Mentre sistemava le cose in valigia alcune lacrime scendevano silenziose sulle gote.
Prendeva solo lo stretto indispensabile alcuni indumenti intimi,il sapone,le foto di chi le voleva bene e poco altro.
Le era stato detto di viaggiare estremamente leggera e che una volta arrivata avrebbe trovato tutto il necessario sul posto.
Comunque sia dato che sapeva che l'avrebbero dovuta portare in spalla è ovvio che non potesse portarsi molto più di uno zainetto.
Finito di infilare tutto nella sacca si sedette sul divano tirandosi le gambe al petto e accucciandosi.
Poco rimaneva da piangere ormai, non aveva più lacrime da buttare fuori. Cosi si addormentò e quando si svegliò si trovò davanti ad
un Espada che la fissava con occhi impassibili.
Ssono pronta.. - balbettò quella impaurita dall'aspetto non proprio normale di quell'essere cadaverico.
In un attimo eccola caricata sulla spalla di uno sconosciuto che con un salto era gia sul tetto della casa,apri un portale squarciando il
cielo notturno e vi si innoltrò. La fece scendere e creando un sottile disco di luce che li trasportava come un ascensore in orizzontale.
Senza dire una parola a quell'individuo guardava dritto come se girandosi a fissarlo sarebbero crollate tutte le sicurezze su quello che stava per fare.
Ben presto si trovarono di fronte a un portale identico a quello precendente.Lo spettacolo era inimmaginabile una lunga discesa li aspettava
per raggiungere La Noches,la fortezza di Aizen e tutto quello che potevano vedere apparte il castello era una rada foresta di alberi alti e secchi che lo circondava e poi solo
sabbia a perdita d'occhio. Era notte e faceva abbastanza fresco cosi mise un giubbino ma lui l'apostrofò così
Hai portato delgi indumenti,donna. - guardandola di sbiego
Ecco io.. - ma venne interrotta
Non era una domanda, non ti serviranno indumenti umani qui ti daremo noi di che vestire, di che mangiare,dove dormire .
Sei una di noi,comincia ad abiutarti.
Senza aspettare una risposta si avviava con le mani giunte dietro la schiena dando per scontato che gli stesse dientro e lei
non si azzardo nemmeno a deludere le sue aspettative.
Era una personaggio freddo e orrendo alla vista.
Era alto,molto alto e magrissimo tanto che se non avesse saputo cosa poteva fare non avrebbe detto che fosse potente,solo strano.
La atterriva con quegli occhi grandi e verdi che la pungevano come lame e le labbra piegate in una perenne aspressione triste e
nichilista come se niente di quello che normalmente la gente considera vitale lo sfiorasse nemmeno,non aveva bisogno di felicità
per essere soddisfatto,non di amore per essere completo , non di un anima per provare sentimenti.
Non aveva bisogno di nulla per essere potente,questa era l'impressione che dava quell'essere.
Camminando fianco a fianco aveva la senzazione di essere schiacciata dal peso di quel aura negativa cosi opprimente .
Sarabbe bastato una manata poco soppesata per staccarle di netto la testa senza colpo ferire. Mentre passeggiava tra
questi pensieri terrificanti un alto volto fece capolino nella sua mente e una rossa zazzera scompigliata si intromise subito
dopo le due persone a cui stava pensando erano tatsuki e ichigo, perche loro due erano certo quelle a cui teneva immaginava
che non si sarebbero arresi presto all'idea che fosse sparita nel nulla cosi improvvisamente.
Giunserò davanti a un muro grigio,alzò gli occhi e quello che vede fu quello stesso muro per decine di metri ancora sopra di lei.
Nel cielo non c'erano nuvole e poteva scorgere la fine di quella alta costruzione che non sembrava cosi imponente da lontano.
Camminarono lungo molti corridoi,imboccando strade nuove a ogni incrocio tanto da dimenticare da dove fossero venuti,anche
 se ne avesse avuto la possibilità,per assurdo, non avrebbe comunque potuto tornare indietro da sola in futuro.
Sembrava quasi che il percorso cambiasse mentre lo percorrevano,ogni tanto si girava e laddove prima aveva scorso un bivio
ora non c'era più,dove c'era un muro ora non c'era...
Scosse la testa confusa...corridioi che si modificano da soli,muri che si spostano?
Impossibile - bisbigliò a se stessa.
Giunti ad uno sbocco si ritrovarono in una stanza grandissima e buia con un altare immenso che torreggiava sullo spoglio ambiente,
dentro alcune persone discutevano tra di loro. Le soli luci disponibili erano due grosse fiaccole attaccate ai muri laterali ma in quello
spazio cosi dispersivo erano come fiammiferi.
Fu invitata a farsi avanti dall'uomo che sapere essere la causa della guerra imminente : Sōsuke Aizen.

Avvicinati - disse con voce suadente dall'alto del suo trono.
Lei stessa era come un agnello per lui e lo sapeva, si limitò quindi a fare quello che lui si aspettava che facesse. Lentamente avanzava verso
di il centro della stanza. Un ragazzino,che avrebbe saputo in seguito essere un certo Luppi, stava all'angolo della stanza proprio sotto il trono,
leggermente più verso la porta stavano due altri, poi Ulquiorra e dietro di lei un ragazzo con i capelli blu e lo sguardo glaciale che la fissava
intensamente come se da lei dipendesse il suo futuro. E infatti parlò.