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Autore: Francine    22/09/2005    1 recensioni
Il silenzio calò sulle teste dei quattro ragazzi, che aspettavano con ansia la fatidica domanda che il Gorilla avrebbe posto loro al cento per cento.
- Chi è stato?-Eccola, era arrivata, alla fine.Hanamichi lanciò un’occhiata truce a Rukawa, il quale si era addormentato in piedi, la testa protesa verso il proprio petto; Mitsui ringhiava insulti fra sé e sé all’indirizzo dei pivelli con cui condivideva la maglia bianca e rossa, mentre Miyagi, le mani sui fianchi, indicava Hanamichi con lo sguardo.- Chi è stato?- ripeté la voce di Akagi, con una nota rabbiosa nell’intonazione.Silenzio.- CHI… è…stato!!!!!!- ruggì il ragazzo scandendo bene le parole e stringendo i pugni lungo i fianchi.
Storia interrotta.
Genere: Commedia, Demenziale, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Akagi Takenori, Ayako, Hanamichi Sakuragi, Hisashi Mitsui, Kaede Rukawa, Kiminobu Kogure, Ryota Miyagi
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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FIGHT

FIGHT!

Ayako camminava nel cortile della scuola, la borsa sotto il braccio, canticchiando un allegro motivetto. Il rumore dei suoi passi sul selciato risuonava attutito alle orecchie della ragazza, tutta presa ad immaginare l’effetto che avrebbe avuto la sorpresa preparata con tanta cura.

" Ho passato l’intera mattinata a prepararla, spero che almeno apprezzino il pensiero!" pensava la ragazza rivivendo attimo per attimo la giornata. Aveva superato se stessa: un trionfo di panna montata, crema e marmellata di fragole era il risultato delle sue fatiche culinarie, volte a premiare i ragazzi del club di basket, che avevano guadagnato il terzo posto al campionato nazionale.

Le luci che arrivavano dalla palestra risaltavano contro il nero della notte di Settembre: fra poco avrebbero dovuto prepararsi per il campionato invernale e quella sarebbe stata l’ultima festa prima dei massacranti allenamenti cui li avrebbe sottoposti Anzai.

" Pazienza!" si disse la ragazza scrollando le sottili spalle avvolte dal golfino celeste ed aprendo la porta della palestra, giusto in tempo per assistere al solito spettacolo.

- Maledetto bastardo!!!!!!!-

-Idiota!-

Hanamichi e Rukawa, come al solito, erano venuti alle mani e si stavano picchiando di santa ragione, sotto lo sguardo rassegnato dei compagni. Ayako sospirò: "Possibile che nessuno alzi mai un dito per separare quei due idioti?" pensò scrollando il capo e sentendo la voce di Mitsui unirsi agli insulti per esser stato battezzato con un bicchiere d’aranciata.

- Brutti coglioni! La mia giacca nuova!!!!!!- sbraitò il ragazzo paonazzo, digrignando i denti e avvicinandosi ai due contendenti con fare pericoloso.

- Zitto, baciapiselli!- gli rispose Hanamichi stringendo il bavero della maglia di Kaede tra le dita.

Come al solito, anche Mitsui si era unito alla rissa, frenato a stento da Ryota e Kogure, che cercavano, invano, di far desistere l’ex teppista dai suoi propositi omicidi nei confronti dei compagni di squadra.

- Finitela, idioti!!!!- urlò la ragazza, ma la voce le morì in gola quando vide i progressi della lite.

Ryota, dopo l’ennesimo strattone da parte di Mitsui, era franato sul tavolo alle sue spalle, lanciando in aria i panini posati artisticamente su di esso, mentre Hanamichi e Rukawa, bombardati dalle cibarie, avevano risposto all’assalto agitando delle lattine di cola ed aprendo il fuoco contro gli altri.

In breve, la palestra dello Shohoku si era trasformata in un campo di battaglia, tra panini e patatine sparsi sul pavimento, innaffiato da cola e aranciata.

