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Autore: Siz    16/09/2005    8 recensioni
Sanzo è morto. I pensieri e le azioni del suo assassino.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Genjo Sanzo Hoshi, Son Goku
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Morto

Morto…Morto…ucciso…

Mi sfrego insistentemente un occhio. Non riesco a vedere bene, la vista è come appannata; che siano queste lacrime che non vogliono smettere di scendere? Quando si esauriranno?.
Ma tanto ora non serve più la vista, ora il mondo è fatto solo di tenebra, non c’è più nulla da vedere, senza di te.

Come hai potuto? Mi hai abbandonato? Avevi promesso non l’avresti mai fatto…e invece…
Ma perché diavolo me la prendo con te? E’solo, è solo colpa mia!

Sento Gojyo e Hakkai bussare alla porta, provano a chiamarmi ogni ora circa, non rispondo…ho solo voglia di stare da solo, nel mio dolore.


Perché sei morto Sanzo? Perché non sei riuscito a fermarmi? Perché io non sono riuscito a fermarmi?

Piove…adesso sta piovendo…tu odiavi la pioggia, ora capisco il perché: è terribilmente triste, è come se il cielo condividesse il tuo dolore, tuttavia non può fare niente per alleviarlo. La pioggia mi dimostra solo che il sole non brillerà mai più su di me…

Eppure in quel momento brillava un caldo sole, non splendente quanto te, non grande quanto te, non il mio sole personale. Questa mattina, una calda mattinata, tutto sembrava così bello e allegro: non una nuvola in cielo, un’abbondante colazione, e di nuovo in viaggio verso ovest.
Stavo giusto addormentandomi per la noia quando un numeroso gruppo di demoni comparve da chissà dove e ci attaccò. Erano piuttosto forti, ma non potevano nulla contro il nostro gruppo. In poco tempo ne avevamo già fatti fuori una metà.
Quando improvvisamente sentii qualcuno che mi attaccava da dietro, un demone, non me ne ero accorto; mi colpì sulla schiena facendomi cadere in avanti. Finii giù di testa, la fronte sbatté contro il duro terreno roccioso…il colpo fu talmente forte che il diadema si spezzò.

Ricordo nitidamente quell’istante: un dolore soffocante che ti blocca i polmoni e il respiro, la coscienza che sentivo svanire a poco a poco, un urlo agghiacciante uscire dalle mie labbra senza che io lo volessi. E poi il buio. Nero e totale, come la mia vita ora senza di te.

I ricordi riprendono tempo più tardi. Quando mi sono risvegliato, prima ancora di aprire gli occhi, ho sentito subito una fitta al petto, una sensazione di angoscia, come se mi mancasse qualcosa.

Non ricordo le parole di Hakkai. Mi disse con delicatezza che il sigillo si era infranto, che avevo ucciso gran parte dei demoni, che Kanzeon Bosatsu me lo aveva ripristinato.
-Dov’è Sanzo?- Devo aver chiesto io.
Lui scosse la testa tristemente…, e capii che eri morto…e in quel momento morii anche io.

So che abbracciai forte il tuo corpo senza vita, freddo, imbrattato di sangue e terra. Quello mi ha fatto più male di qualunque cosa, mi ha fatto rendere subito conto che era la realtà, tu eri morto, ed io ero di nuovo solo.

Sono stato io…io…ad ucciderti…sotto forma del seiten. Io lo sapevo che prima o poi sarebbe successo, che non dovevo starti accanto perché sono pericoloso, ma non volevo lasciarti…ed ora ti ho perso per sempre.

Come faccio senza di te? Mi sento senza forze…in un’apatia che tu giudicheresti stupida, esattamente come me, la stupida scimmia.
Una lurida stupida scimmia assassina!
Mi odio! Mi detesto con tutto il cuore! Mi levo la maglietta…non mi importa dei brividi di freddo.
Osservo allo specchio la ferita sul mio ventre: l’ho fatta io, qualche ora fa. Volevo soltanto punirmi, ha fatto male, il sangue è uscito copioso. Avevo preso una forbice e mi sono inciso in profondità. Ma questo non basta. Nulla basterà mai.

Avevi detto che non saresti mai morto per qualcuno! Conoscevi bene la sofferenza di chi rimane…conosci la mia allora. Era il tuo orgoglio. Ma allora perché…PERCHE’?
Perché il mondo è così freddo e lugubre ora?

Perché non hai premuto quel maledetto grilletto non appena hai visto che mi stavo trasformando…prima di perdere il controllo e ucciderti.
La shoreiju è stata seppellita con te.
Non so cosa faremo ora, se la missione continuerà in tuo ricordo oppure manderemo tutto al diavolo e torneremo a casa fregandocene delle sorti del Tojenkyo. Non mi interessa, decideranno Gojyo e Hakkai.

