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Autore: samek    20/07/2010    10 recensioni
Robert e Jude provano, in privato, la scena della carrozza e del gilet.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, Yaoi
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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La portiera della carrozza si aprì all’improvviso, facendo sussultare Jude Law

Pairing: Jude Law/Robert Downey Jr.;

Fandom: Sherlock Holmes (2009) RPS;

Prompt: Carrozza @ 221B, Baker Street Table di holmes_ita.

Rating: Pg;

Genere: Introspettivo, Romantico;

Warning: Flash-fic, Slash;

Beta: Narcissa63;

Summary: Robert e Jude provano, in privato, la scena della carrozza e del gilet.

Note: E’ una Holmes/Watson travestita da RPS XD

Scritta per 221B, Baker Street Table di holmes_ita (il resto della mia tabella è qui), partecipa alla challenge “A tutto campo!” del Marauders Archive.

 

DISCLAIMER: Disgraziatamente Jude Lawe e Robert Downey Jr. non mi appartengono, e niente di quanto raccontato nella mia storia è realmente accaduto... o almeno credo.

 

 

In Carrozza

 

La portiera della carrozza si aprì all’improvviso, facendo sussultare Jude Law.

«Ti ho trovato, finalmente!», esclamò Robert Downey Jr., accomodandosi di fronte a lui «sono almeno dieci minuti che ti cerco, tra poco tocca a noi. Che ci fai qui?», domandò incuriosito.

«Mi serviva un posto tranquillo dove ripassare», rispose il collega, sventolando il copione. Era già vestito e truccato di tutto punto per interpretare il dottor Watson.

«E perché proprio la carrozza?», domandò l’altro, aggiustandosi la cravatta.

«Perché stavo rivedendo la scena che dobbiamo girare qui. Tu l’hai già studiata?», chiese Jude e l’amico annuì.

«Vuoi che la proviamo da soli?», propose Robert.

«Okay, dammi l’imbeccata», accettò grato, assumendo la posa imbronciata che il proprio personaggio doveva avere in quella ripresa.

L’amico ammirò brevemente quel repentino cambiamento d’umore. Gli venne quasi da ridere per l’espressione risentita e buffa assunta dal compagno; Judesey era proprio il partner ideale. Poi si concentrò, ed insieme recitarono il breve scambio di battute a proposito del gilet, dopodiché entrambi scoppiarono a ridere.

«Santo cielo, questi due si amano follemente, perché diavolo non lo ammettono?!» sbuffò Rob, cambiando posto ed accomodandosi accanto a Jude.

«Credo siano altrettanto follemente spaventati» ponderò quest’ultimo «Il dottor Watson adora Holmes, non riesce a negargli nulla, ma ritengo sia terrorizzato dai propri sentimenti… se ammettesse di amarlo, si ritroverebbe in suo totale potere, ancor più di quanto non lo sia già. Dev’essere spaventoso per un uomo orgoglioso ed abituato ad essere indipendente come lui. Con tutta probabilità, sposando Mary, spera di soffocare quei sentimenti» rifletté, cercando d’immedesimarsi nel proprio personaggio. Era una situazione più familiare di quanto volesse ammettere.

«E la mente analitica di Sherlock Holmes fa fatica ad accettare quelle emozioni, le respinge con forza e non riesce a fare nulla di più concreto che ostacolare Watson. Ammettere di essere geloso, equivarrebbe ad riconoscere di avere un cuore e di non essere solo un cervello pensante, darebbe all’amico un potere senza precedenti, che nessuno ha mai avuto su di lui», considerò, il nuovo volto dell’investigatore più famoso di tutti i tempi.

«Poi bisogna mettere in conto la legge. Dev’essere orribile sapere di poter finire a spaccare pietre per il semplice fatto di amare una persona del tuo stesso sesso. A lungo andare si comincia a vederlo come un crimine», aggiunse Law, allungando le gambe e posandole sui sedili di fronte.

«Non penso che quello sia un problema, casomai una comoda scusante. Spesso e volentieri se ne infischiano della legge. Credo, anzi, che nella loro ottica un simile pericolo possa rendere tutto più esaltante», Robert sorrise, allungando un braccio sulla spalliera della seduta, sino a circondare le spalle del collega.

L’amico scosse il capo. «Sono degli sciocchi, pensare che potrebbero essere così felici, se solo lo volessero!», i suoi occhi azzurri e limpidi s’incatenarono a quelli scuri e penetranti del partner, e si morse un labbro con un filo di disagio.

Era un argomento talmente delicato… all’improvviso non capiva più se stessero parlando dei personaggi o di loro stessi.

Da quando aveva conosciuto Robert, aveva completamente perso la testa, non si era mai trovato tanto in sintonia con qualcuno, prima d’ora, ed era una sensazione davvero bizzarra. Non capiva perché, ma quando erano così vicini provava sempre il fortissimo desiderio di avvicinarsi e toccarlo in qualche modo, fosse anche solo posandogli una mano su di un braccio o nell’incavo della schiena, e quando Robert gli cingeva le spalle si sentiva così ridicolmente bene..! Patetico – si disse – Jude sei proprio patetico.

Ma ci pensò l’oggetto delle sue elucubrazioni a riscuoterlo, perché d’un tratto si sporse e catturò la sua bocca, coinvolgendolo in un bacio che gli strappò un gemito sorpreso.

La sua intera presenza lo sopraffece e, per quanto Jude avrebbe voluto – dovuto! Accidenti, Robert era sposato… spo-sa-to! – non riuscì ad allontanarlo.  Il suo profumo – una qualche colonia costosa, mischiata all’odore del trucco ed a quello del tabacco – lo investì ed i suoi denti gli torturarono il labbro inferiore, istigandolo a reagire.

Così, l’interprete di Watson si aggrappò alle spalle di Holmes ed intrecciò le dita tra i suoi capelli. L’aria gli evaporò rapidamente dai polmoni ed un languore bollente gli scivolò dal ventre all’inguine.

«Ma… ma cosa… ?», ansimò, quando Downey gli permise di riprendere fiato.

«Volevo concedere a Holmes una rivincita su Mary», sogghignò quest’ultimo, senza fiato, e Law lo fissò per qualche attimo con espressione del tutto stordita, finché il significato implicito di quelle parole non raggiunse i suoi neuroni affaticati.

Un attimo dopo la bocca di Robert venne coinvolta in un nuovo bacio, della medesima intensità del precedente, e l’attore si ritrovò praticamente schiacciato sul divanetto.

«Questo per cosa?», domandò, afferrando l’altro per il bavero della giacca ed attirandolo ancora di più addosso a sé. Non aveva nessuna intenzione di lasciarselo sfuggire – non più.

«Volevo regalare a Watson il bacio che aspetta da tutta una vita», rispose Jude, specchiando il suo sorriso in quello del compagno.

Qualcosa gli diceva che la prossima ripresa sarebbe iniziata in ritardo.

 

FINE.

 

   
 
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