Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: MirkoCullen96    19/07/2010    7 recensioni
riprovo a pubblicarla in romantici ... la mia storia parla di Andrea, un normalissimo ragazzo 18enne che, volendo cambiare vita ed arrichhiarsi dopo la 1° prima guerra Mondiale, si trasferisce insieme all'amico in America. ma cosa succederà quando Andrea incontrerà la sua metà?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Buongiorno a tutti!!

Allora ... ciaoo .. emmm ... credo che dal mio nick name (MirkoCullen96) abbiate gia capito che io non visito molto spesso questa sezione di Efp ...

e non avete sbagliato!

Io sin da quando mi sono iscritto al sito, per la mia totale devozione per la Saga, ho scritto solo ed esclusivamente ff su Twilight.

Infatti è la prima volta che sviluppo una storia nella sezione originali! ihih^^

Emmm .... bè dato che è la mia prima FanFiction qui .... NON SCANNATEMI DOPO AVER LETTO IL CAPITOLO, vi prego!! ^^

Ora vi lascio alla lettura del capitolo!

ciaooo

Capitolo I


Non so cosa mi abbia portato a scrivere questa storia.

E soprattutto, non so cosa mi abbia portato a viverla.

La mia tragedia, perché non posso chiamarla vita, incomincia alcuni anni fa in Italia, il mio paese natale …


… - Andrea! Aspetta! - sentii una voce femminile e roca avvicinarsi a me. Mi girai e vidi mia madre. La persona che da sempre avevo amato più di altra cosa, mi stava venendo incontro, piangente e stanca, con quel suo fare così dolce. Le volevo troppo bene e pensare che avrei dovuto lasciarla … mi faceva male.

- Mamma … - dissi con gli occhi lucidi.

- Tesoro … sei sicuro di andare? Lo so che non è il massimo ma qui potresti anche … -

- sono sicuro mamma. - dissi interrompendola. - questo … non è il posto giusto per me. Ho bisogno di cambiare aria … - mi faceva male parlare così, ma io ero uno di quei classici ragazzi che non temeva di dire la verità. Sostenevo a pieno i miei diritti e pensieri.

- ma non c’è bisogno di andare fino in America! Non conosci neppure la lingua! E poi coi tempi che corrono come faremo a venirti a trovare ?!… e tucome farai a vinire a trovare noi?! Amore è appena finita la guerra! Facendo così ti metti in pericolo! - disse mettendosi in ginocchio e singhiozzando.

- mamma … nessuno può separarci. Non può farlo un intero oceano! E di sicuro non potrà farlo la guerra. Lo so che siamo nel 1918 … e so anche che ho appena compiuto 18 anni ma … non sopporto vedere la mia famiglia in miseria! Andrò in America e ritornerò con tutto quello che ci è mancato per anni, mamma! Fidati, ti prego. - in quei momenti pure a me scesero delle lacrime, lacrime interminabili e amare.

- Andrea …. - si limitò a dire.

- addio mamma - dissi mettendo sulle spalle lo zaino che avevo appena poggiato a terra. Lei mi guardava, ma i suoi occhi erano altrove. Li vedevo vuoti … spenti. Mi facevano quasi paura.

- Andrea, vieni?! - sentii la voce impaziente del mio migliore amico chiamarmi a squarciagola. Mi limitai a girarmi e fargli un piccolo accenno.

- ciao figliolo - mi disse alzandosi e dandomi un bacio sulla guancia. In quel momento sentii tutto di lei. La sua paura, la sua agitazione. Sentivo anche il suo respiro affannoso riscaldare la mia guancia e percepivo anche il battito del suo cuore. Forte ma allo stesso tempo debole come un ramoscello di ulivo in balia del vento assassino di una tempesta. Aveva tutta la fronte sudaticcia, in fondo come biasimarla? Eravamo in piena estate … a luglio e si moriva dal caldo.

Quando staccò le sue sottili labbra dal mio viso, mi prese una coccia di capelli e farfugliò qualcosa che non capii molto bene. Forse era una specie di preghiera nel dialetto del paese o forse stava semplicemente blaterando. Poi mi porse un foto. Era Padre Pio.

- portalo sempre con te. - disse seria.

- lo farò. - non sapevo più che dire. Mi mancavano le parole e così mi limitai a restituirle il bacio sulla fronte e poi andai verso il mio amico. sentivo il suo aguardo sulle mie spalle, ma non volevo girarmi, anche perchè sapevo che sarebbe stata un'altra fitta al cuore. volevo bene a mia madre, ma ora dovevo pensare alla mia vita, anche perchè sapevo che, prima o poi, l'avrei rivista.


