Anime & Manga > Il grande sogno di Maya
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Autore: Carrie_brennan    23/07/2010    4 recensioni
Seguito di "Si sistemerà tutto". Masumi e Maya si sono dichiarati sotto le luci e i colori dei fuochi d'artificio. Cosa succederà adesso? Come sistemeranno le cose?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Masumi Hayami, Maya Kitajima
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PARTE PRIMA


Forse è questo che si prova quando si nuota in acque profonde.
Suoni o rumori appena percepibili, come se tutto fosse ovattato, colori sfocati, movimenti rallentati. Il bacio di Masumi aveva annullato tutto lo spazio circostante, azzittendo anche i suoi pensieri. Esisteva solo il contatto accogliente delle sue labbra, il tocco della sua lingua, la pressione del suo corpo, la percezione delle sue dita lungo la schiena. Erano sensazioni completamente nuove per lei, e il ricordo del bacio della sera precedente, che l'aveva lasciata sorpresa e confusa, ora riaffiorava, ma si arricchiva di altre e più intense sensazioni. Nulla di comparabile a qualunque altra sua esperienza, nulla che la sua immaginazione di attrice avesse potuto tentare di emulare.
Forse è questo che si prova quando si emerge da acque profonde.
Aprire gli occhi e trovare l’altro, con il mondo che ritorna prepotentemente a definirsi intorno a te, però nello stesso tempo presentandosi diverso, più vivido, più caldo, senza il manto di solitudine che ingrigiva il cielo.
Ora stare lì, tra le sue braccia, dopo che entrambi lo avevano tanto desiderato, dopo che entrambi avevano creduto di essere preda di una pazzia irrealizzabile, le sembrava la cosa più giusta del mondo.


Masumi si staccò lentamente, riluttante. La guardò e non riuscì a trattenere un sospiro. Non avrebbe mai voluto staccarsi da lei, dalle sue labbra morbide, dal suo sapore. Ma era stato tutto molto improvviso, due giorni frenetici che avevano rivoluzionato la loro vita. Voleva guardarla negli occhi per leggere i suoi pensieri.
"Masumi.."disse timidamente Maya
"Si?"
"Oggi non finiremo col litigare, vero?"
Lui rise, di una risata leggera, priva di nuvole.
"Spero di no" e le accarezzò di nuovo la guancia, non voleva staccarsi da lei, anche solo un piccolo contatto era sufficiente.
"Peccato.."disse lei, serafica
"Ma.."lui sembrò indispettito, si appoggiò al davanzale e l'attirò a se. Le mise una mano tra i suoi capelli ribelli, che aveva sempre amato.
"Magari qualche volta potremo litigare lo stesso, cosi per scherzo" disse lei, gli occhi luminosi e birichini.
"Già ti mancano i nostri bisticci, vero?"
"Un po'.. ma preferisco questo.." si alzò sulle punte e lo baciò sulle labbra. Lui fu per un secondo sorpreso, poi le circondò di nuovo la vita e l'attirò a se.
"Anche io.." le disse sulle labbra. E riprese a baciarla.


"Sono terminati, vero?"
"Cosa, Maya?"
"I fuochi d'artificio.."
"Si..” Masumi spostò lo sguardo e si mise in ascolto “In effetti si”
Maya fece un piccolo sorriso, abbassando lo sguardo.
"Che sciocca.. non me ne sono neanche accorta. Forse perché..non sono ancora terminati..qui"
e si poggiò la mano sul petto, all'altezza del cuore
Masumi la guardò con tenerezza infinita.
"E’ vero Maya, neanche per me sono finiti.." e la spinse gentilmente fino a farle appoggiare la testa sul suo petto.
"Li senti?" le disse con dolcezza
Maya avvicinò l'orecchio acuendo l'udito, per cogliere i battiti del suo cuore
"Oh.."disse solo "Si..e se chiudo gli occhi posso immaginare anche tutti i loro colori, sono i colori dell'arcobaleno.."
Lui cercò i suoi occhi
"No, Maya..l'arcobaleno è il tuo mondo"
"Lo è solo perché ci sei tu Masumi, perciò è anche il tuo mondo"



