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Autore: Dominil    09/07/2010    3 recensioni
“Nome prego.”
L’altro si sporse verso di lui sistemandosi il piercing tra le narici.
“Matthew Charles Sanders.”
Non sapeva perché stava obbedendo così precisamente a quei comandi, sentiva solo che era la cosa migliore da fare.
“Oh, la stavamo aspettando signore.” Si alzò raggiungendo il fianco dell’altro. Solo in quel momento Matt si accorse delle sfumature di blu dei capelli di quello stranissimo individuo. “Se vuole seguirmi.” Gli offrì il braccio.
“Tu chi sei?” chiese, come se sapere quel nome l’avrebbe fatto sentire più al sicuro.
“Zacky Vengeance.”
Genere: Dark, Sovrannaturale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Oh, it's your fuckin' nightmare


Il chirurgo Johnathan Seward camminava a passo veloce ma cadenzato lungo il corridoio. Le pareti bianche scorrevano alla sua vista, concentrata però su una cartella clinica che avrebbe poi consegnato in fretta ad un’infermiera che non avrebbe nemmeno guardato negli occhi.
Trapianto di cuore, urgente.
Le porte della sala operatoria erano chiuse, ma lui le aprì spingendole con facilità.
Lo staff medico era tutto al loro posto, aspettavano lui.
Il corpo era disteso sul lettino, un lenzuolo bianco gli copriva le gambe fino alla cinta, lasciando così scoperta la porzione di torace su cui avrebbe operato. Era un ragazzo giovane, sui venticinque anni all’incirca e il petto e le braccia del tutto tatuate.
Senza dire niente, il dottor Seward si chinò sulla parte centrale del petto verso sinistra e, armato di bisturi, cominciò il suo lavoro.
Sperò solo di salvare anche questa vita, di non lasciare che morisse come un insulso pezzo di carne.
Matthew Sanders invece, questo era il nome del ragazzo a cui stavano portando via il cuore, dormiva anestetizzato. La sua coscienza era annebbiata già da molte ore, l’aveva persa quando quell’auto si era schiantata verso di lui.
L’airbag non si era aperto, e il suo corpo era stato sbattuto violentemente verso lo sterzo.
Il suo cuore non aveva retto tutta la situazione, il dolore e la perdita di coscienza e aveva ceduto.
Nonostante fosse lì sotto i ferri, immobile, non era ancora morto e il suo cervello viveva da qualche parte, la sua anima vagava in quella stanza.

Dragged ya down below, 
Down to the Devil's show, 
To be his guest forever, 
(Peace of mind is less than never)! 
 
Un cunicolo stretto e buio.
L’eco dei passi sordi sulla ghiaia scura.
Matt correva a perdifiato, cercava una via d’uscita da quella grotta umida e fredda.
Non passò molto tempo quando raggiunse uno spiraglio di luce e si strofinò gli occhi per abituarsi a quella differenza di luminosità.
“Buonasera.”
Una scrivania si era letteralmente materializzata davanti a lui e la strada da cui proveniva era sparita. Intorno a lui solo tante porte, ognuna con una targa diversa: accidia, avarizia, fornicazione...
Un ragazzo in smoking vi era seduto dietro, un sorriso d’acciaio accendeva i suoi occhi cerulei contornati di rosso.
“S-Salve...” mormorò Matt, intimidito.
“Nome prego.”
L’altro si sporse verso di lui sistemandosi il piercing tra le narici.
“Matthew Charles Sanders.”
Non sapeva perché stava obbedendo così precisamente a quei comandi, sentiva solo che era la cosa migliore da fare.
“Oh, la stavamo aspettando signore.” Si alzò raggiungendo il fianco dell’altro. Solo in quel momento Matt si accorse delle sfumature di blu dei capelli di quello stranissimo individuo. “Se vuole seguirmi.” Gli offrì il braccio.
“Tu chi sei?” chiese, come se sapere quel nome l’avrebbe fatto sentire più al sicuro.
“Zacky Vengeance.”
A quel punto Matt non poteva fare altro che accettare e intrecciare il braccio nell’altro.
 
Flesh is burning, you can smell it in the air, 
'cause men like you have such an easy soul to steal (steal). 


