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Autore: GiuliaWright    13/07/2010    1 recensioni
Sono stanco di stare sempre all' ombra degli altri. Stanco di essere sempre " la spalla ". Non mi hanno mai considerato per quello che sono. E questo è il mio riscatto.
Genere: Commedia, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Billie J. Armstrong, Mike Dirnt, Tré Cool
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Conflitti

 

- Che rottura di...- mormorò tra sé Tré, mentre Mike sbatteva ripetutamente la testa contro il muro.

- So che è una noia, ma dobbiamo sopportarlo, per i nostri ragazzi...- proruppe Billie Joe , con

quell' aria da cucciolo afflitto che avrebbe intenerito chiunque.

 I tre si trovavano alla festa di compleanno di Jacob, secondogenito di Billie, a cui presenziavano anche Joey, suo fratello, Estelle Desirée, figlia di Mike, e Ramona , pargoletta di

Tré Cool, che aveva organizzato la festa e ce li aveva accompagnati.

 

Una vera scocciatura , dato che erano tutti ragazzini di età compresa tra i  sei e i  nove anni.

 

- Ragazzi, io propongo di...- Mike non terminò la frase, perché il suo sguardo si era incrociato con quello di Tré , intento a riempirsi la bocca di torta al cioccolato, il quale biascicò, serio : EHI! Io, a differenza di voi, mangio in modo impeccabile!-

facendo volare briciole dappertutto, persino sulla maglietta di Billie Joe.

 -NOOOOOOOOO.... l' avevo appena comprata...- fu lo sconsolato commento del ragazzo.

 

Per il tanto ridere, Mike si stava facendo andare di traverso l' aranciata, e nel disperato tentativo di deglutire, evitando le vie respiratorie, si lasciò sfuggire dalla bocca un colorato spruzzo arancione , che volò oltre le teste degli amici e inondò un gruppo di innocenti bambinetti seienni .

Billie Joe non aveva mai riso così tanto.

 

****************

 

 

 

Lasciata la movimentata festa ( che loro stessi avevano movimentato ) i Green Day avrebbero dovuto esibirsi a Londra, in quello che forse sarebbe stato il loro più grande concerto, invece erano lì , a fare gli scemi e a strafogarsi di dolci, notando compiaciuti la silenziosa approvazione dei bambini che li guardavano estasiati.

 

In quel momento Mike, l' unico tra i tre ancora ( ipoteticamente) sano di mente iniziò a preoccuparsi per il fatto che all' incirca sessantamila persone li aspettavano dall'altra parte del globo, desiderosi di ascoltare le loro canzoni...che loro non avevano ancora scritto.

 

-Billie! Alzati! Dobbiamo muoverci!- invano il disperato bassista strattonava il braccio del frontman, lungo disteso per terra, in un disperato tentativo di farlo riprendere dalla sbornia.

 

Erano circa le undici e mezzo di sera, e la festa era finita da sei ore.

C' erano solo loro.

Mike intuì quel che doveva essere successo: avevano alzato un po' troppo il gomito, si erano lasciati andare e ... il resto veniva da sé.

 

-Cosa suoneremo sul palco, se non abbiamo più canzoni?- insistette Mike.

- Io una mezza idea ce l' avrei...- mugugnò Tré, dal fondo della sala, sdraiato anche lui sul pavimento.

 

 

Al bassista sfuggì un sogghigno divertito : Tré non riusciva ad alzarsi da terra.

Tentava inutilmente di dondolarsi sui fianchi, per riuscire finalmente a vincere la lotta contro la forza di gravità, ma senza risultato.

 

 

 

 

- Com'è carino, quando fa così...- rise il biondo, evidentemente rivolto a Billie, riguardo all' amico che si rigirava da una parte all'altra come un bagarozzo in calore.

 

Alla fine, rassegnato, Tré si convinse a farsi tirare su dai due.

 

- Dicevo... credo di avere ancora lo spartito di un pezzo che non suoniamo da anni: alla gente piace questo tipo di cose, per non dimenticare i vecchi brani di un tempo che...- il batterista la metteva per le lunghe e Billie sapeva dove voleva arrivare.

- Basta che non sconvolgi mezza Londra con " Dominated Love Slave" ...- il moro accennò un sorriso.

- Ehi! Non vale! Solo perché è una mia canzone non significa che la dobbiate scartare in precedenza!- Tré, a differenza del solito, ora appariva del tutto serio, e anche un po' irritato.