Un passo falso e Mitsui franò addosso a Kogure, che per sorreggersi, si afferrò ad un lembo della tovaglia, finendo per portarselo dietro, mentre Hanamichi, saltato alla gola di Rukawa, franava con lui sopra il tavolo su cui era stata posata la torta di Ayako. Le gambe del tavolo pieghevole si chiusero sotto il peso dei due ragazzi e la torta, per un non meglio specificato principio fisico, s’innalzò sopra le loro teste, volando letteralmente contro colei che l’aveva composta con tanto amore.

" Che bella…." Pensò Ayako, mentre il suo cervello associava a quell’improvvisato ed improbabile corpo volante la musica del Valzer Danubio Blu di Strauss.

Un nanosecondo dopo, la torta franò sul viso truccato alla perfezione della ragazza, ricoprendola per intero di panna, crema e marmellata di fragole.

- Grazie al comportamento di alcuni di voi…- sibilò Akagi con una vena che pulsava pericolosamente sulla sua tempia- la palestra dovrà restare chiusa per alcuni giorni. Frattanto, dovremo cercare un posto in cui poterci allenare, in vista del prossimo campionato invernale…-

- Hai già in mente un posto, Akagi?- chiese Kogure con voce esitante, rivolgendosi al capitano.

- No.- rispose questi incenerendolo con un’occhiata- Anzi, propongo che chi abbia causato tutto questo casino procuri all’intera squadra un posto dove allenarci.- concluse dando uno sguardo ai mentecatti che componevano le fila dello Shohoku.

Il silenzio calò sulle teste dei quattro ragazzi, che aspettavano con ansia la fatidica domanda che il Gorilla avrebbe posto loro al cento per cento.

- Chi è stato?-

Eccola, era arrivata, alla fine.

Hanamichi lanciò un’occhiata truce a Rukawa, il quale si era addormentato in piedi, la testa protesa verso il proprio petto; Mitsui ringhiava insulti fra sé e sé all’indirizzo dei pivelli con cui condivideva la maglia bianca e rossa, mentre Miyagi, le mani sui fianchi, indicava Hanamichi con lo sguardo.

- Chi è stato?- ripeté la voce di Akagi, con una nota rabbiosa nell’intonazione.

Silenzio.

- CHI… è…stato!!!!!!- ruggì il ragazzo scandendo bene le parole e stringendo i pugni lungo i fianchi.

- Hanamichi, chi altri ?- rispose l’ex MVP indicando il compagno con un movimento della spalla.

- Zitto, baciapiselli, sei tu che sei franato addosso a quattrocchi!- rispose Hanamichi rosso come un peperone- Io sono un genio!!! Chiaro, Micchi?-

- Devi portarmi rispetto! Sono un tuo senpai!!!!!- sbraitò Mitsui paonazzo.- E’ tutta colpa tua se adesso la palestra è inagibile!-

- Idiota!- disse Rukawa nel dormiveglia.

- Ha ragione, Hanamichi, per colpa tua la torta che Aya aveva fatto con tanto amore le è volata addosso…- intervenne Ryota.

- Già ma quella strega ce le ha suonate di santa ragione!!!!!- ringhiò Hanamichi indicando il compagno.

- Non osare parlare così della mia Aya!-

- Perché altrimenti che fai, tappo?-

- Idioti…- rincarò la dose Rukawa, la testa ciondoloni sul petto.

- Guarda che anche tu sei responsabile, Rukawa!- lo tirò in ballo Mitsui sbraitando come un ossesso.

- Giusto, la colpa è sua!- intervenne Hanamichi protendendo l’indice verso il ragazzo dai capelli corvini.

- E perché, di grazia?- chiese il diretto interessato emergendo dal proprio sonno.

- Perché esisti!- rispose Hanamichi esasperato dalla continua presenza del rivale.

In capo a due minuti, erano venuti alle mani, mentre Ryota cercava di trattenere per le spalle Mitsui.

Quattro pugni ben assestati del Gorilla e l’armata cercaguai desistette da ogni proposito bellicoso.

- Maledetti imbecilli!!!!!!- ruggì il capitano esasperato- Per punizione, pagherete voi la pulizia della palestra e tu, Hanamichi, troverai una palestra a pagamento dove poterci allenare! Mi sono spiegato?!!!!!!!!!!!!!!!-

- Pronto? Sì, vorrei sapere quanto costa affittare un campo da basket per quattro ore? COOOOOOSA?!!! Ah, certo…grazie mille… -

Hanamichi riattaccò sconsolato: era la decima telefonata che faceva per sincerarsi del costo dell’affitto di un campo da basket e i prezzi sparati dai vari gestori superavano notevolmente il budget stanziato loro dal preside.

