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Autore: Emiko92    13/07/2010    7 recensioni
“Sai...” Disse. “io non penso sia vera quella cosa che ci avevi detto.” “Quale cosa?” Chiese lei, incuriosita. “Che più lacrime si versano per la morte di una persona cara, più questa si sente triste nell'altro mondo.” La vide sussultare nuovamente, come se una scossa elettrica l'avesse attraversata. “Io penso...” Continuò senza guardarla “che anche piangere per qualcuno sia... una dimostrazione d'affetto.”
Genere: Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Elric, Winry Rockbell
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Yasashii tatchi


Uhm, salve a tutti =)

Come vedrete sono nuova del fandom... questa è la mia prima fic su FMA (anche se tempo fa avevo scritto delle drabble come esperimento, ma non le ho mai pubblicate...). Era da tempo però che volevo provare a scriverci una shot, anche se pensavo che la prima sarebbe stata una RoyAi, che è la mia coppia preferita <3 Invece l'occasione si è presentata per il compleanno di Wing Writer (Cami *_*) e così ho dato vita a questa EdWinry (ovviamente me adora anche loro... e dopo il finale li si adora ancora di più >//<)... dato che questa fic è stata scritta per Cami è ovviamente a lei dedicata, con tanto affetto <3

Uh, e risale a inizio maggio, eh... >.< Ero molto indecisa se pubblicarla, dato che avevo il terrore di aver fatto i personaggi OOC o di aver scritto cavolate, ma ringrazio tutte quelle persone che l'hanno letta e mi hanno incoraggiata, prime tra tutte roro (che ringrazio per aver betato), Kiccha, Aryuna (Ary, mi ero ripromessa che la prima fic su FMA che avessi pubblicato te l'avrei dedicata, quindi dedico questa anche a te insieme a Cami *.* *coccola* ) e Castiel... grazie, ragazze >.<


Ps. Uhm, a proposito di roro, questa shot è stata scritta insieme alla sua “Quattro” (anche se le trame non c'entrano nulla l'una con l'altra, ma sono entrambe per il compleanno di Cami e con Ed e Winry bimbi ù.ù), indi... LEGGETELA!! *pubblicità occulta mode on* 


Ora vi lascio leggere, giuro.... xD *ansia da nuovo fandom*

-Yasashii tatchi -

Edward si rigirò nel letto per l'ennesima volta, sospirando. Guardò suo fratello, che finalmente era riuscito ad addormentarsi. Lui.
Avevano continuato a pensare a ciò che era successo quel giorno, incapaci di prendere sonno. Ancora adesso, poteva vedere Al muoversi in modo agitato, di tanto in tanto.
La stanza dove la zia Pinako li ospitava era proprio accanto a quella di Winry, e ora Ed poteva sentire, attraverso la parete, quei singhiozzi che la bambina proprio non riusciva a trattenere.
Erano flebili, strozzati,
ma lui poteva sentirli.
Si tirò la coperta fin sopra la testa, come se questa potesse isolarlo da tutto ciò che vi era all'esterno. Ma fu inutile, i singhiozzi continuavano.

Nella stanza accanto c'era una bambina di quasi nove anni, sua coetanea, che piangeva da sola, nel buio di una stanza, per la morte prematura dei propri genitori.

E quella bambina era proprio Winry, la sua amica Winry. Ed non poteva sopportarlo. Ma cosa avrebbe potuto fare? Con che diritto poteva andare da lei- lei, che stava cercando di non far preoccupare nessuno- e magari provare a dirle qualcosa? Con che diritto, dopo che quella sera l'aveva vista piangere disperatamente, china sul tavolo, con la testa tra le braccia, e non era stato capace di dirle neanche una parola di conforto?

Strinse forte tra le dita il tessuto della coperta, furioso. Ancora una volta si sentiva inutile, mentre una persona a lui cara soffriva. Come quando aveva visto la mamma stare male, dopo la partenza di quell'uomo, e non era stato capace di fare nulla.


Passarono pochi minuti, quando udì il lieve cigolio di una porta che si apriva, e dei leggeri, piccoli passi sul pavimento in legno.
Winry era uscita dalla propria camera; la sentì camminare giù per le scale.
Ed si chiese cosa stesse facendo, e la immaginò nuovamente sola, al buio, con gli occhi lucidi e le piccole mani tremanti, il caschetto biondo che le incorniciava disordinatamente il viso.

E d'improvviso capì. Forse non aveva il diritto di starle vicino, in quel momento così delicato, ma aveva di sicuro il dovere. Lui sapeva cosa significasse perdere un genitore – e lei ne aveva persi due-, lo sapeva bene. E quando era successo a lui -a loro, si corresse guardando Al- Winry c'era stata. Gli era rimasta accanto, in ogni momento.


Si alzò lentamente, cercando di non svegliare Al, e raggiunse la porta senza neanche infilare le pantofole.

Uscì fuori, scendendo le scale velocemente. Dalla cucina arrivava una lieve luce, probabilmente quella della piccola lampada ad olio.

Winry era seduta a terra in un angolo, un bicchiere di latte -che fece storcere automaticamente il naso a Ed- posato accanto e una fotografia che la ritraeva con i genitori stretta in grembo.
Ed si avvicinò, vedendola sussultare quando si accorse della sua presenza.
La bimba si asciugò velocemente gli occhi ancora umidi di lacrime, guardandolo.

Ehm...” cominciò lui, improvvisamente in imbarazzo “ ...non riuscivo a dormire!” Disse andandosi a sedere accanto a lei. “Mi è venuta sete, ma in questa casa c'è solo latte!” Le labbra si piegarono in un'espressione disgustata.
Puoi bere dell'acqua.” Mugugnò lei, la voce ancora incrinata dal lungo pianto.
Mh.” Per un po' calò il silenzio, mentre Winry fissava la fotografia, e Edward i propri piedi.
Poi lui si voltò a guardarla: stava ancora cercando di trattenere le lacrime.

Sai...” Disse. “io non penso sia vera quella cosa che ci avevi detto.”
Quale cosa?” Chiese lei, incuriosita.
Che più lacrime si versano per la morte di una persona cara, più questa si sente triste nell'altro mondo.” La vide sussultare nuovamente, come se una scossa elettrica l'avesse attraversata. “Io penso...” Continuò senza guardarla “che anche piangere per qualcuno sia... una dimostrazione d'affetto.” Ed odiava fare certi discorsi, e si sentiva anche uno scemo, visto che per primo si ostinava sempre a non piangere.
Un singhiozzo lo distolse dai propri pensieri, facendolo voltare di scatto verso la propria amica.
Non era come quelli che aveva sentito dalla camera, così trattenuti. Era stato forte e chiaro, e lui sapeva che dopo il primo momento Winry si era sforzata di non piangere più così.

Pochi secondi e la bambina era scoppiata a piangere convulsamente, le mani sul viso, la spalla contro la sua.

Ed per un attimo si sentì in colpa. Lui e Al stavano studiando per riportare in vita la loro mamma, si stavano impegnando per riuscirci, e a Winry, che provava un dolore così simile al loro, non potevano dire nulla.
La guardò ancora, mentre i singulti della bambina riempivano la stanza.

Intanto, almeno -pensò- poteva starle vicino e farla sfogare. La cosa lo fece sentire leggermente meglio e, cercando di superare l'imbarazzo, le strinse forte la piccola mano nella propria, cercando di trasmetterle un po' di calore.





Grazie per la lettura <3 

  
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