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Autore: Ranpyon    20/09/2005    6 recensioni
Niente anticipazioni...Spero solo che vi piaccia. Commentate, please!!
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Ryo Shirogane/Ryan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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HALLOWEEN

HALLOWEEN

 

S- Strawberry............... Mb- MewBerry

M- Mina............... Mm- MewMina

L- Lory............... Ml- MewLory

Pd- Paddy............... Mpd- MewPaddy

P- Pam................ Mp- MewPam

R- Ryan

K- Kyle

Mi- Miriadel

Ki- Kisch

 

Capitolo 1

 

Tokyo, 30 ottobre, 19:30, Caffè MewMew

 

Il locale, nonostante mancasse poco all’orario di chiusura, era strapieno.

Strawberry correva da un lato all’altro del Caffè senza fermarsi un attimo; Mina, come sempre del resto, era seduta ad un tavolo a bere the; Lory stava pulendo il pavimento, dove aveva fatto cadere una torta; Paddy preparava il conto alle clienti e intanto faceva acrobazie sul suo inseparabile pallone; Pam, invece, se ne stava in piedi, appoggiata allo stipite della porta d’entrata a godersi lo spettacolo.

R- Perché non vai a lavorare anche tu, invece di stare a guardare?

P- Le clienti preferiscono che a servirle sia qualcun altro. Secondo loro incuto troppa paura.

K- Esagerata! Ma così l’unica che si dà veramente da fare è solo Strawberry.

R- Già, è instancabile. Nonostante arrivi sempre in ritardo è quella che lavora di più.

Ryan seguì con lo sguardo una Strawberry molto frenetica, che non si fermava neanche a riprendere fiato.

R- Va bene così, però.- continuò – Deve tenersi sempre allenata.

K- Anche questo è vero. Dopotutto, lei è la leader ed è molto tempo che gli alieni non la attaccano. Ultimamente colpiscono solo le altre MewMew.

P- Già, e non riesco a capire il perché.

R- E’ una situazione strana, molto strana.

P- Oh, ragazzi, sono le 19: 45! Si è fatto tardi, devo andare. Sono l’ospite speciale di un programma televisivo.

K_R- D’accordo, vai pure. Ci vediamo domani.

Pam andò nel camerino e si cambiò in tutta fretta, poi uscì dal locale e si diresse verso gli studi televisivi.

Ryan e Kyle, invece, andarono in laboratorio.

R- Allora?

K- Allora cosa?

R- Che ne pensi della mia idea?

K- Quella della festa? Penso che sia un’idea fantastica. Ci vuole un po’ di riposo, dopotutto.

R- E un ballo in maschera è l’ideale. Naturalmente, come ti ho detto l’altra volta, la faremo qui al caffè e sarà aperta a tutti.

K- E in quale giorno pensi di farla?

R- Che domande! Ad Halloween!

K- E’ vero, domani è Halloween! Allora dobbiamo sbrigarci a preparare tutto!

R- Giusto. Non appena chiudiamo il locale ne parleremo alle ragazze, e chi può resterà dopo l’orario di chiusura. Naturalmente domani il Caffè resterà chiuso.

K- D’accordo. Ora torniamo di sopra, così gliene parliamo.

Ryan e Kyle salirono le scale e tornarono nel salone. Non c’era più alcuna traccia dei clienti che prima affollavano il locale, e questo li stupì.

R- Che fine hanno fatto tutti i clienti?

M- Se ne sono andati.

R- Questo l’avevo capito, ma perché?

L- Non lo sappiamo. Si sono semplicemente alzati, hanno pagato e se ne sono andati, senza neanche finire di mangiare.

K- E’ strano.

Pd- No, non è affatto strano.

R- Cosa?

Pd- Ma sì! Io lo so perché se ne sono andati via tutti.

M- Perché?

Pd- Perché non c’era nessuno che li serviva. Io mi occupavo di preparare il conto.

R- Ma che dici!? C’era Strawberry che… Un momento, dov’è Strawberry?

L- Non lo so, era qui fino a un attimo fa!

M- Sarà andata nel camerino. Vado a controllare.

Mina si alzò dalla sedia e si diresse verso lo spogliatoio. Aprì lentamente la porta.

M- Strawberry, sei qui?

Nessuna risposta.

La ragazza entrò e vide Strawberry stesa a terra, accanto al lavandino il cui rubinetto era aperto.

M- Strawberry!!!

L’ urlo di Mina fece sobbalzare il resto del gruppo che, in tutta fretta, la raggiunse.

Ryan, vedendo Strawberry accasciata al suolo, le si avvicinò e la prese in braccio. La portò nel salone, stendendola sul divano e mettendole una mano sulla fronte.

R- Non ha la febbre.

L- Allora cosa può esserle accaduto?

