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Autore: Dreamer235    10/07/2010    5 recensioni
Un viaggio premio in un posto poco conosciuto, un uomo sbadato ed un cane nero, un altro uomo, anch'esso sbadato, ma famoso. Cosa succederebbe se il tuo scrittore preferito fosse in fin di vita? E se fossi proprio tu fan, a soccorrerlo?
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salvami. Lavoravo da anni ad un centro multilingue, ero un'importante interprete ed era da tanto tempo che dedicavo anima e corpo al mio lavoro. Decisero di regalarmi un viaggio premio, che io accettai al volo. Mi regalarono un mese nel Maine occidentale. Presi il volo delle otto e arrivai dopo molte ore di volo, nel Maine. Era il 18 Giugno, e quella data mi cambiò la vita. Decisi di non prendere alcun mezzo di trasporto e camminai lungo il Center Lovell. Vidi una minivan Dodge blu sfrecciare per le strade, l'autista era un uomo sulla quarantina, brizzolato che badava al suo cane, saltato improvvisamente sul sedile posteriore attratto da un frigo portatile, evidentemente contenente della carne. Seguii con un pizzico di invidia quella vicenda. Avevo sempre desiderato un cane, ma i miei genitori avevano sempre dichiarato un vero e proprio odio vero peli, puzze e robe così. Ripresi a seguire la Dodge blu, che aveva ripreso a correre ancor più veloce di prima. Vidi sul alto della strada un uomo, che credevo di aver già visto. Tutto d'un tratto la Dodge travolse l'uomo che finì subito a terra. Aspettai che il padrone del cane nero uscisse dall'auto per soccorrere l'uomo al ciglio della strada, ma non lo fece. Anzi riprese la sua corsa, lasciando l'uomo sanguinante e dolorante. Non persi tempo e mi avvicinai. Era ridotto piuttosto male. << Respira? Signore, mi sente? >>. << Si.. portami all'ospedale più vicino, per favore. Io sono uno scrittore, mi chiamo Stephen.. >> , rispose l'uomo flebilmente. << Non c'è tempo per le presentazioni, appoggi una mano alle mie spalle, adesso chiamo un'ambulanza >>. Mentre tamponavo le ferite dello scrittore, lo riconobbi. << Ma lei è... lei è... Stephen.. >> , annunciai emozionata. << King, Stephen King.. >> , sussurrò l'uomo con voce appena udibile. << Il re del brivido >> , aggiunsi felice. Tamponai ancora una volta le ferite, e proprio mentre arrivava l'ambulanza, il mio scrittore preferito svenne tra le mie braccia. << Lei chi è? Una parente, la figlia? >> , mi chiese un infermiere mentre caricava il corpo svenuto su di una barella. << No, io sono soltanto una sua fan. Una Dodge blu lo ha travolto >> , risposi nervosa. << Bene, signorina. Chi c'era alla guida? >> , chiese nuovamente l'infermiere. << Non lo so, ricordo solo che guidava un uomo sulla quarantina, con i capelli brizzolati, che giocava con un grosso cane nero, e che correva infischiandosene dei limiti di velocità >> . L'infermiere si limitò ad annuire, e si avviò ai posti di guida. Guardai il mio scrittore preferito, ridotto ad una macchia di carne mista a sangue. << Le difficoltà arrivano per essere superate, a lei è toccata questa. La superi, mio re >> . Non osai toccarlo, e dopo qualche minuto arrivammo al Northern Cumberland Hospital di Bridgton. Lo portarono subito in sala operatoria, e dopo qualche ora un medico mi raggiunse. << Come sta? >> , chiesi addolorata. << Non sta, deve essere trasferito in elicottero al Central Maine Medical Center di Lewiston, i traumi subiti sono molto gravi >> , disse il dottore con aria grave. << Okay, mi dia un secondo per prendere le mie cose, e partiamo all'istante >> , dissi dirigendomi verso le panchine dove avevo posato la mia borsa e la mia giacca a vento. << Quindi ha intenzione di seguire il signor King anche a Lewiston?>> , domandò il dottore. << Certo, io sono l'ultima persona che ha visto, e mi farebbe piacere essere anche la prima >> , risposi sicura. << Okay signorina, mi segua. Il signor King è già sull'aereo >> . Annuì e raggiunsi il retro dell'ospedale. Salii sull'aereo e salutai con un cenno della mano il medico con cui avevo parlato prima. Mi stupii la presenza di una sala d'attesa persino lassù. << Vuole qualcosa? Uno Starbucks? >> , mi chiese una donna giovane. << Certo, grazie mille >> . Non avevo mai assaggiato un Starbucks, e poterlo assaggiare in quel momento di noia e stress mi fece piacere. Non feci nemmeno caso al sapore, bevvi tutto velocemente, ero assetata. Atterrammo a Lewiston dopo qualche ora, sicuramente non a causa del traffico. Ripresi posto nella sala d'attesa, con la differenza che era strapieno di gente, così riservai il mio posto ad una donna anziana e presi a passeggiare per i corridoi dell'ospedale. Dopo ore ed ore, la sala d'attesa era vuota, così mi stesi su due posti e mi addormentai. La mattina dopo, un'infermiera mi svegliò delicatamente. << Signorina, il signor King sta bene >> , disse sorridente. A quelle parole sorrisi, e dopo essermi stiracchiata mi alzai. << Uscirà il 9 Luglio, dovrà fare tre settimane di ricovero. I traumi subiti sono: il polmone destro perforato, gamba destra fratturata in circa nove punti, la colonna vertebrale lesa in almeno otto punti , quattro costole spezzate e la lacerazione del cuoi capelluto. La convalescenza sarà però lunga e dolorosa. Adesso entri, il signor King vuole vederla >> , disse l'infermiera mi mostrò la porta. Mi avvicinai titubante, dopo '' il signor King sta bene '' , non avevo sentito nient'altro.
  
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