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Autore: Joannah Mary Grace    24/07/2010    2 recensioni
E se qualcuno nella band avesse una sorella più piccola? Che lo fa disperare ma che la ama con tutto il cuore e, dato che sta crescendo non riesce più a dimostrare?
Genere: Comico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ti voglio bene, Lex.

[E' sempre così..ma oggi..]

Ore sei di mattina. Stranamente mi sveglio, è sempre così, quando sento che mi manca qualcosa o qualcuno. Scendo le scale lentamente conoscendomi, è probabile che non arrivi a destinazione sana e salva. Non c'è nessuno. Anche questa volta mio fratello se ne è andato in silenzio, senza salutarmi, perchè sa che avrei sofferto, come tutte le volte. Mia madre fa capolino dalla porta con un sorriso dolce e rassicurante, odio quei sorrisi, perchè lei sa che mi fanno stare male, che non è il momento di sorridere adesso. D'altra parte, non c'è più nulla da fare, è meglio che ritorni a dormire.

Ormai da anni non siamo più fratelli come un tempo, siamo più distaccati, lontani e freddi. La nostra differenza di età non era mai stata un problema, quando ero piccola. Nonostante lui fosse "quasi adulto" restava con me fino a tardi a guardare i cartoni, ad ascoltarmi e a giocare. Adesso che ho 16 anni, è sfanito tutto. Frank si è trasferito due anni fa a Los Angels per via della band.

< Su cara, ha detto che tornerà fra due settimane..> Mia madre cerca sempre di consolarmi, poveretta. Pensa ancora che a me manchi giocare con il mio fratellone. In realtà le cose sono cambiate, mi piacerebbe soltanto che Frank passasse un po' di tempo con me e che mi ascoltasse, invece di presentarmi ogni volta una ragazza diversa. E poi vieni sempre solo, insomma, adoro la loro band, non mi darebbe fastidio conoscere gli altri.

< Non importa mà. Vado a dormire.> Salgo le scale e ci metto circa dieci minuti. E' veramente presto per fare movimento fisico. Credo che non andrò a scuola domani.

< Tesoro! E' ora.> La voce stridula di mia madre arriva alle mie orecchie come una tromba da stadio. Mi appoggio sui gomiti e medito sulla scusa di oggi.

< Mà. Oggi no, sono stanca. E triste. > Sento dietro la porta i passi dissolversi verso le scale. Ho pensato che è meglio dire la verità oggi, tanto lo avrebbe capito comunque. Non so nascondere bene le emozioni, e credo che questa caratteristica l'abbia ereditata da Frank.

Mi rimetto a letto e cerco di addormentarmi provando a pensare a niente. E invece. Cazzo, cazzo, cazzo. Joe era davvero un bastardo! come ha potuto farmi questo? Non posso tenermi dentro tutto, sempre. Guardo la sveglia a forma di teschio rubata dalla ex-camera di Frank, sono solo passati cinque minuti, e a me sembra passata un'eternità.

Mia madre ha avuto la strabiliante idea, o come la chiama lei, la fantasmagorica idea, di spostarmi il letto verso la finestra, così, essendo primavera, avrò tutta la luce che mi invaderà dolcemente. Stronza. Così mi sveglierò prima, ecco che volevi! Sento dal giardino provenire urla di ragazzi e il fracasso di un furgone che inchioda all'improvviso. Dannazione, non si può riposare mai, in questa casa. Metto la testa sotto il cuscino e riprovo ad addormentarmi.

Vrrumm. Sboom.

< Cazzo Frank! Mi spieghi per quale motivo vuoi guidare tu? Stupido babbuino roteante! >

Mi tolgo di colpo il caldo cuscino da sopra la testa e mi avvicino alla finestra senza guardare. Chiunque abbia detto quella frase, lo stimo. Sempre se si parli del mio Frank. Ma davanti ai miei occhi mi appare l'immagine della stanza vuota e dalla sua partenza di stamattina alle sei. Sono solo le dodici. Sospiro delusa e mi volto dall'altra parte.

< Frank Iero! Fammi subito scendere da sta cazzo di macchina! > Ennò! Questa volta ne sono sicura. Anche perchè, se non mi sbaglio, io sono Alexis Iero. Mio fratello è qui! Mi affaccio alla finestra e vedo quel piccolo cosino di mio fratello trascinarsi dietro un valigione.

Scendo di corsa tutte le scale e mi precipito ad aprire la porta.

< Fraaank!!> Cazzo.

La sua voce mi pietrifica.