K- Forse gli alieni…

M- No, è impossibile. L’allarme che hai installato ci avrebbe avvertito.

Pd- Andiamo, ragazzi! Magari è solo svenuta per il troppo lavoro!

L- Speriamo…

Passò qualche minuto e tutti rimasero in silenzio, finché Strawberry aprì gli occhi e, mettendosi a sedere, si massaggiò la testa.

Lory, subito, l’abbracciò.

L- Strawberry! Finalmente ti sei ripresa! Eravamo così preoccupati! Ma cos’è successo?

S- Non lo so… sono andata un attimo in bagno e, mentre mi davo una rinfrescata al viso, ho avuto un capogiro.

R- E’ stato un capogiro provvidenziale.

S- Che vorresti dire?

R- Che così, almeno, i clienti se ne sono andati e finalmente possiamo chiudere il locale!

S- Sei un insensibile! Poteva anche essere qualcosa di grave, sai?

K- Avanti, Strawberry, calmati. Ryan stava solamente scherzando.

S- D’accordo.

K- Allora, dobbiamo darvi una notizia. A te l’onore, Ryan.

R- Grazie, Kyle. Come sapete domani è Halloween, e perciò ho deciso di dare una festa in maschera qui al Caffè. Naturalmente siete invitate anche voi, ma dovrete aiutarci a sistemare il locale. Domani cominceranno i lavori, ma chi vuole può anche restare adesso e cominciare.

Pd- Wow! Che bella idea! Io mi vestirò da MewMew!

R- No, Paddy! Potrebbero riconoscerti!

Pd- Hai ragione. Allora troverò un altro costume. Comunque io stasera non posso restare. Devo tornare a casa a badare ai miei fratellini perché la babysitter è impegnata.

M- Anche io non posso trattenermi perché a casa mia stasera c’è un ricevimento e sono già in ritardo.

L- Ehm… mi dispiace, ma anche io devo andare. I miei stasera non ci sono e io devo badare al mio fratellino.

S-……..

K- E tu, Strawberry?

S- Io non ho niente da fare. Del resto i miei sono a cena fuori e non mi va di tornare a casa e restare da sola.

R- Paura?

S- Di cosa?

R- Non lo so, dimmelo tu!

S- Stupido!

R- Fifona!

K- Adesso basta, fatela finita. Cercate di andare d’accordo, dal momento che dovrete passare la serata insieme.

S- Cooooosaaaaa!!!!???

K- Beh, sì. Io tornerò a casa mia a preparare i volantini per la festa e voi comincerete a sistemare il locale.

S- Uffaaaa!

Ryan, a differenza di Strawberry, non batté ciglio. Non gli dispiaceva affatto poter restare da solo con lei, anche se non poteva certo dirlo. Segretamente, lui era sempre stato innamorato di Strawberry e adorava prenderla in giro.

K- Tu che mi dici, Ryan?

R- Per me non c’è nessun problema.

K- D’accordo, allora. Io e le ragazze andiamo. Ci vediamo domani mattina. Tanto la scuola è chiusa, no?

Pd- Sì, è chiusa per una settimana. I bagni si sono allagati.

L- D’accordo, noi andiamo. Ci vediamo domani. Ciao!

M_K_Pd- Ciao ragazzi, buon lavoro!

S- Non prendetemi in giro!

R- Ciao.

Mina, Lory, Paddy e Kyle lasciarono il locale e si incamminarono ognuno verso la propria casa.

S- Allora?

R- Eh?

S- Da dove si comincia?

R- Beh, innanzitutto bisogna dare una bella ripulita. Tieni, tu pensa ai tavoli e io penso a pulire il pavimento.

Ryan porse una pezza e Strawberry che cominciò a pulire i tavoli. Lui, invece, prese una scopa e cominciò a spazzare per terra. Lavorarono per più di mezz’ora nel più assoluto silenzio, e ormai si erano fatte le 20:45.

R- Hai fame?

S- Eh?

R- Ti ho chiesto se hai fame. Non abbiamo ancora cenato.

S- Beh, effettivamente un pochino di fame ce l’avrei.

R- E che aspettavi a dirmelo?

S- Non volevo disturbare.

R- Non disturbi affatto. Avanti, adesso vatti a riposare, io preparo la cena.

S- D’accordo.

Strawberry andò nel camerino e si cambiò. Uscì dopo venti minuti e sentì un profumino invitante che proveniva dalla cucina.

S- Mh… che buon odore! Che cosa stai cucinando?

R- Prova a indovinare.

S- Non ne ho la più pallida idea! Avanti, dimmelo!

R- Pollo alla diavola, patatine fritte e, per dolce, una megacoppa di gelato alla fragola.

S- Wow! Non sapevo che sapessi cucinare!

R- Beh, con un grande chef come amico qualche cosa si impara. Ora vai a tavola, io arrivo subito.

