Ora ti riconosco
Capitolo primo
Le sembrava
strano provare quelle emozioni così vere e autentiche.
Forse per la
persona a cui erano indirizzate, da così tanto tempo.
Rimase immobile.
Il vento le scompigliava dolcemente i capelli.
Lo guardava, mentre assieme a suo fratello, si allontanava di
spalle.
Una sensazione
di smarrimento, di vuoto, le attanagliò il cuore.
Controllò
l’istinto irresistibile di raggiungerlo.
Si mordicchiò il
labbro inferiore.
Gli occhi color
nocciola si velarono.
La vista oramai era
offuscata.
Sentì una
presenza dietro di lei.
Non si voltò.
Kari la
osservava preoccupata.
Sora era
gentile, premurosa ma razionale.
E Ora, le sembrava ancor più grande.
Se fosse possibile, provò la sensazione che la sua amica
possedesse una compattezza d’animo, una forza nuova dentro.
I capelli ramati
le celavano il bel volto… ma non quelle lacrime che
scendevano silenziosamente lungo le gote.
Hikari dapprima,
non capì quel suo comportamento.
Trasalì, quando
riconobbe le figure di Takero e Matt; che si allontanavano verso
quell’orizzonte immaginario, non visibile in città.
Lo sguardo si
fece mesto, pensando che involontariamente quella situazione era
stata creata da Taichi.
E la digiprescelta della luce, ricordò
quel giorno di primavera, quando gli equilibri all’interno del gruppo erano
stabili e la vita procedeva con un sorriso sulle labbra.
Sora era felice,
era l’amore che illuminava il suo volto.
E quasi tutti
riuscivano a captare nell’aria quegli sguardi che Matt le riservava.
Quelle parole
che a volte si rivolgevano, avevano un suono più dolce del solito.
E un giorno, a casa di Yolei, la ragazzina
rivelò tutto alle sue ascoltatrici.
Nell’aria
sembrava di poter sentire il cuore di Sora battere a
una folle velocità…
[Flash Back]
-…Bhe…sapete che
un mese fa mi ero slogata un braccio, giocando a
pallavolo. Era martedì ed ero dispensata dall’ora di educazione
fisica. Ricordo che, chiesi al professore se potevo salire in classe, per
anticiparmi alcuni compiti. Sorridendo, mi accordò quel favore. Così feci,
salii al secondo piano. Ero seduta al mio posto,
sapete, seconda fila a destra. Ero stanca, perché un
esercizio di matematica proprio non voleva uscire….
Sora si prese il
viso tra le mani. Sospirò. Successivamente decise di
alzarsi. I corridoi erano vuoti, si sentivano in lontananza le voci delle insegnanti
che a volte urlavano. I terribili schiamazzi prodotti dalle prime.
Sorrise
amabilmente poi, guardando la lavagna sporca e le borse che intralciavano
l’aula.
Il cuore battè
più forte, sentì un rumore di passi avvicinarsi. Sora riprese il suo posto.
Trattenne il
respiro, magari era solo un’insegnante che passeggiava o un ragazzo che
raggiungeva i bagni. Non doveva spaventarsi così, pensò,
con rammarico.
Solo che man
mano che sentiva quel rumore, le sembrava quasi di riconoscerlo. Arrossì
violentemente.
Uno splendido
ragazzo si affacciò sulla porta.
Il cuore non si
calmò, quando riconobbe la figura di Matt ma anzi,
accelerò i battiti.
Erano da soli.
-Matt!- esclamò a mezza voce, si poggiò una mano sul cuore, cercando
“ visivamente ” di calmare i battiti.
-…Sora, ti stavo
cercando. Scendi dai, non mi piace che stai qui, sola.-
La frase, o se
vogliamo il suo significato, la stupì.
Matt si
avvicinò, sorridendo.
Come un
cavaliere, le porse la mano per farla alzare.
La mano
affusolata di Sora accettò quell’invito. Si alzò ridacchiando per quel gesto.
La figura
aitante di Yamato si stanziava davanti; e quando i suoi occhi incontrarono
quelli azzurri e sinceri di lui sentì le ginocchia tremare.
Il ragazzo la soccorse, stringendola a sé.
Sora poggiò
delicatamente la sua testa sul petto del digiprescelto.
Si sentì così
bene.
Avvertì il dolce
ma intenso profumo di Matt.
-Stai bene?-
Le sembrò che
nel tono della sua voce ci fosse una cadenza diversa.
-è la stanchezza…non
preoccuparti.-
Matt la lasciò.
Sora notò con malizia una smorfia di dispiacere.
-E quella cos’era?-
-Cosa?-
-Quella
espressione…-
Matt le sorrise,
la ragazzina rimase immobile, lui si avvicinò.
Erano separati
da un centimetro.
-E che…io vorrei
tanto poterti tenere fra le mie braccia, sempre.-
Inutile
descrivere, il violento rossore che colorò le guance di Sora.