< Lex!> Ecco mio fratello, e vaffanculo. Mi chiama così da quando avevo dodici anni. Dice che quando mi arrabbio divento un cane rognoso. Ma in realtà il cane è lui, soprattutto quando urla. Ho rischiato tre infarti per via delle sue grida, non so se intendete.

Mio fratello mi guarda dapprima distratto poi con occhi serrati.

< Che cazzo Lex.. Vatti a vestire!! > Che cosa..? O merda, merda, merda! Sono in pigiama! Nulla di osceno penserete, bè non sapete com'è il mio pigiama. Ma siamo in primavera. Fa caldo.

Corro come una pazza verso la mia camera, mi chiudo a chiave e sono praticamente un tutt'uno con il mio pigiamino, bordeax. Bussano alla porta, mi preparo psicologicamente alle prossime prese in giro di Frank, mamma ho bisogno di te!!

< Apri Lex, sono io.> La voce di Frank era stranamente tranquilla, ma non mi fido, è un grandissimo stronzo. Comunque sia apro, non posso nascondermi per sempre. Sono già tre quarti d'ora che sono rinchiusa in camera mia.

< Ei, ok ti sei vestita vedo, anche se poco. Non hai qualcosa di più sistemato? Insomma...che ti copra un po' di più?> Ma per piacere! Parli tu che ti presenti con donne quasi nude!

< Fanculo Frank!> Mi volto e mi siedo disperata su un letto.

< Ma dai.. non è successo nulla, più o meno..> Ancora non si sta prendendo gioco di me..mi devo preoccupare? Quasi mi irrita tutto questo amore paterno.

< Non è successo nulla?? Ma ho sedici anni Frank, quasi diciassette, non sono più una bambina! E..E.. poi, cazzo! Frank! Quello alla porta era Gerard Way, capisci?? Gerard way! >

< Si si.. lo conosco.> Mi dice afferrandomi per le braccia e scuotendomi piano.

< La mamma non c'è per questa settimana. C'è praticamente tutta la band qui sotto, ti avviso. Staranno qui per tutta la settimana...> mi fissa in cerca di una risposta e io abbasso gli occhi, delusa.

< Va bene, ho capito. Vuoi che vada a stare da qualche mia amica..ok, ok, preparo la valigia, stammi bene eh. Frank. > E' sempre così, quando c'è lui in casa, io me ne devo andare. Vaffanculo.

< Senti Lex.. io ti voglio bene, ma..come posso far stare la mia bambina con cinque uomini grandi, grossi e pervertiti in casa? Sii comprensiva..>

< Comprensiva un cazzo! Cerca di esserlo tu quello comprensivo, Frank! Sei tu il fratello più grande, quello che si deve prendere cura della sorrella più piccola, quello che di certo non la spedisce via come un pacco postale ogni volta che ha bisogno della casa libera!!>

Non ce l'ho fatta, sono esplosa in lacrime. Ogni volta che mi tengo troppe cose dentro va a finire così. Mi butto sul letto per un secondo, poi mi rialzo e comincio ad uscire tutti i vestiti dall'armadio e a gettarli sul pavimento, con rabbia, tristezza, solitudine. Mio fratello non mi considera, ho litigato con la mia migliore amica, il mio ragazzo mi ha lasciata due giorni fa dopo avermi finalmente portata a letto, e adesso? Adesso via di casa, in qualche posto più lontano possibile.

Sento Frank avvicinarsi da dietro e bloccarmi i polsi, mi volta e mi abbraccia. Un abbraccio che confonde tutto, bello..caldo, fraterno. Quasi non mi fa respirare. Ed ecco il posto che cercavo, lontano da tutto. Tra le braccia dell'unico uomo che non mi avrebbe mai tradita o ferita, mi vuole bene, lo so. E anche io gliene voglio tantissimo. Vorrei solo che passasse più tempo con me, ecco tutto. Capisco che ormai è famoso, ad altro a cui pensare, però.

< Lascia stare, sistemo tutto io, vai giu, c'è qualcuno che vuole conoscerti. Ehi, aspetta. Ti raccomando, fai la brava. > Mi da una spinta verso la porta mentre cerca di risistemare i vestiti nell'armadio appallottolandoli e lanciandoli tra gli scaffali.

Sorrido dentro di me, anche quando lo vedo sistemare l'intimo nei miei cassetti, osservo quella faccia disgustata e scioccata, che fatica che dev'essere per il mio fratellone vedermi crescere.


Ed occomi a scrivere questa storia.. che ne pensate? Chissà che succederà questa settimana a casa Iero..me lo domando pure io..xD Bè..datemi qualche dritta :)

   
 
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