato, questa è la Dream, il mio compito finisce qui, fuori i guil."

Gli disse secca. Zack tirò fuori dalla tasca i guil pattuiti e la ringraziò, e mentre Antares si allontanava ad egli non rimaneva che intrufolarsi nella villa.

Era tarda notte fuori e nei bassifondi non si vedeva quasi più nulla, ma all'interno della villa, luci sfarzose adornavano il luogo. Ad ogni punto in cui voltasse lo sguardo, Zack poteva notare raffinati quadri e intrigantio soprammobili.

Entrare non era stato difficile, per altri mille guil Antares aveva accettato di scassinare la porta così da permettergli una facile infiltrazione.

Il luogo contrastava non solo con i bassifondi, ma con Midgar in generale. Il fascino di quell'arredamento classicheggiante nulla aveva a che spartire con lo stile metropolitano della città.

I pensieri di Zack vennero però celermente spezzati da una serie di gridi ed ansimi provenienti da una delle numerose stanze della villa. I suoni erano spezzati ed irregolari, ma il tono straziato era chiaramente udibile ad ogni suono di voce.

Il ragazzo cominciò a guardarsi intorno aprendo alcune porte con la mano già serrata sull'elsa della spada. Nulla. Eppure le grida continuavano a farsi sentire.

Che cosa diavolo stà succedendo?!

Pensò Zack mentre alcune goccie di freddo sudore cominciavano ad imperlargli la fronte.

Aveva paura. Il suo cuore batteva ad un ritmo più veloce del normale e il suo respiro sembrava angosciato. Non voleva morire lì! Voleva liberare Cloud e tornare da lui e da Arìl, voleva baciare quella ragazza un'altra volta e un'altra ancora, voleva riabbracciare il suo migliore amico.

Con febbrile insistenza cominciò ad aprire le numerose porte che aveva davanti, fino a trovarsi dinnanzi agli occhi una scena raccapricciante: stesi uno sopra l'altra su un lussuoso baldacchino dalle lenzuola bordeax con bordi in oro, vi erano un vecchio dalla testa quasi pelata e... Una ragazzina talmente piccola da essere quasi una bimba. I lunghi capelli le andavano a finire sugli occhi chiari mentre piangeva, urlava, ansimava.

Vi sono momenti in cui è il corpo a muoversi da solo, come per istanto; momenti in cui la ragione e la razionale paura non possono nulla, momenti in cui ci si ritrova a fare un'azione senza neanche accorgersene. Per Zack fu uno di quei momenti: il suo corpo scattò in avanti, la sua mano impugnò l'elsa della spada e la ruotò verso il vecchio. Le lenzuola bordeaux si bagnarono di cremisi. Il corpo del vecchio cadde riverso con gli occhi vuoti. La ragazzina ansimò e trattenne un grido, si sfilò da sotto il cadavere e si mise addosso il vestito bianco toccandosi con dolore le parti intime.

"Tutto bene?"
Chiese il ragazzo, in un sussurro, guardando con paralizzato stupore il corpo senza vita del vecchio. Shyla annuì:
"Grazie."

Mormorò appena con la bocca prosciugata.

"Vieni con me, ti proteggerò io."
Le disse il giovane, in tono sicuro. La ragazzina sorrise e si gettò tra le sue braccia. Zack la strinse a sè accarezzandone i capelli:
"Stai tranquilla, andrà tutto bene, ci sono qui io."

Concluse quindi mentre la piccola si stringeva più forte a lui.

Quando uscirono dalla porta al ragazzo parve di sentire alcuni passi.

Dannazione, devo aver attirato la loro attenzione!

Pensò e la paura tornò a farsi sentire. Afferrò la mano di Shyla e le susurrò:
"Corri!"
Dopodichè i suoi passi riecheggiarono per il corridoio e si intrufolarono in più stanze. Scale a destra, poi svolta a sinistra, nella stanza in centro, altre scale, altri corridoi altre stanze... Zack sperò di aver fatto perdere le loro tracce. Ansimò per la fatica e si rivolse alla ragazzina:

"Mi serve un aiuto piccola, qual'è la stanza dove dorme il capo?"

Chiese. Shyla tentennò, poi deglutì be umettandosi le labbra fece cenno verso quella in fondo al corridoio.

"E' quella la stanza del mio papà."

Rispose. Zack trasalì e sentì il sangue ribollirgli nelle vene e andargli alla testa. Come poteva un padre prostituire sua figlia? Come poteva guadagnare denaro da una cosa simile?

Senza pensarci balzò in avanti, sfondando i cardini della porta con la spada. Nessuno. La stanza era vuota.

"Dove diamine ti sei cacciato, bastardo?!"

Gridò Zack con quanto fiato aveva in gola.

Passi sulle scale. Passi nei corridoi. Passi nelle stanze. Passi veloci come di corsa. Tardi, era troppo tardi. La concentrazione era stata perduta per un minimo, fragilissimo, momento e lui sapeva che poteva costargli davvero caro.

"Scappa!"
Mormorò alla ragazzina, che gli rispose on uno sguardo di puro terrore.

"Salta dalla finestra, scappa! Non farti trovare qui!"

Specificò Zack e Shyla si preparò a scendere.

"Vai alla Shinra e chiedi di Angeal Hewley, digli che ti manda Zack Fair, si occuperà lui di te."
Concluse e sfoderò l'elsa della spada proprio nel momento in cui si aprì la porta.

E così si conclude il dodicesimo capitolo; anche questo è stato un parto sofferto e spero ne sia uscito qualcosa di minimamente decente, fatemi sapere che ne pensate... Ed ora passo a rispondere alle vostre fantastiche recensioni^^

@miyuk: sono contenta che ti sia piaciuto l'ultimo capitolo e... Povero Angeal! Chissà comeavrà reagito quando avrà compreso le parole del suo cucciolo XDXD Poi ti ringrazio per la telefonata e per la recensione di "Old Hero", hehe finalmente qualcuno che ha notato la citazione de "La locomotiva", una delle mie canzoni preferite di Guccini tra il resto ;)

@Kairih: ti ringrazio per tutti i complimenti che mi fai ^////^ grazie milleeeeee *.* Spero ti sia piaciuto anche questo capitolo e ti avverto che lo scontro finale è ancora lontano XDXD Mi auguro continuerai a seguirmi e ti ringrazio ancora per la recensione ^o^

@Lilian Edwards: e dopo un pò... Eccomi tornata di nuovo! XD Spero non avrai intenzione di graffiare e arrugginire la tua masamune neanche questa volta XD

   
 
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