-Matt…-
Lo sguardo della
ragazzina si fece serio. I pensieri corsero alla rinfusa nella sua mente. Per
un attimo pensò che il cuore le sarebbe scoppiato. Quando
i suoi occhi si rincontrarono con quelli di lui, provò una fitta all’altezza
dello stomaco.
Sorrise
imbarazzata, restando in silenzio, come una stupida.
-Scusami…-
Il ragazzo si
allontanò di qualche centimetro, dopo aver parlato.
Sora si sentì
mancare.
-Di…cosa?!-
Una sensazione
di vuoto la colse all’improvviso, mentre Matt abbassava i suoi occhi.
Interrompendo, quel contatto visivo.
-Non
dovevo…metterti in imbarazzo.-
Sora si sentì
come in un film. La luce filtrava dalle grandi finestre e illuminava i due
protagonisti. Pensò che quella luce, in un modo o nell’altro, entrasse nel suo
cuore e le leggesse dentro.
-Matt…devo,
insomma, io dovrei dirti una cosa.-
Mancò un
battito.
Cosa le saltava in mente?
Non doveva dirglielo…
almeno non ora, non in quell’universo.
Quelle sue
parole avrebbero fatto soffrire una persona.
E lei non poteva sopportarlo.
Gli occhi si
spalancarono a dismisura, e le sue labbra vermiglie erano serrate.
Eppure…lo sapeva.
Sapeva da tanto
tempo, di essersi innamorata.
Matt scrutò il
dolce volto di Sora Takenouci.
Provò l’impulso
irrefrenabile di baciarla.
La amava forse da quando aveva visto la ragazzina, seduta di fianco a suo
fratello, scoppiare a ridere allegramente. O forse da quando le aveva letto sul
volto, un’espressione corrucciata mentre, seduta sui
gradini della scuola aspettava. Ma soprattutto… aveva capito di provare
qualcosa per lei, da quando l’aveva vista per la prima
volta a Digiworld.
In quel momento
il giovane Ishida era come attraversato da una scarica di speranza.
Se fosse stato possibile, gli occhi del giovane erano più
azzurri del solito.
La sua voce,risuonò nella classe.
-Ti ascolto.-
Una voce calda,
che si guadagnò uno sguardo iridescente di Sora.
La ragazzina in
questione, pensò immediatamente che l’amore era un
sentimento egoistico.
Era arrivata a un punto in cui, quando Matt le parlava cercava di non fissarlo negli occhi.
Anche se il
cuore desiderava perdersi nello sguardo di quell'
adorabile “ finto duro ”.
Non riusciva però a non sorridere, a far finta di niente, quando
lui e Takero sedevano un po’ in disparte: quando i due fratelli sembrava
fossero un’unica anima.
Ammirava i
consigli testardi che donava a Taichi.
La sua lealtà….
-Io
ti voglio bene.- Scandì dolcemente e timidamente quelle parole. -…Ecco, forse non te l’ho mai detto…ma è così…-
Solo
ora le sembrarono
così banali e così futili quelle parole…. E poi per quale motivo fra milioni e
milioni di ammiratrici, perché lui avrebbe dovuto
provare qualcosa per lei ??
E poi…Matt non meritava un semplice “ Ti
voglio bene. ” ma un “ Ti amo. ” .
Si diede della
stupida e sospirò, chiudendo gli occhi.
Rimase in
ascolto di una qualsiasi “ condanna ” .
Non lo vide
sussultare e sorridere.
Non lo vide
avvicinarsi.
Erano lì, in
quell’aula, mentre le voci si perdevano in lontananza.
Circondati da
banchi che “ vivevano ” grazie alle parole di alunni e
professori.
La ragazzina
però, sentì le mani calde di Matt cingerle il viso .
E le sue labbra che dolcemente si
poggiavano sulle sue.
Due anime che
sigillavano una promessa d’amore…
A volte le
azioni non bastano da sole…è per questo che si
completano con le parole…
…e mi disse che mi amava…-
-E tu?-
-Mi sono messa a
ridere! Dopo gli ho spiegato, senza balbettare, che
anch’io provavo lo stesso sentimento…!-
-E lui? Cosa ti ha detto?-
Sora sorrise
amaramente. –Ci siamo sentiti terribilmente in colpa… e siamo rimasti in
silenzio…a pensare…mentre la campanella suonava.-
[fine flash back]
Kari ritornò al
presente.
Matt oramai era
già andato via da venti buoni minuti.
Adesso aspettava
un qualsiasi movimento dell’amica. Se ne avrebbe avuto
voglia, le avrebbe raccontato cosa era successo, e perché piangeva….
Si strinse nel
suo cappotto, Hikari.
Sora si asciugò
le lacrime.
-Ho
bisogno di un caffé.- bisbigliò, a se stessa, con una voce atona.
-Te lo offro
io…-
Ed ora Sora era di fronte a Kari. Gli occhi
arrossati, e lucidi.
Le due sentivano
il profumo del caffé e del cioccolato nell’aria; in quel delizioso bar dotato
di grandi vetrate.
Kari aggiunse lo
zucchero, rimanendo in silenzio.
