Suspicions



-Lisbon?-

Patrick Jane oltrepassò la soglia dell'ufficio del suo capo, diretto verso il divano.
Sembrava un po' agitato.

Teresa stava, come al solito, seduta comodamente davanti alla sua scrivania, a compilare qualche scartoffia burocratica.

-Dimmi, Jane.- Rispose distrattamente, senza neanche alzare lo sguardo.

Lui intanto si era seduto, e si sfregava le mani impazientemente.

-Hightower pensa che tra me e te ci sia qualcosa.-

La donna bloccò improvvisamente la mano con cui stava scrivendo, spalancando gli occhi.

-COSA?!- guardò incredula l'uomo dall'altra parte della stanza. -Come può pensare una cosa simile?!- Non sapeva se ridere o disperarsi.
Anche Jane era un po' turbato.

-Si, beh, ero lì nel suo ufficio con lei che mi faceva i soliti discorsi “stai attento a quello che fai altrimenti Lisbon è fuori..” bla, bla, bla, e io allora mi sono sentito in dovere di risponderle dicendo che..-

-Dicendo che??- scosse leggermente il capo per incitarlo a continuare.

Lui prima di andare avanti abbassò lo sguardo, per non incrociare gli occhioni verdi di Teresa.

-Che non farei mai niente che possa ferirti.-

La donna non poté fare a meno di arrossire leggermente, e Patrick la vide proprio nel mentre le si formava la fossetta sulla sua guancia sinistra.
Oddio, quanto è adorabile quando fa così..

Lui, ovviamente, non poté invece fare a meno di sorridere.
Lisbon notò che Jane la stava fissando con uno dei suoi soliti (favolosi) sorrisi stampato in volto, e decise di riprendersi da quella momentanea “debolezza ”, che la rendeva spesso incredibilmente vulnerabile.

-Allora vorrà dire che andrò a farle un bel discorsetto.- Lisbon tornò la solita temeraria di sempre, così, alzatasi velocemente dalla sedia, si fiondò verso la porta.

Ma non riuscì a varcare la soglia, perché Patrick nel mentre si era alzato, e con un gesto fulmineo l'aveva afferrata per il braccio.
Fu costretta a girarsi, e così si ritrovarono faccia a faccia, pericolosamente vicini.

-Lisbon, forse non è il caso..- Teresa dovette affrontare l'espressione terribilmente seria del consulente.

-Jane, per favore..-

Si fissarono per pochi attimi, che sembrarono infiniti.
Poi lui lasciò lentamente la presa.

-Visto che me lo chiedi per favore..-


***

In meno di un minuto, Teresa si trovò davanti alla porta dell'ufficio contrassegnata dalla scritta “Medelein Hightower”; si sentì in dovere di bussare, ma non aveva aspettato la conferma per entrare, tanto era la fretta di chiarire quella faccenda.

-Senta capo.- L'Hightower aveva la bocca semiaperta, probabilmente non aveva fatto a tempo a pronunciare “avanti”, dopo che aveva sentito qualcuno bussare alla sua porta.
Nel mentre Lisbon aveva preso un bel respiro profondo; si vedeva lontano un miglio che era nervosa, non era da lei fronteggiare così apertamente il boss.

-Agente Li..-

-No, aspetti, non mi interrompa.- La donna seduta alla scrivania inarcò leggermente le sopracciglia in un'espressione incuriosita. E anche leggermente irritata.
Ciò bastò a terrorizzare Teresa ancora di più.

-Si, ecco.. sono venuta da poco a conoscenza del fatto che lei ha recentemente riferito al consulente della mia squadra..-

- A Patrick.-

-Si, a Jane.- Quest'ultima affermazione sembrò divertire Hightower, che incitò la sua sottoposta ad andare avanti.

-Lei ha riferito a Jane che secondo il vostro parere, tra me e lui..- Teresa sembrava un po' imbarazzata. -Beh, che tra me e lui ci sia una relazione.-

L'Hightower, che fino ad all'ora era rimasta più o meno impassibile, adesso sembrava essere invece rimasta piuttosto confusa da quest'ultima rivelazione.
Stava infatti per replicare, ma Lisbon non glielo permise.

