25/07/2010
3 recensioniSilent Weakness.
Il
vapore riempie la stanza, si vede ben poco. Forse l'acqua
è troppo calda.
Stancamente
porti una mano ad aprire quella fredda, più per abitudine
che per reale necessità.
La mezzanotte dev'essere passata già da un pezzo: Oggi è il giorno decisivo, il caso Kira verrà ufficialmente chiuso.
E il merito non è solo il tuo: Senza di lui, senza Mello, adesso ti mancherebbe un pezzo importantissimo.
Ma a quale prezzo? Ci ha rimesso la vita. Che azione stupida.
Se non fosse morto non sarebbe cambiato nulla, lo sai. Non era concesso a te, non era concesso a lui.
Era questo il vostro destino: Due facce della stessa medaglia, così unite, ma così inesorabilmente separate.
Ma il saperlo vivo, da qualche parte, il saperlo in sfida con se stesso, il sapere che pensava a te in ogni momento della sua giornata,
non ti importava con quali sentimenti, ti faceva stare bene. Ti faceva provare un calore mai provato, ti faceva sentire vivo, come vivo era lui.
Era questo tutto quello che chiedevi alla tua vita di bambino prodigio: Ma anche lui ti è stato portato via.
Come coloro che ti avevano generato, come coloro che avevano generato lui: Come la vostra vita da bambini comuni.
Era in quei momenti in cui spegnevi il cervello, quando immaginavi il suo viso, le sue labbra, le sue mani su di te,
quando ti toccavi, timidamente, nella solitudine del tuo letto, che ti rendevi conto di come anche tu, in realtà, fossi un essere umano come gli altri. O quasi. E forse ne provavi vergogna, provavi vergogna di ammettere a te stesso che tu, Nate River, il numero uno, l'erede ufficiale di L, che mai aveva avuto bisogno dell'affetto di qualcuno, dipendesse in questo modo da qualcosa, da qualcuno. Qualcuno che adesso non c'era più.
Non è forse una cosa estremamente malata aggrapparsi a qualcosa che non c'è mai stata e mai sarebbe stata, qualcuno che non esisteva più?
Come tante altre volte rimani lì, in piedi in quella doccia fin troppo lussuosa per te, una gamba piegata, la schiena curva e le braccia appoggiate al muro freddo sopra la testa china, i candidi capelli bagnati sopra il viso. E l'acqua che continua a scrosciare, inesorabile. Ma quella della doccia non è l'unica acqua sul tuo viso: Come tante altre volte, a quella si aggiungono due lacrime salate, e poi due altre ancora. Questa è l'unica debolezza che concedi a te stesso, dove le tue lacrime sono coperte dall'acqua e i tuoi singhiozzi mal celati dal suo rumore scrosciante. Dove esisti solo tu e il tuo dolore, nessun altro.
Presto chiudi l'acqua, ti avvolgi nel morbido accappatoio di prima qualità della tua camera. Mello non ha mai avuto tutto il lusso che a te, per il nome ereditato, ti spetta. Eppure alla Wammy's House eravate tutti uguali: ognuno aveva il suo letto e le sue lenzuola, tutte uguali fra loro.
E quel lusso che a te non serve, quel lusso che per te è così indiferente, sarebbe potuto spettare anche a Mello. Ma lui ha detto no. Lui ha deciso di crearsi da solo, forse per cattive strade, di camminare sulle sue gambe, anche se questo voleva dire chiamare casa un magazzino abbandonato. Quello che tu non hai mai fatto. Sei sempre stato capace solo di manipolare gli altri ai tuoi comodi, trovandoli sempre pronti ad obbedirti.
Lasci cadere per terra l'accappatoio, e fai scivolare sopra il tuo piccolo corpo il tuo pigiama.
Nessuna debolezza adesso. Solo decisione, concretezza. Sei pronto per chiudere il caso e sicuro di te stesso.
Ma oggi non sarai da solo: Ci sarà Mello al tuo fianco, e sarete primi insieme.
Un ringraziamento dal profondo del mio cuore a chi segue e recensisce le mie storie, e alla mia migliore amica, che mi dà la forza.