 

Billie s'incupì del tutto, e Mike assunse l'espressione del tipo : Non- Ci- Sto- Capendo -Un- Cazzo".

 -No... non è vero, è solo che...- il bassista si accorse improvvisamente che era proprio come diceva Tré, e non trovava parole che non lo offendessero.

 

-Ok , Tré, si fa la tua canzone.- lo assecondò Billie, rassegnato, conoscendo la cocciutaggine del ragazzo.

 

- NO .  Lascia perdere, è troppo tardi.- sembrava realmente arrabbiato, tanto che, pur non ricordandosi dove fosse, né come si ritornasse a casa, sbatté la porta e se ne andò, lasciando i due amici lì, immobili, con stampata in volto l'ormai nota e brevettata espressione di Mike "Non - Ci- Sto- Capendo- Un- Cazzo".

 

 

- Wow. Non credevo che fosse capace di questo.-  Billie era sconvolto, e a giudicare dalla faccia di Mike, lui la pensava allo stesso modo.

Tré, per loro era sempre stato quello che li faceva ridere su ogni cosa, che sdrammatizzava i momenti tristi: non credevano che avesse un lato di sé così  ... suscettibile .

Lo avevano visto bene : sul suo volto era disegnata la rabbia, non c'era più l'amichevole Tré.

Era cambiato.

 

***********************

 

Tré aveva preso la macchina, lasciando lì i suoi ex amici, e stava tornando a casa, dovunque essa fosse, scordandosi completamente dei fan londinesi che erano in attesa da ormai un paio d' ore.

-Begli amici- pensò - Mi credono capace solo di far ridere.- Stava stritolando il volante a tal punto che le nocche divennero bianche.

- Non mi hanno mai considerato per quello che sono.- una lacrima gli corse giù per la guancia.

 

**************************

 

-- Non c'era nemmeno lì?- chiese Mike.

- No. Ho telefonato a tutti gli amici di Tré, persino ai bar dove andiamo più spesso e nei negozi che frequenta di più: sembra scomparso.- rispose un' amareggiato Billie , che iniziava a sentirsi anche un po' in colpa.

- E se avesse preso l'aereo e fosse sparito in qualche altro stato?- Mike balzò in piedi, dal divano su cui si trovava e su cui aveva passato la notte, mentre Billie completava il giro di telefonate alla ricerca di Tré.

- Non lo so, non lo so... cosa potrebbe essere successo?- il frontman si prese la testa fra le mani e la scosse , sofferente.

Mike non rispondeva.

Quello, se ci fosse stato Tré sarebbe stato il momento giusto da animare con una battuta delle sue.

Il biondo fissava la parete davanti a lui, con gli occhi celesti strabuzzati, e la mente pervasa da       un' orrido pensiero: il concerto. Tré era al concerto.

 

- Billie, prepara le valigie:  prendi la cravatta rossa e la tua più bella camicia nera,

Blue, l' amplificatore , il basso , i plettri e le corde di ricambio , il microfono,  le Converse , il cellulare, l' ipod,  il gel per capelli, gli spartiti delle canzoni le chiavi della macchina, il portafogli, poi prenota due biglietti per Londra, e di' a quell' idiota del tuo manager che in un' ora saremo lì e che se il mio camerino è di nuovo accanto ai...servizi igienici, io lo...-

 

- Mike.- lo interruppe Billie, abbozzando un sorriso , perché aveva capito perfettamente.

- Cooooooooosa?- gemette il bassista , che approfittò di quella pausa per riprendere fiato.

- Dimentichi lo spazzolino da denti.-

Mike sorrise, felice che , per una volta nella sua inutile vita , Billie ci avesse capito qualcosa.

 

*****************************

 

- Tanto facevano schifo. avrebbero fatto schifo comunque. I Green Day facevano, fanno e faranno sempre pena, mi sorprende che io l' abbia compreso solo ora.

Persino Billie ci arriva prima a queste soluzioni idiote.- rifletteva Tré, ormai sotto acido.

 Probabilmente se avessi intrapreso prima la carriera di solista, sarei stato più contento.

Billie si crede chissà chi, solo perché è un pochino più bello di me, crede di essere lui l' idolo delle folle, quando è chiaro che sono lì per me! - iniziava a darsi delle arie.

 

Aveva l' intenzione di salire sul palco e improvvisare le sue canzoni , quelle che Mike, e soprattutto Billie avevano scartato nel corso degli anni .