-No, mi lasci continuare.. Non so come un'affermazione del genere le sia anche solo potuta passare per la testa, ma mi permetta di dirle una cosa: tra me e Patrick Jane non c'è un bel niente, e nulla ci sarà! Quindi, figuriamoci se siamo coinvolti in una relazione sentimentale (che oltretutto è severamente vietata dal regolamento del CBI). Io davvero non avrei mai pensato..-

-Io non ho mai detto nulla del genere.- Il boss era finalmente riuscito a pronunciare una frase di senso compiuto senza che la sottoposta la interrompesse.
Teresa sbiancò visibilmente in volto.

-Come, scusi?- Chiese con un tono di voce che era di gran lunga più basso (e sicuramente meno deciso), di quello di pochi secondi prima.
Era allibita.

-Io non ho mai detto nulla del genere.- Ripeté. -Non so cosa le abbia riferito il signor Patrick Jane riguardo al colloquio che abbiamo avuto meno di un'ora fa, ma..-

-Mi scusi.- Lisbon si congedò dal boss (senza il suo permesso), con uno dei suoi sorrisetti ebeti del tipo “quello che ho detto poco fa? beh, non era mia intenzione dirlo, e, mi scusi, ma adesso devo andare ad uccidere una persona”, lasciandola ancora più confusa di prima.

***

-Accidenti a te, Jane, mi avevi detto che l'Hightower pensava che tra me e te c'era qualcosa!-

-Esatto! È questo il punto.. io ho detto che lo pensava. Non che me lo aveva detto esplicitamente.-

Lisbon fu colpita come da un'illuminazione.

-Le hai letto la mente.-

-Bingo!- Jane fece uno dei suoi soliti sorrisi idioti.

-Hai idea della scenata che mi hai fatto fare nel suo ufficio?!- si alzò dalla sedia per poggiarsi davanti alla scrivania.

-Ci sarei tanto voluto essere.-

-Non essere stupido! Chissà adesso che cosa penserà dopo tutto quello che le ho detto..-

-Tranquilla Teresa.. Il tuo posto non è in pericolo. Farò il bravo.- A Lisbon scappò un sorriso, uno di quelli di cui solo lei è capace.

-Me lo prometti?-

-Certo.- Anche Jane non poté fare a meno di sorriderle; stavolta lei poteva davvero dire che avrebbe mantenuto la promessa.

-Allora inizia a non chiamarmi Teresa, Jane. Altrimenti finiremo col farci scoprire..-
Si scambiarono due sguardi complici.

-Non c'è problema, Lisbon..- Si alzò dal divano, e andò verso di lei, che rimaneva immobile nel mentre che lui si avvicinava.
-Basta fare un po' più di attenzione..- Erano ormai uno di fronte all'altra.


Le prese le mani, e si sporse per darle un dolcissimo bacio sulle labbra.
Non poté non notare le guance di Teresa che diventavano di un colorito roseo.

-Certo che se continui ad assumere atteggiamenti strani nei miei confronti davanti alla mia squadra, pure Rigsby finirà per beccarci!- disse lei, ridendo.

-A meno che Cho non glielo dica prima.-

-Cosa?!- Lisbon si staccò da Patrick. -Cho lo sa?! E da quando?!-

Jane aveva una faccia divertita, di uno che ha tutto sotto controllo.

-Lui lo ha sempre saputo.. Insomma, stiamo parlando di Cho! E prima che tu possa disperarti, non c'è niente di cui temere: possiamo contare sulla sua discrezione.-
Le fece l'occhiolino. Lisbon sbuffò, cercando di rimanere seria, anche se era evidente che non ci stava riuscendo.

-Fuori dai piedi! Consulente dei miei stivali!- Gli diede un bacio veloce, e lo guardò mentre si avvicinava all'uscita.

-Agli ordini, capo!- E si chiuse la porta alle spalle.















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Salve gente!
Ecco un'altra one-shot...sono a quota tre.
Lo so, lo so, sono poche, però il problema non è il tempo (grazie a dio, quello C'E'), ma l'ispirazione! Se non mi viene, non riesco a scrivere niente.
Che poi di idee ne ho, però se non sono abbastanza originali, secondo me, non ne vale neanche la pena di scriverle...Io voglio qualcosa di originale, che piaccia a chi legge: la mia filosofia è "poche ma buone"!
Tre giorni fa invece mi si è improvvisamente accesa la lampadina, e ho iniziato a scrivere ciò che mi veniva in mente.
Ed ecco a voi cosa mi è uscito: che ve ne pare? è una schifezza? è accettabile?
RECENSITE!

Un bacione a tutte.
Sonia ;)