In un istante avevano cambiato luogo anche se l’atmosfera era altrettanto tetra e sovrannaturale. Si trovavano in un’enorme stanza, così grande e infinita che non si vedevano le pareti e tantomeno il soffitto, ma Matt sapeva con certezza che fossero fatti di roccia vulcanica. Uno strano fumo aleggiava nell’aria, nascondendo l’interno.
“Welcome to Hell!” esclamò Zacky con un altro dei suoi sorrisi d’argento. Fece qualche passo in avanti e allargò le braccia, presentando quel posto come se fosse casa sua.
Matt rimase inerme ad osservare le varie scene che gli si presentavano davanti.
Orge si animavano senza permesso, vecchi barboni giocavano le loro ultime monetine confidando nel Dio Azzardo e ogni sorta di peccato si consumava in quella grotta infernale.
Non ebbe dubbi di trovarsi all’Inferno.
Non aveva la più pallida idea di come ci fosse arrivato, ma c’era.
E non c’erano fiamme o anime in pena, ma la trasposizione della società in cui viveva in un posto più buio. Non c’erano le luci dei Casinò o la musica ad alto volume, solo il peccato nello stato più puro.
“Seguimi.” Disse l’altro portandolo verso l’altra estremità dell’enorme ‘sala’.
“Ma Zacky, cosa ci faccio qui?”
Fece appena in tempo a guardare il suo compagno negli occhi, che notò un trono ergersi dinanzi a lui. Brillava d’oro ed era alto in quantificabili metri. Matt ebbe subito l’impressione di trovarsi davanti al trono della Bestia e la Prostituta narrato nella Bibbia.
Aspetta, lui si trovava nella Bibbia.
“SANDERS!”
La voce cupa, color della pece, la più profonda e baritonale che avesse mai udito e una melodia, un assolo di chitarra, riempivano l’aria satura di fornicazione.
Un uomo scese dal trono, si smaterializzò a dir la verità, per trovarsi poi al suo fianco.
“Il Diavolo, Satana o semplicemente Jimmy. Piacere.”
Matt arcuì le sopracciglia ma convenne che fosse meglio stringere quella mano che gli era stata offerta.
Sembrava tutto uno scherzo, uno stupido gioco della sua fantasia sedata.
Tutto il male in cui sprofondava il mondo era creato da un uomo alto ma così mingherlino?
Faticava a crederci.
Zacky si allontanò da lui, andando verso il ragazzo che suonava che aveva appena notato. L’altro smise di suonare e aspettò che il sorriso d’acciaio si schiudesse contro le sue labbra.
Un bacio leggero ma colmo di passione.
“Quando Zacky vede Synyster perde la testa, ti prego di scusarlo.”
Matt si asciugò un rivolo di sudore dalla fronte. Se non era ancora impazzito ci era arrivato davvero molto vicino.
“Perché sono qui?” si limitò a chiedere, troppo scioccato per fare qualsiasi altra cosa.
“Beh per una motivazione molto semplice, mio caro. Nel mondo degli umani stai lottando per la vita e sarò sincero con te, perderai. Ma tu sei stato portato qui proprio per questo, perché voglio aiutarti.”
“E come?”
Zacky si materializzò di nuovo al suo fianco, sorriso ammiccante sul viso e un contratto tra le mani.
“Prego, se vuole firmare.”
Matt prese la penna tra le mani, dubbioso.
“Firmare per cosa?”
“Per la tua anima!” esclamò Jimmy, allargando teatralmente le braccia. “O vuoi lasciare sola la povera mogliettina?”
 
“Vuoi tu Matthew Charles Sanders prendere in moglie  Valary Di Benedetto per il resto dei tuoi giorni?”
“Sì, lo voglio.”
 
And I know you hear their voices (calling from above), 
And I know they may seem real (these signals of love), 
But our life's made up of choices (some without appeal), 
They took for granted your soul, and it's ours now to steal 
(As your nightmare comes to life)! 
 
Per il resto dei suoi giorni.
Val sola, con una famiglia distrutta.
Firmò senza esitazione, nulla sarebbe potuto essere peggiore di vivere senza la sua amata.
“Grazie e arrivederci.” Disse Jimmy inchinandosi. Zacky andò di nuovo da Brian e si baciarono ancora, adesso avrebbero lasciato che le loro voglie graffiassero il corpo dell’altro.
 
Die (die), 
Die again (die), 
Drenched in sin (sin), 
With no respect for another. 

 
“Uno... Due... Tre... Libera!”
“L’abbiamo perso.”
“Non abbiamo perso nulla! Prova di nuovo!”
“Certo, tutti i cuori ripartono all’ottavo tentativo.”
“Ho detto di provare un’ultima volta!” Johnny era madido di sudore e stava per fulminare il suo collega con lo sguardo.
Con uno sbuffo l’altro obbedì.
Matt aprì gli occhi e il suo torace andò in su, tirato dalla forza delle fibrillazioni.
 
You should have known, the price of evil, 
And it hurts to know that you belong here, yeah 
Oh, it's your fuckin' nightmare!
 
 
 
Dominil’s corner:
Beh ho poco da dire riguardo questa one visto che immagino si capisca bene la canzone d’ispirazione (Nightmare). Ha fatto molto anche il video, da cui ho preso lo spunto iniziale.
Spero davvero che vi sia piaciuta e ringrazio chi commenterà.
Ah, un saluto speciale a chi ha recensito la mia ultima one: ‘Brian non ha le tette.’ Vi amo.
Un bacio!
Dominil
   
 
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