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Autore: PattyOnTheRollercoaster    23/07/2010    2 recensioni
Questa storia parla di me. Di Ray. Di Gerard e Bob. Di Mikey e di Frank. Parla anche di Lyn, di Alicia, di Brian e di Jamia. Parla di un bambino. E parla di un padre. Ma soprattutto, parla di cambiamenti. Dei cambiamenti che arrivano imprevisti, e che capovolgono il mondo intero di una persona. Questa storia parla di me, e dei miei amici. E di come abbiamo passato assieme il tempo che avevamo...
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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20.An Innocent idea

C’è una cosa più forte di tutti gli eserciti del mondo, questa è un’idea il cui momento è ormai giunto.
Victor Hugo

Frank.
Chiusi la chiamata. Avevo parlato per quasi un’ora credo, ma dopotutto ero giustificato: era Jamia. Come diverse altre volte stava gestendo praticamente da sola la Skeletron crew, ma era comunque una bravissima amministratrice.
Quel giorno avremmo fatto un altro concerto, erano passati circa quattro mesi dal primo, e avevamo già fatto tutto il nord e il sud America. Eravamo in Europa. Avevamo suonato in Inghilterra, Italia, Germania, Belgio, Russia, Svizzera, Paesi Bassi e Grecia, e avremmo fatto due tappe in Francia. Il giorno prima a Parigi e quella sera nella zona della Provenza. Era un bel posto, davvero. Pensai che avrei voluto portarci Jamia, magari in vacanza.
Il concerto fu bellissimo. Mi stancai a morte, ma i ragazzi francesi erano davvero dei grandi. Avrei dato un bacio a tutti se non fossero stati così tanti. Era bello essere lì in quel momento.
Dopo il concerto andammo a mangiare, perché avevamo mangiato poco a cena e avevamo una fame cane. Andammo in una pizzeria piccola, ma piena di persone. La mia teoria è che se c’è tanta gente allora il posto è buono, per forza! E’ una questione di logica, anche se Gerard non mi crede.
Avevamo appena ordinato che mi alzai. “Devo andare in bagno” dissi.  Una volta lì mi fermai davanti al lavandino e mi guardai un po’, facevo spavento: era l’effetto del tour. Stanco morto ogni sera, energie zero se non per le due concerto. Ad un tratto vidi una ragazzina che infilava la testa dentro al bagno.
Le sorrisi e dissi in Inglese: “Questo è il bagno degli uomini”.
Lei, diventando rossa all’improvviso, entrò e disse con uno strano accento e con la erre moscia: “Scusami, è che volevo chiederti una cosa”. Doveva avere si e no quattordici anni.
“Si?”.
“Tu sei uno dei My chemical romance?”.
“Si, sono Frank” dissi tendendole la mano.
“Piacere, io sono Sophie” disse stringendola mollemente. “So che avete fatto un concerto questa sera, ma i miei genitori non mi hanno fatta venire”.
“Ne faremo altri, non preoccuparti” le dissi.
“Lo spero. Mi piace molto il vostro nuovo album, è bello. Anche la copertina è bella e i disegni che ci sono dentro sono fatti benissimo” disse lei con un sorriso a trentadue denti e due fossette sulle guancie.
“Li ha fatti un’artista di grande talento” dissi io con nostalgia.
“B’è … è stato un piacere averti incontrato Frank” disse. E, veloce com’era apparsa, scomparve.
Io tornai dagli altri, rimuginando per i fatti miei. Ci pensai molto nei giorni che seguirono, soprattutto quando fummo sul volo che ci avrebbe riportato a casa: moltissime persone ci avevano detto che i disegni di quell’album erano molto belli. Più belli di The black parade, migliori di molti album di altri artisti che erano usciti nello stesso anno. Alcuni avevano anche notato che i disegni che avevamo utilizzato per il primo video promozionale erano dello stesso tipo di quelli dell’album, e molti avevano ipotizzato che si trattasse dello stesso autore.
Mi venne però da pensare che l’unica cosa che c’era scritta sull’album era il nome di MJ. Tutto qui. Ma la verità era che lei aveva fatto molto di più per quell’album.
Non ne parlavamo mai, soprattutto con Ray, ma tutti sapevamo che conoscere MJ ci aveva segnato. Lei era una persona così speciale che non potevi conoscerla senza essere affascinato da lei, senza essere contagiato da quel suo perenne ottimismo, dal suo modo di essere. Tutti avevamo tratto qualcosa di speciale da lei, nonostante lei stessa fosse piena zeppa di difetti e di problemi, come tutti del resto.
Ma non le avevamo dato nulla in cambio.
Non appena fummo tornati a casa la prima cosa che feci fu di andare da Jamia, e insieme passamo una serata memorabile. Il giorno dopo mi svegliai tardi, da solo nel letto. Quando Jamia mi vide sveglio, dopo aver messo la testa dentro alla camera da letto, mi disse di scendere per la colazione.
“Ti ho preparato la cioccalata” disse.
“Davvero?” e mi catapultai giù dal letto.
“Anche se è davvero un po’ tardi per berla” disse, ma prima che potesse dire altro io ero già in cucina. Credo di esserne dipendente: la cioccolata è la mia droga.
Bevvi un lungo sorso di cioccolata calda. “Ah! Buonissima!” esclamai.
“Oggi devo andare alla Skeletron per incontrare George Westings, ti ricordi di lui?” mi disse Jamia versando dello zucchero nel tè.
“Lo scrittore?” chiesi.
Da un paio di mesi avevamo deciso di pubblicare libri con il marchio della Skeletron crew, e l’idea stava facendo successo, considerato che avevamo già tre possibili autori e che il progetto era nato un mese fa. L’idea era stata di Jamia, diceva che durante il tour lei si annoiava quando era a casa da sola e leggeva un sacco, così aveva proposto l’idea agli altri.
“Vuoi venire anche tu?”.
“No, devo parlare con Brian di una cosa” dissi. E infatti uscii e chiamai gli altri mentre ero in macchina. Diedi loro appuntamento allo studio e chiamai anche Brian.
Non appena fummo tutti lì dissi loro la mia idea. Ne furono entusiasti, ma Brian ci sbatté in faccia la realtà, come sempre era lui che vedeva il lato pratico delle cose. Era un ottimo manager.
“Io sono d’accordo ragazzi però, lo sapete, non sono io a decidere. Per fare una cosa così ci vuole del tempo e dei soldi anche”.
“Sarà un’edizione limitata!” esclamò Gerard. “E se servono dei soldi ce li posso mettere io”.
“Si, io pure!” disse Ray con enfasi. “Credo che a nessuno di noi dia fastidio dare un po’ di soldi per questo, no?”.
Ci guardammo tutti e annuimmo. Brian ci pensò su un’attimo, lo sguardo perso nel vuoto. “Vado a parlarne con quelli che decidono. Sapete che è tutto grazie a loro”.
“Seh” disse Bob. “Buona fortuna”.
Brian si alzò, e noi rimanemmo a rimuginare. Ad un tratto chiesi: “Ma vi pare sul serio una buona idea?”.
“Certo!” disse Mikey sicurissimo. “E’ forse l’unica cosa su cui non ho obiezioni” disse ridendo.
“Si, infatti. Se è d’accordo lui vuol dire che è un’idea fantastica”.
“Quando l’ho detto a Brian ho pensato che mi avrebbe ucciso. Avete visto la faccia che ha fatto? In fondo è un’idea innocente. Non è proprio detto che si realizzi” dissi.
“Se il problema sono i soldi, comunque, io ce li metto volentieri. Se lo merita” disse Bob. “Dovremmo fare un’altra copertina”.
“Abbiamo ancora tantissimi dei disegni di MJ nel computer, nonostantene ne manchino alcuni” disse Mikey rivolgendo uno sguardo acido verso suo fratello. “Non ci vorrà niente a sceglierne altri, ce ne sono talmente tanti”.
“So già cosa sarà la copertina” disse Gerard. Tutti lo guardammo. “Sarà il disegno che mi ha regalato, quello della donna solitaria”.
“Non l’ho mai visto” disse Ray.
“Io sì” disse Mikey. “E’ bello. Mi piace come copertina”.
“Potremmo anche mettere una foto alla fine” proposi.
“Sarebbe più bello un’autoritratto, ma non saprei se ne ha” fece Gerard.
Intervenne Ray: “Credo di avere ancora qualche disegno in casa. Posso controllare quando torno”.
“Va bene. Allora … nuova coperina ce l’abbiamo,” ricapitolò Mikey, “abbiamo probabilmente un disegno o una foto da mettere alla fine, abbiamo un sacco di disegni per le altre pagine del libretto … manca qualcosa?”.
“Dovremmo scrivere qualcosa” disse Bob.
“Giusto” dissi io. “Faremo come al solito una pagina con i ringraziamenti e poi un’altra dopo la foto”.
In quel momento arrivò Brian, che ci guardò con un gran sorriso. “Perfetto!” esclamò Ray saltando in piedi. “Vado in casa a vedere se trovo il ritratto, o al limite una foto”.
“Ti aspettiamo. Non ci mettere tanto!” gli gridai dietro.
Ero contento che la mia idea fosse stata accolta. Sarebbe stato magnifico.





