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Autore: Crazy_Me    20/07/2010    9 recensioni
Zacky ha un problema. Synyster viene ingaggiato per risolverlo. Ma riusciranno i nostri eroi nell'intento?
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Synyster Gates, Zacky Vengeance
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Attenzione: Premetto che non conosco la band, nessuno mi ha elargito il becco di un quattrino per scrivere tutto ciò, non intendo offendere nessuno, né dare prova veritiera del carattere di ciascuno dei componenti del gruppo e BlaBlaBla…

B
eers, Child and Fables



Synyster sbatté la porta d’ingresso, attraversò il corridoio e si sedette su una sedia in cucina.
- Perché mi hai chiamato? -
Davanti a lui un Zacky tutto agitato, con qualche goccia di sudore a imperlargli la fronte e due vistose occhiaie.
- Un demone , ecco il problema. –
- Non sapevo avessi un demone in casa. – Rispose il Gates, come se l’avesse preso seriamente.
- Nemmeno io, sai. Finchè mia sorella non mi ha scaricato per tre giorni mio nipote, uno stupendo bambino dalla faccia d’angelo, con enormi occhi verdi e un visino paffuttello…Ma no, mi sbagliavo. – Concluse, facendo una specie di sorriso nervoso.
- Quindi l’ insormontabile, orribile, impressionante problema sarebbe un bimbo? – Syn sorrise e scosse la testa.
Zack deglutì e sospirò, poi gli fece segno di seguirlo.
Lo portò in salotto e gl’indicò un bimbetto biondo di due anni al massimo, seduto al centro della stanza, a giocare con una pianta. Mi correggo: prima doveva essere una pianta, ora era solo un mucchio di pezzettini verdi tagliuzzati.
- E’ un bimbo, Zacky. – Il Gates alzò le spalle e le sopracciglia. – Fagli gnè gnè, dagli una palla e fra mezz’ora mettilo a letto. -
Zacky sapeva che il suo amico non avrebbe potuto capire. Perciò si armò di un barattolino contenente una strana pappa gialla, di un bavagliolo e di un cucchiaino, li mise in mano all’altro e lo spinse dentro la stanza, chiudendola a chiave.
- Tutto questo è ridicolo, Zack! – Urlò Syn da dietro alla porta.
Il ragazzo sbuffò e si avvicinò al bambino, che lo fissava sospetto.
- Lo zio Zackary esagera, non lo pensa veramente. – Gli disse con una vocina femminile e dolce.
Il bimbo rise e gattonò fino allo strano individuo che gli stava davanti.

