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Autore: esmeralda92    16/07/2010    9 recensioni
Arthur è diventato Re. ma in un ultima battaglia il passato coi suoi errori ritorna. e per il sovrano e il suo servitore è troppo tardi. premetto che questo è uno dei finali che ho pensato per la fine dlla serie. Ditemi che ne pensate. Grazie.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Merlino, Morgana, Principe Artù
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Choises Regrets & Revenge Disclaimer: Arthur/Merlin, Arthur/Gwen  accennato. Accennata anche amicizia  Morgana/Merlin 

La vita è fatta di scelte. Ognuno è artefice del proprio destino. E di questo te ne rendi conto solo ora. Ora che è troppo tardi. La valle desolata, bagnata dal sangue degli uomini più valorosi che il regno abbia mai avuto. Giacciono in terra, inermi, privi di vita. Gli occhi spenti rivolti verso il cielo, sperando di essere salvati almeno dalla misericordia divina. Poco lontano dal campo di battaglia, si levano alte le fiamme appiccate dai nemici, per cancellare tutto ciò che c’è stato prima del loro arrivo. Per cancellare i nomi, i volti, le anime di coloro che fino a quella mattina hanno calpestato ancora il suolo credendo in se stessi, nella vittoria, e nel loro re. Nel loro re che ora giace come tutti gli altri cavalieri senza vita nella valle dei re caduti.
Ricordi ancora la voce femminile e le sue parole gelide: “Nessun luogo è migliore di questo,Arthur Pendragon. Hai scelto la tua tomba.” Ricordi ancora la sua risata ironica. “Non ho paura di te, Morgana di Cornovaglia.” E poi quella parola. Pronunciata con tono freddo, distaccato, con un sorriso trionfante in volto, da far gelare il sangue persino al re. “Dovresti.”

Ora Arthur Pendragon giace senza vita. Il tuo Destino. Non sei riuscito a proteggerlo, hai fallito. E ti senti in colpa. Maledici il giorno in cui hai avuto pietà di quel ragazzino, il druido. Quando hai aiutato Arthur a farlo fuggire da Camelot. Uther avrebbe rinchiuso il figlio, ma non avrebbe mai potuto fargli nient’altro. Arthur era l’unico erede che avesse. Mordred sarebbe morto. Morgana avrebbe sofferto, ma se la sarebbe presa soltanto con Uther, ignara che dietro alla morte del bambino ci fosse lui, con quel viso innocente. Poteva lasciar morire il bambino, ma era stato troppo sensibile per lasciar che accadesse una cosa simile. Aveva preposto il suo senso del dovere al suo destino. Ad aggravare la situazione inoltre c’era l’aver ascoltato il Grande Drago. Infatti non solo una volta liberato aveva attaccato Camelot mettendo a repentaglio la vita di molti sudditi e del principe stesso più volte; ma l’aveva spinto a avvelenare Morgana. Era l’unico modo per fermare Morgause, aveva detto il lucertolone millenario. Ma a che prezzo? Camelot ora era senza re. E senza eredi, giacché Ginevra si era rivelata sterile. Non poteva dargli figli, e di certo neanche Merlin ne era in grado.

Morgana. Era sempre stata legata al druido, a  Mordred. E dopo essere stata avvelenata, il rapporto con Mordred e Morgause si era solo rafforzato. Morgause, la ragazza che a Camelot era malvista da tutti era nientemeno che la sua sorellastra. La sorellastra che aveva voluto svelare la verità a Arthur. La verità che  tutti conoscevano ma che volevano dimenticare.
Morgana lo considerava un amico. E forse lui per lei era davvero l’unico amico che avesse mai avuto. E lui l’aveva tradita. Per ascoltare un Drago che da sempre, fin dal giorno in cui era stato rinchiuso, aveva progettato un modo per portare la rovina a Camelot. L’aveva usato fin dal primo giorno. E lui si era lasciato usare. Senza neanche accorgersene.
Aveva tradito Morgana. Questo non se lo sarebbe mai perdonato. E forse non ne avrebbe avuto neanche il tempo.
Ora dall’accampamento giungevano le ceneri, sollevate dal vento. E una nebbiolina si diffuse nella valle.
Merlin si stava indebolendo, il suo Destino lo reclamava. Lo voleva con sé. E d’altronde lo sapeva bene anche lui che non avrebbe potuto vivere se non al fianco di Arthur. E ora che Arthur Pendragon era morto, non aveva alternative. Doveva raggiungerlo. Lo aveva sempre saputo: erano due facce della stessa medaglia. Una metà non poteva odiare ciò che la rendeva intera. Né poteva esistere se l’altra mancava.
Aveva sbagliato tutto. Aveva liberato il druido anche quando il Drago gli aveva detto che avrebbe ucciso Arthur. Non gli aveva dato ascolto. Mentre l’anno seguente aveva dato retta a Kilgharrah quando si era trattato di fermare Morgause. Aveva avvelenato Morgana. La quale una volta tornata in forze, guidata dall’ira e dalla sete di vendetta nei suoi confronti, si era alleata con Morgause e Mordred per annientare Camelot. E ci era riuscita. Ora Camelot era destinata a soccombere, a essere dimenticata, o ricordata come una leggenda.
Sentì un fruscio poco distante da sé. E alzò lo sguardo. Morgana era in piedi di fronte a lui. E li guardava.
“A quanto pare non sei riuscito a salvarlo.” Disse con un sorriso trionfante.
“Che vuoi?”
“Voglio la tua vita. Mi hai tradita Merlin. Hai tradito la mia fiducia. Io ti consideravo un amico. E tu mi hai avvelenato solo perché il Grande Drago te l’ha ordinato. Avessi almeno avuto il coraggio di finire ciò che avevi iniziato! Ma no: tu sei troppo debole e vile per uccidere. Hai preferito avvelenarmi. Mi chiedo come abbia potuto continuare a servire Arthur ancora per tutti questi anni mantenendo questo segreto, temendo che la verità venisse scoperta. Sai, per un momento ho pensato di tornare a Camelot e dire tutto, ma poi ho pensato che, come sei riuscito a far passare per menzogna la verità su Igraine, avresti potuto farlo benissimo anche riguardo il mio avvelenamento. Io non avevo fatto niente per meritarmi di morire. Volevo solo che la magia tornasse a Camelot. Ti avrei anche fatto un favore.”
“Non era il modo giusto.”
“Può darsi, ma.. meritavo la morte per questo?! Mi fidavo di te, Merlin. E tu mi hai tradita. E ora raggiungerai il tuo Destino. Di Camelot rimarrà solamente un ricordo sfocato. Diventerà leggenda. Dovresti ringraziarmi. Le vostre gesta- disse riferita a Merlin, Arthur e ai cavalieri- rimarranno nella memoria di coloro che verranno. Sarete immortali. È più di quanto potessi sperare, Merlin.”
Il mago non rispose:
“Non è ciò che volevo.” Morgana non lo ascoltò ma gli chiese:
“Sei pronto a morire, Merlin?” Merlin guardò Arthur per un’ultima volta. Poi annuì.
Morgana pronunciò una formula arcana. E Merlin cadde al fianco di Arthur. Uniti nel loro amore, nel loro destino. Per sempre.

  
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