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Autore: Luxiwan    24/07/2010    1 recensioni
“Alzai lo sguardo al cielo, come in preghiera, in preda agli spasmi. E vi tesi le braccia.” Solitudine, abbandono... Tristezza. Disperazione. Il tempo scorre, eppure... Perché esso non riesce ancora a corrodere le catene della pazzia? Le catene... Le catene dell'amore uccidono. [Seishiro/Subaru]
Genere: Drammatico, Introspettivo, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Seishiro Sakurazuka, Subaru Sumeragi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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TEMPESTA DI DOLORE Avvertenze:
-Questa fanfiction narra di ipotetici avvenimenti in un futuro postumo a quello accennato dall'anime di X/1999.

-Subaru Sumeragi non viene preso in considerazione come esorcista o come possessore di arti sciamaniche ma come semplice uomo che indirizza la sua attenzione ad un Ente Superiore,  il  “Sedative God” (letteralmente “Dio Sedativo”).

-La canzone su cui si basa questo scritto è: “Sedative God” dei Paradise Lost.

Se la trattazione di tali argomenti potrebbe infastidire il lettore, si prega di non proseguire nella lettura... In caso contrario, buon divertimento. 


Tempesta di Dolore... Pioggia di Ciliegi.





-Erano passati tre anni... Erano già passati tre anni.
Tre miseri anni e pareva che tutto fosse rimasto immobile, e pareva che tutto si fosse evoluto.
Tre anni, eppure... Eppure sembrava che l'unico ad essere ancora inghiottito nell'abisso delle tenebre fosse solamente Lui-.

Quella mattinata era decisamente fredda per una semplice giornata di primavera... Un gelido soffio di vento parve perforargli le vesti, la giacca e persino la calda sciarpa che gli fasciava teneramente il collo.
L' ennesima folata lo costrinse ad arrestare il passo e a concedersi un istante di riposo, di riflessione, lì... Sopra quel vecchio ponte... Ponte che ormai aveva perso identità, ponte che ormai aveva dimenticato il proprio nome. Quella stessa struttura che aveva designato la fine di... Del suo amante.
La morte del suo ego, la morte nel cuore.

“Credo che la vita sia un miracolo... Un miracolo tanto grande quanto sconosciuto, quanto inconcepibile, quanto inarrivabile.
Basta concentrarsi e in pochi attimi la senti... La sua presenza.
La sua viva presenza... È il battito sostenuto del cuore; è il fluire del sangue; è l'adrenalina; è il pensiero; è l'incontro e lo scontro di emozione, sentimento e ragione.
Una lotta primordiale ed arcana: una battaglia senza vincitori né vinti... Un conflitto della cui esistenza è consapevole solo la nostra anima, la nostra mente.
Si... La vita è un miracolo.
Un miracolo donatoci da un Dio invisibile, impronunciabile, irraggiungibile... Da quello stesso Dio che, sommo ed imperituro, si erge sopra di noi.

Perché nella tua massima perfezione, allora, permetti l'esistenza del dolore, Dio?
Del dolore, della disperazione, della tragedia?
Della sfortuna, dell'ignoranza, della solitudine?
Mi chiedo se tu sia davvero il messia che questa gente sta attendendo, Sedative God.



Quella mattina di falso inverno il peso della propria esistenza risultava notevolmente più arduo da sopportare: le spalle lentamente si curvavano, i muscoli con sempre più rari tremori si irrigidivano, gli occhi cedendo alla stanchezza si socchiudevano, le mani esposte alla violenta azione del gelo si intorpidivano.
Cullato da queste sensazioni, Subaru Sumeragi rifletteva... Rifletteva ed osservava.

Rifletteva sul significato della vita adesso, sul significato della sua vita adesso, con riluttanza ripercorreva, riviveva il passato, la sua ultima ancora di salvezza, e con folle consapevolezza si interrogava su quale tremenda punizione gli avesse destinato tempo fa Lui, il Sedative God.

