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Autore: Sae    24/09/2005    17 recensioni
E Matt come se sentisse per la prima volta quel nome, mentre una gentile hostess gli chiedeva il biglietto, si riscosse… “Che cavolo sto facendo?” Si chiese di nuovo e con più forza mentre capiva che il suo orgoglio e la sua arroganza si piegavano sotto il peso più grande dell’amore. * ^,^ Completata! *
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sora Takenouchi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ora ti riconosco

Ora ti riconosco

Capitolo primo

Le sembrava strano provare quelle emozioni così vere e autentiche.

Forse per la persona a cui erano indirizzate, da così tanto tempo.

Rimase immobile. Il vento le scompigliava dolcemente i capelli.

Lo guardava, mentre assieme a suo fratello, si allontanava di spalle.

Una sensazione di smarrimento, di vuoto, le attanagliò il cuore.

Controllò l’istinto irresistibile di raggiungerlo.

Si mordicchiò il labbro inferiore.

Gli occhi color nocciola si velarono.

La vista oramai era offuscata.

Sentì una presenza dietro di lei.

Non si voltò.

Kari la osservava preoccupata.

Sora era gentile, premurosa ma razionale.

E Ora, le sembrava ancor più grande.

Se fosse possibile, provò la sensazione che la sua amica possedesse una compattezza d’animo, una forza nuova dentro.

I capelli ramati le celavano il bel volto… ma non quelle lacrime che scendevano silenziosamente lungo le gote.

Hikari dapprima, non capì quel suo comportamento.

Trasalì, quando riconobbe le figure di Takero e Matt; che si allontanavano verso quell’orizzonte immaginario, non visibile in città.

Lo sguardo si fece mesto, pensando che involontariamente quella situazione era stata creata da Taichi.

E la digiprescelta della luce, ricordò quel giorno di primavera, quando gli equilibri all’interno del gruppo erano stabili e la vita procedeva con un sorriso sulle labbra.

Sora era felice, era l’amore che illuminava il suo volto.

E quasi tutti riuscivano a captare nell’aria quegli sguardi che Matt le riservava.

Quelle parole che a volte si rivolgevano, avevano un suono più dolce del solito.

E un giorno, a casa di Yolei, la ragazzina rivelò tutto alle sue ascoltatrici.

Nell’aria sembrava di poter sentire il cuore di Sora battere a una folle velocità…

[Flash Back]

-…Bhe…sapete che un mese fa mi ero slogata un braccio, giocando a pallavolo. Era martedì ed ero dispensata dall’ora di educazione fisica. Ricordo che, chiesi al professore se potevo salire in classe, per anticiparmi alcuni compiti. Sorridendo, mi accordò quel favore. Così feci, salii al secondo piano. Ero seduta al mio posto, sapete, seconda fila a destra. Ero stanca, perché un esercizio di matematica proprio non voleva uscire….

Sora si prese il viso tra le mani. Sospirò. Successivamente decise di alzarsi. I corridoi erano vuoti, si sentivano in lontananza le voci delle insegnanti che a volte urlavano. I terribili schiamazzi prodotti dalle prime.

Sorrise amabilmente poi, guardando la lavagna sporca e le borse che intralciavano l’aula.

Il cuore battè più forte, sentì un rumore di passi avvicinarsi. Sora riprese il suo posto.

Trattenne il respiro, magari era solo un’insegnante che passeggiava o un ragazzo che raggiungeva i bagni. Non doveva spaventarsi così, pensò, con rammarico.

Solo che man mano che sentiva quel rumore, le sembrava quasi di riconoscerlo. Arrossì violentemente.

Uno splendido ragazzo si affacciò sulla porta.

Il cuore non si calmò, quando riconobbe la figura di Matt ma anzi, accelerò i battiti.

Erano da soli.

-Matt!- esclamò a mezza voce, si poggiò una mano sul cuore, cercando “ visivamente ” di calmare i battiti.

-…Sora, ti stavo cercando. Scendi dai, non mi piace che stai qui, sola.-

La frase, o se vogliamo il suo significato, la stupì.

Matt si avvicinò, sorridendo.

Come un cavaliere, le porse la mano per farla alzare.

La mano affusolata di Sora accettò quell’invito. Si alzò ridacchiando per quel gesto.

La figura aitante di Yamato si stanziava davanti; e quando i suoi occhi incontrarono quelli azzurri e sinceri di lui sentì le ginocchia tremare.

Il ragazzo la soccorse, stringendola a sé.

Sora poggiò delicatamente la sua testa sul petto del digiprescelto.

Si sentì così bene.

Avvertì il dolce ma intenso profumo di Matt.

-Stai bene?-

Le sembrò che nel tono della sua voce ci fosse una cadenza diversa.

-è la stanchezza…non preoccuparti.-

Matt la lasciò. Sora notò con malizia una smorfia di dispiacere.

-E quella cos’era?-

-Cosa?-

-Quella espressione…-

Matt le sorrise, la ragazzina rimase immobile, lui si avvicinò.

