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Autore: CrazyGuitar    13/07/2010    0 recensioni
Storia scritta da me e il mitico Psyker. Tratta della squadra di Samantha Tyler, detective di successo a L.A., alle prese con un caso molto particolare. Presto Sam imparerà a conoscere l'assassino da piccoli particolari, con i quali traccerà pezzo per pezzo un identikit dell'animo omicida dell'uomo.
Genere: Thriller, Suspence, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Beh.. a questo punto non mi resta altro da fare che sentire questo Tony.. l’uomo al quale la prima vittima doveva dei soldi.” La detective cercò nel taccuino qualche informazione precedentemente appuntata.

“Certo! Il Commerce Casinò.. Crowne Plaza.. lo dovrei incontrare li!”

Sam prese l’auto per dirigersi nel luogo incriminato, e ci arrivò in quasi un’ora a causa del traffico.

“Cacchio.. c’è un grande afflusso di gente al casinò.. ci devono fare un bel po’ di soldoni..”

Si presentò all’entrata con il distintivo, dicendo le semplici parole: “Sono della polizia.. fatemi passare.”

I buttafuori non opposero resistenza.. era meglio non alzare polveroni: probabilmente quello era un luogo dove la legalità non veniva rispettata, era inutile attirare l’attenzione.

“Buongiorno.” Si rivolse la donna all’interno del casinò.

“Sto cercando un certo Tony!” Urlò cosi che tutti potessero sentirla. In lontananza vide un uomo guardarla in maniera spaventata, che dopo qualche secondo di esitazione iniziò a correre.

“Fermo lì!”

La donna iniziò a seguire il fuggitivo, che sembrava conoscere il luogo in maniera approfondita. Percorse una serie di piccoli corridoi, per poi trovarsi per le scale antincendio.  La ragazza percorse le scale in fretta e furia, pensando di aver perso il fuggiasco si demoralizzò… poi accadde qualcosa di inaspettato. Alla fine delle scale quell’uomo era per terra, per di più con le manette, che ne intrappolavano una mano, attaccandola alla ringhiera delle scale.

“Ma che diav..”

“Sorpreeeesa!”

Seguirono alcuni istanti di gelo.

“Tu? Che cosa ci fai qui?”

“Te l’avevo detto che avrei fatto un passo in città per salutarti.. ti ricordi la mia lettera?”

“Senti.. sto lavorando.. per favore lasciami stare.. adesso non è il momento.”

“Dai su su.. non fare l’acidona.. cosa c’è che ti da tanto fastidio Sammy?”

“Per favore.. vai via adesso…”
“Mi dispiace di averti abbandonata…” Il ragazzo preferì non aggiungere altro e se ne andò così in fretta come era arrivato. Samantha vide l’uomo allontanarsi per la seconda volta.

“Cacchio che scenata…” Il fuggitivo, ancora ammanettato alla scalinata aveva assistito alla rimpatriata di due vecchi amici.

“Tu stai zitto! Piuttosto.. sei Tony?”

“Così pare..”

“Perché fuggivi?”

“Non saprei.. così.. tanto per fare..”

“Hai saputo della morte di William Bradley?”

“Certo che l’ho saputo. Li leggo pure io i giornali, cosa crede?”

“Io non credo niente.. piuttosto.. le doveva dei soldi?”

“Si.. qualche migliaio di dollari.. che adesso purtroppo non potrà restituirmi..”

“Non puoi chiederli alla famiglia?”

“E a chi? Forse a Simon??”

“L’idea ti sembra così folle?”

“Beh quel ragazzo è inquietante… un giorno è venuto qui e mi ha preso a pugni! Le giuro.. mi ha spaccato il naso! Voleva che la smettessi di chiedere soldi al padre..”

“Capisco.. e perché fuggivi adesso?”

“Ma scusi.. si rende conto di cosa mi sta chiedendo? Ma è una detective tipo l’ispettore Gadget o lo è veramente? Sono uno strozzino! Ecco perché fuggivo!”

La detective diede un calcio in faccia all’aguzzino.

“Non lasciare la città.. ok?”

Così dicendo se ne andò.

“Ma che fa? Mi lascia qui?”

