- Nate vieni a giocare con me! – Un bambino di circa otto anni, vestito come un signorino, implorava il suo amico.

La voce che sentì in risposta però non fu quella chiamata, bensì provenne da Blair Waldorf, piccola compagna di scuola dai boccoli bruni.

- No, Chuck, il mio Nate ora non può venire. Deve aiutarmi a catturare le farfalle!-

Il giovane Bass guardò nella sua direzione, dove lei e l’amico agitavano due piccoli retini,lei con un vestitino bianco,lui con un completino da calcio. Che strana visione.

- E’ assurdo, potete benissimo comprarle finte. Stupide farfalle! -

Blair si fermò di colpo,correndo verso Chuck. Quando gli fu davanti, con le mani appoggiate ai fianchi, lo fissò con un’aria omicida. – E’ una cosa romantica. Le emozioni mica si comprano. Ma tu non puoi saperlo vero? Sei solo cattivo!-

Il bimbo ghignò, divertito per averla fatta arrabbiare. Di certo non poteva capire che gusto poteva provare Nate a cercare delle farfalle con la sua “fidanzatina” e farla felice,invece di infastidirla come preferiva fare lui.

Il piccolo Archibald arrivò, alzando gli occhi al cielo – Possibile che voi due litighiate in continuazione?-

Non ottenne nessuna risposta, loro continuavano a fissarsi torvi. Poi Blair alzò il suo ditino laccato di rosa,puntandolo minacciosa verso Chuck.

- Arriverà il momento che capirai cosa significano queste cose. E spero tanto che la persona che te le farà provare non ricambi i tuoi sentimenti!-

Detto questo,fece per andarsene. Fu bloccata poi dalla sua voce.

- E’ impossibile, nessuno sa resistermi. Piaccio a tutte. -

La bambina rise di gusto. – A tutte, tranne che a me. –

Prese per mano Nate, per andare a recuperare i retini e le loro amate farfalle.

Chuck si sistemò il papillon rosso acceso, non sapendo come replicare a quella piccola streghetta.

Infine le urlò – Tanto tu non sarai mai capace di farmi provare niente, a parte l’irritazione!-

Non era sicuro che l’avesse sentito, e non poteva certo sapere che quel giorno Blair Waldorf aveva aperto una sfida con sé stessa.