Tapioco e la sua sbadata padrona Alessia
in
Attenta se no muori
C’erano una volta,
tanto tempo fa,
un Tapioco molto bello
e la sua padrona senza cervello.
Un bel giorno mentre entrambi,
tutti e due piuttosto strambi,
camminando camminando facevan colazione
si avvicinarono pericolosamente ad un burrone.
Tapioco si fermò,
ma Alessia, la padrona, no.
Quella piccola incosciente
cadeva giù tranquillamente
e Tapioco poverino,
preoccupato, che carino,
si slanciò immediatamente
a recuperar la deficiente.
In forma di paracadute volò,
per le spalle la scema afferrò
ed in salvo la portò.
Alessia continuava a camminare,
Tapioco esausto si faceva trascinare.
Entrarono in una locanda
per riposarsi e stare in branda,
ma ad un tratto, improvvisamente,
mentre stesi dicorrevan distrattamente,
il lampadario, quel cattivone,
prese a dondolarsi con disattenzione.
A un certo punto quel cretino si lasciò cadere giù
e la testa della bimba rischiò di non esserci più.
Ma Tapioco, l’eroe valoroso,
fece un salto poderoso,
intercettò il lampadario,
e mentre ringraziava il cielo, disse un rosario.
Erano solo le dieci di mattina,
ma già Tapioco e la sua bambina
avevano corso tanti pericoli
che potrebbero sembrar ridicoli.
Più tardi, a casa, il giorno stesso,
ad Ale toccò cucinare il pollo lesso.
Mentre l’acqua metteva a scaldare
non si accorse che la pentola si stava per rovesciare.
Ma Tapioco, previdente,
evitò l’incidente,
si trasformò in topolino
corse fino al lavandino
afferrò la grossa pentola
come fosse stato Cenerentola,
le zampine si scottò
ma la padroncina salvò.
Ormai era mezzodì,
il pollo lesso Ale condì,
e lo stava per mangiare,
ma Tapioco la dovette ri-salvare
perché al posto della salsa
c’era il detersivo,
di salvar Ale la pena ne era valsa,
ma ci volle un diversivo.
Tapioco svelto si trasformò,
un atleta diventò
corse a suonare il campanello
per tendere un utile tranello.
Ale ci cascò,
dalla fretta inciampò,
Tapioco fece da materasso,
buttandosi in basso,
fu doloroso ma il piatto ormai era rotto,
facendo un bel botto.
E Ale non sarebbe morta
per una mangiata andata storta.
Un’oretta dopo il fatto, Ale e Tapioco andarono in piscina,
scacciarono un gatto e la sua gattina,
e si distesero sui lettini
con tanto di bikini.
Tapioco mise la protezione,
ma Ale, che disattenzione,
se la dimenticò,
e dopo poco si scottò.
Anzi veramente, altro che scottature,
delle belle ustioni ci si prese pure.
Perciò Tapioco, con rapidità,
ma non con troppa facilità,
in un aereo si trasformò
ed all’ospedale Ale portò.
I dottori, efficientemente,
curarono la povera demente,
che entro un’ora finalmente
poté tornare a essere pazza, completamente.
Tante volte poi quel giorno
Tapioco salvò Ale dal forno,
dall’auto, dalla TV, dal suo PC, e infine, stanco e stremato,
per non dover più badare a Ale senza essere notato,
andò al burrone e si buttò, lui che diceva sempre: attenta se no muori.