La ragazza obbedì e si sedette a tavola. Dopo qualche istante arrivò Ryan con due piatti fumanti e cominciarono a mangiare. Strawberry non aveva mai mangiato così bene in vita sua.

S- E’ tutto squisito, Ryan! Sei un cuoco provetto!

R- Oh, così mi fai arrossire! (Sarcasticamente)

S- No, dico davvero. Ogni ragazza sogna di avere un ragazzo bravo a cucinare.

R- Anche tu?

S- Eh?

R- Anche tu vuoi un ragazzo che sappia cucinare bene?

S- Beh, non è di primaria importanza, ma mi piacerebbe, sì.

R- Capisco. Piuttosto, come va tra te e Mark?

S- Non va.

R- In che senso?

S- E’ molto tempo che non ci sentiamo. E’ partito per un ritiro con la squadra di Kendo per non so dove e non si è fatto sentire nemmeno una volta.

R- Magari ha molti impegni…

S- O magari ha conosciuto un’altra…

R- Ma no, dai, non dire così.

Strawberry a stento riusciva a trattenere le lacrime.

S- Ti…. ti va di parlare di qualcos’altro?

R- Sì, scusami.

S- Che vestito indosserai alla festa?

R- Non ne ho la più pallida idea. Tu, invece?

S- Beh, ci stavo pensando prima. Dato che indosso sempre i panni della supereroina vorrei provare qualcosa di nuovo.

R- Cioè?

S- Mi piacerebbe vestirmi da principessa.

R- Vorresti vestirti da principessa… la notte di Halloween?

S- Sì! Perché, c’è qualcosa di strano?

R- No, no, è solo che… non ti ci vedo con un vestito da principessa.

S- Grazie, molto gentile!

R- No, dai, scherzavo. E… sai già dove procurarti questo vestito?

S- Sinceramente no…

R- Allora non preoccuparti, te lo procuro io.

S- Davvero? Ma…

R- Niente ma. Vieni con me.

Ryan prese Strawberry per mano e la portò in soffitta.

S- Che ci facciamo qua?

R- Adesso lo vedrai.

Ryan aprì un baule e ne tirò fuori un bellissimo vestito rosa antico.

Era molto grazioso e assomigliava realmente a quello di una principessa.

S- E questo?

R- Era di mia madre.

S- E’… è bellissimo.

R- Prendilo, è tuo.

S- No, non posso accettare…

R- Perché no?

S- Perché era di tua madre. Non sono degna di indossarlo.

R- Non dire stupidaggini! Mia madre sarebbe molto felice di vederlo addosso a una ragazza speciale. Sempre meglio che lasciare questa meraviglia chiusa nel baule, del resto.

S- Dici sul serio?

R- Ti sembra che stia scherzando?

S- Ryan… io… non so che dire!

R- Allora non dire niente.

S- Grazie.

R- Di niente. Forza, ora torniamo giù.

Ryan e Strawberry tornarono al piano di sotto. La ragazza ripose l’abito nel camerino.

S- Ryan, ti ringrazio davvero tanto!

R- Non ringraziarmi. E’ il minimo che possa fare. Piuttosto…

S- Dimmi.

R- Ti senti bene?

S- Sì, perché?

R- Per il capogiro che hai avuto oggi.

S- Ah quello… no, è stata la stanchezza. Del resto qui lavoro solo io! Mina beve sempre quel maledetto the, Lory fa immancabilmente cadere qualsiasi cosa tocchi, Paddy non fa altro che fare acrobazie su quel dannatissimo pallone e Pam sta sempre in piedi appoggiata a quella cavolo di porta. Ora, non voglio lamentarmi, però…

R- Ho capito, hai ragione. Ma devi cercare di capirle. Sono stanche…

S- Stanche? E per che cosa? Gli alieni non attaccano più da un sacco di tempo!

R- Non attaccano TE da un sacco di tempo! Loro sono attaccate quasi ogni giorno!

S- Cosa?

R- Ecco, l’ho detto. Non volevamo dirtelo per non farti preoccupare, ma…

S- ‘Ma’ cosa? Le mie amiche rischiano di morire ogni giorno e non mi dite niente?!

R- Lo so, capisco che tu sia arrabbiata, però…

S- No, Ryan! Questa volta non ci sono né ‘ma’ né ‘però’! Mi sono stancata! Mi trattate sempre come una ragazzina! Evidentemente non avete bisogno di me! Del resto che ve ne fate di una stupida che non fa’ altro che mettersi nei guai? A questo punto, tanto vale che lasci la squadr…

SCIAFF!!

Strawberry smise di urlare perché Ryan le aveva appena dato uno schiaffo. Non l’aveva mai fatto prima, e questo gesto l’aveva colpita, in tutti i sensi.

R- Smettila…

S- P… perché mi hai dato uno schiaffo?