Immobile, sospeso tra il cielo e la terra, tra la vita e la morte, tra il passato ed il presente; sospeso tra i ricordi, imprigionato dai sentimenti, torturato dalle sensazioni... Subaru Sumeragi assisteva alla sua vita alla stregua di uno spettatore: immobile, osservava come, di fronte ai propri occhi, si concretizzasse ogni singolo momento della sua vita... L' infanzia, la giovinezza, i traguardi, le delusioni, le gioie e i dispiaceri... Gli affetti.
Sua sorella e Lui... Seishiro.

Una volta non era solo. Una volta.
Una volta la sua anima era frammentata in tre cocci di massima bellezza, di limitata estensione, di incredibile purezza. Una volta.
Una volta aveva una gemella. Una gemella con la quale condivideva tutto... Casa, letto, doveri e patimenti. Una volta ella era la sua vera famiglia, una volta.
Una volta aveva un amico.
Un amico tanto stretto e tanto amato con il quale condivideva tutto... Ansie, dolori, segreti e paure.
Amore.
Una volta egli era l'altra parte di se stesso,  una volta.
Una volta non era solo, una volta, anni fa...


Una volta riusciva a credere nel futuro... A vedere la luce nel, del mondo.
Una volta era una persona totalmente differente, una volta.
Una volta riusciva a vedere la luce nel, del mondo.
Adesso?

"Can you see the light?"


Una volta non aveva rimpianti, non aveva rimorsi.
Una volta non avrebbe sostato in mezzo alla strada, per quanto sconosciuta, per quanto remota, per quanto ormai dimenticata.
Una volta era una persona totalmente differente, una volta.

"Can you question why?"

Complicato... Troppo complicato chiedersi il perché.
Poiché neanche la risposta di certo sarà nota.

"Can you question why?"

E tale risposta, chi gliela darà? Voi, SEDATIVE GOD?


Subaru Sumeragi, una volta, aveva un sogno ed era di pace, amore e libertà; amava gli ideali... I principi sommi, alti ed assoluti. Eccelsi.
Una volta amorevolmente avrebbe immolato sé al mondo, a Dio, Sedative God, purché al mondo non appartenesse altro che tranquillità e felicità.
Una volta, prima di cadere all'inferno lo avrebbe fatto; ora, inerte, la sua mente impazziva consapevole che no...No, non c'era più ormai una via d'uscita.

Di fronte a sé fissava la retta via.
Alle sue spalle, la via della perdizione.
Dentro di sé... Non aveva più vie d'uscita.

"Right way, there's a wrong way
And there's no way"


Di fronte a sé fissava la retta via.
Le acque scroscianti del fiumiciattolo al di sotto del Ponte reclamavano, zampillando, il suo nome.

“SUICIDIO, SUICIDIO!” Esse lo reclamavano.


Alle sue spalle, la via della perdizione.
Passato. Passato.
Il passato lo avrebbe reso suo legittimo schiavo, sua legittima vittima, suo eterno  martire.

"Sedative God"

Dunque... Nessuna via d'uscita.

"And there's no way"



Nessuna via d'uscita, nessuna illusione.
Nessuna altra speranza.
Nulla.
NESSUNA SCUSA.

"No excuses..."

"Can you see the light?

"No excuses..."


Subaru Sumeragi spezzò le lame che l'imprigionavano e fu con un solo abitudinario gesto.
Subaru Sumeragi fumò.
Fumò quella stessa sigaretta, in quello stesso luogo con la stessa persona alle sue spalle.

Lui... E Seishiro.


"Can you see the light?"

-La mia luce-.

"I wonder how, eternally I’m blind...
So ilusive
So illusive
So illusive"










-Erano passati tre anni... Erano già passati tre anni.
Tre miseri anni e pareva che tutto fosse rimasto immobile, e pareva che tutto si fosse evoluto.
Tre anni, eppure... Eppure sembrava che l'unico ad essere ancora inghiottito nell'abisso delle tenebre fosse solamente Lui-.

Subaru...


