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Autore: Toboe88    25/09/2005    10 recensioni
Introduzione rimossa perchè non presenta nessun riferimento alla trama della fanfiction.
Inserirne al più presto una valida.
Rosicrucian e Nami, assistenti amministratrici.
Genere: Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Titolo

DETECTIVE CONAN

Assassinio sulla nave

I giovani detective insieme ad Ai, Goro e Rane partirono su una grande nave, di notte.

–Grande questa nave– esclamò Jenta.

Entrarono e andarono ad una festa.

–Che cosa vuoi ordinare, Rane?– domandò Goro

–Prendo i bucatini alla matriciana. E tu Conan?–

–Io prendo le penne all’arrabbiata–.

Poco dopo c’era una banda che suonava.

–Che palle questa musica!– esclamò Jenta.

–E già, è vero–.

Poco dopo uscì un uomo.

–Dove va quell’uomo? Non ha preso neanche il dolce. Andrà al bagno?– pensò Conan.

Un gruppo di donne stavano parlando e Jenta ascoltò per caso.

–Sara si è persa il suo diario–

–Ha detto che fino a un attimo fa era sulla scrivania–.

–Ehi ragazzi avete sentito? C’è un lavoro per noi giovani detective– disse Jenta.

Andarono dalle donne e il ragazzo magro disse:– State cercando un diario?–

–Si–.

–Noi giovani detective lo troveremo!– dissero tutti insieme.

–Grazie. Sara sarà molto contenta se lo troverete. Stanza 466–.

–Ehi, Conan, vieni con noi a cercare un diario?– chiese Ayumi.

–Ma ora si mangia!– rispose Conan.

Ayumi prese Conan portandolo con se, tutti insieme a cercare il diario. Conan notò che l’uomo di prima era rientrato nella sala da cena.

–Quale diario state cercando?– chiese Conan.

–Dobbiamo cercare un diario smarrito. L’ultima volta che lo hanno visto era nella stanza di una certa Sara. La 466–.

Jenta aprì la porta. Fece una faccia spaventata. C’era un cadavere.

–Presto chiama un medico e la polizia– disse Conan.

Poco dopo arrivò di corsa Goro e l’ispettore Megure.

–Anche lei qui?– chiese Goro

–Si, le dispiace?–

–No,no–.

Conan esaminò la scena del delitto. La vittima era vestita con un abito da sera rosso e aveva le scarpe da ginnastica.

–Perché porta le scarpe da ginnastica?– domandò Conan

–Perché doveva andare a correre. Lo si capisce dal cronometro che c’è sul tavolo vicino i vestiti sportivi– disse Ai.

–Penso che hai ragione. Ma perché correre la sera?–.

–Forse perché di giorno è troppo caldo– rispose Ai.

Megure iniziò ad interrogare.

–La vittima probabilmente è stata accoltellata. Lei è stato visto uscire dalla sala. Dove è andato?–

–Mi chiamo Francesco. Sono andato al bagno.–

–Non è vero– disse qualcuno.

–Chi è lei?– domando Megure.

–Mi chiamo Roberto. L’ho visto andare nella stanza della vittima durante la festa–.

–È vero signor Francesco?–

–Si–.

–Che cosa è andato a fare dalla vittima?– domandò l’ispettore Megure.

–Gli ho offerto della Champagne– rispose Francesco.

–Non è vero. L’ha uccisa lei mia moglie!– disse Roberto

–Sua moglie?– domandò l’ispettore.

–Si, la vittima è mia moglie–.

–Quale sarebbe il movente?–

–Voleva i suoi soldi. Perquisitelo–.

–Tacagi–.

Tacagi perquisì Francesco.

A dosso aveva un diario e 2000 euro.

–Questo diario è di Sara e anche questi soldi!– esclamò un’amica della vittima.

–Arrestatelo. Al termine del viaggio consegnatelo alla polizia– disse l’ispettore.

–Io sono innocente. Non ho ucciso nessuno!–

–Il caso è chiuso!–.

–Ehi agente. Mi fa vedere il diario?. Il caso è chiuso– chiese Conan.

–Certamente piccolo–.

Conan sfogliò il diario e vide due numeri e una lettera: 83AB.

–Conan laggiù c’è un uomo con quel numero– disse Ai.

Conan andò dall’uomo e gli chiese:– Dove era quando è stata uccisa la vittima?–

–Ero in bagno–.

L’uomo se ne andò ma Conan vide del sangue in fondò ai pantaloni e una roba marrone.

Arrivò Rane.

–Dove sei stata?– chiese Conan.

–In bagno–

–Del sangue…. Una cosa marrone….Il numero….. Ma certo! Il colpevole è quell’uomo–.

Conan addormentò l’investigatore Goro e fece chiamare tutti nella camera con la voce di Goro.

Conan, dietro all’investigatore, con la voce dell’investigatore Goro svelò il caso.

–Allora, ci siete tutti. Il colpevole non è Francesco ma un altro. Il colpevole è andato nella stanza della vittima dopo Francesco, le rubò il portafoglio e il diario e poi accoltello la vittima e poi infilò nella tasca di Francesco i soldi e il diario.Il colpevole è Roberto. Ha ancora l’arma del delitto a dosso. Potete confrontare il sangue della vittima con quello sull’arma del delitto. Confessi Roberto. Ho anche un’altra prova. Sul diario della vittima ci sono delle cifre: 83AB. Sono le stesse cifre sulla sua maglietta. Ci sono anche due lettere: B. R.. Qual’ è il suo cognome?–.

–B…Borioni–.

Roberto confessò e pianse.

–Perché l’ha ucciso?–

–Perché l’ho vista baciare un altro uomo–.

–Perché non ha gettato il coltello?–

–Perché ne ero affezionato–.

All’arrivo la polizia e arrestò l’uomo.

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