Le avrebbe suonate tutte, una per una , compresa la sua preferita.

 

Dominated Love Slave.

 

*************************

 

 

 

 

 

Sarebbero stati a Londra dopo una mezz'ora.

Billie osservava dall'alto le nuvole, premuto contro il vetro del finestrino ,  mentre Mike accese       l' Ipod e ruotò la plancia girevole finché non raggiunse Minority.

 

-Fermi! Non una mossa e salta tutto in aria!-

Mike imprecò.

-Pure il terrorista ci mancava!- sbraitò il bassista , senza preoccuparsi di tener bassa la voce.

Effettivamente l' uomo dalla cintura esplosiva si stagliava imponente tra una fila di sedili e l' altra, prodigandosi affinché i passeggeri fossero effettivamente spaventati.

Ma Billie Joe e Mike avevano ben altro per la testa a cui pensare,per esempio, riflettevano su quel simpatico cerebroleso del loro amico Tré , che senza dire niente era partito per il Regno Unito ;

tra l' altro, se non se l'erano fatta sotto nel vedere Tré la mattina appena sveglio, in boxer, struccato e spettinato, niente al mondo gli avrebbe messo paura.

 

- Senta , amico , se ne può stare seduto al proprio posto senza scocciare la brava gente ? - esordì Mike, come se fosse la cosa più normale del mondo.

Il terrorista ripose l' esplosivo e se ne tornò nell' altro scomparto dell' aereo, tra la soddisfazione di Mike e il puro sconcerto di Billie Joe , che si chiese se non era il caso di modificare la quantità di... roba che si autosommisistrava oppure di cambiare direttamente spacciatore .

- Che vuoi che sia... per uno che ha sempre a che fare con Tré!- rise Mike.

Già...Tré. 

Quanto gli mancava...

La malinconia gli velò per un istante i brillanti occhi turchesi.

Lui c'era sempre , in ogni parte della loro carriera , della loro vita.

 

Billie sembrò cogliere il messaggio che inavvertitamente gli occhi del bassista inviarono

 all' affascinante frontman e comprese che il suo amico stava pensando all' altro suo migliore amico, quello cerebroleso.

 

La tristezza s' impossessò anche di quella coppia di smeraldi che Billie chiamava occhi e s' incupì di colpo.

- Oh. Siamo arrivati- dichiarò Mike, inespressivo , interrompendo i pensieri di Billie Joe e i suoi.

 

Se solo ci fosse stato Tré... avrebbe impedito a questa angoscia d' impossessarsi degl' animi dei suoi amici.

Ripensandoci, Tré non era solo" Quello che faceva ridere",  era anche la colla che teneva insieme i Green Day, che senza di lui si sarebbero sciolti: avevano un disperato bisogno

di  Frank Edwin Wright III.

 

************************

- Billieeeeeeee!!!!!!! Ti fermerai dopo a raccogliere il plettro! Non siamo qui per suonare,siamo qui per impedire che qualcun'altro suoni!!!

- Allora perché mi hai fatto portare tutta l' industria degli strumenti musicali in valigia?- replicò Billie, in un vano tentativo di apparire divertente quanto Tré.

-Sbrigati!  Perché sei sempre l'ultimo ?!- sbraitò Mike , ignorando del tutto il moro e dirigendosi a passo di marcia verso lo stadio dove si trovava Tré.

 

I due , una volta arrivati, montarono sul palco e si nascosero dietro un amplificatore, tentando di scorgere il batterista sul palco.

- Non vedo batteristi, Mike...-sussurrò Billie, con gli occhi socchiusi, intenti a scrutare la scena.

- No.- esordì Mike.

- "No " cosa?- chiese Billie.

- Niente batterista. Eccolo lì , al microfono.- sospirò rassegnato Mike, mentre gli giungevano alle orecchie le prime note di " Dominated Love Slave"

 

*********************

 

-Nooooooo...Non può far sul serio! Sa anche lui di quanto sia stonato! - fece Billie, con voce strozzata.

- Evidentemente...non è abbastanza scemo.- rispose Mike con aria di sufficienza, additando Tré, il quale sembrava avere non pochi problemi ad impugnare, microfono, chitarra e bacchette, utilizzandole contemporaneamente .

 

- I want to be your  Dominated Love Slave...- strimpellava Tré , che sembrava scherzare come al solito, invece era proprio così che cantava.

 

- Ma...ma... il do # - va eseguito due tasti più giù! E per di più ...oh, no Mike! gli è scivolato il plettro!- balbettava Billie, sconcertato da quello spettacolo che Tré stava offrendo al mondo.

