lagna , abbiate pazienza. Prendetela come un'ironia - non troppo ridente, lo so - del mio periodo "grigio". Scrivere del non scrivere mi sembra un ottimo escamotage del resto :P
Dan
sfuggenti anguille nel lago di pensieri,
al calamaio intingo inchiostro bianco.
Fremente di discorsi ingarbugliati
in stasi sulla punta delle dita.
Risvegli senza versi posati sul cuscino,
solo ceneri di sigarette insonni
consumate in fila indiana...
Voluto il tralascio delle puntate precedenti
cosi come le rime, scordate in altrui tasche
Mi siedo davanti allo schermo,
sgomenta di un foglio ormai sempre intonso.
Troppo da dire.
O troppo poco?
Raddrizzo la
testa ma le immagini
a ballare impazzite un sarcastico
di mosse mimate, grottesche, irreali.
Forse di note non ancora suonate, lieve,
un
ricordo.
Di mani sfiorate in penombra,
di dita intrecciate e arabeschi di pelli fra orgasmi di
ciglia.
Profumo di neve, se avesse
un odore.
Sapore di me, se avessi sapore.
cortine di fumo rosso, accecante.
Ferendomi gli occhi, testarda,
con
I miei graffi grondano piogge acide
o lacrime di stelle
o fottuto sperma di galeotti avvizziti
aspettando una libertà puttana
e il francesismo non è
gratuito!
E' una costruzioene strana, lo so, per essere chiamata poesia. Ma non
è un racconto, se non , forse, quello metaforico del cosa
sono oggi. Il perchè, beh, parafrasando una
pubblicità -Sono solo fatti miei!! (e credo un tantino
noiosi a spiegarsi :P)