Samantha pensò di dover parlare nuovamente con Simon, perciò si diresse a casa sua. Molti dubbi la assalivano. Tony non avrebbe avuto motivo di uccidere William, ne tantomeno Lauren. L’assassino sembrava essere Simon.. ma che motivo avrebbe avuto per uccidere le due vittime.. e cosa più importante.. se era un assassino, perché non aveva ucciso Tony, limitandosi a procurargli un naso rotto?

“Senti Simon.. sono qui per farti qualche altra domanda.”

“Fa bene a fidarsi di me signorina.”

“Cosa intendi dire?”
“Beh…Ci sarà un motivo se continua a tornare, evidentemente si fida.. il suo sguardo è pure cambiato.”

“Cambiato?”

“Certo.. non ha niente da temere.”
“Non ti capisco…”

“Lei è una donna emancipata, eppure continua a temere il rifiuto. Il suo sguardo è diverso quando mi parla.. per qualche istante brilla, ma poi torna ad appassire nella monotonia della giornata.. il suo sguardo è diverso perché sa che io non l’abbandonerò”

“Senti.. tu non mi conosci!”

“Non è assolutamente vero! Io so tutto di lei.. è una donna che passa la sua vita tra casa e lavoro.. ma non lo fa perché questo la gratifica, lo fa perché impegnarsi con qualcuno la potrebbe ferire! Non posso sapere chi è stato, ma sono sicuro che nel suo passato è stata abbandonata.. è stata abbandonata da un uomo che lasciandola si è portato con se la lucentezza dei suoi occhi, e con essa anche la sua capacità di trascorrere del tempo libero divertendosi.. Ma guardi che ora è! Lei a quest’ora non dovrebbe lavorare.. ma non può fare a meno di tornare da me a parlarmi.. forse per lavoro.. forse perché con me sente di poter continuare a vivere una vita sana! IL suo sguardo è diverso le dico…”

“Ascolta,  io…” La detective dimenticò il motivo che l’aveva portata in quella casa, e portò una mano a coprirsi la fronte.. in un manifesto tentativo di rinsavire dallo stato confusionale nella quale si trovava.

“Adesso voglio che mi guardi negli occhi.”

Lei obbedì.

“Scelga la vita, ami e lasci amare.. non permetta che questa società malsana rovini il suo dolce sguardo.. Scelga la passione, e non permetta all’insicurezza di ottenebrare la sua bellezza.. scelga il sentimento perché è l’unica cosa capace di tenerla realmente in vita.. un giorno si sveglierà le dico! Si sveglierà con una nuova luce negli occhi, che come fari riusciranno a vedere la vita per come è realmente.. la vita è difficile! In questo mondo non si vince, perché il male regna sovrano! Provi a combattere, ma fallirà inesorabilmente, perché non c’è modo per far vincere i giusti. Esistono ahimè due tipi di persone in questo mondo.. gli animali e gli uomini. Lei fa parte del genere umano.. lei è quel tipo di persona che pondera, che ragiona, e che quindi sceglie il bene comune. Per lei non c’è possibilità di vittoria. Gli animali, al contrario, non ragionano.. ma scelgono! Il vivere comune non li tocca, ma fanno ciò che vogliono. Lei deve continuare a combattere, ma con la consapevolezza di perdere sempre!”

La  detective capiva sempre meno.

 “A cosa servirebbe?” Fissò gli occhi gelidi dell’uomo.

“Combattere intendo..”

“A potersi rialzare!”

Per qualche istante la donna pensò di attraversare un momento di estrema lucidità.

“Ma scusa.. come pensi possa vivere una persona, soggetta a continue delusioni?”

“Non si tratta di essere delusi! Si tratta di analizzare la vita con sguardo critico e con un pizzico di realismo! Se sai già cosa ti aspetta, non puoi rimanere deluso! Non cerchi complicazioni! Scelga con la testa,ma rimanga sulla via dell’indifferenza! Dia retta a me, tenga la testa lontana dal fango, e vedrà che riuscirà in futuro nuovamente a vedere l’arcobaleno!”

“Io devo andare..”

“No la prego.. non se ne vada..”  Con tono dolce si rivolse a lei, mentre con una mano le afferrava il braccio.

“Ma lei che cosa vuole da me?”

“Io? Io voglio solo il suo bene.”

La abbracciò portando la testa di lei fra le sue braccia. Lei pian piano perse le forze.. non poteva andarsene da lui. Insieme si accasciarono su un letto a due piazze. Non una volta si mossero da quella posizione. Rimasero abbracciati fino all’alba.

  
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