"Maya il tuo viso è ghiacciato..sei anche senza giacca"
"Oh..non ci ho fatto caso, è che quando mi hai chiamato ho pensato solo a correre da te.."
Masumi torna ad avvolgerla con le sue braccia
"Maya.." sospirò il suo nome e le baciò la fronte "Ascoltami..purtroppo dobbiamo andare via dal teatro, però sarebbe meglio non uscire insieme.."
Lei lo stringe un altro po', il viso affondato nel suo petto
"D'accordo, andremo via uno alla volta allora.." una sfumatura rassegnata nella voce
"Si, Maya.."
"Quindi..ci..ci vedremo domani?" chiese esitante.
Masumi le sollevò il viso cosi da poterla guardare
"Se anche a te non dispiace potremmo vederci più tardi.."
"Davvero?" i suoi occhi erano di nuovo accesi
"E mi racconterai anche di oggi? Non ho ben capito cosa è successo.."
Lui rimase un po' in silenzio. Il suo istinto innato di proteggerla gli aveva tolto la voce, non voleva darle preoccupazioni, non voleva che venisse a sapere della meschinità delle persone che li circondavano, dello squallore del suo ambiente con cui da sempre doveva rapportarsi.
"Masumi.." lo chiamò, in attesa. I suoi occhi erano decisi, lo sguardo intenso. Gli passarono nella mente tutte le difficoltà che quella ragazzina aveva dovuto affrontare, al coraggio che aveva avuto, ma anche alla purezza e spontaneità che era riuscita a preservare. Era una ragazza forte, come poteva dimenticarsi di questo? Da cosa poteva difenderla che non avesse conosciuto già? L’invidia delle altre attrici, il dolore della perdita, la precarietà del non sapere cosa l’aspettasse il giorno dopo, i sacrifici e le prove estenuanti. La solitudine. Era coraggiosa la sua Maya, l’amava anche per questo.
"Si, Maya ti racconterò di oggi, e poi abbiamo tante cose da dirci, cose da spiegare, decisioni da prendere..bhe, magari non parleremo di tutto stasera" e risero, insieme.
"Si..e poi cosi potremo stare un altro po' insieme"
Lui annuì, allargando il sorriso
"Lo desidero tanto Maya.."

Si diedero appuntamento nel piccolo ristorante dei Nakamura, poco distante dall’abitazione di Maya. Un luogo pubblico ma discreto. E sapevano che i Nakamura, che Maya conosceva da tanti anni, gli avrebbero garantito la privacy necessaria. La rottura con Shiori non era ancora pubblica, e Maya era sotto i riflettori per la Dea Scarlatta. Meglio non rischiare.

Maya era giunta al locale in taxi, accompagnata da Hijiri. Quando era salita sulla vettura, inizialmente, si era sentita in imbarazzo nell’incontrare lo sguardo del signor Hijiri. Si rendeva conto che l’uomo si era sicuramente fatto delle idee su come fossero andate le cose tra lei e Masumi, e questo la metteva a disagio. Ma poi ripensò a quanto aveva fatto per loro due, a quello che aveva rappresentato per la loro storia. Aveva mantenuto vivo quel filo sottile, eppure così resistente, con fedeltà, discrezione, e, ne era certa, affetto.
“Le è piaciuto il regalo del suo ammiratore, Maya?” Hijiri, mantenne il suo sguardo avanti a se, probabilmente consapevole dell’imbarazzo della sua giovane protetta.
Lei trasalì sentendo la sua voce, poi sembrò recuperare la calma.
“E’ il dono più bello che io abbia mai ricevuto, signor Hijiri”
Al sentire quelle parole Hijiri sorrise, commosso.
L’auto si fermò, dopo pochi istanti, davanti il ristorante e i due si congedarono.
Si scambiarono un sorriso, con complicità. Sapevano entrambi che non era dei fuochi che avevano parlato prima, ma di un dono molto più prezioso.

Masumi giunse nel locale dopo circa mezz’ora dall’arrivo di Maya. La signora Nakamura lo accompagnò gentilmente in un angolo tranquillo del locale, c’erano pochi clienti, quasi tutte famiglie, il clima era sereno. Maya, di spalle, non lo vide arrivare e si accorse della sua presenza solo quando si sedette, sul divanetto di fronte a lei.
“Ciao Maya, scusami per il ritardo”
Lei rimase in silenzio, un po’ a disagio. Stava per dire qualcosa quando la signora Nakamura si avvicinò per prendere le ordinazioni. Si confrontarono un po’ sul menù e ordinarono. Masumi le chiese se aveva parlato con i Nakamura, e lei rispose raccontando le cose che aveva detto loro, di quello che era successo in quei due giorni, ma soprattutto aveva cercato di far capire loro quale era la loro storia. Mentre parlava Masumi si rilassò un po’, aveva avvertito tensione da parte sua appena era arrivato, forse lei aveva ripensato ai fatti successi e si era pentita di qualcosa? Forse aveva corso troppo? Lei gli chiese di raccontargli chi si nascondeva dietro il furto della sua borsa. Quando sentì che si trattava di Shiori, Maya fu molto sorpresa.
“Non pensavo che la signorina Shiori fosse una persona capace di fare cose del genere, pensi che lei..lei mi avrebbe fatto del male se ci fossimo incontrate oggi?”
“Non lo so, Maya, e preferisco non saperlo. E’ molto meglio che sia andato tutto così”. Lei annuì, poi chinò leggermente la testa, a Masumi parve di vederla diventare improvvisamente triste.
Lui si protese sul tavolo, verso di lei
"Cosa c'è, Maya? Mi sembri triste o nervosa, forse. C’è qualcosa che non va?"
Lei alzò solo per un istante lo sguardo. Poi sollevandosi un po' dal cuscino del divanetto, si spostò velocemente verso di lui, sedendogli accanto.
"Maya, ma.." istintivamente trovandosela accanto, sollevò un braccio per circondarla, lei appoggiò la testa sulla sua spalla.
"Scusami..so di essere una sciocca..ma..è da quando sei arrivato..io..avevo bisogno di sentirti.."
Masumi sentì gli occhi farsi lucidi, le strinse di più le spalle, avvicinandosela un altro po'. Lei gli appoggiò delicatamente una mano sul petto, chiuse gli occhi, un'espressione beata sul viso. Lui era scosso internamente dalla tenerezza di tutti quei gesti che lui e Maya avevano condiviso nelle ultime 24 ore. Non pensava sarebbe stato così semplice avvicinarsi, passare dalla formalità dei loro atteggiamenti a questo, e si scoprì anche stupito di se stesso, del come si sentisse sciogliere al solo più piccolo contatto con lei.