5   M i n u t i   D o p o

- Zacky! Ti supplico, apri questa fottuta porta! – Syn aveva iniziato a picchiare i pugni contro il legno e a invocare il nome dell’altro chitarrista, che dopo pochi secondi lo fece uscire.
- Che ti avevo detto? – Disse l’altro, facendo uno sguardo da
avevo ragione io.
- Zacky, tu hai un demone in casa! – Esclamò il Gates, indicandosi e gesticolando. – Mi sono avvicinato, gli stavo per mettere il coso, cioè il bavagliolo attorno al collo, ma mi ha morso. Poi ho cercato di imboccarlo, ma mi ha prima tirato quella schifosa sostanza addosso e poi l’ha presa e me l’ha sputata! Allora l’ho preso in braccio e mi si è arrampicato addosso, mordendomi e graffiandomi con le sue unghiettine! -
- E’ per questo che ho chiamato te. – Spiegò l’altro, dopo tutto quel monologo.
- Beh, hai sbagliato persona! Chiama un’esorcista. – Rispose Syn, andando in cucina e prendendosi una birra dal frigorifero.
Era completamente inzuppato di pappa e nella sua maglietta grigia apparivano alcune sfilacciature.
- Proviamo con Matt. -
Zacky tirò fuori il suo cellulare e si passò una mano sulla fronte, pensando che quella era davvero la sua ultima spiaggia.
- Hey Zack. – Una voce prese posto ai fastidiosi tu tu del cellulare.
- Matt, grazie al cielo ci sei! Ho bisogno di te, vieni subito. -
- Certo, arrivo. Sei a casa? – Chiese l’altro, allarmato.
- Sì, sono a casa. Grazie ancora Matt, questo marmocchio mi sta uccidendo. -
Si sentì per un attimo il silenzio.
- Quale marmocchio? -
- Il figlio di mia sorella. Ti prego, è un diavolo! – Supplicò il chitarrista.
- Val, tesoro, arrivo! – Gridò l’altro, dopo aver allontanato un po’ il telefono. – Scusa Zacky, ma Valary mi ha appena ricordato che dobbiamo assolutamente andare a far spesa…sai, regali per Natale. –
- Natale? Ma siamo ad Aprile, Matt! – Sbottò Zack.
- Aprile? Ah beh, allora Pasqua. –
- Ma è già passata! -
- La prossima! -
Il ragazzo stava per protestare, quando quel rumore robotico lo invase di nuovo.
- Bastardo. – Sussurrò a denti stretti.
Syn lo guardò per un attimo.
- Niente? -
- Già. – Zack si sedette accanto a lui e gli fregò la birra di mano.
- Beh, io devo andare. – Syn cercò di alzarsi, ma l’altro lo tirò di nuovo giù.
- No, tu rimani qui e ti dirò di più! Tu andrai in quella stanza e porterai mio nipote qui, io lo terrò fermo e tu lo imboccherai. Ok? – Zack si alzò e mise le mani sui fianchi, come per sottolineare la sua autorevolezza.
- Per quale motivo, scusa? -
- Ricordi quel giorno in cui tu dovevi uscire assolutamente per quel concerto e io ti ho badato Pluffy per tutta la sera? Ecco, tu lo farai per questo motivo. -
- Ma Pluffy era un criceto e non l’hai badato! Ti avevo chiesto se potevi stare a casa perché quella sera sarebbe arrivato un pacco. -
- Beh, stessa cosa. -
Synyster sbuffò e si arrese. Con non pochi sforzi si alzò e raggiunse l’altra stanza, che gli ricordava tanto la Redrum di Shining, la stanza del male.
- Bene, Syn, affronta le tue paure. – Si ripetè mentre varcava la soglia.
Il bimbo era ancora lì, a giocare con il cucchiaino e a spargere viscidume ovunque.
- Bene, angioletto, adesso vieni con lo sconosciuto Brian. – Syn lo prese da sotto le ascelle e lo tenne lontano da sé, facendolo dondolare.
- L’hai preso? – Chiese Zack, ranicchiato dietro al tavolo della cucina.
- Sì, ora lo appoggiò qui. – Lo mise sul tavolo e l’altro chitarrista si avvicinò, con un cucchiaino e un’altra ciotola colma di cibo per marmocchi.
Syn ne prese una cucchiaiata e, con la presa ben salda sul cucchiaio, la mise davanti alla boccuccia di Josh, nome scritto sulla magliettina azzurra.
- Dai, bel bambino, apri la boccuccia e fai aaaaa! – Lo incitò Syn, con al fianco Zack che annuiva.
Ma Josh sembrava piuttosto lontano dall’aprire la bocca e mangiare quella pappa che gli volevano propinare a forza.
- Zackary, non apre la bocca. E se non apre la bocca non so che farci, a meno che tu non riesca a trovare qualche altro buco! – Disse Brian, girandosi piano verso l’altro e trattenendosi dall’urlare.
- Ok, aspetta. – Lo zio tappò il nasino al bimbo, che per respirare si vide costretto ad aprire la bocca. Prontamente Syn gli infilò il cucchiaino e gli fece mandar giù la sostanza.
Il bimbo rimase un attimo calmo e proprio quando i due pensarono di potercela fare, Josh iniziò a piangere e urlare.
- Oh cazzo. – Esclamò Syn, vedendo il bimbetto davanti a sé fare degli urli degni di Matt quando screama.
- Su, bello, non piangere. Il nonno Zacky adesso ti racconta una fiaba. Dai, sorridi! – Syn fece alcune facce buffe che peggiorarono la situazione, poi Zacky prese un libro di favole e lo mostrò al bambino, che si calmò.
- Come fai ad avere un libro di fiabe in casa? -
- Me l’ha lasciato mia sorella, insieme al nipote, compreso nel prezzo. -
Zack si sedette davanti al bimbo e Syn uguale, poi aprì il libro colorato pieno di figure e iniziò a leggere.
- Questa è la storia di una bambina dalla mantellina rossa, che tutti chiamavano Cappuccetto…- La storia proseguì per diverso tempo, finché Zack non si accorse che le ultime pagine erano strappate.
Il bimbo aspettò un attimo il seguito, che non arrivò, e fece una faccia triste, come se volesse ricominciare a piangere.
- No, adesso gli zii ti raccontano la fine. Vero Syn? – Chiese Zack, dando una gomitata al chitarrista mezzo addormentato.
- Eh? cosa? Ah sì, gli zii…No, ma che zii! Io non c’entro! – Aggiunse subito. – Allora Cappuccetto…Cazzo Zack, io non l’ho mai letta ‘sta fiaba. O forse non ricordo. -
- Nemmeno io, quindi inventa. – Zackary si schiarì la voce. – Cappuccetto sorrise alla nonna, che era pelosa e brutta, ma non aveva capito che la nonna non era…beh, non era la nonna. Continua tu, Syn. -
- Ehm…E allora prese una padella dalla cucina e cominciò a picchiare la nonnina, perché in realtà non era sua nonna e l’avevano adottata. Cioè, cazzo, quando hai 10 anni è un duro colpo. -
- Ma la nonna era campionessa di kung-fu e così fece a pezzi la nipotina. In senso figurato, eh. Perché loro si volevano bene, anche se avevano alcune divergenze riguardo i lupi. Cioè, Cappuccetto voleva sposare il lupo, ma la nonna bastarda non voleva. -
- Sì, capisci? Non è facile accettare che tua nipote si sposi a 10 anni?! Sono colpi duri. E poi con un lupo! – Syn si avvicinò a Zacky. – Ma che cazzo di famiglia disastrata aveva ‘sta bambina? -
- Taci! – Esclamò l’altro, continuando la storia. – Così Cappuccino Rosa prese la polverina magica che faceva ingrassare dalla tasca dei jeans e la lanciò addosso alla vecchia, che morì. No, anzi, svenne! Sì, insomma, poi con un po’ di palestra si riprese, eh. -
- Ma comunque arrivò un cacciatore, perché aveva sentito le due litigare e non riusciva a farsi i cazzi suoi, così era entrato. Quando la cosa, cioè la bambina, lo vide, se ne innamorò e vissero per sempre felici e allegri, in un castello con i sette nani. -
- E il lupo gli fece causa per danni morali. Fine. – Zack appoggiò il libro sul tavolo e osservò l’espressione confusa di suo nipote, che sembrava più voglioso di strillare di prima.
Josh, infatti, si rimise a piangere e toccò il libro come per dire che voleva sentirne un’altra.
- Dai Syn, dobbiamo inventarci qualcosa. -