Avresti dovuto uccidermi.

Avrei preferito morire piuttosto che farti del male, ucciderti.

Mi guardo ancora allo specchio…no, non posso sopportare questa vista! Tiro un pugno forte e la lastra si frantuma insieme alla mia immagine, l’immagine di un mostro. La mano sanguina, un pezzo di vetro deve essere entrata nella pelle, ma non importa più, ormai. Non importa nemmeno se le altre persone hanno sentito il rumore.

Mi getto sul letto e chiudo gli occhi. Ricordi di sensazioni non mie mi scuotono facendomi sudare freddo: rabbia, una forza incontrollabile, esitazione, ma poi dolore sia recente che lontano, molto lontano, come di secoli. Capisco che sono quelle del seiten e provo solo disgusto e odio per l’essere immondo che si cela in me. Con un’unghia piuttosto affilata mi graffio la pelle sopra la ferita di prima sulla pancia.
Dolore. Masochisticamente piacevole. Ma non basta.

Mi faccio schifo. Solo questo.

Sono solo uno sporco eretico. Solo al mondo: non ho mai ricevuto l’amore di genitori, per lungo tempo sono stato solo in una grotta senza ricordi del passato, quando pensavo di aver trovato qualcuno che mi volesse un po’ di bene (e che io adoravo come il sole) mi è stata brutalmente strappato…dalla mia metà. E’ solo ciò che mi merito…questa sofferenza.

Sanzo…Sanzo…mi manchi. Mi manca tutto di te: i capelli, la voce autoritaria senza mai inclinazioni di affetto, gli occhi del colore di un fiore, la pelle candida come la neve che da quando ti conosco non mi fa più paura…

Ora sei sotto terra, in una buca…I vermi mangeranno il tuo splendido corpo. Di te non rimarrà che lo scheletro… NO! SANZO!

Ti volevo così tanto bene.
Ti voglio così tanto bene.
Ma non sei più accanto a me.
O magari non lo sei mai stato: ora mi sveglierò da questo incubo e sarò ancora nella mia prigione sul Gogyozan…non so cosa sia peggio.
No: questo dolore e freddo sono molto peggiori.

Non ce la farò senza di te. La terra non può vivere senza il sole.

Apro lentamente la porta. Tutti i clienti della locanda dormono, deve essere molto tardi. Lancio un’occhiata alla stanza dei miei due compagni.
Scendo le scale con lentezza, ma non è calma, è solo apatia e intontimento. Arrivo fino alla cucina.
Mi guardo un pochino intorno cercando di orientarmi nell’oscurità. Un languore nasce nello stomaco nel sentire diversi odori fini dalla dispensa…ma no! In questo momento la fame che mi perseguita ogni istante da quattro anni è l’ultimo dei miei pensieri. Apro un cassetto evitando di fare rumore.

Ecco. Trovato ciò che cercavo. Un piccolissimo sorriso affiora sulle labbra. Sanzo.

La lunga lama risplende a causa di un lampo dall’esterno rendendola ancora più sinistra. Ma per me rappresenta solo la salvezza.
Non soffrirò più!
Sarò con te, anche nella prossima vita, saremo insieme, non importa dove.

Rigirò il lungo coltello verso il mio stomaco e appoggio la punta sulla pelle ancora scoperta. Chiudo gli occhi forte, ho paura.
Con mani tremanti ma forti spingo dentro la mia carne la lama ghiacciata. Il calore del sangue copioso sulle mani mi stordisce.
Mi accascio a terra spingendo sempre più in fondo il coltello, dalla mia bocca rantoli e respiri affannosi.
Un dolore lancinante blocca ogni movimento, ma mi impedisco di urlare. In fondo il dolore fisico è niente in confronto a quello che provo dentro. Questa è la giusta punizione.

Alzo gli occhi verso la finestra e osservo per l’ultima volta la pioggia, quella che il mio Sanzo odiava tanto, e non ho mai saputo il motivo. Sento la vita fluire via da me attraverso il liquido rosso denso e caldo che forma una pozzanghera sul pavimento.
Cado riverso al suolo, non ancora morto, in uno stato simile al dormiveglia. La mente non ci sta più…

I-io…io muoio.
Addio.

____________________


Goku si alzò di scatto a sedere sul letto. Con una mano asciugò la fronte sudata.
Un brivido gelato gli fece vibrare la spina dorsale; si accorse di essersi addormentato a petto nudo sul proprio letto, la pioggia scendeva copiosa ed entrava dalla finestra lasciata aperta.