La signora Nakamura si avvicinò per portar loro dell'altro vino, visto che era terminato, ma trovandoli così vicini e sereni, si allontanò con discrezione, senza farsi notare.
Quando Maya le aveva raccontato tutto, le varie supposizioni che lei aveva fatto trovarono conferma. Certo, lei aveva intuito che lui fosse un uomo d'affari, di buona famiglia, facoltoso, lo aveva capito dal suo portamento, i suoi gesti eleganti, gli abiti di ottima fattura, la cultura che mostrava nell'esprimersi e la naturalezza con cui si era adeguato a dei perfetti estranei. Però non pensava fosse "cosi importante". Quando si era presentato non aveva fatto molto caso al suo cognome, visto che Maya gli dava cordialmente del tu. Ma quando aveva capito chi era Masumi, sebbene se ne fosse vergognata poco dopo, la signora Nakamura aveva avuto un pensiero di preoccupazione per Maya. Che intenzioni aveva? Non poteva esserci nulla di più diametralmente opposto tra loro due. Lontani per età, estrazione sociale.. che lui volesse approfittarsi di Maya solo per divertimento? Promettendole chissà cosa? Poi aveva ripensato a tutta la loro storia. Si conoscevano ormai da molti anni e lui aveva gia fatto tante cose per lei, in segreto e non. Si era preso cura di lei, e non solo per i suoi bisogni materiali, ma soprattutto le aveva dato la forza per andare avanti. Troppa fatica per una persona che volesse semplicemente approfittarsi dell’ingenuità altrui. Non era un comportamento da persona avida, egoista. Maya, come lei ben sapeva, non era una persona ambiziosa, almeno non nel modo comune di intendere il termine. Amava le sfide, era orgogliosa, ma non cercava la gloria o la ricchezza. No, la realtà era davanti ai suoi occhi ora. Maya che non riesce a stargli lontana, Masumi che la accoglie come se lei fosse il suo pezzo mancante. La signora sospirò, sognante. Sebbene la sua piccola Maya fosse un attrice destinata a recitare grandi storie, magari d’amore, la sua vita si stava rivelando assai più emozionante e romantica di qualsiasi opera teatrale.

Maya stava affondando il cucchiaino nel dolce quando sentì il suo cellulare squillare. Masumi le porse la giacca e lei, frugando un po’ nelle tasche lo trovò.
“E’ Rei, accidenti mi aveva chiamata anche prima. Si? Ciao Rei. Dimmi. Sono..sono col signor Hayami"
disse guardandolo di sfuggita e arrossendo un po'. Lui sorrise e prese un cucchiano di dolce dal piatto di Maya.
"Cosa? Come sono entrate delle persone in casa? Rei parla più lentamente, non riesco a capire"
Masumi, allertato, le fece cenno di passarle il telefono
"Rei, aspetta, ti passo Masumi.." e gli porse il telefono, preoccupata.
"Rei, spiegami con calma cosa è successo"
Dopo un attimo di silenzio, lo sentì di nuovo parlare
"Rei, ascoltami, ora ti mando subito una persona di fiducia, la conosci, è l'uomo che spesso ha portato le rose a Maya. Noi arriviamo tra qualche istante. Cerca di stare tranquilla, va bene? Capiremo cosa è successo"
E chiuse la chiamata. Prese il suo telefono e informò Hijiri. Maya era allibita.
Lui, vedendola in quello stato, le prese delicatamente una mano.
"Maya.."
"Masumi, perché? Chi può essere stato? Io e Rei non abbiamo soldi o preziosi..possibile..la signorina Shiori?"
"Non lo so Maya. Però devi stare tranquilla, va bene? Non succederà nulla ne a te ne a Rei. Vieni, ora andiamo”
Lui si alzò e le porse la mano. Lei dopo un istante di esitazione la prese e insieme uscirono dal locale.

 

Questa è il primo capitolo della seconda parte della mia storia, spero vi piaccia!

Ne approfitto per ringraziare quanti hanno recensito e letto "Si sistemerà tutto".

Carrie

  
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