Sospirò.

" Se non trovo un campo entro stasera, il Gorilla mi fa la pelle! Proprio adesso che Haruko ha accettato di uscire con me… Vorrei arrivare almeno a questo venerdì… o era giovedì? Dopo la partita con il Ryonan, in ogni caso, che è questo mercoledì… Ah, se solo Ayako non fosse incazzata nera con noi, adesso sarebbe lei a fare questa telefonata!!!!!" pensava il ragazzo sconsolato, grattandosi la testa.

Riprese a scorrere l’elenco telefonico, componendo l’ultimo numero di telefono presente sulla lista.

- Pronto? Tachibana? Buonasera, vorrei sapere quanto costa affittare un campo da basket per quattro ore… ah, siete pieni? Cosa? Sul serio? Benissimo, mi dica lei quando, allora… giovedì o venerdì… benissimo, la richiamo immediatamente per confermare. Buonasera!-

Compose il numero di telefono di Akagi alla velocità della luce, pregando che il Gorilla fosse in casa

- Casa Akagi, desidera?-

- Buonasera, signora, sono Sakuragi…C’è suo figlio?-

- No, mi dispiace, è andato a studiare in biblioteca. Se vuoi, posso farti richiamare appena rientra.?-

- No, signora, non si preoccupi, nulla d’importante. Arrivederci..- rispose Hanamichi riagganciando e preparandosi psicologicamente ad affrontare Ayako.…

Aprì l’agendina, accorgendosi di non avere il numero di telefono della ragazza, né tantomeno di sapere dove mai abitasse.

- Merda!!!!!- sbraitò il ragazzo lanciando l’agendina contro il muro.

" E adesso? Giovedì o venerdì? Ma venerdì non avevo l’appuntamento con Haruko? Sì, era dopo il compito in classe di matematica! Che è fissato per venerdì! Risolto tutto, come al solito….adesso prenotiamo la palestra o il Gorilla mi scuoia vivo!" pensò il ragazzo cercando di fare ordine nella sua testa bacata e componendo il numero datogli dalla palestra Tachibana.

Dopo una ventina di squilli a vuoto, una voce roca rispose dall’altra parte del ricevitore.

- Palestra Hikawa, buonasera.-

- Buona sera, mi chiamo Sakuragi e vorrei affittare il campo per questo giovedì pomeriggio…- disse il ragazzo tutto d’un fiato, stringendo nervosamente tra le dita il filo della cornetta.

- Un istante, prendo il registro e controllo…- fece la voce prima di eclissarsi e di lasciare il posto ad un suono di pantofole strascinate.

Hanamichi, intanto, attendeva impaziente che il vecchio con cui aveva parlato tornasse in fretta, in modo da togliersi quella rogna il più presto possibile.

" Maledetto Rukawa!!!- pensava frattanto il ragazzo- E’ solo per colpa tua che sono costretto a quest’umiliazione…."

Calciò una pallottola di carta presente sulla moquette beige di casa, osservandone la strana traiettoria impressagli.

" Però, a pensarci bene, il fatto che un innocente come me abbia accettato di sottostare a quest’ingiustizia non fa che tornare a mio vantaggio… ma certo!!! E’ anche da questo che si riconosce un Genio, un nobile d’animo!" si gongolava guardando il soffitto del corridoio.

- …occupato…-

-Prego?- fece Hanamichi tornando al presente richiamato dalla voce del vecchio, tornato all’apparecchio durante i deliri del ragazzo.

- Ma è forse sordo, figliolo?- chiese preoccupato l’uomo dall’altro capo del filo- Ho detto che il campo, per giovedì, è già stato prenotato..-

- E da chi?- ruggì Hanamichi stringendo con forza inaudita la cornetta nera tra le mani.

- Rukawa. Kaede Rukawa.- rispose l’uomo dopo aver consultato il registro.