Sora si asciugò
un’altra lacrima.
La sorella di
Taichi si bloccò, scrutò gli occhi vacui di quella che considerava la sua
sorella maggiore.
-Abbiamo vissuto
“ secondi rubati. ” .-
Hikari provò una
grande pena per Sora.
-Abbiamo vissuto
emozioni …meravigliose.-
La ragazzina
dopo aver parlato, molto lentamente, si asciugò un’ennesima lacrima.
Si liberò dalla
sua solita sciarpa rosa.
-E ci amiamo.-
La digiprescelta
della luce la guardava mentre Sora, con cura, piegava
quel capo vestiario tipicamente
invernale.
-Ma siamo giunti ad una conclusione.-
La sentì ridere
amaramente, mentre le sue ciglia si inumidirono.
-Come tutte le
più grandi storie d’amore!- Tirò su col naso,
reprimendo un singhiozzo.
-Per Taichi,
vero?- quella frase sembrò pesare nell’aria invernale.
Sora si prese il
volto tra le mani.
- Eravamo in
cucina. A casa di Izumi. E
Matt mi baciò sulla guancia, mentre io poggiavo i biscotti su un vassoio. Tu e
Taichi non c’eravate, ma prima o poi sareste arrivati.
Eravamo così felici quando sentivamo la presenza
dell’uno e dell’altra. Ma poi entrò Davis che rimase
di stucco.-
La digiprescelta
dell’amore, assunse un’espressione seria.
-Ci sgridò, dicendoci che se fosse stato Taichi l’avremmo pugnalato al
cuore! Le sue parole erano vere…lo sapevamo che prima o poi avremmo dovuto dirglielo…
.
A volte…quando
stavamo tutti insieme, lui mi sfiorava la mano e poi me la stringeva. Oh…Kari!
Io non so se si può amare in tal modo! È un sentimento che ti smuove, che ti
completa che ti fa sognare…ma ti fa anche scappare…e
ti fa paura, perché capisci che dipendi completamente da quella persona… E più
eravamo felici più ci sentivamo colpevoli, pieni di sensi di colpa che tuttora
sono presenti nel mio cuore.-
Si sfilò un
guanto, afferrando il cucchiaino.
-Tutti e due vogliamo bene a una persona, che ci considera i suoi
migliori amici…ma che soprattutto mi ha detto che mi ama e che vuole stare con
me.-
Kari sussultò, sapeva bene della dichiarazione di Taichi.
Sora prese un
lungo respiro.
-Io non voglio
che lui soffra. Fra tutti i sentimenti quello più importante non è l’amore…ma l’amicizia quella che dà senza propositi egoistici.
E così mentre Taichi non riusciva più a riconoscermi nei miei
silenzi. Ho deciso che io e Matt non dovevamo
più andare avanti così. Per me l’amicizia di Tai è importante e tanto vale che
soffra io…e non lui! È per questo…che…ci siamo lasciati. E
so bene che…è una follia. Sai io ho bisogno…-
La voce le si bloccò in gola. Scoppiò in un silenzioso pianto
liberatorio.
-…di lui… ma non
è giusto nei suoi confronti.-
Sora si prese il
volto fra le mani.
-E ora…Lui ha
tutto il diritto……di odiarmi!-
Sulla guancia di
Kari cadde una lacrima. Prese la mano di Sora fra le sue.
-Sora! Matt non
potrebbe mai odiarti! Mettiti nei suoi panni! Cerca di capire cosa sta
provando! Non sei l’unica a soffrire ma lui è il primo
assieme a te! Oh Sora! Confessa tutto a Taichi!! Non
aver paura!-
-Ma lui…mi odierà! Non vorrà più parlarmi!-
-Sora…bisogna
avere il coraggio di amare! Ti prego…non potete soffrire così…non è giusto!-
-Kari…devi
capire…che io ho rinunciato a Matt…per non far soffrire Taichi…ho rinnegato la
persona più importante per me…perché altrimenti tutto sarebbe finito a rotoli. Anche il gruppo si sarebbe sfasciato. E
io non voglio questo! Avrei rovinato tutto! L’ho fatto perché altrimenti tutti saremmo rimasti SOLI! Ma l’unica…a sentirmi così…adesso sono
io…!-
Lo sguardo di
Sora è identico a quello di Matt, in questo momento. Vacuo, spento quasi senza
vita.
Taichi in
quell’istante sta giocando a calcio in casa mentre, la madre
gli urla di smetterla.
Lui è pensieroso
ma allegro.
È riuscito a
confessare i suoi sentimenti a Sora e ora aspetta.
Sereno.
Fine primo
capitolo
--
Note
dell’autrice (vediamo un po’ cosa vuole questa…)
Ciao a tutti
voi! Chi vi scrive è Sae (se preferite Sara); allora cosa ne pensate?
Intrigante, emozionante? Dovete recensire così poi io mi regolerò di
conseguenza e pubblicherò il secondo capitolo!
^_- un saluto cordiale
Sara
Fine primo
capitolo