Tramonto. L’ora perfetta. Il momento della giornata in cui puoi fare di tutto. Stare fuori senza correre il rischio di ustionarti con i raggi del sole di agosto. Il momento per uscire dalle mura domestiche, per portare in giro una fidata amica.

“Coraggio Peg, ANDIAMO!!!”

Le parole più amate, da quel piccolo batuffolo bianco, “tutto pelo” come lo definivano in casa.

“Niko non ..”

“Non andare nel bosco, potresti perderti o peggio ancora potresti farti male”

La sua mamma. Sempre preoccupata. Quella storia ormai la sapeva fin troppo bene. In quel piccolo paese isolato dal mondo, l’unica attività che i ragazzi potevano fare era addentrarsi nel bosco. Una pratica che agli adulti dava alquanto fastidio. Specialmente ai genitori di Nicole. La ragazza infatti alcuni anni prima, per colpa di una scommessa si era addentrata nel bosco. Lo scopo della missione era quello di recuperare un fiore che cresceva soltanto al suo interno.

La fortuna però non era dalla sua. Infatti la ragazza non aveva visto il piccolo dirupo davanti a lei. Era precipitata per parecchi metri. La ritrovarono alcune ore dopo con una caviglia rotta e alcune contusioni superficiali. Da quel giorno a tutti i ragazzi del paese era stato tassativamente vietato entrare nel bosco. La cosa però non venne mai eseguita.

Molti erano i ragazzi che sfidavano la sorte, molti di loro tornavano con storie ai confini dell’immaginazione.

Un piccolo mugugnino richiamò la sua attenzione.

“ok tata. Andiamo”

Usciti di casa, Nicole insieme a Peggy percorsero tutta la loro via. Il passo di lei era svelto perché alla sua piccola amica piaceva la velocità.

Dopo un po’, arrivarono in prossimità del bosco. Gli alberi si intrecciavano insieme, come un enorme labirinto. Qualcosa però inizio a muoversi. Alcune foglie si mossero, provocando un rumore agghiacciante. Istintivamente le gambe di Nicole indietreggiarono, facendola scontrare con un pezzo di ramo caduto, provocando la sua caduta. In quell’attimo di distrazione, la presa al guinzaglio di Peggy si allentò provocando la inaspettata fuga del piccolo animale, verso il bosco.

“PEGGYYYYYYY!!!!!!!!!”

Un urlo. Solo quello era riuscita a fare. A fatica si rialzo e senza pensare alle conseguenze si addentro anche lei nel bosco.

“Pegyyy!!!!!! Pegyyyy!!!”

Niente. La cagnolina non ne voleva sapere di ritornare. Ormai Nicole si stava iniziando seriamente a preoccupare. Alcuni rumori però dietro di lei la facero destare da tutto questo.

“Pegy?”

Uno strano animale apparve dal nulla colpendola in pieno.

“Ahhhh!”

Camminando all’indietro non si accorse del dirupo dietro di lei. Il vuoto. Stava cadendo, quando all’improvviso lo stesso animale che era sbucato fuori qualche attimo prima riapparve davanti a lei. Ne rimase sorpresa. La prese per mano e insieme entraro in un buco nero. Le tenebre li avvolsero entrambi e tutti e due sparirono.

La mamma di Nicole stava guardando l’orologio. Era ormai un’ora abbondante che la figlia era uscita di casa. Di solito le sue passeggiate la tenevano lontana una mezz’oretta. Niente di più. La cosa la stava mettendo in agitazione.

Un piccolo abbaiare però la riportò alla realtà.

“è arrivata”

“visto. Te lo avevo detto. Avrà incontrato qualcuno e si sarà messa a chiacchierare tutto qui”

Il padre si alzo dal divano per aprire la porta. Ma tutto quello che vide fu la piccola Peg entrare e dirigersi verso la ciotol adell’acqua.

“Peg, dov’è l’hai lasciata la tua amica?”

Il papà della ragazza si aspettava di vederla correre verso di lui, gridando il nome del cane a squarciagola. Niente. Non la vide. I minuti iniziarono a passare ma di lei niente. Al che prese il suo cellulare e compose il numero di Nicole. La soneria iniziò a partire dall’altra stanza.

“NICOLEEEEE!!!!!”

Un urlo nella notte che era appena calata.