Erano separati da un centimetro.

-E che…io vorrei tanto poterti tenere fra le mie braccia, sempre.-

Inutile descrivere, il violento rossore che colorò le guance di Sora.

-Matt…-

Lo sguardo della ragazzina si fece serio. I pensieri corsero alla rinfusa nella sua mente. Per un attimo pensò che il cuore le sarebbe scoppiato. Quando i suoi occhi si rincontrarono con quelli di lui, provò una fitta all’altezza dello stomaco.

Sorrise imbarazzata, restando in silenzio, come una stupida.

-Scusami…-

Il ragazzo si allontanò di qualche centimetro, dopo aver parlato.

Sora si sentì mancare.

-Di…cosa?!-

Una sensazione di vuoto la colse all’improvviso, mentre Matt abbassava i suoi occhi. Interrompendo, quel contatto visivo.

-Non dovevo…metterti in imbarazzo.-

Sora si sentì come in un film. La luce filtrava dalle grandi finestre e illuminava i due protagonisti. Pensò che quella luce, in un modo o nell’altro, entrasse nel suo cuore e le leggesse dentro.

-Matt…devo, insomma, io dovrei dirti una cosa.-

Mancò un battito.

Cosa le saltava in mente?

Non doveva dirglielo… almeno non ora, non in quell’universo.

Quelle sue parole avrebbero fatto soffrire una persona.

E lei non poteva sopportarlo.

Gli occhi si spalancarono a dismisura, e le sue labbra vermiglie erano serrate.

Eppure…lo sapeva.

Sapeva da tanto tempo, di essersi innamorata.

Matt scrutò il dolce volto di Sora Takenouci.

Provò l’impulso irrefrenabile di baciarla.

La amava forse da quando aveva visto la ragazzina, seduta di fianco a suo fratello, scoppiare a ridere allegramente. O forse da quando le aveva letto sul volto, un’espressione corrucciata mentre, seduta sui gradini della scuola aspettava. Ma soprattutto… aveva capito di provare qualcosa per lei, da quando l’aveva vista per la prima volta a Digiworld.

In quel momento il giovane Ishida era come attraversato da una scarica di speranza.

Se fosse stato possibile, gli occhi del giovane erano più azzurri del solito.

La sua voce,risuonò nella classe.

-Ti ascolto.-

Una voce calda, che si guadagnò uno sguardo iridescente di Sora.

La ragazzina in questione, pensò immediatamente che l’amore era un sentimento egoistico.

Era arrivata a un punto in cui, quando Matt le parlava cercava di non fissarlo negli occhi.

Anche se il cuore desiderava perdersi nello sguardo di quell' adorabile “ finto duro ”.

Non riusciva però a non sorridere, a far finta di niente, quando lui e Takero sedevano un po’ in disparte: quando i due fratelli sembrava fossero un’unica anima.

Ammirava i consigli testardi che donava a Taichi.

La sua lealtà….

-Io ti voglio bene.- Scandì dolcemente e timidamente quelle parole. -…Ecco, forse non te l’ho mai detto…ma è così…-

Solo ora le sembrarono così banali e così futili quelle parole…. E poi per quale motivo fra milioni e milioni di ammiratrici, perché lui avrebbe dovuto provare qualcosa per lei ??

E poi…Matt non meritava un semplice “ Ti voglio bene. ” ma un “ Ti amo. ” .

Si diede della stupida e sospirò, chiudendo gli occhi.

Rimase in ascolto di una qualsiasi “ condanna ” .

Non lo vide sussultare e sorridere.

Non lo vide avvicinarsi.

Erano lì, in quell’aula, mentre le voci si perdevano in lontananza.

Circondati da banchi che “ vivevano ” grazie alle parole di alunni e professori.

La ragazzina però, sentì le mani calde di Matt cingerle il viso .

E le sue labbra che dolcemente si poggiavano sulle sue.

Due anime che sigillavano una promessa d’amore…

A volte le azioni non bastano da sole…è per questo che si completano con le parole…

…e mi disse che mi amava…-

-E tu?-

-Mi sono messa a ridere! Dopo gli ho spiegato, senza balbettare, che anch’io provavo lo stesso sentimento…!-

-E lui? Cosa ti ha detto?-

Sora sorrise amaramente. –Ci siamo sentiti terribilmente in colpa… e siamo rimasti in silenzio…a pensare…mentre la campanella suonava.-

[fine flash back]

Kari ritornò al presente.

Matt oramai era già andato via da venti buoni minuti.

Adesso aspettava un qualsiasi movimento dell’amica. Se ne avrebbe avuto voglia, le avrebbe raccontato cosa era successo, e perché piangeva….

Si strinse nel suo cappotto, Hikari.

Sora si asciugò le lacrime.

-Ho bisogno di un caffé.- bisbigliò, a se stessa, con una voce atona.

-Te lo offro io…-

Ed ora Sora era di fronte a Kari. Gli occhi arrossati, e lucidi.