Un sogno… il suo suicidio era stato un sogno. Doveva essersi addormentato dopo aver levato la maglietta, ma anche la ferita sull’addome era solo un sogno.
Ma la morte di Sanzo no. Quella era vera! Sbarrò gli occhi rendendo le pupille solo due puntini neri persi in un mare d’oro.

Che…che cosa aveva fatto?
Il suicidio…il suicidio era la cosa migliore! La giusta pena per una persona come lui una volta piena di vita ma ora solo un involucro pieno di dolore e lacrime. O forse era la grazia?

Prese in fretta la decisione e corse fuori dalla sua stanza. Osservò a lungo la porta accanto alla sua…una volta era la stanza di Sanzo…una volta…
Poggiò una mano sulla maniglia, ma lì esitò, come se avesse preso una scossa.

Aprì silenziosamente la porta e sbirciò dentro



Cosa?
Sa-sanzo era lì! Accanto alla finestra a guardare la pioggia. Era lui!!!

Un momento! Magari era un’allucinazione, forse era soltanto pazzo… Si tirò un pizzicotto “Ahi!!…Allora è vero…quello era un incubo fin dall’inizio!” Un sogno talmente reale da far dimenticare la realtà. Le paure più profonde che affiorano durante la notte.


Una lacrima fatta di pura gioia bagnò la guancia liscia del bambino, che entrò di slancio nella camera, facendo scattare in piedi dallo spavento Sanzo che non l’aveva sentito entrare.
Il demone si buttò (letteralmente) sul suo sole e lo abbracciò stretto in vita.
-Bakasaru! Che diavolo vuoi?- disse con voce carica di rabbia e disprezzo Sanzo, ma Goku non ci fece caso e continuò a ricoprirlo di affetto e adorazione.
-Sanzo!…Sanzo, ho avuto così tanta paura!-
Il biondo si staccò con forza dall’abbraccio non voluto e fulminò con occhi furenti il moccioso.

-Vattene!- disse solo.
Goku abbassò lo sguardo, solo dopo pochi secondi Sanzo poté notare le gocce salate scendere dal suo viso
-Piangi?-
Goku annuì, ma alzò il viso e sorrise socchiudendo deliziosamente gli occhi; Sanzo era sconcertato: perché piangeva, e perché aveva detto di aver avuto paura?

-Ho…ho fatto un brutto sogno…-
-Ah- rispose senza il minimo interesse, ma l’altro proseguì.
-…ho sognato che…che tu eri morto-
-…-
-…e che..insomma, che ero stato io ad ucciderti, sotto forma di seiten…-

-Era solo un sogno-
-Già…ma, ma volevo che tu mi facessi una promessa…che se succedesse, che se stessi per ucciderti, tu mi spareresti…dritto qui- indicò con un dito il centro della fronte e chiuse gli occhi.

Sanzo sospirò e disse in tono calmo
-tsk! Non sono tanto debole da farmi battere da un moccioso stupido e con una gran fame. Sta sicuro che saprò sempre rimetterti il sigillo, baka.
Ed ora vattene-

Goku respirò leggermente sollevato da quell’affermazione, ma non sarebbe mai stato troppo tranquillo, quella sarebbe stata la sua eterna condizione. La sua pena anche dopo essere uscito dalla sua prigione di pietra.

-Non…non posso stare qui con te?-
-No-
-Per favore-
-No, e non farmelo ripetere. Quando piove voglio stare solo-
-Perché?-
-…tsk-
-Hai…Hai anche tu perso il tuo sole e hai esaurito la lacrime? Per questo lasci sia il cielo a piangere per te?-
Il bonzo guardò stralunato il ragazzino: come poteva dire tali cose?
-……-
-…Io vado a letto, allora…- abbassò il capo e si voltò per tornare in camera.
-In un certo senso-
-Cosa? Cosa?-
-…Nulla, buonanotte-
-Ah…buonanotte- “Che stesse rispondendo alla domanda di prima? Quindi è così triste per una persona morta? Ora che lo so forse potrei aiutarlo a superare il dolore nei prossimi tempi”
Ma quello che non sapeva Goku, e forse neanche Sanzo, era che già da quattro anni il ragazzo dagli occhi d’ametista sopravviveva solo grazie a lui.

Fine



La fine è venuta proprio male…Qualcuno ha qualche idea per migliorarla (sempre tenendo il lieto fine)? Se sì potreste scrivermele nelle (eventuali e sperate) recensioni o mandandomi una mail.
Sanzo: non che il resto sia meglio, sai!
Siz: lo so...ma avevo voglia di scrivere una nuova fic. Ma non sono molto brava a descrivere i pensieri...
Sanzo: vero!
Siz: gentile come sempre...

Baciotti dalla vostra Siz.

  
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