3  O r e  D o p o


- E il topolino insulso di nome Johnny venne mangiato da Jimmy, il gatto malvagio, che però fece un indigestione di peli e risputò il topo. Così i due emigrarono lontani e non si videro mai più e…beh sì, fine. -
Zacky andò a prendere un bicchiere d’acqua.
- Syn, non ce la faccio più! Sono le 20.00 e questo non ha sonno. Fino a domani non resisto. -
- Lasciami andare a casa. – Brontolò l’altro, speranzoso.
- Non mi abbandonare, ti prego. – Zack si lasciò cadere di nuovo sulla sedia.
- Ok, senti, mettiamo su un cartone animato. Che ne dici? -
- Giusto! Bella idea! -
Il più basso andò a cercare tra i suoi dvd e tornò con in mano Saw.
- Cosa? Saw da far vedere a lui? Ma sei impazzito o cosa? -
- Non ho trovato altro! C’èra anche Omen Il Presagio, ma è una pizza quel film! -
I due furono costretti a improvvisare, iniziando così a fare strane mosse in giro per la stanza e a proiettare strane ombre cinesi sulla parete.
Ma il bambino iniziò a urlare, spaventato da quelle figure e il sottofondo dei due ragazzi che facevano buffi versi.
Intanto il campanello suonò.
- Vado a vedere chi è, tu tienilo impegnato. -
Si diresse verso la porta di casa e mezzo addormentato aprì.
- Ciao fratellone! – Esclamò una ragazza bionda, entrando.
- Juliet? Sei davvero tu? -
- Sì…- Rispose la ragazza, incerta. – Sono venuta a prenderlo prima. Spero non ti dispiaccia. -
- Cosa? No! Voglio dire, ha bisogno della sua mamma! – Zack chiamò Syn, che portò il bimbo e il libro di fiabe.
- Grazie ragazzi, allora. A presto. -
- Ma anche no. – Borbottò il chitarrista più alto, sorridendo.
Non appena Juliet fu uscita, i due andarono a sdraiarsi sul divano e si addormentarono all’istante.

Driiiin Driiiin     Driiiin Driiiin
Zack aprì un occhio, poi l’altro e infine mise a fuoco davanti a sé.
Il cellulare gli squillava.
Lo prese fuori dalla tasca dei pantaloni e rispose con voce assonnata.
- Sì? – Sbadigliò.
- Ciao fratellone, sono Juliet. Scusa, ma ho un problema e non so a chi lasciare Josh. Non è che potresti tenermelo tu? -
- No, mi dispiace... –
- Perché non puoi? – Chiese la ragazza, sospettosa.
 Zacky era nel panico.
– Beh, perché…- Fece una pausa. – Perché oggi sono impegnato per le compere di Pasqua. Lo so che è già passata, ma è per la prossima. -



Spazio Autrice:

Non so il motivo per cui io sia particolarmente ispirata nello scrivere cazzate e, sinceramente, non so nemmeno spiegare perché prenda di mira soprattutto gli A7X. xD
Tutto ciò che posso dire è che questa cosa mi è uscita all’improvviso dai meandri del mio unico neurone e ho sentito il bisogno di condividerla con voi, postandola. xD
Che dire?
Spero vi abbia fatto almeno sorridere, altrimenti grazie lo stesso per aver letto u.u


Crazy_Me

 

  
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