 

Fu allora che Tré si voltò verso l' amplificatore, e notò due cespugli: uno bruno, l' altro biondo, e capì che non si trattava di semplici vegetali, ma dei suoi amici.

 

Si sentiva anche piuttosto in colpa, la stessa sensazione che si prova ad avere il cuore stretto in una morsa, proprio come il simbolo di " American Idiot ".

Io sono  un' American Idiot...

 

In quel momento si sentì un' idiota.

Si dette dell'idiota.

Realizzò che gli riusciva molto bene.

 

- Tréééééé!!!!!!!!!! Fa' qualcosa! Muoviti!- sussurrò Billie Joe, constatando che Tré aveva smesso di suonare.

Aveva smesso di cantare.

Aveva smesso di respirare.

Smesso di eseguire qualunque azione.

Tré era allibito.

Il pubblico era allibito.

Si chiedeva dove si trovassero gli altri membri e perché non fossero là con lui.

- Tré !!!! Testa di cavolo! Muooooooviti!!!!!!!!!- gridò Mike.

- Cosa dovrei fare?!-  bisbigliò Tré,in quel momento  incapace di prendere una decisione sensata.

- NON LO SO!!!! Fa' qualcosa che ti riesce bene!-

 

Tré afferrò al volo e lo fece.

Fece ciò che più gli veniva meglio.

Fece l ' idiota.

 

- I want to be your Dominated Love Slave, I want to be the one that takes the pain...-attaccò,  esibendosi in un gran numero di buffe espressioni che il pubblico adorava.

  Tré Cool , l'unico che poteva concepire e interpretare una canzone così.

 

Mike e Billie recuperarono rapidamente gli strumenti e si fiondarono sul palco, accompagnando l'amico con i loro strumenti.

 

Se era quello che voleva... Tré lo avrebbe ottenuto a tutti i costi.

-Chi se ne importa- gridò Billie.   - Basta che a noi vada bene!  Non importa se il pubblico detesta questa canzone !- aggiunse.

Mike lo scrutava interrogativo tra un accordo e un altro : era sarcastico, o faceva sul serio?

 Alla gente piaceva.

Si prendeva sottobraccio e saltellava a tempo, sotto gli occhi increduli dei tre.

 

****************************

 

- Che giornata, ragazzi! - Tré era euforico, e pareva aver dimenticato tutto l' accaduto.

- Avete ancora voglia di suonare ?- detto ciò, balzò sul letto a tre posti della camera d' albergo e prese a saltarci su, imitando lo strimpellare di una chitarra, proprio come un bambino che si è bevuto una tanica di caffé.

- No, grazie, preferisco andare a letto prima possibile:  ho suonato troppo oggi- sentenziò Mike, laconico, mentre si massaggiava i polsi e contava i segni che le corde metalliche del basso gli

avevano impresso a sangue sulle dita.

- E tu, Billie?-  chiese, speranzoso Tré.

- MMMH...eh? Che vuoi? Stavo dormendo...- biascicò Billie Joe.

- Va bene , miei migliori amici, suoneremo di nuovo domani!-  decise Tré, che sembrava aver riacquistato tutto il suo buonumore che lo contrassegnava.

- NOOOOOH...-mugugnarono Mike e Billie all' unisono, con la testa sprofondata nel cuscino.

 - Quasi quasi preferivo il Tré Cool di prima , quello arrabbiato col mondo ...- precisò Mike, un istante prima che Tré prendesse la rincorsa dalla porta della stanza e si gettasse SU i suoi due amici con tutto il suo dolce peso.

 

 

 

Fine

 

 

 

***********************

 

 

 Ok, lo ammetto. la storia del terrorista era più che stupida, ma il resto della storia si reggeva abbastanza bene da sola.

Come al solito c'è l'onnipresente Tré, con una buona dose di Billie, Mike e una spruzzata di malinconia su un personaggio di solito destinato al sorriso perenne.

In quanto mia prima fanfic in assoluto, siate clementi;sono contenta che abbiate apprezzato l' ultima fanfic su Biggiò, ma resto perplessa su " Tra i due cornuti il terzo gode": l' avete letta, ma nessuno recensisce?

RECENSITERECENSITERECENSITERECENSITERECENSITERECENSITERECENSITERECENSITERECENSITERECENSITERECENSITERECENSITE!!!!!

 

 

   
 
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