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Autore: Berenike    15/07/2010    9 recensioni
Beckett era li, davanti alla solita lavagna, che cercava la soluzione ad un caso particolarmente difficile. Rick Castle la guardava da distante, senza essere visto. Più che guardarla la contemplava.
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Gelosa?

Beckett era li, davanti alla solita lavagna, che cercava la soluzione ad un caso particolarmente difficile. Rick Castle la guardava da distante, senza essere visto. Più che guardarla la contemplava. Lei era l'unica cosa che lui avrebbe mai voluto davvero, ed era l'unica che non sarebbe mai riuscito ad avere. Lui poteva comprare tutto, tutte le donne cadevano ai suoi piedi. Aveva tutto ciò che aveva sempre desiderato. Tranne lei.
-Castle, cosa stai guardando? - La detective si era avvicinata a lui, che era rimasto fermo a fissare il punto in cui la donna si trovava fino a qualche istante prima.
-Nulla, io.. -attimo imbarazzante – stavo solo pensando al caso..-
Kate Beckett era una detective troppo brava per credere alle bugie di Castle. Ma non aveva tempo da perdere con l'amore, o con l'affetto.. entrambi avrebbero portato alla sofferenza, alla distruzione di una bella amicizia. E come se non bastasse, c'era un omicida in circolazione. E toccava a lei salvare il mondo, come sempre.
-Sai stavo pensando a.. -
-Tu pensi?- gli domandò curiosa la detective.
-Stavo pensando a quando non ci sarò più.-
-Perché sei malato?- Kate sapeva perfettamente a cosa si stava riferendo lo scrittore, certo che non era malato, ma amava punzecchiarlo e farlo impazzire. Ma perché lui sembrava essere serio, per una volta?
-Pensavo a quando me ne andrò da qui, insomma io non sono un detective..-
-Ah davvero? Non me n'ero accorta.. e che lavoro fai? - Kate gli sorrise, e capendo che Rick probabilmente era davvero preoccupato sull'argomento, decise che forse era giunto il momento di smettere di giocare. E il ricordo dell'omicida in libertà sembrò tornare nella mente..
-Castle, devi scrivere altri tre libri su Nikky Heat, vedrai che dovremo sopportati per ancora molto molto tempo..
Castle la guardò infuriato. Perché lei doveva sempre fare così, perché doveva sempre essere ironica, sarcastica, perché anteponeva tra di loro quel muro? E perché lui, in quegli ultimi tempi, interpretava sempre la parte del romantico, sdolcinato idiota innamorato? Lui era Richard Castle insomma, aveva firmato più seni lui di qualsiasi altro scrittore di New York..
Perché non reagire? A lei piaceva giocare, non sapeva però che stava giocando con il fuoco.
-Sai, Nikki Heat e Jameson Rook fanno sesso nel mio libro..- disse lo scrittore, aspettando l'effetto che avrebbe avuto ciò che aveva appena detto.
-Fanno cosa?- si girò lei, incredula.
-Oh si, con tutti i particolari.. Ovviamente, bé certo, i libri sono completamente diversi dalla realtà non trovi? -
Lei rimase senza parole. Era ancora concentrata su quello che aveva appena sentito. Per un attimo immaginò Castle, chiuso nel suo studio, a scrivere una scena simile, lei nuda, lui che la sfiora dolcemente...
-Castle, dove stai andando? - urlò, vedendo che si stava dileguando velocemente. Era già quasi all'ascensore quando urlò:
-Vado ad autografare qualche seno. Gelosa? - Peccato che non sentì mai la sua risposta.


-Si, maledizione. Da morire. -
   
 
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