***


Faceva caldo … troppo caldo. Per giorni aveva piovuto senza sosta e proprio quel giorno che dovevo partire, sembrava che il Sole e le nuvole si fossero messi d’accordo. Ogni grigia e minacciosa nube che fino a poche ore prima copriva il cielo della città di Castelleone, in Lombardia, ora si era fatta piccola e insignificante e aveva dato pieno spazio al Sole spargendosi a casaccio nel cielo limpido e sereno di quel 19 di luglio. Era appena passato il mezzogiorno e il sole picchiava sopra la mia testa dolorante. Addosso avevo degli stracci. Un camicia vecchia e larga di mio padre che era stata tagliata malamente per farla sembrare un specie di maglietta e un tovaglia marrone e tutta lisa cucita da mia madre che mi faceva da pantalone. I grossi scarponi che un tempo appartenevano a mio fratello, ora sembravano delle ciabatte tanto erano stati usati. Non indossavo neppure le calze, e quella mancanza mi fece uscire decine di vesciche sulle dita dei piedi doloranti.

“ma perché non mi sono tagliato i capelli?!” mi dissi passando una mano nella folta chioma castana.

- finalmente! Dai sbrigati che siamo in ritardo! - mi disse il ragazzo davanti a me.

- Saimo non siamo in ritardo … - dissi sospirando.

- e vabbè! Sbrighiamoci comunque! Il treno parte alle 15.00 abbiamo ancora tre quarti d’ora, dai! - disse incitandomi a seguirlo.

- e va bene!! - risposi scocciato e incamminandomi.

Con passo svelto passammo il grande arco che faceva da grande porta di entrata della piazza. Sotto i piedi sentivo le pesanti mattonelle del pavimento scosso del centro del paese. La Grande Guerra era finita da quasi un anno, ma il suo passaggio si intravedeva comunque sotto velo di “finta felicità” del paese. Ancora moltissimi negozi erano chiusi e, forse, non sarebbero mai più stati aperti. Io credo che la causa sia stata la mancanza di denaro. Quello ero sottratto a tutti ed era un lusso comprarsi una fetta di pane anche per i più nobili. Invece il governo ne aveva da usare come legna da ardere di soldi. Mi facevano schifo. Tutti quanti. Troppo ingordi per dare denaro e lavoro abbastanza per permettere alla popolazione di campare. Era per quel motivo che me ne volevo andare. Scappare da tutto quella falsità che regnava ai miei tempi. Molti ragazzi della mia età seguivano il mio esempio. Racimolavano qualche soldo facendo grandi sacrifici … e lasciavano quel bellissimo paese gestito cinicamente da dei pezzi di m***a. in America era tutto diverso … quante voci arrivavano fino a qui …

< < li non esiste guerra! > > < < li sono tutti ricchi! > > < < negli Usa c’è cibo e lavoro in abbondanza! > >

E chi non cedeva a queste diciture? Solo le persone più vecchie, o le più povere, che non potevano o non volevano lasciare la loro vita.

Mi venne una specie di magone a guardare la parrocchia del paese. Era praticamente stata rasa al suolo durante la Guerra e adesso tutti i cittadini stavano contribuendo a riportare al suo vecchio splendore la loro bella chiesa. Ma come si fa a distruggere la casa del Signore? Non lo sapevo neppure io … forse la corruzione che prosperava in quegli anni aveva corroso la buona volontà di ognuno.

Ma stava il fatto che io stavo per andare in America … stavo per diventare l’uomo più felice del mondo ... stavo per cambiare radicalmente la mia vita! E dovevo cancellare i brutti ricordi.

- chissà se la ci sono belle ragazze … - disse Saimo con aria pensierosa come se avesse sentito tutto ciò che avevo pensato.

Stava per iniziare una nuova avventura.


Non so che cosa centri questa immaginetta con la storia ma l'ho messa semplicemente come sipario xD è bella no??

Fine! bè, che ne dite? è così schifoso? ç_ç spero di noooo ... sigh ...sob. ... ^^

comunque spero con tutto me stesso che vi sia piaciuto almeno un pò!!

accetto tutti i tipi di recensione ... anche quelle negative, basta che non siano offensive ...

spero che recensirete in molti anche perchè sarei felice di rispondere personalmente!! ihih

Poi .... Pensate che dovrei continuare? no perchè se vedo che proprio non piace ... piuttosto lascio stare!!

ditemi che ne pensate!

ciaoo!!

  
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: MirkoCullen96