Grazie mille a Fe85 per la piccola correzione, ho corretto anche Disappear :]
La mezzanotte dev'essere passata già da un pezzo: Oggi è il giorno decisivo, il caso Kira verrà ufficialmente chiuso.
E il merito non è solo il tuo: Senza di lui, senza Mello, adesso ti mancherebbe un pezzo importantissimo.
Ma a quale prezzo? Ci ha rimesso la vita. Che azione stupida.
Se non fosse morto non sarebbe cambiato nulla, lo sai. Non era concesso a te, non era concesso a lui.
Era questo il vostro destino: Due facce della stessa medaglia, così unite, ma così inesorabilmente separate.
Ma il saperlo vivo, da qualche parte, il saperlo in sfida con se stesso, il sapere che pensava a te in ogni momento della sua giornata,
non ti importava con quali sentimenti, ti faceva stare bene. Ti faceva provare un calore mai provato, ti faceva sentire vivo, come vivo era lui.
Era questo tutto quello che chiedevi alla tua vita di bambino prodigio: Ma anche lui ti è stato portato via.
Come coloro che ti avevano generato, come coloro che avevano generato lui: Come la vostra vita da bambini comuni.
Era in quei momenti in cui spegnevi il cervello, quando immaginavi il suo viso, le sue labbra, le sue mani su di te,
quando ti toccavi, timidamente, nella solitudine del tuo letto, che ti rendevi conto di come anche tu, in realtà, fossi un essere umano come gli altri. O quasi. E forse ne provavi vergogna, provavi vergogna di ammettere a te stesso che tu, Nate River, il numero uno, l'erede ufficiale di L, che mai aveva avuto bisogno dell'affetto di qualcuno, dipendesse in questo modo da qualcosa, da qualcuno. Qualcuno che adesso non c'era più.
Non è forse una cosa estremamente malata aggrapparsi a qualcosa che non c'è mai stata e mai sarebbe stata, qualcuno che non esisteva più?
Come tante altre volte rimani lì, in piedi in quella doccia fin troppo lussuosa per te, una gamba piegata, la schiena curva e le braccia appoggiate al muro freddo sopra la testa china, i candidi capelli bagnati sopra il viso. E l'acqua che continua a scrosciare, inesorabile. Ma quella della doccia non è l'unica acqua sul tuo viso: Come tante altre volte, a quella si aggiungono due lacrime salate, e poi due altre ancora. Questa è l'unica debolezza che concedi a te stesso, dove le tue lacrime sono coperte dall'acqua e i tuoi singhiozzi mal celati dal suo rumore scrosciante. Dove esisti solo tu e il tuo dolore, nessun altro.
Presto chiudi l'acqua, ti avvolgi nel morbido accappatoio di prima qualità della tua camera. Mello non ha mai avuto tutto il lusso che a te, per il nome ereditato, ti spetta. Eppure alla Wammy's House eravate tutti uguali: ognuno aveva il suo letto e le sue lenzuola, tutte uguali fra loro.
E quel lusso che a te non serve, quel lusso che per te è così indiferente, sarebbe potuto spettare anche a Mello. Ma lui ha detto no. Lui ha deciso di crearsi da solo, forse per cattive strade, di camminare sulle sue gambe, anche se questo voleva dire chiamare casa un magazzino abbandonato. Quello che tu non hai mai fatto. Sei sempre stato capace solo di manipolare gli altri ai tuoi comodi, trovandoli sempre pronti ad obbedirti.
Lasci cadere per terra l'accappatoio, e fai scivolare sopra il tuo piccolo corpo il tuo pigiama.
Nessuna debolezza adesso. Solo decisione, concretezza. Sei pronto per chiudere il caso e sicuro di te stesso.
Ma oggi non sarai da solo: Ci sarà Mello al tuo fianco, e sarete primi insieme.
Un ringraziamento dal profondo del mio cuore a chi segue e recensisce le mie storie, e alla mia migliore amica, che mi dà la forza.
Grazie mille a Fe85 per la piccola correzione, ho corretto anche Disappear :]