Incontro
Boschi fatati che,
trafitti dal sole,
vi beate di tanto
incanto,
perché non avete mai
sussurrato il suo nome?
Il suo angelico viso,
esclusiva di limpida acqua,
non ha mai sfiorato i
miei occhi.
La sua soave voce,
ode imperfetta di fatale
canto
non è mai arrivata a me.
Dei del cielo,
voi che dall’alto
tutto scorgete,
perché non risiede tra voi,
vergine divina che
percorre terreni sentieri?
Luminosi occhi di
donna
che incantati osservate
il cielo,
incontrate per un istante i
miei
incontrateli,
e il mio cuore gioirà
in eterno.
Melodica voce di
usignolo
che canti di amori lontani,
pronuncia una sola parola per
me,
pronunciala,
e un sorriso
attraverserà il mio volto.
Labbra sottili di
morbida pesca
che socchiuse
contemplate il ruscello,
permettetemi di guardarvi vicine,
permettetemelo,
e la mia anima
vibrerà.
Ondulati capelli di
scura seta
che avete l’onore di
toccarle il viso,
lasciate ch’io possa
accarezzarvi,
lasciatemelo fare,
e le mie mani vi
loderanno.
O Venere, Dea beata
che dell’amore ti fai
portatrice
lascia che sia mia,
concedimi il suo sguardo,
i suoi occhi nei miei,
brillanti stelle del mattino
che illuminano il
cammino
dell’ignaro viaggiatore.
Lascia che lei,
incantevole Nereide,
conduca questo marinaio
peccatore
tra i verdi lidi della
beatitudine.
Chiederò perdono per
ogni mia colpa,
se un bacio suggellerà
il mio amore.
Sacrificherò ogni
cosa a me cara,
se il suggello verrà
ricambiato.
Prezioso dono sceso
dal cielo,
che brillante hai acceso
il mio cuore,
leggiadra farfalla dai
variopinti colori
lascia ch’io sia il tuo
fiore
sul quale terminare
l’antica danza.
Non svanire mia
dorata dama,
lascia ch’io tocchi con
mano
questo sentimento di amore
puro,
casto come la nobile donna
che sei.