Fanfic su artisti musicali > Michael Jackson
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Autore: La Kurapikina    25/07/2010    0 recensioni
Michael Jackson è inseguito da un gruppo di persone a lui sconosciute che si fanno chiamare La Brigata. Nella sua fuga incontrerà nientemeno che Kurapika Kuruta. Questo misterioso ragazzo biondo e bellissimo aiuterà il cantante visto pare conosca questo pericoloso gruppo
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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ATTENZIONE: Jaden_Jesse_MJJ è mia sorella e abbiamo scritto storie basate su una stessa traccia per divertimento, quindi è normale che ci siano due ficcy diverse con una stessa traccia?

I personaggi non mi appartengono e nulla è scritto a scopo di lucro, me lo lasciate un commentino?

 

Nessuno lo aveva avvisato che firmare autografi dopo un concerto rappresentasse un pericolo mortale.
Eppure il suo lavoro lo conosceva molto bene: si esibiva da quando aveva 5 anni, dannazione!
Ma, nonostante cantasse praticamente da quando aveva imparato a parlare, un imprevisto ci poteva pur stare, no?
Beh, in effetti era meglio di no, ma chi era lui per decidere il proprio destino?
Ok, forse a questo punto è meglio spiegare il perché di tante domande senza risposta: il cantante Michael Jackson, uomo di fama mondiale, stava correndo a perdifiato per le vie di Dallas, dove aveva tenuto appena mezzora prima il suo concerto a favore dei bambini orfani.
Ma è meglio fare un altro passo indietro per capire a pieno la strana situazione in cui Jackson si era cacciato: come abbiamo già detto Michael aveva appena terminato un concerto e si stava apprestando a firmare un paio di foglie (se non braccia e fronte) che i fan gli porgevano esaltati.
A questo punto si era verificato l’ormai rinomato imprevisto: un gruppo di uomini si era avvicinato in completa calma alla celebrità e un ragazzo che doveva avere all’incirca la sua età, ovvero 27 anni, gli aveva detto con voce atona: “ Venti secondi di vantaggio. “
Poi aveva aggiunto, visto che Michael non accennava a volersi schiodare dalla sua comoda posizione (comoda si fa per dire, visto che in piedi dritto come un palo: “ Su, avanti corri, sempre se ci tieni alla tua pelle di ceramica. “
Solo in quel momento la star si accorse che la sua scorta non era più con lui e, cosa ancora più inquietante, che il gruppo che lo aveva avvicinato era più armato di una flotta di pirati.
A questo punto Michael aveva ritenuto opportuno scappare, come quell’uomo gli aveva gentilmente suggerito, perché, anche se alcuni vociferavano di no, lui ci teneva alla sua pelle di ceramica.
Ora, come già sappiamo, Michael stava ancora scappando, ma per poco visto che, svoltato l’angolo si era trovato in un vicolo cieco.
Non erano passati nemmeno 10 secondi che gli inseguitori lo avevano raggiunto e circondato.
“ Perché siete arrabbiati con me? “ chiese il cantante, con la sua vocetta da bambino, sperando in un ultimo tentativo: fare amicizia con quei cacciatori, perché di cacciatori si trattava.
“ Oh, ma vedi noi non siamo arrabbiati con te, solo che… ci servi “ rispose l’uomo che poco prima gli aveva consigliato di scappare, avanzando con un ghigno verso la sua preda.
Ed ecco che successe un altro imprevisto: una voce da ragazzo urlò dal tetto alle spalle di Michael : “ Ei Kuroro! Prenditela con chi è alla tua altezza! “
Mentre parlava il misterioso salvatore saltò giù dal tetto, frapponendosi fra il cantante e il cacciatore.
Quest’ultimo sorrise sornione e sibilò: “ Kurapika, sei sempre in giro tu, vero? E così il piccolo Kuruta osa sfidarmi… Sai di essere il pezzo forte della mia collazione, vero? “
Jackson non poté fare  a meno di osservare il ragazzino che a quanto pare si chiamava Kurapika: era un biondino dal fisico esile e indossava una tunica blu lunga fino ai piedi.
All’orecchio sinistro aveva un pendente semi coperto dai capelli.
Per un attimo Michael si chiese se non fosse una ragazza, ma la voce era maschile, anche se acuta.
Il ragazzo non rispose alla mal celata minaccia di Kuroro, ma sulla sua mano destra comparvero delle catene che il biondo usò per attaccare il gruppo di malviventi.
Kurapika era molto abile a combattere, ma era svantaggiato da troppi fattori (basti solo pensare alla differenza numerica) per vincere; così si voltò, prese per un braccio il cantante e se lo trascinò dietro in un salto che gli permise di tornare sul tetto da cui era precedentemente sceso e scappare nel bosco, prima che i cacciatori potessero fare nulla.

  
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