Le due sentivano il profumo del caffé e del cioccolato nell’aria; in quel delizioso bar dotato di grandi vetrate.

Kari aggiunse lo zucchero, rimanendo in silenzio.

Sora si asciugò un’altra lacrima.

La sorella di Taichi si bloccò, scrutò gli occhi vacui di quella che considerava la sua sorella maggiore.

-Abbiamo vissuto “ secondi rubati. ” .-

Hikari provò una grande pena per Sora.

-Abbiamo vissuto emozioni …meravigliose.-

La ragazzina dopo aver parlato, molto lentamente, si asciugò un’ennesima lacrima.

Si liberò dalla sua solita sciarpa rosa.

-E ci amiamo.-

La digiprescelta della luce la guardava mentre Sora, con cura, piegava quel capo vestiario tipicamente invernale.

-Ma siamo giunti ad una conclusione.-

La sentì ridere amaramente, mentre le sue ciglia si inumidirono.

-Come tutte le più grandi storie d’amore!- Tirò su col naso, reprimendo un singhiozzo.

-Per Taichi, vero?- quella frase sembrò pesare nell’aria invernale.

Sora si prese il volto tra le mani.

- Eravamo in cucina. A casa di Izumi. E Matt mi baciò sulla guancia, mentre io poggiavo i biscotti su un vassoio. Tu e Taichi non c’eravate, ma prima o poi sareste arrivati. Eravamo così felici quando sentivamo la presenza dell’uno e dell’altra. Ma poi entrò Davis che rimase di stucco.-

La digiprescelta dell’amore, assunse un’espressione seria.

-Ci sgridò, dicendoci che se fosse stato Taichi l’avremmo pugnalato al cuore! Le sue parole erano vere…lo sapevamo che prima o poi avremmo dovuto dirglielo… .

A volte…quando stavamo tutti insieme, lui mi sfiorava la mano e poi me la stringeva. Oh…Kari! Io non so se si può amare in tal modo! È un sentimento che ti smuove, che ti completa che ti fa sognare…ma ti fa anche scappare…e ti fa paura, perché capisci che dipendi completamente da quella persona… E più eravamo felici più ci sentivamo colpevoli, pieni di sensi di colpa che tuttora sono presenti nel mio cuore.-

Si sfilò un guanto, afferrando il cucchiaino.

-Tutti e due vogliamo bene a una persona, che ci considera i suoi migliori amici…ma che soprattutto mi ha detto che mi ama e che vuole stare con me.-

Kari sussultò, sapeva bene della dichiarazione di Taichi.

Sora prese un lungo respiro.

-Io non voglio che lui soffra. Fra tutti i sentimenti quello più importante non è l’amore…ma l’amicizia quella che dà senza propositi egoistici. E così mentre Taichi non riusciva più a riconoscermi nei miei silenzi. Ho deciso che io e Matt non dovevamo più andare avanti così. Per me l’amicizia di Tai è importante e tanto vale che soffra io…e non lui! È per questo…che…ci siamo lasciati. E so bene che…è una follia. Sai io ho bisogno…-

La voce le si bloccò in gola. Scoppiò in un silenzioso pianto liberatorio.

-…di lui… ma non è giusto nei suoi confronti.-

Sora si prese il volto fra le mani.

-E ora…Lui ha tutto il diritto……di odiarmi!-

Sulla guancia di Kari cadde una lacrima. Prese la mano di Sora fra le sue.

-Sora! Matt non potrebbe mai odiarti! Mettiti nei suoi panni! Cerca di capire cosa sta provando! Non sei l’unica a soffrire ma lui è il primo assieme a te! Oh Sora! Confessa tutto a Taichi!! Non aver paura!-

-Ma lui…mi odierà! Non vorrà più parlarmi!-

-Sora…bisogna avere il coraggio di amare! Ti prego…non potete soffrire così…non è giusto!-

-Kari…devi capire…che io ho rinunciato a Matt…per non far soffrire Taichi…ho rinnegato la persona più importante per me…perché altrimenti tutto sarebbe finito a rotoli. Anche il gruppo si sarebbe sfasciato. E io non voglio questo! Avrei rovinato tutto! L’ho fatto perché altrimenti tutti saremmo rimasti SOLI! Ma l’unica…a sentirmi così…adesso sono io…!-

Lo sguardo di Sora è identico a quello di Matt, in questo momento. Vacuo, spento quasi senza vita.

Taichi in quell’istante sta giocando a calcio in casa mentre, la madre gli urla di smetterla.

Lui è pensieroso ma allegro.

È riuscito a confessare i suoi sentimenti a Sora e ora aspetta.

Sereno.

Fine primo capitolo

--

Note dell’autrice (vediamo un po’ cosa vuole questa…)

Ciao a tutti voi! Chi vi scrive è Sae (se preferite Sara); allora cosa ne pensate? Intrigante, emozionante? Dovete recensire così poi io mi regolerò di conseguenza e pubblicherò il secondo capitolo!

^_- un saluto cordiale

Sara

Fine primo capitolo

  
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