Salve a tutti! ^^
Questo capitolo è molto corto, lo so, e a dirla tutta nemmeno troppo bello :S Spero solo di avervi messo un po' di curiosità addosso per il prossimo e ultimo capitolo :)
Un grazie a tutti coloro che leggono la storia, sapere che siete lì anche se non lasciate una recensione mi fa molto felice :)

jessromance: ciao! Oddio anche io vorrei trovare uno uguale a Quinn! XD Mi spiace ma hai sbagliato, il punto di vista del prossimo capitolo non è di Ray, perchè il suo è già venuto (subito dopo la morte di MJ, il capitolo che s'intitolava My beautiful creature is gone). Spero che tu stia passando buone vacanze! Un bacio ^^
P.S. Complimenti per gli esami :)

ioamolacocacola: ciao! :D Spero che questo capitolo da parte di Frank ti sia piaciuto, anche se è un po' corto :S Oddio adesso che so che lo aspettavi sono curiosa di sapere cosa ne pensi! O.O Sono contenta che gli aforismi ti piacciano, cercarli è stato divertente, e in alcuni casi faticoso! XD Eh, ho già spiegato perchè non ho postato per un po'. Si, probabilmente nemmno io guardaerei più gli aggiornamenti se qualcuno si fermasse così tanto! XD B'è, grazie mille della recensione, ciao :)

Patty
   
 
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