-Se non ci sono più... Se non ci sono più vie d'uscite vorrei rimanere... Qui.
Per sempre così. Qui... Con...-

Fu allora che con stupore il ragazzo prese coscienza della propria squallida pateticità; scoppiò in una fragorosa risata nel notare che attorno a sé altri non vi erano che lui e se stesso coinvolti in una sorta di incomprensibile ballo tra vivace follia, precario equilibrio e pura pazzia.
Una funesta rabbia lo invase.
Lo rovinò al punto che, da un attimo all'altro, si vide come il protagonista di un irragionevole alternarsi di risa isteriche e affannati pianti.
Piangeva e piangeva. Rideva e rideva.

Quanto profondamente le spine dell'amore si erano infiltrate in lui?
Quanto violentemente le fruste della disperazione gli laceravano il cuore?

E la rabbia esplodeva.
E la mente esplodeva.
E i suoi schiavizzati sentimenti esplodevano.

Tutto di quel giovane esplose in un grido, prolungato e silenzioso.

“Seishiro...”



Una presenza così illusoria.

"So illusive
So illusive
So illusive"

Così orribilmente illusoria.


Con gesti pacati riottene il dominio dei propri atti; e quello che prima si dimostrò essere uno spiacevole sfogo, un' incalcolabile caduta divenne poi... L'ennesima cicatrice.
Una cicatrice di forza, di potenza, di volontà... Una cicatrice di... Salvezza?

L'ennesima cicatrice.

Sedative God... I forti lottano. Lottando patiscono, feriscono, subiscono e magari muoiono... Eppure in tutto questo Voi trovaste persino un ruolo adatto alle cicatrici?

L'ennesima cicatrice.

Sedative God... Essere forti cosa mai potrà significare?
Forse vivere?
Non esitare, non dubitare, mettersi costantemente in gioco?
Lottare, resistere, vincere?
Fare l'impossibile? Rendersi artefice di miracoli?

Essere forti, Sedative God... Quando si è forti...

"When you're strong,
can you see the light?"

"Can you question why?"


"Have no doubts"


Tutto questo è così.. Distruttivo.

-Peccato che... Ancora mi chiedo perché, Seishiro...-

“Perché non mi conducesti all'Inferno con te?”




Piovve.
Dopodiché piovve.
Piovvero gocce provvidenziali, miracolose.
Una bufera di inaudito furore, di inspiegabile ardore.
Un temporale battezzatore, una tempesta sacrale; violenta al pari di una lapidazione, delicata al pari di una pioggia di... Petali.

-E di lì caddero caldi petali di ciliegio.
Mi chiesi da dove provenissero quando un primo sfiorò la mia guancia in una dolcissima carezza.
Poi un secondo ed un terzo... Ed infine altri mille... Altri mille ballarono di fronte i miei lacrimanti occhi.
Struggente visione.
Alzai lo sguardo al cielo, come in preghiera, in preda agli spasmi. E vi tesi le braccia.

Il mio Dio era disceso  trainato da stuoli di angeli in festa...-

Discesa o decadenza?

-Seishiro..!-

Altre urla, altri lamenti...

"When your thoughts face the shroud"

Altre urla, altri lamenti nel frattempo nei quali distorti e deformi pensieri affrontano, rivaleggiano... Fondono e bruciano contro, per la morte.

"Right way, there's a wrong way
And there's no way"



Altre urla, altri lamenti... I finali, Sedative God.
Ed una silenziosa morte.


Dunque trovasti davvero la forza per raggiungere la tua controparte, Seishiro?




-SEISHIRO... Finalmente.-
“Seishiro... Uccidimi.”


-Il mio Dio era disceso  trainato da stuoli di angeli in festa...-



Discesa o decadenza?



Fu in quel preciso attimo che la mente del giovane cadde nella più cieca e oscura confusione, una confusione tanto familiare e tanto benevola che il suo cuore ne fu subito rinfrancato.
Erano trascorsi tre anni... Tre lunghi, lunghissimi anni, eppure tutto quel patimento come per magia si era polverizzato.

-Cenere alla cenere, polvere alla polvere-.


L'incanto, la maledizione era spezzata.
E il sorriso sbocciò sulle sue rosee labbra, sebbene il giovane fosse morto.


-Seishiro... Seishiro... Finalmente!-.






Fine.
   
 
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