R- Perché devi smetterla di dire queste cazzate! Senza di te le MewMew non SONO niente! Senza di te il progetto non è niente! Senza di te IO non sono niente!!

Ci fu qualche attimo di silenzio. Ryan non avrebbe voluto farsi sfuggire quell’ultima affermazione, ma non aveva resistito.

S- Che… che cos’ hai detto?

R-………

S- RYAN!! CHE COSA HAI DETTO?

R- Niente! Non ho detto niente!

S- NON URLARE!

R- IO NON STO URLANDO!!! SEI TU QUELLA CHE URLA!!!

S- IO? NON DIRE SCIOCCHEZZE!!

R- BASTA! CON TE è INUTILE PARLARE!!!

S- LO PENSO ANCH’IO!!! UN SUPERGENIO COME TE NON DOVREBBE AVERE NIENTE A CHE FARE CON UNA STUPIDA RAGAZZINA COME ME!!!

R- CONCORDO IN PIENO!!!

S- BASTA! IO ME NE VADO!!!! E DOMANI NON ASPETTATEMI!!!

R- MA Sì!! VATTENE PURE! NON ABBIAMO BISOGNO DI TE!!!

Strawberry uscì dal locale sbattendo la porta.

R- *Ma che ho detto? Perché le ho detto quelle parole? Che idiota… sono stato proprio un idiota! Devo assolutamente andare a cercarla!*

Così anche Ryan uscì e, nel buio della notte, cominciò a cercare Strawberry. Non poteva essere andata molto lontano. Del resto, era uscita solo cinque secondi prima di lui!

Corse per le strade deserte di Tokyo. Deserte… logico! Erano le 22:00 e Tokyo non era una città sicura dopo il tramonto: giravano un sacco di delinquenti.

Ad un tratto sentì un urlo fin troppo conosciuto provenire da un vicolo e Ryan, preoccupato, vi si recò correndo velocemente.

R- Strawberry!!

Strawberry era appoggiata contro il muro e si agitava. Sembrava che qualcosa la stesse aggredendo, ma davanti a lei non c’era nessuno.

Ryan le corse vicino e le afferrò le braccia.

R- Strawberry, calmati! Cos’è successo?

S- Lasciami! Non ti avvicinare, brutto mostro!

Strawberry aprì gli occhi e vide Ryan. Si liberò dalla sua stretta e si guardò intorno.

S- Dov’è?

R- Chi?

S- Un… un pipistrello gigante… un chimero, credo.

R-Avanti, torniamo al Caffè…

S- No, me ne torno a casa. E comunque il discorso di prima è ancora valido!

Strawberry uscì dal vicolo e si diresse verso casa sua. Aprì la porta, entrò e se la richiuse alle spalle. La casa era deserta perché i suoi erano andati a cena fuori e non erano ancora tornati. Senza nemmeno accendere la luce, andò in camera sua e sia sdraiò sul letto con le braccia piegate dietro la testa.

Chiuse gli occhi.

S- *Avrò anche esagerato, ma mi sono stancata di farmi mettere i piedi in testa! Non sono una bambola, io! E domani non andrò al Caffè, nemmeno se verranno a implorarmi… Cosa molto improbabile…*

Strawberry si alzò dal letto e si avvicinò allo specchio. Si guardò la spalla e vide un taglio abbastanza profondo.

S- * Accidenti, allora non è stata un’allucinazione! Che dannato bestione c’era!*

Andò in bagno e prese il disinfettante con l’ovatta.

Si tolse la maglietta.

S- Ma che diavolo…

La ferita era sparita: era rimasta solo una lieve cicatrice.

S- Bah, sarà stato il potere del gatto Iriomoto a guarirmi.

Tornò in camera sua, dopo aver indossato il pigiama, si infilò sotto le coperte.

S- Ahhh… che giornata. Non mi era mai capitato di litigare così con Ryan. Ma se l’è cercata. E poi… ‘ Senza di te io non sono niente!’.

Perché mi ha detto quelle parole? Forse lui… no, ma se fino a poco fa mi ha trattata come una scarpa! Che vado a pensare! Che imbecille che sono. Avanti, ora è meglio dormire.*

Strawberry chiuse gli occhi. Dopo qualche secondo li riaprì e si alzò di scatto.

S- No, questa ferita non è guarita grazie ai geni del gatto Iriomoto! Non mi era mai successo prima! Devo assolutamente parlarne con…

No, non posso andare da Ryan. Devo cavarmela da sola. Ma lo farò domani. Ora l’unica cosa che voglio è farmi una bella dormita!

Strawberry, per l’ennesima volta, si sdraiò su letto e chiuse gli occhi. Avrebbe aspettato il giorno seguente per chiarire quella situazione. Ma non sapeva che, se avesse aspettato ancora, sarebbe stato troppo tardi.

 

  
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