" Maledetto bastardo!!!- pensò Hanamichi livido di rabbia- Mi vuoi fregare la ribalta anche in quest’occasione, vero? Deve aver fatto il mio stesso pensiero, il bastardo! Benissimo, che si abbassi pure e riconosca la sua colpevolezza!"

- Mi ha sentito?- fece spazientito il gestore della palestra.

- Sì, benissimo. Doveva essere proprio Kaede Rukawa a prenotare la palestra per giovedì, il mio doveva essere un controllo… Buonasera!- disse riattaccando il telefono per poi avviarsi verso la cucina. Si fermò a metà strada, colto da un’illuminazione improvvisa.

"Azz! E come ci arriviamo alla Hikawa?"

Fece dietro front e ricompose il numero.

- Buonasera, sono Sakuragi, vorrebbe essere così gentile da indicarmi la strada per raggiungere la palestra?-

" Certo che ce n’è di gente strana a questo mondo…" pensò il gestore guardando la cornetta del telefono.

La squadra dello Shohoku, orfana della propria manager, scese dalla metropolitana sacca in spalla e si diresse verso la fantomatica scuola media Hikawa, seguendo la piantina disegnata da Hanamichi.

- Ecco, ci siamo…- fece la testa rossa indicando un edificio fatiscente in fondo alla strada.

- Adesso si spiega perché il prezzo era così irrisorio…- commentò Mitsui inclinando la testa verso destra, con fare provocatorio.

- Paghiamo cinquemila yen all’ora, cosa pretendevi, eh Micchi?- ringhiò Hanamichi voltandosi verso il compagno.

- Avanti!- li esortò Akagi prima che i due venissero nuovamente alle mani.

Varcarono il cancello della scuola dirigendosi verso la palestra, una struttura prefabbricata che dominava il giardino. Il tetto di eternit verde, che si stagliava tra le fronde dorate degli alberi, sovrastava una struttura che aveva diverse primavere sulle spalle, come il bidello che stava spazzando le foglie morte davanti all’ingresso dell’edificio.

- Che significa?- chiese Akagi sentendo dei rumori familiari provenire dall’interno della palestra ed aprendo di scatto la porta scorrevole verde.

Una dozzina di ragazzi stavano allenandosi a pallavolo in quella che credevano fosse la palestra che avevano prenotato.

Un ragazzo, schiacciata una palla veloce, atterrò a terra con grazia e si diresse verso i nuovi arrivati.

- Scusate, ma voi chi siete?- chiese Akagi al ragazzo non appena questi si fu avvicinato a loro.

- Questo dovrei essere io a chiederlo a voi, non credete?- rispose il ragazzo accompagnando alle parole un ampio sorriso.- Comunque sia, sono Shiro Tamiya, il capitano della squadra di pallavolo del liceo Hatoyama. Posso esservi utile?-

- Credo ci sia stato un disguido…- disse Akagi imbarazzato- Noi siamo la squadra di basket del liceo Shohoku e abbiamo prenotato la palestra per tutto il pomeriggio…-

- Mi dispiace, ma siete in errore…- fece il ragazzo chiamando con un cenno la manager della squadra- La palestra l’abbiamo prenotata oggi, vero?- concluse rivolgendosi direttamente alla ragazza.

- Sicuro…- rispose questa, estraendo dalla tasca della propria tuta la ricevuta del pagamento effettuato- Vedete? Qui c’è il mio nome…-

- Non è possibile…- commentò Akagi leggendo la ricevuta portagli dalla ragazza.

- Che succede?- chiese Kogure preoccupato dal colorito cadaverico assunto dal ragazzo.

Akagi gli porse la ricevuta senza parlare: sulla copia per il cliente campeggiava il nome "Rukawa" assieme alla data odierna.

- Adesso capisco! Hanamichi, a che nome hai prenotato?- chiese Kogure sistemandosi le lenti.

- Era già prenotato….- rispose laconicamente il ragazzo.

- E a che nome?- insistette Kogure, mentre notava con la coda dell’occhio che Akagi iniziava a sbavare dalla rabbia.

- A nome di Rukawa, perché?- rispose il ragazzo stringendosi nelle spalle.

- Perché questa ragazza si chiama Kaede Rukawa… ed hanno prenotato per oggi anche loro…-

   
 
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