Era un giorno comune, uno come tanti. Sveglia
alle sei in punto, alzata, vestita, truccata, piastrata e pronta per la solita
scuola…. Dopo i soliti occhi-da-cerbiatto-bastonato, a mia madre per evitare la
fatica degli auto e del treno, montammo sulla nuova pandina, uscimmo da casa.
Arrivati davanti al istituto
mia madre assunse la sua tipica posizione da “ ti devo parlare e non hai vie di
uscita” sbuffando mi misi comoda e guardai l’orologio le 7.55,ciò vuol dire che
ha massimo quattro minuti per la solita “chiacchierata sui ragazzi”, fatto il
sorrisino seguito da uno sguardo compiaciuto, mia madre iniziò – Amore, sai che
io e tuo padre abbiamo avuto dei problemi ultimamente…- speravo tanto fosse la
chiacchierata sui ragazzi e invece, ora ricomincia con il solito bla bla bla
mattutino sui suoi problemi con papà, ha proprio deciso di rovinarmi il primo
giorno nel terzo superiore – …ed è per questo che abbiamo deciso di prenderci
una pausa- spalancai gli occhi e vidi mia madre con uno sguardo afflitto, presi
un respiro profondo, sentivo un nodo alla gola, stavo facendo per uscire per
non far vedere a mia madre quanto ne soffrissi, come sospettavo la sua
“chiacchierata” non era finita e così mise le sicure, ri-sbuffai e quando fu
sicura della mia attenzione, ricominciò- quindi ho deciso di partire con tuo
fratello…- la interruppi- per dove?- sbuffò perché non le davo il tempo di
finire il suo discorso – adiamo in
Francia da tua nonna- a quelle parole mi sentii morire dentro, si sarebbe
portata via il mio fratellone, la mia ancora quando lei e mio padre litigavano,
l'unico che mi è stato sempre vicino, non riuscivo neanche a parlare o forse
non volevo perché avevo paura che la voce suonasse triste e spezzata, sentendo
che non rispondevo continuò- ..non né dobbiamo discutere proprio adesso, né
riparleremo sta sera a casa con tuo..padre- ci avrei scommesso papà non lo
sapeva... lui non avrebbe mai permesso una cosa del genere. Con un bacio sulla
fronte e un abbraccio, non ricambiato, mi liquidò mettendomi dieci euro in mano
per il pranzo.
Percorsi tutto il corridoio
correndo e non fermandomi neanche quando Marika, la mia migliore amica, mi
chiamò. Arrivata in bagno piansi tutta la rabbia che avevo dentro, finchè non
arrivai al punto di non riuscire più a versare lacrime, guardai il cellulare e
mi accorsi che avevo 3 chiamate perse e un messaggio, calcolando che erano le
8.25 considerai l’idea di andare giù a prendere una camomilla, di accendermi
una sigaretta e di entrare in seconda ora, almeno mi sarei calmata e resa per
lo meno presentabile.
Arrivata in cortile accesi la
mia Camel light e presi il cellulare per leggere cosa voleva Marika: No dico
buon giorno anche a te… Mi dici che è successo?
Come al solito la mia
adorabile e comprensiva amica si stava preoccupando per me:
Buon giorno tesoro scusami ma
è successo un casino e mia madre vuole portarmi via mio fratello
Già immaginavo la sua
risposta, era molto affeziona al mio fratellone:
Cooooooooooooooooooooooosa??
Spensi la sigaretta e mi
firmai la giustifica, salendo le scale mi accorsi dell’arrivo dei primini…tzè
bambocci. Arrivata in classe chiesi scusa per il ritardo alla Russo, la nostra
severissima prof. di Italiano, anche se questa volta aveva tutte le ragioni per
essere arrabbiata dato che era il primo giorno di scuola e già mi ero
collezionata un ritardo, presi il registro e dopo la solita ramanzina della
vice preside sui ritardi mi rispedì in classe con il suo solito “ spero non ci
sia una prossima volta Santini”.
Arrivata in classe mi accorsi
subito che le “pink & stupid” erano state tutte bocciate tranne Maria(
forse l’unica che aveva un po’ di cervello in mezzo a tutto quel rosa), poco
male, almeno non dovevo subire le loro critiche sui miei vestiti assolutamente
out.
-Santini, ti sei incantata?-
uff primo giorno di scuola iniziamo bene – No. Mi scusi prof.- presi il mio
solito posto al primo banco vicino a Marika che mi fece uno sguardo
interrogativo in cerca di risposte, la liquidai con un “ne parliamo dopo”.
La seconda e la terza ora
passarono velocemente, fino al suono della ricreazione, come al solito io e
Marika ci alzammo per andare fuori, ma appena uscite dalla porta della classe
passarono le pink, che con due metri di gamba lampadata e con un tacco dodici
ci si piazzarono davanti – Jenny, ehm…cara- leccaculo, cosa le serviva ora??-
dimmi Missy…-risposi decisamente seccata- No niente, mi chiedevo solo se… bè
ecco…-
-Missy non abbiamo tempo da
perdere…- disse Marika palesemente scocciata..-Va bene, capito arrivo al punto…
essendo la vostra ex-capoclasse, ero a conoscenza che quest’ anno doveva
arrivare un nuovo compagno…- rovistò all’interno della borsa e tirò fuori un
bigliettino a un lato c’era la forma di un bacio color rosso ( probabilmente si
era messa il rossetto e l’aveva fatta lei), in alto al centro c’era scritto
“chiamami ;*” con sotto il suo numero-…e ho visto una sua foto e sai com’è…- e
ti pareva un uomo al giorno toglie il medico di torno – si si come no… ho
capito. Ma quando dovrebbe venire ‘sto tipo?- chiesi io molto delicatamente…
-Non so, credo domani…-bene
neanche lo conoscevo già lo odiavo- oooh Jenny tu neanche lo immagini…- Marika
si avvicino al mio orecchio e mi bisbiglio un “e ti pareva” -…sarà il più bello
di tutta la scuola, sai, come ti dicevo ho visto una sua foto, e ti posso
assicurare che piacerà anche a te che…-bla bla bla – si si va bene ora vado è..
ciao- Finalmente libere dalla “capa” della pink io e Marika scendemmo per la
tanto attesa sigaretta e per l’immancabile momento-gossip con Melissa.
Sara's space
Salve a tutti mi chiamo sara e questa è la mia prima fanfic. Spero piaccia a qualcuno se così non è fatemelo sapere e io provvederò subito
BACIO