“è strano pensare come a volte basti così poco per farti tornare alla mente ricordi che credevi persi negli angoli più lontani della memoria..una fotografia,una canzone,una pagina di diario.
basta davvero un niente. Eppure,non credo che il sorriso che spunta sulle tue labbra, appena i tuoi occhi incrociano queste piccole macchine del tempo, sia del tutto allegro. Penso sia,piuttosto, un sorriso carico di nostalgia,malinconia e forse anche un pizzico di risentimento, perché,come sempre, le cose non sono andate come tu le avevi prefissate,e hanno preferito seguire un corso tutto loro. Affidandosi a ciò che alcuni chiamano caso e che la maggior parte identifica come destino.
Eppure,forse è proprio così che dovevano andare le cose,perché un giorno potessi poi rimpiangere il passato con tristezza. Oppure guardare dietro di te con la convinzione che tutto ciò che è stato ha contribuito a renderti ciò che sei adesso. E così,il passato che credevi perduto è invece sempre al tuo fianco. Basta solo frugare attentamente dentro se stessi,e capire che il passato non ci abbandona mai,anzi, fa parte del nostro futuro..”

Rileggo,sufficientemente soddisfatta,ciò che ho appena finito di scrivere. Però un dubbio assillante continua a chiedere, insistentemente, la parola per poi venire espresso: “quanto di quello che ho scritto corrisponde a ciò che penso realmente?”
Sospirò,dovrei smettere di pensare così tanto,ma so perfettamente che i miei pensieri non rispecchiano i miei scritti.. Avrei dovuto scrivere che ogni cosa mi fa tornare alla mente ricordi che non ho mai perso,anche se vorrei che fosse accaduto. Che il mio non è un sorriso,ma un’espressione carica di dolore e odio perché il corso dei miei eventi non è decretato dal destino. Ma è avvolto fra nero e tabacco,e ancor di più in un odore tutto loro capace di far accapponare la pelle.
Sbuffo,forse solo l’ultima frase corrisponde al vero. Eppure è l’unica parte che vorrei diversa,perché il mio passato non può essere anche il mio futuro. Non voglio.

Il foglio che continuavo a fissare assentemente sparisce all’improvviso dalla mia vista..
“Hei Haibara,non sapevo sapessi scrivere così bene..ma non credo che l’ultima parte sia per te.”
Lo guardo confusa. Impossibile,è la parte che più mi rappresenta. Ha colto il mio sguardo e con un’alzata di spalle dice semplicemente: “Sai,tu sei una cosiddetta eccezione che conferma la regola,il tuo passato non potrà mai essere il tuo futuro.”
“Perché pensi questo?”
“Beh,diciamo che se dovessi rappresentarti con un oggetto,saresti un foglio bianco!” Sorride con la sua solita aria presuntuosa.. Ma ho capito ciò che intende,e gli sorrido a mia volta. Per Kudo-kun sono come un foglio bianco,tutta da riscrivere.
Stavolta,però,come voglio io!